Set 14

Anche dalla provincia di Oristano “no” all’ipotesi di diminuzione delle autonomie scolastiche.

Tagli inaccettabili e da respingere in toto: sindaci, dirigenti scolastici e sindacati di categoria sono concordi verso un deciso “no” alle ipotesi di diminuzione delle autonomie scolastiche, così come prospettati dalla bozza delle linee guida regionali sul dimensionamento scolastico a partire dall’anno scolastico 2024/2025.

Ormai, in tutta la Sardegna è scattato l’allarme generale sull’argomento dimensionamento scolastico, con le norme nazionali fatte proprie dalla Regione, che porteranno ulteriori pesanti penalizzazioni nell’ambito della scuola. In base ai nuovi parametri dettati dal Governo, infatti, in Sardegna le autonomie scolastiche saranno costrette a ben 42 fusioni.

 Il ridimensionamento interesserà anche la provincia di Oristano: la scure colpirà, a partire dall’anno scolastico 2024/2025, il mondo della scuola oristanese con un ulteriore taglio di tre autonomie, nonostante i consistenti accorpamenti effettuati negli anni precedenti.

La criticità è stata sollevata nel corso della Conferenza provinciale, tenutasi oggi nei locali di via Carboni, convocata dall’amministratore straordinario della Provincia di Oristano, Massimo Torrente, alla quale era presente anche la dirigente dell’ufficio provinciale scolastico, Elisa Serra.

Le nuove regole dettate dalla finanziaria nazionale e recepite dalle linee guida regionali sono stati presentate, nel corso della Conferenza, dalla dirigente della Provincia, Anna Paola Iacuzzi, che ha evidenziato un quadro regionale di riordino preoccupante, nel quale la Provincia di Oristano viene interessata in misura minore, soprattutto per il processo virtuoso di massima razionalizzazione tenuto negli anni precedenti.

Netta la presa di posizione, da parte di sindaci e rappresentanti degli istituti oristanesi presenti, contro una politica di tagli indiscriminati, ulteriore penalizzazione della scuola oristanese e, in generale, di tutta la Sardegna. Tutti gli interventi hanno ribadito che il ridimensionamento, ancora una volta, non ha tenuto conto della particolarità di un territorio vastissimo, con una rete viaria e tempi di percorrenza penalizzanti, con difficoltà organizzative e gestionali per i dirigenti scolastici. Diversi gli interventi di natura politica nel corso dell’incontro.

Tra questi, quello di Massimiliano Sanna, sindaco della città di Oristano, principale interessata al ridimensionamento. Sanna ha contestato questa politica di tagli basata esclusivamente su numeri, non può essere accettata, perché ciò sta portando alla riduzione dei servizi essenziali nei territori. Sanna ha assicurato che si attiverà immediatamente per incontrare l’assessore regionale Biancareddu e il presidente Solinas per manifestare la contrarietà a decisioni calate dall’alto.

Sulla stessa linea gli interventi degli altri sindaci presenti. Il sindaco di Cabras, Andrea Abis, ha denunciato un livello di criticità ormai insostenibile per servizi fondamentali come sanità ed istruzione, giunti ormai al limite. Per Abis, la classe politica deve avere il coraggio di opporsi con forza a queste logiche nazionali, sollecitando in particolare la Regione Sardegna che deve far valere la propria specificità e autonomia.

Il sindaco di Sedilo, Salvatore Pes, cita il termine “resistenza” contro questa politica dei tagli, e richiama le responsabilità della Regione per il ritardo con cui viene affrontata una problematica così importante e senza alcun confronto con i territori. Secondo Pes, ormai la tempistica così ristretta fa sorgere dei dubbi sulla effettiva possibilità che le risultanze di questa Conferenza possano effettivamente portare effetti positivi.

Linee guida regionale contestate apertamente anche da Stefano Licheri, sindaco di Ghilarza, un documento da riscrivere sulla base di parametri più coerenti alla realtà visto che, per esempio, il proprio Comune, settimo per numero di abitanti della provincia di Oristano, ad oggi non è titolare di una direzione scolastica.

La posizione della Conferenza provinciale è stata pienamente condivisa dall’amministratore straordinario, Massimo Torrente, per una situazione che preoccupa e ha assicurato che si farà carico di raccogliere tutte le risultanze dell’incontro, così da rappresentare alla Regione Sardegna la contrarietà verso un drammatico e inaccettabile ridimensionamento che colpirà le istituzioni scolastiche del territorio.

“Oristano non è disposta a subire tagli al suo sistema scolastico”. Lo ha ribadito, questa mattina, il sindaco Massimiliano Sanna durante la riunione del tavolo provinciale, convocato dall’amministratore straordinario della Provincia, Massimo Torrente, per discutere del Piano di dimensionamento scolastico. “Dalla bozza delle linee guida presentate dalla Regione, che per la provincia di Oristano prevede la soppressione di tre istituti, questa mattina è scaturita una discussione da cui sembra emergere la possibilità della soppressione di due dei quattro istituti comprensivi della città – osserva il sindaco -. È un’ipotesi che respingiamo con forza. Quattro istituti comprensivi sono il minimo indispensabile per una città come Oristano, che oltre alla sua popolazione residente si apre quotidianamente all’intera provincia. L’istruzione, come la sanità, sono pilastri del nostro sistema sociale che vanno sostenuti e non sottoposti a continui tagli. Ci si dimentica il ruolo di capoluogo della città che ogni giorno attira lavoratori e studenti da tutta la provincia, a cui offre servizi, accoglienza e occasioni di crescita – rimarca il sindaco -. Bisogna superare l’arida logica dei numeri, che mal si concilia con la presenza delle istituzioni e il valore della cultura e della pubblica istruzione quali elementi fondamentali per la crescita civile, per soffermarsi a valutare le caratteristiche sociali del territorio, le potenzialità, i bisogni e i servizi di una città che finora ha già rinunciato a diversi presidi pubblici fondamentali. Ci auguriamo che le prime indicazioni del Piano, da cui potrebbe derivare il dimezzamento della nostra offerta scolastica, siano smentite – conclude Sanna -. In caso contrario siamo pronti a difendere con forza e in ogni sede i diritti della comunità oristanese”.

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