Mag 09

Forestale deceduto: non c’è stata nessuna intossicazione causata dall’incendio.

Per conoscere le cause del decesso di Pietro Cabras, il giovane agente forestale di 28 anni, avvenuto due giorni fa, occorrerà attendere l’esito degli esami istologici previsti non prima di 90 giorni.

L’autopsia effettuata oggi, a Cagliari, dal medico legale Roberto Demontis, avrebbe solo confermato che il decesso non è stato causato da una intossicazione da CO2 nel corso dello spegnimento di un incendio, tra Palmas e Tiria, al quale aveva preso parte anche Pietro Cabras.

Tra le varie ipotesi si era parlato anche di un’infezione, che avrebbe compromesso la funzionalità di cuore, polmoni e reni.

Ora si attende il nulla osta della Procura di Oristano per la restituzione della salma di Pietro Cabras ai familiari.

Intanto, il feretro verrà trasferito domani mattina a Fenosu. Nell’hangar elicotteri è stata allestita una camera ardente, dove verrà celebrata una cerimonia laica. (Elia Sanna

Nella sua cella, nel carcere di Massama, un detenuto è stato colto da un malore dopo aver sniffato del gas. L’episodio non è sfuggito agli agenti della Polizia penitenziaria che hanno immediatamente dato l’allarme e consentito l’intervento del personale sanitario. Medico e infermieri sono subito accorsi sul posto, attivandosi coi protocolli operativi affinchè il detenuto potesse riprendere conoscenza, ricorrendo anche all’uso del defibrillatore. E grazie alla loro determinazione, il detenuto si è ripreso. Nonostante tutto si è comunque reso necessario il trasferimento del detenuto all’ospedale San Martino di Oristano per poter effettuare tutta una serie di esami clinici finalizzati alla verifica delle effettive condizioni di salute e scongiurare eventuali danni causati dall’inalazione del gas. “Quanto accaduto pone l’accento sull’attuale carenza degli organici sia della polizia penitenziaria, sia dei medici di guardia nell’arco delle 24 ore – ha denunciati Luca Fais, segretario del sindacato Sappe -. È inammissibile che un carcere come quello di Oristano possa rimanere senza il medico di guardia, anche per poche ore, ma purtroppo tale criticità sta accadendo con troppa frequenza; succede, infatti, che nelle ore notturne non vi sia il medico nè un infermiere, e questa situazione eleva incredibilmente il livello di criticità all’interno della struttura. Il Sappe ha chiesto anche alla neopresidente della Regione un incontro, insieme alle altre organizzazioni sindacali, per affrontare il problema, oltre alla assenza delle camere di sicurezza presso gli ospedali, ma l’incontro non è ancora avvenuto”. Infine, Fais ha spiegato che “…sarebbe opportuno che i fornellini a gas per scaldare le vivande venissero sostituiti con quelli a induzione, soprattutto per quei soggetti che ricorrono ad ogni iniziativa utile per potersi sballare. All’interno del carcere il medico dev’essere assolutamente presente nell’arco delle 24 ore, altrimenti un giorno o l’altro accadrà l’irreparabile”. (Elia Sanna, Web new Sardegna – Telegram).

Cassone ecologico fuori strada. L’insolito incidente è avvenuto, questa mattina tra Ghilarza e Ardauli, lungo la provinciale 15. Un autocarro stava trainando un cassone per la raccolta differenziata, utilizzata nelle oasi ecologiche, quando a causa di un guasto meccanico si è sganciato dal camion ed è finito fuori strada. L’autista dell’automezzo, rimasto illeso, ha chiamato i soccorsi. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco di Abbasanta e i Carabinieri della Compagnia di Ghilarza. La squadra del 115, con l’ausilio dell’autogru inviata dalla sede centrale di Oristano, ha provveduto al recupero del cassone, ricollocandolo in sicurezza sulla sede stradale.

L’unione, al centro, fa la forza. Ne sono convinti i rappresentanti di Sardegna al centro 20Venti e Udc in consiglio regionale, che questa mattina hanno annunciato la costituzione di un gruppo unico “Sardegna al centro 20Venti-Udc” e la collaborazione per le elezioni amministrative, con la creazione di una lista unica, che in questo caso vede anche l’adesione personale del consigliere del Psd’Az, Gianni Chessa, in aperto contrasto con il suo partito, dal quale si è autosospeso. “In questo momento di avvio della legislatura regionale a noi interessa rivolgerci ai sardi, al nostro ruolo di opposizione nell’assemblea, entrando nel merito delle questioni e, soprattutto, non facendo un tipo di opposizione sterile che faccia soltanto il gioco di una maggioranza già in difficoltà – ha spiegato il promotore dell’accordo, Stefano Tunis -. Serve sicuramente un riequilibrio per la parte civica moderata e noi stiamo iniziando questo percorso, a partire dalle elezioni amministrative – ha sottolineato Tunis -, e contestualmente attraverso l’allargamento in questo momento all’Udc e successivamente speriamo ad altre nuove forze politiche del gruppo consigliare”. “Con questo accordo il nuovo gruppo porterà anche il nome dell’Udc”, ha sottolineato Alice Aroni, l’unica rappresentante nell’assemblea dell’Udc. Sull’adesione al nuovo gruppo consiliare Gianni Chessa non ha sciolto ancora le riserve: “Col collega Piero Maieli avevamo chiesto un dialogo al gruppo dirigente, ma non è arrivato. Non è facile staccarsi, ma entro la prossima settimana prenderemo una decisione”.

Lascia un commento

Your email address will not be published.