Lug 18

Crisi Comune Oristano, le parti sociali: “Evitare il commissariamento”. E Sanna gongola.

Massima apertura al mondo civile, alle idee, alle proposte e anche alle critiche, con l’obiettivo di realizzare un programma di governo che impegni con responsabilità le forze politiche nei prossimi anni.

Con questo spirito, questo pomeriggio, il sindaco di Oristano, Massimiliano Sanna, ha incontrato a palazzo degli Scolopi le parti sociali, per un confronto capace di dare l’impulso necessario al superamento delle difficoltà all’origine della crisi politica.

“È emersa chiaramente la necessità di governare la città e di scongiurare l’arrivo di un commissario – ha detto il sindaco Sanna al termine della riunione -. Allo stesso modo è emerso chiaramente un forte invito a mettere da parte gli interessi di parte nell’esclusivo bene della città. Far ripartire l’economia è doveroso e necessario anche grazie agli incontri con le parti sociali, attenzione al decoro urbano, alle strade e ai marciapiedi (temi sui quali stiamo lavorando pur tra mille problemi), mercato civico, Pnrr, usi civici: sono questi i punti fermi su cui lavorare. Però bisogna cambiare mentalità senza rimanere imbrigliati in esigenze personali.

È vero – ha detto Sanna –. In questi mesi abbiamo lavorato ma abbiamo perso tempo dietro interessi di parte che non possono prevalere su quelli collettivi. Siamo stati eletti per amministrare. I consiglieri sono stati scelti per fare i consiglieri. Se c’è spazio per fare gli assessori, bene. Altrimenti si può amministrare anche facendo il consigliere comunale e dando il proprio contributo. La città e le sue esigenze sono prioritarie. Il mio augurio, rivolto all’intero consiglio, maggioranza e minoranza, per senso di responsabilità, è ricompattare e proseguire con serenità”.

Nella sala degli Evangelisti, a Palazzo degli Scolopi, tanti rappresentanti delle parti sociali hanno raccolto l’invito del sindaco Sanna.

“Incontrare la città, attraverso le espressioni organizzate dei cittadini, è sempre positivo – spiega il sindaco -. E ritengo sia ancora più giusto, nel momento in cui la politica entra in crisi, sentire la voce della città per raccogliere nuovi stimoli e indicazioni. Per la città, per il Paese, è un momento storico: la straordinaria disponibilità dei fondi del Pnrr mettono ogni comunità nella condizione di programmare il futuro, di risolvere problemi annosi ma anche di introdurre elementi di modernità ispirati ai nuovi cardini della smart cities, fondati sulla sostenibilità, le fonti rinnovabili, la partecipazione, le tecnologie digitali. Sono processi che Oristano deve saper governare democraticamente e autonomamente, di cui la politica deve farsi carico con senso di responsabilità e determinazione, senza abdicare al suo ruolo lasciandolo nelle mani di un commissario. Per questi motivi ho voluto avviare le consultazioni con le parti sociali che condividono con me questa valutazione”.

Alessandro Perdixi (Cisl) ha invitato le forze politiche a mettere da parte gli egoismi, a ricompattarsi e andare avanti sui progetti per la città: “Le forze economiche e sociali però non possono essere coinvolte solo in queste occasioni. Abbiamo sottoscritto un accordo con il sindaco Sanna e ne attendiamo l’attuazione, che deve passare attraverso la convocazione dei tavoli tematici”.

“Questa convocazione è da un lato tardiva, perché arriva a un anno dalle elezioni, e dall’altro prematura perché non c’è una maggioranza che possa interpretare le nostre idee – ha detto Marco Franceschi (Confartigianato) -. Se tutti avessero fatto quanto dovevano con la dovuta diligenza, forse non avrebbero avuto tanto tempo per litigare”.

Per Giovanna Lai (Caritas) “…la città necessita di amministratori e non di un commissario. La politica metta fine alle divisioni. Invito tutti a ragionare per chiudere questa crisi assurda e offrire nuove prospettive alla città”.

“Il momento è straordinario – ha osservato Gabriele Chessa (Legacoop) -. Con questa crisi ci esponiamo al rischio di perdere un treno che non passa sempre. Il tavolo che si riunisce oggi in emergenza dovrebbe essere permanente e sarebbe una sventura se questo punto di partenza cessasse oggi”.

Il presidente della Pro Loco, Gianni Ledda, si è soffermato sulle grandi opportunità che si aprono dal rapporto che l’istituzione comunale, oggi più che mai, può sfruttare con il terzo settore: “La consulta che sta nascendo può essere fondamentale per aiutare il Comune a prendere finalmente decisioni che arrivino dal basso”.

“Si cerca di chiudere la stalla quando i buoi sono scappati – ha detto Giorgio Vargiu (Adiconsum) -. Questa crisi non nasce oggi, nasce il giorno dopo le elezioni, o forse addirittura il giorno prima. Gli effetti sono una città non governata, non servita, abbandonata a sè stessa per i problemi della maggioranza. Oggi non ci serve una soluzione pur che sia. Serve che la maggioranza metta da parte i personalismi e gli egoismi e che tutti i consiglieri governino in pieno”.

Secondo Tonino Sanna (Confagricoltura) “…sarebbe un peccato mortale se la città sprecasse l’occasione offerta dal Pnrr. Vorremmo che ci fosse una maggioranza forte e coesa, capace di portare avanti i problemi delle aziende agricole”.

