Giu 08

Parco delle Terre d’acqua dell’oristanese: iniziato il confronto con le realtà territoriali.

Ha preso il via, a Oristano, il percorso partecipativo sull’istituzione del Parco delle Terre d’acqua dell’oristanese.

Ampia la partecipazione al primo incontro da parte di enti, associazioni e cittadini, all’incontro promosso dal Gruppo di coordinamento (composto dai comuni di Oristano, Nurachi, Terralba, Arborea, Palmas Arborea, Arbus, Guspini, Riola Sardo, Cabras, San Vero Milis, Santa Giusta e dal Consorzio di Bonifica di Oristano, la Provincia di Oristano e la Regione-assessorato della Difesa dell’Ambiente) e realizzato con il supporto tecnico della società Poliste srl Società Benefit, per informare, sensibilizzare, animare e coinvolgere le comunità e stimolare l’espressione di idee, opinioni, visioni, dialogo, ascolto e confronto attivo.

L’incontro “Ascoltiamo le tue terre d’acqua” è stato aperto dall’assessore all’Ambiente del Comune di Oristano, Maria Bonaria Zedda, e dal sindaco di Nurachi, Renzo Ponti, che è anche coordinatore del Gruppo di coordinamento.

“È stata una importante occasione di ascolto e di confronto – evidenzia l’assessore Maria Bonaria Zedda -. Una sessantina i partecipanti che hanno affollato la sala dell’ex Teatro San Martino di Oristano. Sono emersi tanti contributi utili, anche preoccupazioni e obiezioni, ma in questa fase è importante che emergano tutte le posizioni, affinché il percorso partecipativo sia il più ampio, trasparente e completo possibile”.

“L’idea di un parco, o comunque di un soggetto capace di governare le politiche di tutela e sviluppo sostenibile delle zone umide oristanesi, non vuole essere imposta dall’alto, ma deve nascere dal coinvolgimento delle realtà territoriali – ha detto il sindaco Ponti -. Il confronto parte da Oristano, che come comune capoluogo può unire le varie realtà territoriali”.

Serenella Paci, della società Poliste, ha introdotto il dibattito, spiegando che nell’ampia fascia territoriale che va da San Vero Milis fino a Guspini e Arbus esistono già numerose zone sottoposte a tutela: 6 siti Ramsar, un’area marina protetta, aree Sic e zone di protezione speciale: “Cerchiamo di capire tutti insieme, attraverso un processo partecipativo, di ascolto e di coprogettazione, se si riesce a mettere ordine a un sistema molto frammentato con una forma di governo unitario, con una visione unica”.

La presentazione ha consentito di fare chiarezza sul significato dell’eventuale istituzione di un parco: tutte le attività attualmente consentite nelle aree interessate continuerebbero ad essere consentite con le medesime regole, unica eccezione per la caccia, che per legge non è ammessa nei parchi. Nessun cambiamento, invece, per l’agricoltura e la pesca, per lo sport e le attività escursionistiche, per l’espansione edilizia e le trasformazioni urbanistiche, per la costruzione di impianti energetici da fonti rinnovabili, per la realizzazione di nuove discariche o impianti di trattamento e smaltimento fanghi e rifiuti.

Sulle limitazioni all’attività venatoria si sono registrati gli interventi più critici, con i rappresentanti delle associazioni di categoria che hanno parlato di mancanza di pari opportunità e di discriminazioni nei confronti dei cacciatori. Preoccupazione anche da parte della Confagricoltura, della Lega delle cooperative, del Consorzio Industriale di Oristano. Per tutti occorre un reale confronto con le comunità, con i cittadini in primo luogo, con i portatori di interesse, categorie, associazioni, enti e istituzioni.

Per il sindaco di Cabras, Andrea Abis, “…non c’è bisogno di una nuova scatola per governare il territorio, occorre far funzionare bene le realtà che già esistono. Un ente parco si porrebbe al di sopra degli enti in capo ai quali oggi insistono le competenze, creando un ulteriore ostacolo burocratico”.

Il presidente della Commissione ambiente del Comune di Oristano, Paolo Angioi, prendendo atto delle numerose perplessità emerse, ha auspicato un nuovo approccio con chi legittimamente esprime preoccupazione o contrarietà alla nascita di un parco.

