Dic 08

Duro attacco di Alessandra Todde a Renato Soru (di Andrea Tramonte, Sardinia Post).

Le prove di dialogo vanno avanti sottotraccia ma sembrano appese sempre più a un filo che si sta spezzando. E il tempo stringe.

Se Renato Soru anche ieri si è detto convinto di vincere le Regionali, oggi Alessandra Todde ha attaccato il suo competitor a muso duro. La premessa: si può ricucire nel nome dell’unità, ma.

E il ma è affilatissimo: “Soru ha aperture da parte di partiti come Italia Viva che è in continuità con la Giunta Solinas, ha imbarcato l’assessora Anita Pili che governa con Solinas, ha l’endorsement di Luigi Cucca, segretario regionale di Azione, l’uomo che Solinas voleva come segretario generale nella sua Giunta. Da questa Giunta, invece bisogna distaccarsi”.

La candidata del “campo largo” a trazione M5s-Pd è intervenuta oggi a “L’attimo fuggente”, programma in onda su Radio Giornale Radio, come ieri Soru.

Il suo intervento segna un cambio di passo significativo: l’esponente Cinquestelle finora aveva dichiarato che è il centrodestra l’avversario da battere. E se anche Pd e Progressisti continuano a cercare un modo per mediare, ora i due candidati non si risparmiano più negli attacchi reciproci. Con la destra che sta a bordo campo: il candidato non sarà scelto prima di Natale – o forse poco prima – e questo ha anche l’effetto non trascurabile di tenerlo al riparo dalle polemiche quotidiane. Così la campagna elettorale al momento vede una contrapposizione tutta interna al campo progressista.

L’attacco di Todde su Italia Viva e Azione rende complicata per il “campo largo” una ipotetica apertura al centro. Del resto è uno dei temi su cui hanno insistito di più i Progressisti: senza il centro – sono l’esperienza e la matematica a dirlo – non si vince.

In questi giorni si registrano contatti tra il Pd di Piero Comandini e il partito di Francesco Agus e Massimo Zedda. I Dem sanno perfettamente di non potersi permettere una spaccatura, che si traduce matematicamente in una sconfitta. Ma non hanno chiaro il punto di caduta. I Progressisti continuano a indicare la via: se non le primarie, almeno una consultazione democratica che permetta di ricomporre il campo e consentire anche un passo indietro onorevole a chi dovesse perdere.

Ma Todde attacca Soru anche sul tema delle primarie e sull’accusa di essere stata scelta in base a un accordo romano. “Questa è fantascienza. La mia candidatura l’hanno decisa i partiti sardi, non le segreterie dei partiti. Il percorso è stato chiarissimo: è stato fatto un tavolo di coalizione, sono state fatte delle regole accettate da tutti, è stato discusso a lungo se fare le primarie, ma sono state scartate. E le primarie sono solo una questione totalmente pretestuosa. Il fatto per cui Soru è uscito dal Pd, provocando una scissione, è perché il partito, con delle regole accettate da un tavolo di coalizione, non ha scelto lui”.

L’ex vicesegretaria al Mise del secondo governo Conte punge anche sulla richiesta di incontro in streaming avanzata da Soru. “Mi ha sorpreso che dopo averlo chiesto a me, Soru abbia rifiutato quello di Lucia Chessa, leader dei Rossomori. È ora di finirla con ricette che valgono solo per alcuni e non per altri. Spero sempre nel dialogo ma non posso obbligare nessuno. Non ho intenzione di sottostare a regole unilaterali che vengono decise da altri. Le regole vanno decise insieme e non imposte”. (di Andrea Tramonte, da sardiniapost.it).

“Nessuno sa chi vincerà le prossime elezioni regionali, ma tutti sappiamo che l’affluenza alle urne scenderà drammaticamente sotto la soglia del cinquanta per cento. Perché i sardi diserteranno le urne come mai avevano fatto finora?

Per la gente normale il voto può essere un esercizio di emotività (e questa modalità sta diventando preponderante), oppure di interesse personale, oppure di razionalità: si vota uno schieramento e un candidato nella misura in cui sono in grado di proporci una visione credibile per il futuro prossimo venturo. La politica come sentiero per uscire dal marasma di oggi, insomma. Una visione nobile.

Certo, tutti noi sappiamo che la politica, essendo una tragica commistione di segrete ambizioni private e nobili aspirazioni pubbliche, vive anche di ambiguità, di cambi di rotta, di parole date e ritirate, di simulazioni e dissimulazioni, di dietrofront improvvisi. Ma è chiaro che stavolta in Sardegna si sta superando ogni limite finora conosciuto.

