Nov 07

Dimensionamento scolastico: i sindaci della provincia rigettano il piano regionale.

“Da Oristano parte un segnale unitario, forte e inequivocabile, frutto della volontà di tutte le autonomie locali: il piano di dimensionamento scolastico, che per la provincia prevede l’accorpamento di quattro dirigenze, deve essere respinto”.

Il documento, frutto della concertazione tra tutti i comuni della provincia, è stato sottoscritto da Oristano e dalle Unioni dei Comuni del Montiferru e Alto Campidano, Terralbese, Fenici, Alta Marmilla, Parte Montis, Guilcier, Barigadu, Bassa Valle del Tirso e Grighine e Costa del Sinis Terra dei Giganti.

I contenuti sono stati illustrati dal sindaco della città di Eleonora, Massimiliano Sanna, nel corso della conferenza dei sindaci, che si è riunita presso la sede dell’Amministrazione provinciale.

“Esprimiamo un parere negativo alle Linee guida per la programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa per il 2024/2025 – ha detto il sindaco Sanna, che per primo nelle scorse settimane si era fatto promotore di una posizione unitaria dei sindaci -. Le Linee guida si prefigurano come un atto normativo che impoverisce la scuola pubblica.

Oristano e i Comuni della provincia esprimono parere negativo alla disciplina introdotta dalla normativa nazionale, fortemente convinti che occorrano investimenti, risorse e attenzione verso l’istruzione pubblica e le nuove generazioni, e non soppressioni al fine di avere istituzioni scolastiche con una popolazione definita dal legislatore come ottimale”.

“Con i presidenti delle Unioni ribadiamo un “no” deciso al dimensionamento scolastico e a un’applicazione ragionieristica del provvedimento – ha detto ancora Sanna, riassumendo il documento -. Alla perdita delle autonomie scolastiche (dirigenti scolastici e direttori dei servizi generali e amministrativi) potrebbero seguire quella di numerosi posti di lavoro tra il personale amministrativo, tecnico e ausiliario.

Analogamente potrebbe seguire un probabile aumento degli alunni per classe e,, di conseguenza, perdita di posti di lavoro tra i docenti, con un aumento della complessità organizzativa, con una penalizzazione ulteriore delle aree più fragili a partire da quelle interne”.

Il documento chiede il mantenimento delle istituzioni scolastiche e il rigetto di nuovi istituti costituiti di norma da 1.200/1.300 alunni. Al presidente della giunta e all’assessore regionale alla Pubblica istruzione si chiede di farsi parte attiva nella promozione di iniziative per la tutela delle specifiche caratteristiche della scuola sarda.

Si propone la costituzione di un tavolo tecnico permanente provinciale dell’istruzione che monitori l’andamento demografico, le iscrizioni e la dispersione scolastica, e organizzi forme di sussidiarietà e mutuo soccorso tra Oristano e i comuni della provincia; individui le istituzioni scolastiche capaci di garantire un assetto organizzativo nel tempo, nei vari ordini e gradi; e individui le scuole che presentano qualità nell’edilizia, laboratori, spazi esterni, parametri di sicurezza e certificazioni richieste dalla normativa.

Il documento chiede, infine, al presidente della giunta e all’assessore alla Pubblica istruzione un disegno di legge regionale per la disciplina del sistema educativo di istruzione e formazione, e un disegno di legge che introduca in Sardegna l’insegnamento curricolare della lingua sarda nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di 1° grado. L’emanazione di una legge regionale sul sistema educativo e sull’insegnamento della lingua sarda esonererebbe l’isola dall’applicazione delle disposizioni sui limiti minimi del numero di studenti delle autonomie scolastiche, per acquisire o mantenere personalità giuridica alle scuole.

“La battaglia in difesa delle autonomie scolastiche non è ancora vinta, ma oggi abbiamo raggiunto un risultato straordinario – ha osservato il sindaco di Oristano -. L’unità dimostrata dai sindaci in questa occasione è indice di una forte volontà delle comunità locali a difesa del sistema scolastico, presidio essenziale delle istituzioni dello Stato e motore irrinunciabile di crescita. Auspico analoga unità sulle altre battaglie che interessano la provincia e con la Regione un dialogo proficuo e costruttivo a beneficio delle comunità locali”.

