Gen 27

Giornata della Memoria: Oristano ricorda le vittime dell’Olocausto.

“Siamo la memoria che abbiamo e la responsabilità che ci assumiamo”. Con questa citazione, questa mattina, in piazza Eleonora, a Oristano, il sindaco Massimiliano Sanna ha aperto le celebrazioni della “Giornata della Memoria”.

La ricorrenza si celebra ogni anno il 27 gennaio (giorno in cui le truppe dell’Armata rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz) per ricordare “…lo sterminio del popolo ebraico, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, sì sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”.

Il Comune di Oristano e l’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia), insieme alle autorità provinciali e alle scolaresche, hanno organizzato una serie di iniziative in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico, degli internati e dei deportati nei campi nazisti.

In piazza Eleonora, nel giardino di fronte alla chiesa di San Francesco, il sindaco Sanna, insieme all’arcivescovo Roberto Carboni e al viceprefetto Giorgio Collu, ha deposto una composizione floreale ai piedi dell’Albero della Memoria che ricorda la tragedia.

“Oristano, le istituzioni, le associazioni, quante e quanti concorrono alle celebrazioni di oggi, si sono dati appuntamento in questo luogo, onorando il ricordo di una tragedia che investe l’essenza e la dignità di ciascuno – ha detto il sindaco Sanna -. Ci unisce il dovere di ricordare. Ci accomuna quello di testimoniare che ciò che accadde non cadrà nell’oblio. Come recita il lucido aforisma di un celebre scrittore “Siamo la memoria che abbiamo e la responsabilità che ci assumiamo”. Ciò rafforza la ragione stessa dell’identità e consolida la memoria che la nutre alimentando i valori e l’etica civile della nostra Costituzione. Anche perciò siamo fieri che questo ulivo, messo a dimora a suo tempo per ricordare la Shoah, dia riparo ad una insegna: piccola e sincera, ma capace di esortare i cittadini e le cittadine di tutte le età. Ciascuno di noi è chiamato ad essere sentinella accorta di fronte alla indifferenza e alla prevaricazione, ancor più quando rivolgiamo il ricordo ai bimbi e agli adolescenti italiani (deportati senza scampo nei campi di concentramento) come accadde alla nostra concittadina onoraria Liliana Segre: a lei, e ai pochissimi che fecero ritorno a casa, dedichiamo idealmente, e ancora una volta, la nostra riflessione. Se dunque saggezza e prudenza (come recita la Bibbia) rendono salda la casa comune, quest’oggi, all’insegna delle parole di Josè Saramago, sentiamo di rinnovare un impegno in nome della verità e della temperanza, della pace e della giustizia”.

“Ritrovarci qui è un segno importante di civiltà, ma anche per coltivare uno degli aspetti più preziosi che possiamo avere: la memoria del passato, per guardare al futuro e vivere meglio il presente – ha proseguito l’arcivescovo di Oristano, Roberto Carboni, che ha voluto portare un ricordo personale -. Si tratta di una persona che ho conosciuto e che è stata salvata dal campo di concentramento grazie al sacrificio di Massimiliano Kolbe, un frate del mio Ordine, che si è offerto al posto di un giovane ufficiale che piangeva perché si era appena sposato e aveva figli piccoli. Quando l’ho conosciuto mi ha detto: “Io vivo solo per portare la testimonianza dell’orrore del campo di concentramento”. Eppure in quel luogo così buio e oscuro si era accesa una luce, grazie alla generosità di un uomo che con il suo sacrificio ha saputo illuminare il terribile campo di concentramento di Auschwitz”.

La giornata è proseguita all’Hospitalis Sancti Antoni, dove era in programma l’incontro con gli studenti, tra i quali alcuni che recentemente hanno visitato il campo di sterminio di Auschwitz. Dopo il saluto del prefetto Fabrizio Stelo, dell’assessore comunale all’Ambiente Maria Bonaria Zedda, del questore Giuseppe Giardina, del comandante dei Carabinieri Erasmo Fontana e di quello della Finanza Giancarlo Sulsenti, la presidente provinciale dell’Anpi, Carla Cossu, ha sottolineato il senso della giornata leggendo la poesia di Primo Levi “Meditate che questo è stato”, che apre il libro “Se questo è un uomo”.