Per Roberta Manca (Cgil) “oggi si ammette che a Oristano non tutto va bene, che ci sono problemi. Ringraziamo il sindaco che ne prende atto. Però i cittadini un anno fa hanno votato in un certo modo e sarebbe scorretto e irrispettoso fare oggi una cosa diversa dal risultato elettorale. La Cgil crede che il sindaco si debba adoperare verso le forze votate dalla città per trovare un accordo al fine di evitare un commissariamento che sarebbe una sconfitta che non ci possiamo permettere”.

“Oristano non può permettersi di aspettare ancora – ha sottolineato Andrea Corona (Cna) -. Ce lo impone il momento storico che stiamo vivendo. Ce lo impone il Pnrr. Al primo punto di tutto ci deve essere lo sviluppo del territorio. Non è il momento degli egoismi e delle divisioni”.

“Altre riunioni ci sarebbero dovute essere prima di questa – ha osservato Franco Mattana (Uil) -. Questo stato di crisi deve cessare subito e in maniera solida e duratura per consentire alla città di far fronte alle opportunità offerte dal Pnrr”.

Emanuele Spanò (Coldiretti) ha espresso “…tanta preoccupazione per una situazione complessa in un momento straordinario. Va assolutamente scongiurato il commissariamento”.

“Per costruire un percorso ci vogliono una piattaforma istituzionale solida e degli interlocutori – ha detto Cesello Putzu (Confapi) -. Oggi il sindaco Sanna ha creato un punto di ripristino che speriamo possa servire per recuperare il tempo perso”.

Il pensiero della Confcooperative è stato espresso da Antonio Cappai: “Diamo fiducia al sindaco per trovare un nuovo accordo nella sua maggioranza per uscire da una crisi che è dannosa per la città e la provincia”.

Infine, Claudio Atzori (Legacoop): “Non c’è tempo da perdere, la scadenza dei bandi del Pnrr e dei tanti bandi in scadenza richiama un senso di responsabilità da parte di maggioranza e minoranza: bisogna mettere l’interesse dei cittadini davanti a quella dei gruppi politici. Questo governo è crollato dopo un anno. Diciamolo chiaramente: se il consiglio comunale si sciogliesse oggi, andremmo al voto tra 10 mesi. Un tempo che offrirebbe solo il vuoto alla città. Raduniamoci, invece, intorno ad alcuni punti che chi sta dentro l’istituzione comunale sappia realizzare. Auspichiamo che fino al prossimo mese di maggio ci siano forze vive dentro questa aula, che portino avanti 10 punti che riteniamo fondamentali per la città. Il nostro è un appello alla responsabilità di tutti gli eletti, di chi ha la responsabilità del governo e di chi non l’ha avuta”.

Questo il comunicato del Comune di Oristano sull’incontro di oggi tra il sindaco Massimiliano Sanna e le parti sociali.  Un incontro ammantato di tante belle parole, nel tentativo di minimizzare (chiaramente “per il bene della città”) il grave scontro politico (di difficile se non impossibile ricomposizione) che si è verificato all’interno della maggioranza di centrodestra, cercando ogni sorta di giustificazione perchè la rovinosa esperienza di Massimiliano Sanna (pronto a tutto, persino ad allearsi col centrosinistra, pur di non lasciare la poltrona) vada avanti.

Le “parti sociali” hanno però dimenticato un piccolo, insignificante particolare, e cioè che il vero perché del patatrac comunale sta, soprattutto, nella debolezza del sindaco, che in questi dodici fallimentari mesi di governo ha ampiamente dimostrato tutta la sua inadeguatezza.

Non avendo politicamente la preparazione, nè gli attributi necessari per guidare qualsiasi tipo di esecutivo (nero, bianco, rosso o in technicolor, con assessori politici o tecnici) e avendo ormai perso credibilità di fronte alle forze politiche, riteniamo che attualmente il sindaco non sia assolutamente in grado di fare da mediatore (non ne ha le capacità, e lo ha dimostrato in più di una occasione) per cercare di risolvere una situazione che, anche qualora si ricomponesse, tra qualche mese si ripresenterebbe con le stesse identiche, disastrose modalità.

Dopo le riunioni solo con i partiti a lui vicini, con il centrosinistra, e ora con le parti sociali ( di cui rispettiamo le opinioni, ma che certo non posseggono il verbo) per avere l’ok per continuare, il gongolante sindaco Sanna non può, comunque, pensare di prendere in giro i cittadini che lo hanno votato, sostenendo “…per un anno abbiamo scherzato, adesso azzeriamo tutto, abbracciamoci forte, facciamo finta che niente sia accaduto e ricominciamo da capo per il bene di Oristano”, perchè non ci crede più nessuno, neppure quelli che sostengono la prosecuzione dell’agonia.

Come ho detto più volte, a mio modesto parere, il commissariamento (dopo quanto accaduto in questi 12 mesi) non sarebbe una iattura, visto che (come peraltro già accaduto in passato) il commissario potrebbe portare avanti e risolvere quanto l’esecutivo Sanna non è riuscito non solo a realizzare ma neppure a pensare durante quest’anno.

Per questo motivo, sintetizzando, riteniamo che il sindaco Massimiliano Sanna dovrebbe rassegnare le dimissioni e porre fine con dignità a questa tragica consiliatura.

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