Mar 18

A Oristano primo vertice di maggioranza del “campo largo” di centrosinistra.

Una scelta chiara, non solo di immagine e comunicazione, ma anche politica: al tavolo del primo vertice della coalizione del campo largo, sul palco della sala convegni dell’Hotel Mistral di Oristano, la neo presidente Alessandra Todde, ha scelto di avere accanto a sé cinque donne.

Sono cinque delle sei consigliere elette nella maggioranza al consiglio regionale (le altre tre donne siederanno nei banchi del centrodestra): Camilla Soru e Carla Fundoni (Pd), Lara Serra (M5S) e Paola Casula (Sinistra Futura). Manca solo Desirè Manca, la pentastellata più votata in assoluto in Sardegna, assente all’incontro per motivi personali.

“Un segnale importante, visto che la rappresentanza femminile è comunque esigua – ha detto Alessandra Todde -, perché le consigliere elette sono un gruppo, e sono ovviamente desiderose anche di prendersi spazio, di farsi sentire e di rappresentare anche quelle che sono non semplicemente le istanze delle donne, ma dei cittadini e delle cittadine sarde viste anche con occhi femminili”.

Dopo l’introduzione della presidente si sono alternati gli interventi dei rappresentanti delle forze della coalizione, in ordine di peso elettorale. Ha sciolto il ghiaccio il segretario del Pd, Piero Comandini; e, a seguire, Ettore Licheri per il M5S, Thomas Castangia per Avs, Massimo Zedda per i Progressisti, Luca Pizzuto per Sinistra Futura, e poi i rappresentanti di Psi, La Base e Sardegna 2050.

Programmazione, condivisione, comunicazione dell’azione di governo sono stati i punti fermi sottolineati. “Comunicazione verso i cittadini per far comprendere le scelte anche difficili, consapevoli di avere il faro nazionale puntato sull’esperimento del campo largo, riuscito al momento solo in Sardegna”, hanno sottolineato alcuni, a partire dal senatore e coordinatore regionale del M5S, Ettore Licheri.

Nessun ragionamento è stato fatto sui nomi degli assessori nelle tre ore di incontro, ma sono stati ribaditi i criteri per individuare le persone nei ruoli chiave, competenza su tutti.

“Abbiamo ribadito soprattutto un metodo di lavoro, che deve continuare, basato sulla condivisione delle scelte, che deve mantenere l’unità, quale valore da difendere”, ha precisato Piero Comandini, mente i prossimi passi li ha dettati la presidente. “Dobbiamo proseguire le discussioni per quanto riguarda la composizione del governo con le diverse forze politiche – ha affermato Alessandra Todde -. Ci saranno degli incontri anche questa settimana con l’obiettivo che la prima convocazione del consiglio regionale possa essere anche operativa con la presentazione della squadra”.

Ormai manca sollo il verbale definitivo della Corte d’Appello di Cagliari per la proclamazione ufficiale di Alessandra Todde governatrice della Sardegna, prima donna a guidare la regione in 75 anni di storia autonomistica dell’Isola. Il documento è atteso per mercoledì 20 marzo. Da fonti vicine alla coalizione del “campo largo” del centrosinistra, si sottolinea che ormai si tratta solo di una formalità: secondo i dati in loro possesso, infatti, il distacco tra la neo presidente del M5S e lo sfidante del centrodestra, Paolo Truzzu, è di 3.061 voti, una forbice che dovrebbe allontanare qualsiasi ricorso. Sempre secondo le stessi fonti, è stato anche attribuito il seggio in bilico al consigliere dei Cinquestelle Emanuele Matta (Medio Campidano), mentre restano fuori dal consiglio regionale Ivana Russu (Pd) e Martino Canu (Psi). “La proclamazione avverrà probabilmente mercoledì mattina. Sono i tempi del Tribunale, ma sappiamo che il divario è ulteriormente aumentato, per questo oggi sarà una giornata di festa e di lavoro con gli eletti, per correre rispetto ai problemi da affrontare in via prioritaria”, ha dichiarato Alessandra Todde al suo arrivo all’hotel Mistral di Oristano per il primo vertice convocato con tutti gli eletti del “campo largo”, dopo la conferma dei conteggi che la danno in vantaggio di oltre 3mila voti su Paolo Truzzu. “Lavoreremo in condivisione su quanto ci attende, per riuscire a costruire una squadra coesa che possa seguire sin da subito, sia in consiglio che nel governo, i problemi da affrontare. Parleremo di priorità e di tempi – ha aggiunto Todde -, che sono celeri, e su questo vogliamo segnare la discontinuità rispetto alla giunta precedente”.