“Non dobbiamo perdere di vista l’obiettivo finale – conclude l’assessore Maria Bonaria Zedda -. Tutti vogliamo migliorare la conoscenza delle zone umide e realizzarne una gestione integrata, ridurre le minacce sugli ecosistemi marini, promuovere una gestione e un uso efficiente delle risorse idriche. Sono obiettivi il cui raggiungimento sarà tanto più possibile quanto più sarà garantito il coinvolgimento della popolazione. Facciamo tesoro di ogni posizione espressa, anche di quella più critica, per costruire un percorso ed elaborare una proposta realmente condivisa. Il coinvolgimento di cittadini, imprese, realtà del terzo settore, istituzioni dei comuni serve proprio per esplorare il potenziale del territorio nella direzione di una valorizzazione e di un futuro sviluppo sostenibile attraverso la creazione del parco. Siamo solo all’inizio del percorso”.

Si è tenuta questo pomeriggio, a Roma, la cerimonia per la firma del protocollo d’intesa che prevede il gemellaggio delle Aree Marine protette d’Italia e quelle dell’area del Mediterraneo sud-orientale. Sono tre le riserve scelte per l’edizione 2023 del programma ideato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, in collaborazione con il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, e tra queste compare l’Area Marina Penisola del Sinis Isola di Mal di Ventre insieme a quelle di Miramare Golfo di Trieste e Porto Cesareo in Puglia. Ad apporre la firma sul protocollo d’intesa per Cabras è stato il sindaco e presidente dell’Area Marina Protetta del Sinis, Andrea Abis, che in giornata si è recato a Roma presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. “L’iniziativa ministeriale è importante e realizza gli accordi bilaterali tra Europa e paesi extraeuropei dell’area del Mediterraneo. Proporremo come tema centrale del gemellaggio la nostra proposta di piano di cogestione della pesca, studiato con le parti sociali e le associazioni, che abbiamo recentemente avanzato all’attenzione del Ministero dell’Ambiente per una sua approvazione”, ha dichiarato il sindaco Andrea Abis. Il progetto di sviluppo nasce nel 2018 con la finalità di garantire lo sviluppo e la buona gestione delle riserve marine e costiere che si affacciano sul Mediterraneo, con particolare interesse verso le cosiddette Spami, le Aree Specialmente Protette di Interesse Mediterraneo, quelle zone caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche. Cabras grazie a questo nuovo protocollo d’intesa è oggi gemellata con il Parco Nazionale di Zembra e Zembretta, in Tunisia, con l’obiettivo primario di condividere le esperienze e le buone pratiche, promuovere la cooperazione e fare rete, potenziando in questo modo lo scambio di esperienze tra le due località, quella sarda e quella tunisina. Il programma prevede che durante l’annualità del progetto una delegazione tunisina venga in Sardegna per conoscere concretamente la realtà locale e, viceversa, che gli operatori della riserva marina del Sinis si rechino nel Parco Nazionale di Zembra e Zembretta per un reciproco scambio.

L’assessorato alla Cultura del Comune di Oristano e la Fondazione Oristano hanno programmato l’apertura estiva della Torre di Mariano II. Il monumento, uno dei simboli cittadini che faceva parte dell’antica cinta muraria e antica porta d’ingresso della città di Eleonora, che in inverno apriva su prenotazione, da sabato 10 giugno apre tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20. Le visite guidate, in italiano, inglese e francese, saranno comprese nel prezzo del biglietto. Per coloro che gradissero visitare la torre in autonomia, sono presenti dei Qrcode plurilingue.

Sul sito istituzionale www.comune.oristano.it sono in pubblicazione gli elenchi dei candidati idonei all’assunzione a tempo determinato per il Comune di Oristano nei cantieri di nuova attivazione di Lavoras. Gli elenchi riguardano: 2 elettricisti, 7 muratori, 14 manovali, 2 idraulici, 2 falegnami.

Il Comune di Oristano ha avviato una indagine di mercato per la selezione di operatori economici finalizzata all’affidamento di lavori appartenenti alle categorie prevalenti del verde e arredo urbano, edifici civili e industriali, strade, autostrade, ponti, viadotti, ferrovie, metropolitane, acquedotti, gasdotti, oleodotti, opere di irrigazione e di evacuazione, impianti tecnologici di importo inferiore a 5 milioni 382 mila euro. La manifestazione d’interesse si svolge attraverso il sistema telematico Sardegnacat della Regione, dal sito www.sardegnacat.it. Le candidature possono essere presentate entro le 23:59 del 18 giugno 2023. Sul sito istituzionale www.comune.oristano.it sono pubblicati gli avvisi integrali.

