Ott 02

Piano di dimensionamento scolastico: vertice in Comune contro i tagli.

C’è il serio timore che al ridimensionamento delle autonomie possa seguire in futuro il taglio dei punti di erogazione dei servizi.

Ne sono convinti gli attori del sistema scolastico cittadino, riuniti a Palazzo degli Scolopi dal sindaco di Oristano, Massimiliano Sanna, per un confronto sul Piano di dimensionamento scolastico, che allo stato attuale prevede la soppressione di quattro dirigenze in provincia.

Insieme al sindaco Sanna e all’assessore alla Pubblica istruzione Luca Faedda, nella sala degli Evangelisti, si sono ritrovati l’amministratore straordinario della Provincia, Massimo Torrente, i rappresentanti dell’Ufficio scolastico provinciale, dirigenti scolastici e rappresentanti sindacali.

“Siamo qui perché Oristano non è disposta a subire tagli al suo sistema scolastico. È vero che esiste un problema legato agli indici demografici, ma oltre alla denatalità occorre tenere presente che esiste anche il problema della dispersione scolastica che non si può certo contrastare con altri tagli – ha detto il sindaco Sanna -. Le linee guida sul dimensionamento prendono in esame solo numeri, ma non parlano di bambini, di azione educativa, del ruolo dei dirigenti scolastici, del coinvolgimento delle famiglie. Il Comune di Oristano ha avviato un’azione politica attraverso i suoi rappresentanti istituzionali nazionali e regionali, ma occorre che il territorio definisca un documento condiviso di dissenso ed elabori una proposta da presentare alla Regione. Io, in questo senso, mi farò parte attiva nei prossimi giorni”.

“I buoi sono scappati – ha detto l’amministratore della Provincia, Massimo Torrente -. A fronte di un’azione pressoché nulla della Regione, sarà difficile tornare indietro dai tagli previsti. Dalla nuova bozza, qualche provincia perde e qualcuna guadagna qualcosa, ma tutte devono fare i conti con i tagli. Dobbiamo trovare un punto d’incontro che sia coerente con il documento che ci è stato consegnato. E se non vogliamo che siano altri a decidere, dobbiamo raggiungere una nostra proposta condivisa pur sapendo che non abbiamo molti margini di manovra”.

Per il 10 ottobre è fissata una nuova riunione in Provincia, ma la scadenza definitiva è quella del 30 novembre, data entro la quale la Regione dovrà inviare il piano al Governo.

Nel corso della riunione di questa mattina si è preso atto di una condizione di grande difficoltà, che deriva dal calo delle nascite e dalla conseguente riduzione degli alunni: “300 all’anno in provincia, 5000 in tutta l’isola nell’ultimo anno”.

“La soppressione di dirigenze comporterà riduzione non solo di dirigenti, ma anche di personale amministrativo e in futuro anche la chiusura di punti di erogazione dei servizi, di plessi scolastici – è stato detto -. Un problema che per motivi diversi interessa i centri più popolosi e quelli periferici”.

“A Oristano si potrebbe accettare a malincuore la soppressione di un istituto comprensivo, ma la soppressione di due istituti è un prezzo troppo alto per la città”, ha detto Giuseppina Loi dell’Istituto comprensivo 4.

“Oggi discutiamo di dirigenze, ma in un futuro non troppo lontano ci toccherà parlare di composizione e di numero di classi. Il problema fondamentale, però, è che la Regione Sardegna non si è opposta a questo piano”, ha sottolineato Peppino Tilocca, dirigente del Liceo De Castro-Contini.

“Siamo in grosso ritardo, è evidente. Ma il problema fondamentale è che mancano i bambini” ha puntualizzato Elena Aroffu della Cisl Scuola.

Per Bruno Sanna, dirigente dell’Istituto Don Deodato Meloni “…i tagli purtroppo si devono fare, lo dice la legge. La politica dica come li vuole fare. Se non si prende la responsabilità arriverà un commissario a farli”.

Da Luciano Cariccia, dello Snal Confsal, una decisa opposizione alla proposta del Ministro ma anche una proposta: “Rateizziamo la chiusura nell’arco di più anni”.

Per Pasqualina Saba, dirigente dell’Istituto comprensivo 3, “…il calo demografico porterà non solo alla soppressione delle dirigenze, ma anche alla chiusura dei punti di erogazione. Bisogna salvaguardare l’identità delle comunità, anche nei quartieri”.

Dello stesso avviso l’assessore alla Cultura e alla Pubblica istruzione del Comune di Oristano Luca Faedda: “Non si può prescindere dai presidi scolastici nei quartieri e nei territori, ma è chiaro che ciò a cui stiamo assistendo è solo un primo passo verso un futuro ridimensionamento complessivo del sistema scolastico”.

Le istituzioni locali, con la collaborazione delle associazioni di volontariato, sono impegnate a trovare una rapida soluzione all’emergenza determinatasi con l’incendio all’immobile di viale Rockfeller occupata da una comunità Rom. È quanto emerso, questa sera, durante la riunione convocata dal sindaco di Oristano, Massimiliano Sanna, a palazzo Campus-Colonna, alla quale hanno partecipato il prefetto Salvatore Angieri, l’amministratore straordinario della Provincia Massimo Torrente, i rappresentanti della Asl e quelli delle associazioni di volontariato Caritas, ProcivaArci, Lavos, Croce rossa italiana. Erano presenti anche gli assessori comunali Carmen Murru, Maria Bonaria Zedda, Simone Prevete e Antonio Franceschi, dirigenti e funzionari comunali. “D’intesa con il prefetto e con la piena disponibilità di ogni partecipante, di quelli istituzionali, delle istituzioni religiose e delle associazioni di volontariato, abbiamo ragionato sulle soluzioni utili a superare questo momento di emergenza – spiega il sindaco Massimiliano Sanna -. Subito dopo l’incendio abbiamo assicurato un rifugio e un sostegno immediato a tutti i componenti della comunità Rom. Oggi stiamo ragionando su una soluzione per la loro sistemazione temporanea nel breve periodo che potrebbe essere definita nelle prossime ore. Contestualmente stiamo lavorando a una soluzione a più lungo termine”. Nel corso della riunione particolare attenzione è stata rivolta a una soluzione dignitosa, attenta ai diritti dei minori, capace di favorire l’integrazione della comunità Rom. Il prefetto Angieri in particolare ha raccomandato “…una soluzione rispettosa della legge e delle regole di tutta la collettività”.

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