Set 30

Primario accusato di associazione mafiosa non risponde al Gip.

Si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al Gip di Cagliari, non rilasciando alcuna dichiarazione spontanea, il medico anestesista Tomaso Cocco.

ll primario è stato arrestato mercoledì scorso, insieme con altre 30 persone, nell’ambito dell’inchiesta della Dda per associazione di stampo mafioso in Sardegna.

Cocco, responsabile della Terapia del dolore all’ospedale Marino di Cagliari, in carcere a Uta, questa mattina ha quindi fatto scena muta davanti al Gip.

“Non abbiamo ancora terminato di leggere tutti gli atti – ha spiegato l’avvocato oristanese Rosaria Manconi, una dei legali che difendono il primario -, e oggi non era opportuno né pensabile che il mio assistito rispondesse al giudice, così come non ha rilasciato dichiarazioni spontanee.

Nei prossimi giorni, una volta letti tutti gli atti, avremo modo di chiarire la sua posizione. Il dottor Cocco non solo si dichiara estraneo ai fatti e innocente – ha detto ancora l’avvocato Manconi -, ma dopo un primo momento in cui era frastornato e preoccupato per essere finito in carcere, ora è determinato a chiarire nei dettagli tutte le posizioni che gli vengono contestate e, sicuramente, lo farà nei prossimi giorni; francamente oggi era troppo presto”.

I legali di Tomaso Cocco, una volta esaminate tutte le carte dell’accusa, valuteranno le iniziative da intraprendere, compresa la richiesta di attenuazione della misura cautelare.

Una nave è stata sottoposta, al porto di Oristano, a fermo amministrativo. I controlli degli specialisti della Guardia costiera, nel corso di una ispezione, hanno riscontato diverse carenze correlate alla sicurezza della navigazione in una nave battente bandiera “Antigua e Barbuda”, impegnata in operazioni commerciali al porto industriale. Nel dettaglio sono state accertate sette criticità agli equipaggiamenti di emergenza, alla sicurezza dell’equipaggio e al sistema di gestione della sicurezza. È scattato così il provvedimento di fermo amministrativo. L’unità mercantile non potrà ripartire dallo scalo di Oristano sino a quando non saranno ristabilite le necessarie condizioni di sicurezza. L’ispezione effettuata a bordo della nave cargo si aggiunge alle già numerose ispezioni eseguite nel corso dell’anno 2023 dagli uomini del Nucleo “Port State Control” della Capitaneria di Oristano.

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