Ott 06

A Simaxis cede il tetto di un capannone e muore operaio 50enne.

Ennesimo incidente sul lavoro, questa volta a Simaxis, dove un operaio edile, Roberto Carboni, di 50 anni, è morto dopo essere precipitato dal tetto di un capannone, che ha ceduto improvvisamente.

L’operaio, questa mattina, stava effettuando dei lavori per conto di una piccola impresa edile, in un’azienda di allevamento di bovini, in località “Pardu Cruxi”, nell’agro di Simaxis, quando la copertura del capannone ha ceduto e il 50enne è caduto rovinosamente a terra, da un’altezza di circa quattro metri, morendo sul colpo.

Sul posto sono giunti i medici del 118, i Carabinieri della stazione di Simaxis e i tecnici dello Spresal di Oristano

Dopo ore di ricerche, un prete di 34 anni è stato ritrovato, in buone condizioni, sul bagnasciuga di Cala Fenuggiu. Il sacerdote risultava disperso dalla tarda sera di ieri, nel tratto di mare tra Managu e Cala Fenuggiu, nel litorale di Bosa. Alle ricerche, andate avanti per quasi tutta la notte, hanno preso parte uomini e mezzi dell’ufficio Circondariale Marittimo di Bosa e della Capitaneria di Porto di Oristano, che ha coordinato le operazioni di ricerca e soccorso, la Croce Rossa e un gommone privato con a bordo un militare non in servizio, che è stato il primo a ritrovare il disperso. Nell’attività di ricerca via terra sono stati invece impegnati gli uomini della Protezione civile, i barracelli di Bosa, i Carabinieri e i Vigili del fuoco. Dopo varie ore di ricerca, rese ancora più complicate a causa dell’oscurità, della presenza di foschia e del tratto di costa particolarmente frastagliato e difficile da raggiungere sia via terra che via mare, il disperso, come detto, è stato ritrovato in buone condizioni di salute.

Nella settimana che va dal 9 al 15 ottobre 2023, la Polizia di Stato sarà impegnata, su tutto il territorio nazionale, per l’operazione Roadpol, denominata “Focus on the road”. Durante questo periodo la Polstrada sarà occupata, in tutte le province sarde, a verificare il corretto utilizzo di determinati apparecchi (telefoni cellulari, smartphones e cuffie sonore) durante la guida e dell’uso corretto delle cinture di sicurezza da parte di tutti gli utenti della strada. L’obiettivo di questa operazione, a cui partecipano tutte le Polizie Stradali dei Paesi dell’Unione Europea aderenti alla cooperazione, è quello di ridurre il numero delle vittime della strada e degli incidenti stradali, nell’ambito del Piano d’Azione Europeo 2021-2030, con operazioni congiunte per contrastare le violazioni, e campagne di prevenzione, informazione e comunicazione.

Una storia di mezzo secolo fa. La storia di un anarchico, che rivive nei ricordi di sua figlia. Sabato 7 ottobre, la casa di Ziu Modestinu, a Sini, di fronte alla piazza Eleonora, ospiterà un incontro che avrà come protagonista Claudia Pinelli, figlia dell’anarchico Pino Pinelli. L’iniziativa culturale, intitolata “Breve vita dell’anarchico Pino Pinelli”, è stata organizzata dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Biagio Atzori, con la collaborazione della Biblioteca Gramsciana e del Consorzio turistico Due Giare. “Era la notte tra il 15 e il 16 dicembre 1969, quando il ferroviere anarchico e partigiano, Giuseppe Pinelli, detto Pino, moriva a 41 anni precipitando da una finestra della questura di Milano. Questura dove Pino Pinelli era stato trattenuto per accertamenti, dopo l’esplosione della bomba alla Banca Nazionale dell’Agricoltura di Milano – ha ricordato Giuseppe Manias, della Biblioteca Gramsciana -. E la conversazione con Claudia Pinelli partirà proprio da quel fatidico 1969, per poi arrivare al 2009, quando l’allora Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, lo definì “…la diciottesima vittima della strage di Piazza Fontana”. Nella storia di Giuseppe “Pino” Pinelli, raccontata in modo inedito dalla figlia Claudia, si entra gradualmente in una storia complessa e intricata. “Una storia apparentemente piccola diventata parte della Storia del Paese – ha aggiunto Manias -. Per chi già conosce questa storia, il racconto della figlia permette di esplorare, insieme al contesto politico, anche quello emotivo, familiare e, dunque, più intimo. Il racconto della tragedia umana dell’anarchico Pinelli, sullo sfondo della strage di Stato di Piazza Fontana, cambiò l’Italia e aprì la stagione della cosiddetta “strategia della tensione”, fatta di trame oscure, depistaggi e false verità. Claudia racconterà la morte di Pino Pinelli ma, soprattutto, la vita e la storia di una donna, Licia (moglie dell’anarchico), che ha lottato tutta la vita per rendere giustizia al marito”. Il presidente del Consorzio Due Giare, Lino Zedda, ha sostenuto che si tratta di “…un’altra bella serata culturale, in un territorio che ha sempre voglia di confrontarsi e di crescere”. (Elia Sanna, Web news Sardegna – Telegram).

Lascia un commento

Your email address will not be published.