L’assessorato alla Cultura del Comune di Oristano e la Fondazione Oristano, hanno organizzato, per giovedì 9 novembre, alle 19, all’Antiquarium Arborense, la presentazione del libro “Ostaggio” della giornalista Maria Francesca Chiappe. Rosaria Manconi, avvocato della Camera penale di Oristano, e Patrizia Mocci, giornalista dell’Unione Sarda, dialogheranno con l’autrice. L’evento è aperto a tutti. È stato richiesto al consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Oristano il riconoscimento di 2 crediti formativi per gli iscritti. È necessaria la prenotazione allo 0783791262, via email all’indirizzo visiteguidate@fondazioneoristano.it, oppure tramite WhatsApp al 3756188060.

Fino a domenica 12 novembre, sulle strade dell’Isola, le pattuglie della Polizia Stradale saranno impegnate nella campagna congiunta europea “Roadpol” denominata “Truck & Bus”, che riguarderà il controllo dei mezzi pesanti che trasportano merci, autobus e veicoli che trasportano merci pericolose. Gli agenti , oltre al controllo dello stato psicofisico dei conducenti, verificheranno il rispetto dei limiti di velocità, della normativa Adr (Accord dangereuses route, ovvero accordo europeo relativo ai trasporti di merci pericolose su strada), di tutte le prescrizioni sull’autotrasporto indicate nelle licenze, e ogni altro controllo documentale che fa riferimento alla normativa nazionale e comunitaria. Scopo della campagna è quello di sensibilizzare sempre di più i conducenti dei mezzi pesanti e dei bus, rendendoli consapevoli dell’importanza del rispetto delle regole attraverso l’adozione di comportamenti responsabili quando si è in viaggio sulle strade.

Il responsabile della Direzione aeroportuale Sardegna, Alberto Marchetti, è stato ricevuto, a Oristano, dal prefetto Salvatore Angieri. Nel corso dell’incontro sono state illustrate al prefetto le direttrici operative dell’ente e i progetti di sviluppo della mobilità aerea nell’Isola a medio e lungo termine. Sono stati affrontati temi relativi alle principali criticità, con particolare riguardo ai progetti di abbattimento del muro dell’insularità e all’ammodernamento del sistema aeroportuale necessario per rispondere al fortissimo aumento della domanda di traffico e alle sfide del mercato. Il prefetto, nel prendere atto con favore degli importanti progetti operativi illustrati, ha sottolinea che “…per i cittadini sardi il diritto alla mobilità è una sfida permanente, una pre-condizione indispensabile per il rilancio socio economico dell’Isola. Gli investimenti in strutture aeroportuali avanzate hanno forti ricadute in termini di marketing territoriale, incentivano gli investimenti e costituiscono uno strumento fondamentale per lo sviluppo economico dei territori”. Un breve cenno è stato riservato anche al tema della possibile riapertura dello scalo aeroportuale di Fenosu, tornato di stretta attualità in questi giorni. Al riguardo, il direttore dell’Enac ha rappresentato che, per il momento, procedono le verifiche di natura tecnica. (Elia Sanna, Web news Sardegna -Telegram).