Quelle ardite acrobazie che prima erano specialità di una ristretta categorie di politici (definiti per questo “politicanti”) ora sono patrimonio comune di tutti gli schieramenti. Ma ciò che è più grave è che anche per poter esercitare il loro diritto di voto i cittadini sono costretti a trasformarsi in acrobati della logica e guru dell’incoerenza, perché la diritta via è ormai definitivamente smarrita. Qualche esempio?

A destra, il segretario della Lega Matteo Salvini sponsorizza la ricandidatura del presidente Christian Solinas perché “squadra che vince non si cambia”. Ecco: come un elettore di centrodestra può essere convinto ragionevolmente a rivotare il suo schieramento sulla base dei risultati ottenuti in questi cinque anni dalla giunta Solinas? È chiaro che davanti a una posizione simile, l’elettore di centrodestra se ne sta a casa.

E l’elettore di centrosinistra, quali ragioni avrebbe per disertare le urne? L’asse del suo schieramento è composto dal Pd e dal Movimento Cinquestelle, due partiti che fino a poco tempo fa si contrapponevano in maniera violenta. Non avere spiegato bene questo avvicinamento provocherà una discreta quota di astensionismo, equamente divisa tra elettori del Pd (“Io una candidata grillina non la voto”) e dei Cinquestelle (“Alleati del Pd? Mai”).

Gli elettori dei Progressisti se ne stanno a casa perché non capiscono fino in fondo la scelta di abbandonare il centrosinistra per andare con Soru.

Ci sono poi antichi elettori di Renato Soru che sono rimasti scottati dai suoi fallimenti e non possono non notare le sue gigantesche ipocrisie nel condannare ora pratiche politiche che lui per anni ha agito perfettamente. Non c’è nessuna “rivoluzione gentile” in corso: e infatti anch’essi, in parte, non andranno a votare.

Poi c’è il caso, strabiliante, degli indipendentisti. Per anni Liberu ha additato come traditori della patria (sarda) tutti i partiti dell’autodeterminazione che osavano allearsi con i partiti italiani. Poi, improvvisamente, senza dare alcuna spiegazione, si sono accomodati al tavolo del centrosinistra, per transitare infine nello schieramento di Soru. Doppio carpiato con avvitamento.

Stessa operazione l’hanno fatta Irs e Progres. E infatti Bustianu Cumpostu, che pure guardava a Soru con grande favore ma che sul no ai partiti italiani è rimasto coerente, con una nota ha fatto notare le strabilianti acrobazie dei suoi ex compagni di strada. Immagino che molti indipendentisti non andranno a votare (anche se, in questo caso, non se ne accorgerà quasi nessuno).

Poi ci sono gli acrobati in proprio, i guastatori, gli pseudocandidati che non hanno fatto altro he confondere le acque con motivazioni alla fine incomprensibili.

Per mesi l’editore dell’Unione Sarda Sergio Zuncheddu si è mosso come se fosse il candidato alla presidenza della Regione per il centrodestra. Incontri, dichiarazioni, dibattiti, articoloni sul giornale (il suo), ammiccamenti agli elettori e alle forze politiche. Poi, improvvisamente, è sparito dal radar.

Dall’altra parte, il percorso di Graziano Milia ha del surreale. Anche il sindaco di Quartu ha messo in piedi il teatrino della candidatura, con tanto di presentazioni, incontri, dibattiti, indiscrezioni fatte filtrare sui giornali, salvo poi a parole smentire ogni volontà di candidatura, per poi dopo far credere ancora una volta che sì, si sarebbe potuto candidare, però anche no, vediamo…

Insomma, una confusione totale culminata nell’incontro di ieri al Caesar’s, nella quale in apertura l’assessore e attore Marco Camboni, introducendo la serata con un intervento dall’intento ironico, mi ha citato senza nominarmi.

E poi ci sono anche i blogger… Ecco il titolo di un articolo uscito qualche giorno fa: “Il piano segreto di Soru e Zedda per sostituire Todde con Milia”: ma che bello il cabaret!

A seguire, risate e applausi.

Ecco, io non penso di fare cabaret quando scrivo i miei post. Cabaret è un’altra cosa: come ad esempio, da sindaco della terza città della Sardegna girare l’isola in piena campagna elettorale, convocare ogni volta centinaia di persone, invitare enfaticamente a ragionare sul futuro della Sardegna, far crescere l’attesa e alla fine affermare solennemente di non volersi candidare e nemmeno di voler fare una lista piccola piccola.

Forse tutto ciò non ricade, come i miei post, nella categoria cabaret? In realtà, a pensarci bene, questo è di più, molto di più: questo è un circo, questa è comicità pura. Ieri il Caesar’s era un set di “Scherzi a parte”.

A questo punto è arrivata la politica sarda: gonfia di ipocrisie, senza coerenza, con giravolte, acrobazie, inversioni a U, senza linearità e senza pudore. E in questa situazione, perché sorprendersi se la gente non andrà a votare?”. ( di Vito Biolchini, vitobolchini.it).

