Ott 10

Primi sondaggi per le Regionali 2024: Alessanda Todde (M5s) nettamente in testa.

Circola il primo sondaggio sulle preferenze dei sardi per chi guiderà la Regione, in vista delle elezioni dei primi mesi del 2024. Lo hanno commissionato alcuni imprenditori isolani, che vogliono restare anonimi, all’Istituto Piepoli.

In netto vantaggio Alessandra Todde (M5s)  al 20%, seguita a pari merito da Christian Solinas (governatore, Psd’az-Lega) e Graziano Milia (sindaco di Quartu, area centrosinistra) al 14%,  e da Paolo Truzzu (sindaco di Cagliari, Fdi) al 13%.

 “Lei per quale candidato presidente pensa che voterà?”, è la domanda posta al campione di mille maggiorenni residenti in Sardegna.

L’analisi è stata richiesta, da quanto si apprende, per provare a immaginare quale binario di sviluppo prenderebbe la Sardegna a seconda di chi sarà a guidare la Regione.

Nove i nomi presi in considerazione, sulla base di quelli che circolano in entrambi gli schieramenti.

Dopo Truzzu le preferenze del campione si sono suddivise così: il deputato del Pd Silvio Lai (10%), Alessandra Zedda, Fi, (9%), Mauro Usai, sindaco Pd di Iglesias (8%), Romina Mura, Pd, (7%), Luca Saba, direttore regionale di Coldiretti (5%). Assente Renato Soru (altro nome datato, dopo quelli di Lai, Milia e Mura, che comunque pare avere pochissime possibilità. ndr), che dopo la sua auto candidatura per le eventuali primarie, è il nome che gli indipendentisti di Liberu porteranno sul tavolo della coalizione.

Nell’analisi di Piepoli anche i confronti diretti: Todde-Solinas 45%-20%, “non sa” 35%; Todde-Truzzu 38%-23%, “non sa” 40%. E la fiducia, dove Solinas crolla al 17%. Il campione ripone in maggioranza la sua fiducia su Alessandra Todde, possibile candidata della coalizione di campo largo del centrosinistra, con il 30%, avanti rispetto al 29% di Graziano Milia, seguono i sindaci Paolo Truzzu (25%) e Mauro Usai (24%).

Pessimo il dato, riportato nel sondaggio, sulla soddisfazione dell’operato del governatore uscente Solinas, fermo al 43% (“per nulla”) e al 39% (“poco”), dove tra gli elettori del centrodestra la percentuale degli insoddisfatti si attesta al 65%.

 Nel dato sulle preferenze dei partiti spunta lo scostamento tra il gradimento del sindaco di Cagliari Truzzu e il suo partito, Fdi, che è il primo nelle preferenze con il 17,5%. Segue a pochissima distanza il M5s con il 17%, il Pd arriva al 15%, mentre la Lega si ferma all’8%, Psd’Az e Forza Italia entrambi con il 7%. All’1% ciascuno, i piccoli che compongono il tavolo del centrosinistra (Progressisti, Avs, Demos, Socialisti).

 Infine Alessandra Todde sarebbe forte in tutti i territori, ma in particolare a Nuoro e Sassari, mentre per Milia  la roccaforte è Cagliari con il 26%, il presidente Solinas a Nuoro e nel Sud della Sardegna, mentre Paolo Truzzu inaspettatamente a Oristano con il 18%  e a Cagliari col 13%.

In una conferenza provinciale per la rete scolastica, molto partecipata, sindaci e i dirigenti scolastici dell’Oristanese, a distanza di qualche settimana dalla precedente riunione, ribadiscono con forza la contrarietà ai tagli sulle autonomie scolastiche così come prospettati dalle linee guida della Regione, che prevedono una riduzione di complessive 42 autonomie a livello regionale, a partire dall’anno scolastico 2024/2025. È forte il messaggio di preoccupazione che scaturisce dagli interventi, nell’incontro tenutosi nella sala consiliare di via Carboni, aperto dall’amministratore straordinario della Provincia di Oristano, Massimo Torrente, che ha fatto il quadro della situazione alla luce del secondo incontro, avuto la settimana scorsa, insieme al partenariato istituzionale, con l’assessore regionale alla Pubblica istruzione, Andrea Biancareddu. A lui, Torrente ha ribadito le gravi criticità che avrebbero comportato i tagli delle autonomie prospettati con le nuove linee guida della Regione, con una ulteriore penalizzazione di 4 accorpamenti rispetto ai 3 previsti nella precedente stesura, situazione peggiorativa rispetto a un territorio che aveva già intrapreso, anni prima, un processo virtuoso di razionalizzazione delle autonomie scolastiche. Oggi, nei loro interventi, sindaci e dirigenti scolastici hanno formulato diverse proposte di adeguamento dell’organizzazione della rete scolastica provinciale, evidenziando la necessità, ognuno per il proprio ambito territoriale, di sostenere le autonomie esistenti, a garanzia di un’offerta formativa di qualità, compatibile con rete viaria e tempi di percorrenza penalizzanti. Dagli interventi è emerso anche il ritardo con cui la problematica è stata portata all’attenzione dei territori da parte della Regione, con una forte sottolineatura, da parte dei presenti, sulla mancata presa di posizione dell’ente regionale verso lo Stato, rinunciando di fatto a sostenere quel principio di insularità presente nella Costituzione Italiana che anche in questo caso è stato disatteso. Un principio richiamato da diversi sindaci nei propri interventi e, in particolare, da Massimiliano Sanna, sindaco di Oristano, che ha ribadito la necessità di reazione e di non rassegnazione di fronte a proposte inaccettabili “Mi sembra di assistere a una guerra tra poveri – ha detto Sanna -. Ci vuole un confronto tra i sindaci e una presa di posizione forte e condivisa per respingere il piano proposto o, al limite, prevedere una gradualità nell’applicazione degli accorpamenti delle autonomie. Ribadisco il mio no alla rassegnazione e alla proposta presentata perché dobbiamo garantire i servizi nel territorio. Non dobbiamo subire questa imposizione e per riuscirci dobbiamo lavorare tutti insieme con unità di intenti”. Posizione condivisa da diversi sindaci presenti: tra questi, in tal senso si è espresso il sindaco di Marrubiu, Luca Corrias, che ha parlato anche in rappresentanza dell’Unione dei Comuni del Terralbese; il vicesindaco di Arborea, Davide Rullo; il sindaco di Baratili San Pietro, Alberto Pippia; il sindaco di Sedilo, Salvatore Pes, che ha proposto un’azione comune verso la Regione insieme alla Provincia di Nuoro; e il sindaco di San Vero Milis, Luigi Tedeschi, che ha prospettato un ulteriore approfondimento tra le Unioni dei Comuni dell’Oristanese, per arrivare alla massima condivisione per le soluzioni da mettere in campo, con interesse primario gli alunni. Al termine degli interventi, Massimo Torrente ha sintetizzato le diverse strade percorribili dalla Conferenza provinciale, ribadendo la ferma intenzione della Regione, espressa in tutti gli incontri interistituzionali, di procedere ai previsti tagli di autonomie scolastiche, così come indicato nelle linee guida. Il tavolo della Conferenza provinciale, al fine di approfondire ulteriormente le diverse proposte pervenute e adottare una strategia unitaria per arginare i tagli delle autonomie, ha deciso di riconvocarsi per giovedì 19 ottobre.

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