E’ noto che l’attività fisica sia un efficace strumento per la prevenzione e per la cura del diabete di tipo 2. Di questo e altro si parlerà sabato mattina, 11 novembre (nell’ambito della “Giornata mondiale del diabete”), dalle 10 alle 13, all’Hospitalis Sancti Antoni di Oristano, durante l’iniziativa “Il Diabete Mobilita”, organizzata dalla sezione sarda dell’Associazione nazionale italiana atleti diabetici (Aniad), con il patrocinio del Comune di Oristano e la collaborazione di Novo Nordisk. I benefici dell’attività di tipo aerobico riguardano tutti gli aspetti della sindrome metabolica e sono chiaramente documentati: la riduzione della massa grassa, soprattutto viscerale, l’aumento della sensibilità insulinica, la riduzione della pressione arteriosa, dell’emoglobina glicata, del colesterolo Ldl, dei trigliceridi. I risultati complessivi di questi effetti sono la riduzione della mortalità per cause cardiovascolari compresa tra il 30 e il 60 per cento nei vari studi epidemiologici e la riduzione della mortalità da tutte le cause. In soggetti in buone condizioni di salute la pratica sportiva è finalizzata prevalentemente al mantenimento della propria forma fisica e al divertimento; in soggetti affetti da determinate patologie l’attività fisica può diventare, invece, parte integrante di una terapia per la guarigione o quantomeno per il recupero delle migliori condizioni di benessere psico-fisico, rappresentando, come dimostra l’ampia letteratura scientifica, una grande fonte di risparmio per il Servizio sanitario regionale e nazionale. L’Aniad, associazione di volontariato senza fini di lucro, si propone la diffusione di una sana cultura dell’attività fisica e dello sport fra le persone con diabete di tipo 1 e di tipo 2, per migliorare il livello di consapevolezza e di educazione terapeutica e contribuire al pieno inserimento sociale, al raggiungimento di un accettabile compenso glico-metabolico e alla prevenzione delle complicanze croniche. L’idea è stata raccolta dal Team Novo Nordisk, formazione statunitense composta da soli atleti affetti da diabete di tipo 1, che ha ormai trovato il suo posto nel ciclismo professionistico, dimostrando che anche chi è costretto a convivere con questa malattia può praticare sport ad alti livelli, e veicolando in questo modo un messaggio molto importante per tutti i malati di diabete nel mondo: vivere con il diabete non deve essere un freno per i propri sogni. “L’attività fisica riduce del 30 per cento il rischio di morte prematura, di malattia cardiovascolare e ictus, di diabete tipo II, di cancro al colon e al seno e di depressione. Per questo è fondamentale il suo riconoscimento come mezzo terapeutico e di prevenzione. Svolgere attività fisica vuol dire fare una scelta a favore della propria salute. Infatti ha importanti effetti sul fisico e sulla mente, contribuisce a migliorare la forza, la resistenza e la salute ossea, allo stesso tempo permette di mantenere il peso sotto controllo, contrastare la depressione e prevenire diverse malattie non trasmissibili come ictus, ipertensione, iperglicemia, iperlipidemia, cancro al colon e al seno ma anche diabete e obesità”, ha spiegato Benedetto Mameli, presidente dell’Aniad Sardegna. “L’associazionismo, che si sviluppa anche tramite i gruppi sportivi rappresenta una risorsa incredibile a costo zero. Lo sport è un “farmaco” che non ha controindicazioni e fa bene a tutte le età. Camminare insieme, correre, andare in bici e fare sport in genere, facilita la socializzazione e migliora l’autoconsiderazione e la cura di sé. Per questo collaboriamo attivamente all’interno della rete sociale in sintonia con le amministrazioni locali”, ha sottolineato Marcello Grussu, presidente nazionale Aniad. “La mia esperienza di sfruttare l’attività fisica in associazione alla terapia farmacologia e a una alimentazione corretta nella cura delle persone con Diabete tipo 2, ma anche e soprattutto con Diabete tipo 1, mi ha permesso di osservare come l’attività motoria sia ideale, con un beneficio derivante dalla pratica, indipendente dall’età del paziente e dalla durata della malattia”, ha commentato Francesco Mastinu, primario della Unità Operativa di Diabetologia di Oristano. Maria Bonaria Zedda, vicesindaco di Oristano, ha aggiunto: “Durante la pandemia è emerso quanto la città possa avere un ruolo di palestra a cielo aperto per i cittadini che volevano continuare ad avere corretti stili di vita. Tutti gli spazi urbani che lo consentivano sono stati sfruttati per svolgere attività fisica individuale nel rispetto delle regole e del distanziamento, questo ha anche portato molte persone a riscoprire la bellezza di potersi allenare all’aria aperta. Sportivizzare le città è quindi un valore aggiunto al welfare e alla sostenibilità e può essere un punto di svolta e di cambiamento per costruire una società meno diseguale e più coesa e collaborativa. Oristano è al centro di questo cambiamento, poiché ora abbiamo la possibilità di rilanciare nuovamente lo sport come salute, ed è nostro compito intervenire in maniera concreta e immediata per trasformare e mobilitare la nostra città. Oristano, sviluppandosi in pianura e per le sue caratteristiche urbanistiche e geomorfologiche, si presta dunque ad essere una palestra quotidiana per tutti, nella quale la mobilità lenta può essere strumento di sviluppo sostenibile per una città smart, che incentiva azioni positive per l’ambiente e per la salute dei cittadini”. “Il raggiungimento degli obiettivi di salute pubblica, che necessitano di strategie in grado di facilitare l’attuazione di comportamenti salutari, in termini sia di alimentazione, sia di promozione dell’attività fisica, si può conseguire solo attraverso adeguate politiche di prevenzione non disgiunte da una programmazione appropriata di gestione della materia, con approccio multidisciplinare. Uno stile di vita sedentario, accompagnato da un’assunzione non appropriata di alimenti, come spesso accade nella nostra società, può determinare l’insorgere di diversi stati patologici, inclusa l’obesità ed il diabete, a loro volta correlate all’insorgenza di malattie croniche invalidanti”,  ha dichiarato Angelo Maria Serusi, direttore generale della Asl 5 di Oristano.