Il maltempo non ha fermato la tradizionale ricorrenza in onore dell’Immacolata Concezione. A Oristano, una squadra dei pompieri ha deposto una corona di fiori sulla sommità del campanile della Basilica del Rimedio. Dopo la benedizione da parte del rettore del santuario, monsignor Gianfranco Murru, i Vigili del fuoco, con l’ausilio dell’autoscala, hanno issato la composizione dei fiori sul campanile. (Elia Sanna, Web news Sardegna – Telegram).Il maltempo non ha fermato la tradizionale ricorrenza in onore dell’Immacolata Concezione. A Oristano, una squadra dei pompieri ha deposto una corona di fiori sulla sommità del campanile della Basilica del Rimedio. Dopo la benedizione da parte del rettore del santuario, monsignor Gianfranco Murru, i Vigili del fuoco, con l’ausilio dell’autoscala, hanno issato la composizione dei fiori sul campanile. (Elia Sanna, Web news Sardegna – Telegram).

Uno spettacolo teatrale in lingua sarda per raccogliere fondi da devolvere in via straordinaria alle suore Serve del Signore e della Vergine di Matarà di Oristano. L’appuntamento è per domenica 10 dicembre, alle 18, nel salone parrocchiale di San Giovanni Evangelista, nel quartiere di San Nicola, a Oristano, con la commedia “S’errinzu de Peppantoni”, con testo e regia di Teodora Masia. L’iniziativa è di un gruppo di cittadini oristanesi che ha coinvolto il Gruppo teatrale S’Iscummissa di Paulilatino e, con il sostegno del Comune di Oristano, ha organizzato la serata per sostenere le suore Servidoras della Comunità di vita contemplativa Nostra Signora di Bonaria. “C’è qualcuno che ha bisogno di noi, aspetta il nostro aiuto, la nostra generosità e la nostra solidarietà – hanno detto gli organizzatori -. Lanciamo un appello a tutti gli oristanesi a partecipare numerosi per trascorrere una serata di svago e gioia, ma soprattutto di solidarietà verso le nostre sorelle Servidoras. I proventi saranno utilizzati a loro favore, per far fronte alle loro necessità straordinarie. Ricordando cosa diceva Madre Teresa di Calcutta, “Non tutti possiamo fare grandi cose, ma possiamo fare piccole cose con grande amore”, invitiamo tutti a partecipare alla serata”. Le Suore Servidoras prendono il nome da una piccola croce di legno realizzata da un indio della tribù dei Matarás, nel 1595, che fu ritrovata in una piccola città chiamata Matará, nella provincia di Santiago del Estero (Argentina). A Oristano le suore hanno la loro sede nel convento di via Lamarmora.

Nella sala consiliare del Comune di Santa Giusta è stata presentata la Coppa Europa 2023 di Palla Tamburello. Evento che porta in Sardegna i migliori club d’Europa. Per Santa Giusta non si tratta di una novità, visto che la prima Coppa Europa fu disputata nel paese lagunare nel 2009. Ad organizzare questa importante manifestazione è l’Aeden Santa Giusta, con la collaborazione della Regione, l’Unione dei Comuni dei Fenici, il Comune di Santa Giusta, il Comune di Oristano, la Federation Internationale de Balle au tambourin, la Federazione Italiana Palla Tamburello. Saranno 25 le squadre che si daranno battaglia nei campi del Pala Frà di Santa Giusta, del Pala Sa Rodia e del Pala Tharros di Oristano. In campo maschile l’Italia si presenta con il Castellaro, il Club Sportivo Firenze e l’Aeden Santa Giusta. I padroni di casa si presentano anche nel femminile con unasa squadra che vede tra le convocate anche l’attuale campionessa del mondo Sara Daga. Grassobbio e Frecce Azzurre completano la compagine italiana. Arrivano, invece, dalla Germania le squadre di Colonia, VfB Fallersleben e Tamburello Fallersleben, con quest’ultima che si presenta anche con la squadra femminile, a cui si aggiungono Löbtau e Lipsia. Dall’Inghilterra, l’Oxford Team schiera sia la compagine maschile che femminile, mentre il Portogallo si presenta con la maschile e femminile dell’União Futebol Clube Moitense e la femminile Ginásio Atlético Clube. Presente anche la Catalogna, con due squadre maschili, il Club Tambori Marina e Farola. Altra nazione con più compagini è la Francia, con tre formazioni nel maschile, Florensac (composta da un alto numero di atleti attualmente campioni del mondo), Paulhan e Les Pennes Mirabeau, che si presentano su campi sardi anche con le formazioni femminili. L’Aeden Santa Giusta presterà un’atleta alle Frecce Azzurre di Palermo, Chiara Pili, che quindi disputerà questa competizione nella squadra siciliana.

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