“Ho chiamato a Palazzo Chigi e parlato della situazione di mia madre con il capo di gabinetto della Presidenza del Consiglio, e non mi fermerò qui per risolvere la questione di grave malasanità in cui vive lei e tante altre persone con disabilità”. Dario Orrù è un fiume in piena: 33 anni, di Oristano, vive con la madre Maria Gabriella, 73enne, con un’invalidità al 100%, e non esita neanche un secondo quando racconta la sua quotidiana battaglia per far valere i diritti della donna. Da mesi i panni igienici che il sistema sanitario regionale dovrebbe erogare gratuitamente a Maria Gabriella, arrivano a singhiozzo, e solo dopo le costanti segnalazioni da parte del figlio che si rivolge a chiunque, compresa la premier Meloni, “…per ottenere ciò di cui un malato con grave disabilità ha bisogno. La storia di mia madre va avanti da mesi – ha denunciato Dario Orrù -, da quando lo scorso anno hanno iniziato a non portarci a casa i pacchi con i panni. Lei, così come tutte le persone incontinenti, non può certo restarne senza, ma alla Asl n.5 di Oristano evidentemente la pensano diversamente”. Il figlio di Maria Gabriella ha chiamato tutti: la direzione generale della Asl oristanese, i responsabili dell’ufficio di assistenza protesica, si è messo in contatto con i referenti della Regione e la presidente in pectore Alessandra Todde. Le risposte, quando le ha ricevute, sono state vaghe e in alcuni casi irrispettose. E allora le domande Dario ha deciso di continuare a farle, puntando sempre più in alto, fino a Giorgia Meloni. “Nei mesi scorsi, dopo il mio smuovere le acque, abbiamo ricevuto il carico di panni che stavamo aspettando, ma dopo poche settimane siamo di nuovo punto e a capo – ha detto Dario Orrù più avvilito che mai -. Mia madre sta acquistando, quando può, i panni in farmacia con i soldi della pensione, ma un pacco da 14 pezzi costa anche 12 euro e copre a mala pena qualche giorno della settimana. Non si può andare avanti così, non è umano e rispettoso dei malati”. È stata Maria Gabriella stessa a voler raccontare la sua storia e puntare i riflettori sulla sua condizione e quella di tanti malati sardi: “Al posto di questi panni – ha detto – mi ritrovo ad usare asciugamani da bidè, ma sono tutta bagnata fino alla testa. A volte li acquisto ma costano tanto, ho anche mio figlio a casa, non posso permettermi di comprarli per l’intero mese. Vorrei solo che le cose che mi spettano di diritto mi venissero date, tutto qui”. Intanto Dario continua il suo pressing e non è intenzionato ad arrendersi.

Gli uomini della Guardia costiera di Oristano hanno sottoposto a fermo amministrativo, sotto le direttive della Direzione marittima di Cagliari, un mercantile nel Porto di Oristano-Santa Giusta, per violazioni alle norme internazionali sulla salvaguardia della vita umana in mare, protezione dell’ambiente marino e sicurezza della navigazione. La nave, battente bandiera Antigua & Barbuda, impegnata in operazioni commerciali al porto industriale e ormeggiata sabato 16 marzo, è stata ispezionata dal team di controllo specializzato della Capitaneria e ha rilevando numerose carenze che, al momento, ne impediscono la partenza dal porto. L’obiettivo delle ispezioni è quello di assicurare che i traffici marittimi si svolgano in modo tale da garantire il massimo rispetto delle condizioni di sicurezza della navigazione, delle condizioni di vita e di lavoro degli equipaggi imbarcati, nonché la protezione dell’ambiente marino. L’ispezione ha, inizialmente, riguardato i documenti di bordo e i titoli del personale imbarcato, ed è poi continuata con la verifica delle diverse parti della nave: il ponte di comando, sala macchine, locale timoneria, spazi adibiti all’equipaggio. Complessivamente, gli ispettori hanno rilevato 10 deficienze tra cui, ad esempio, alcune carenze relative alla manutenzione degli apparati di bordo. La nave, la seconda fermata dall’inizio di quest’anno da parte degli uomini della Guardia costiera, dovrà ora rettificare tutte le irregolarità sotto la sorveglianza dell’Autorità di bandiera e degli ispettori del registro di classifica, e solo successivamente, una volta ispezionata nuovamente dal team della Guardia costiera, sarà autorizzata a riprendere il mare, lasciando il porto di Oristano. (Elia Sanna, Web news Sardegna – Telegram).

Sono stati i “Giovani della Consulta”, insieme ai loro coetanei, a tinteggiare, a Cabras, le panchine e gli arredi comunali a corredo della piazza Stagno, frequentata ogni giorno da tantissimi giovani. Armati di vernice e pennelli hanno cancellato le scritte e gli obbrobri che i “vandali” hanno realizzato nel tempo. Un esempio di civiltà e di buon costume che anche altri giovani potrebbero riproporre nei nostri Comuni, a iniziare, per esempio, da Oristano. La “buona azione” dei giovani è stata commentata dal sindaco di Cabras. “Queste sono le belle cose – ha detto il sindaco Andrea Abis -. I ragazzi e le ragazze della Consulta hanno pitturato le panchine e le fioriere di piazza Stagno. Assieme a loro anche Sultan e Hussein, due ragazzi che interpretano nel migliore dei modi il loro sforzo di integrazione. Tutto ora splende di bianco, ma splende luminosa soprattutto l’azione di tutti questi ragazzi”. (Elia Sanna, Web news Sardegna – Telegram).

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