Venerdì 9 e domenica 11 giugno, porte aperte da Veliamoci per celebrare il Vela Day: si tratta di due importanti giornate di festa organizzate dalla Federazione Italiana Vela, in collaborazione con Kinder Joy of Moving e i circoli affiliati con l’obiettivo di promuovere la cultura del mare e lo sport velico. La partecipazione al Vela Day è gratuita e possono partecipare tutti, a partire dai 6 anni compiuti. Il programma di Veliamoci è ricco: il 9 giugno, dalle 16 alle 18, presso il porticciolo turistico, sarà dedicato alle persone con disabilità e all’attività di parasailing, con la prova di un’imbarcazione Hansa 303. Domenica 11 giugno, in via Bottego, a Torre Grande, presso la sede di Veliamoci, chiunque potrà provare l’emozione di uscire in mare aperto a bordo di una barca a vela. Nelle settimane scorse, due grandi progetti si sono incontrati per caso nell’ambito delle attività di Veliamoci, e da questo è nato un grande momento di sport, unione, amicizia, comunità. Infatti, Veliamoci è tra i circoli velici che ha accolto con grande entusiasmo il progetto “Over 65”, proposto dalla Federazione Italiana Vela e da Sport e Salute, che coinvolge le persone con più di 65 anni di età con l’obiettivo di promuovere stili di vita attivi e contro la sedentarietà, attraverso la partecipazione ad attività sportive e sociali all’interno dei singoli circoli fino a novembre 2023. Con oltre 30 partecipanti, tutti componenti dell’Associazione residenti Torre Grande, il gruppo di lavoro over 65 di Veliamoci è tra i più numerosi in Italia. Lezioni teoriche e relative alla sicurezza in mare, attività di supporto durante gli allenamenti dei giovanissimi e durante il Vela Day, veleggiate nel Golfo di Oristano: per gli over 65 oristanesi si è aperto un mondo, quasi per tutti nuovo e avvincente. “Siamo stati travolti dall’entusiasmo dei partecipanti, vogliono apprendere, conoscere, e hanno molta voglia di fare – ha commentato la presidente Maria Cristina Atzori -. E’ un grande gruppo che ci da molte soddisfazioni”. “Ci sentiamo coinvolti ed appassionati – ha spiegato Ada Carboni, presidente dell’associazione Residenti Torre Grande -; vogliamo imparare tante cose, abbiamo imparato a fare i nodi, a portare una imbarcazione in acqua; questo corso ci aiuta a stare insieme e a socializzare di più. Anche alla nostra età si può imparare ad andare in barca a vela e partecipare ad un progetto sportivo. Viviamo al mare, e molti di noi hanno sempre tenuto un desiderio nel cassetto: praticare la vela, e oggi questo è realtà”. La strada del progetto “Over 65” si è incrociata con quello di “Sail 4 Parkinson”. Punto di incontro proprio Veliamoci, che ha ospitato circa 15 persone che convivono con la malattia di Parkinson e che partecipano al progetto che prevede una settimana all’insegna di attività varie tra barca a vela, sport e natura, per una riabilitazione di gruppo stimolante e costruttiva. Tutto questo a Torre Grande si è stato possibile grazie anche all’imbarcazione Hansa 303 “dedicata a Stefano”, che azzera le differenze fisiche tra le persone, consentendo a tutti di veleggiare in egual modo. L’arrivo della famiglia di “Sail 4 Parkinson” presso Veliamoci ha scritto una nuova ed emozionante pagina della storia di questo centro velico. “E’ questa l’essenza di Veliamoci, è in questi momenti che si concretizza davanti ai nostri occhi, il motivo per cui siamo qui ed esistiamo: la vela che unisce, la vela che rende partecipi tutti in egual misura”, ha affermato Maria Cristina Atzori. “Il coinvolgimento con il gruppo di Sail 4 Parkinson ha messo in evidenza che la vita è diversa nei suoi vari aspetti ma sono tutti bellissimi”, ha concluso Ada Carboni. Sail 4 Parkinson è patrocinato dall’assessorato regionale alla Sanità, assistenza sociale, direzione generale delle Politiche Sociali, ed è giunto alla 16^ edizione. Le ultime due edizioni sono state oggetto di uno studio scientifico, in collaborazione con l’Ospedale Brotzu e l’Università di Cagliari, Cittadella Universitaria di Monserrato. I partecipanti di Sail 4 Parkinson sono seguiti da un team di specialisti: il neurologo Nicola Modugno, presidente Parkin Zone Onlus e direttore del centro Parkinson e disturbi del Movimento presso l’Irccs Neuromed di Pozzilli, e alla psicoterapeuta Silvia Della Morte, Mindfulness e Compassion Focused therapist.

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