“Vaccinatevi, perché è importante proteggersi sia dal contagio del virus dell’influenza che del Covid”. L’ appello arriva dalla Maria Valentina Marras, direttrice del Dipartimento di Igiene e prevenzione sanitaria della Asl 5, che ha organizzato per sabato 11 novembre, alle 9.30, all’Hotel Mistral Due, a Oristano, un convegno per presentare la nuova campagna vaccinale contro l’influenza e il Covid. Un convegno aperto a tutti gli operatori sanitari ma anche ai cittadini. La campagna inizierà lunedì prossimo, 13 novembre. “Vaccinatevi, perché non bisogna abbassare la guardia verso il virus antinfluenzale e il virus del Covid – ha ribadito la dottoressa Marras -. Il virus del Covid è sotto controllo, non esiste più un’emergenza, creata dalla pandemia. Ma il virus è diventato endemico, fa parte della nostra vita. Ora non abbiamo più le mascherine, sono ritornate le occasioni di assembramento, quindi il virus circola tranquillamente. Soprattutto le persone fragili e gli operatori sanitari si devono vaccinare. Consigliamo i due vaccini a molte categorie: gli over 60 e tutte le persone con patologie a rischio, cardiovascolari, respiratorie, diabete, gli ospiti della casa di riposo, le donne in gravidanza, i malati oncologici, gli operatori sanitari. Inoltre chi lavora a contatto con il pubblico, come gli insegnanti, gli impiegati che svolgono front-office, i militari”.

Il tema è attuale e importante: “Comportamenti sanitari appropriati quando la vita è al limite”. Se ne parlerà venerdì 10 novembre, alle 15.30, nell’Hospitalis Sancti Antoni, a Oristano, in un convegno organizzato da “Komunque Donne”, associazione di volontariato e aiuto per le donne affette da tumore al seno, in collaborazione con l’associazione “Donatori Nati” della Polizia di Stato, con il patrocinio del Comune e della Asl 5 di Oristano. “Il convegno, è stato fortemente voluto dalle associazioni, affinché un problema così importante possa essere condiviso tra chi l’ha vissuto in passato e chi lo vive nel presente, per far riflettere le persone sull’importanza delle cure rivolte ai malati oncologici al fine di migliorare la qualità della vita, riducendo il livello di sofferenza”, ha detto Maria Luisa Albiero, presidente di “Komunque Donne”, che aprirà i lavori. Seguiranno i saluti delle autorità e le relazioni di Salvatore Salis, Filomena Panzone e Andreina Vitellino- I lavori saranno coordinati da Paolo Vanacore.

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