L’intervento di Carla Cossu ha preceduto la proiezione del film “La conferenza”, che racconta in che modo, a Wannsee, il 20 gennaio 1942, i rappresentanti tedeschi di alto rango del regime nazista si incontrarono per pianificare la soluzione finale della questione ebraica.

La giornata si è coclusa alle 17, al Centro servizi culturali, con la proiezione del film “Resistance la voce del silenzio”. Marcello Marras ha presentato la serata, mentre Carla Cossu introdotto il film. Mercoledì 1° febbraio, sempre al Centro servizi culturali-Unla, in via Carpaccio, sarà proiettato il film “Lo Stato contro Fritz Bauer”.

Marco Palumbo, padre di Paolo, lo chef di 24 anni di Oristano malato di Sla, per le cui cure era stata promossa una raccolta fondi ritenuta “ingannevole” dall’accusa, ha provveduto alla riparazione del danno nei confronti delle tre persone offese che lo hanno querelato, e una di queste ha rimesso la querela. La notizia è emersa questa mattina, a Nuoro, nell’udienza del processo che vede Marco Palumbo accusato di truffa continuata per aver avviato un crowdfunding sulla piattaforma GoFundMe e raccolto su Post Pay in un conto intestato al figlio circa 150mila euro per delle cure sperimentali che non sarebbero mai avvenute. Fondi che la famiglia, una volta emersi i primi dubbi sull’utilizzo, aveva dichiarato che avrebbe restituito. I difensori dell’imputato, Gianfranco Siuni e Mario Gusi, confidano ora che la condotta riparativa adottata dal loro assistito convinca il giudice Luisa Rosetti a decidere per il non luogo a procedere. Si torna in aula il 31 marzo prossimo. Tutto è partito dalla denuncia del neurologo Vincenzo Mascia che seguiva il malato. Al professionista il padre di Paolo avrebbe fatto credere che il medico israeliano Dimitrios Karoussis avrebbe inserito il figlio in un trattamento sperimentale. Una terapia genetica molto costosa, che secondo Marco Palumbo si aggirava intorno a un milione di euro, aveva convinto il genitore ad aprire la sottoscrizione inducendo diverse persone a fare cospicue donazioni. Tra il 2019 e il 2020, la storia umana di Paolo aveva fatto il giro del mondo, sia per la sua presenza a Sanremo che per l’incontro col Papa e il presidente Mattarella, ma anche per le tante iniziative che aveva messo in piedi, tra cui il faccia a faccia all’Expo con Barack Obama.

I lavori del consiglio comunale di Oristano sono stati aggiornati a martedì 7 febbraio, alle 18.30, per la discussione del seguente ordine del giorno: 1) Interrogazione urgente Marchi, Daga, Della Volpe, Federico, Marcoli, Giuseppe Obinu, Maria Obinu, Sanna: “Centro di documentazione e archivio su Giuseppe Pau”; 2) Approvazione del regolamento comunale per l’installazione dei dehors. 3) Approvazione del “Piano dei posteggi isolati per l’esercizio del commercio sulle aree pubbliche”; 4) Adozione Piano attuativo in zona G1(Donigala), Centro sanitario assistenziale Sant’Anna, realizzazione di strutture per anziani (Rsa e comunità integrata) e struttura residenziale psichiatrica per interventi socio riabilitativi; 5) Approvazione definitiva strumento attuativo del programma integrato di riordino urbano denominato “Oristano Ovest, nuove connessioni per il margine occidentale di Oristano” e annullamento della procedura di variante urbanistica del tratto finale della circonvallazione ovest; 12) Apposizione del vincolo preordinato all’esproprio delle aree necessarie per la realizzazione delle “Opere sostitutive dei passaggi a livello pubblici della stazione Rfi di Oristano, lungo via Ozieri e via Laconi, rispettivamente al Km 93+539 e al Km 93+065 della linea ferroviaria Cagliari – Golfo Aranci”.

Anche la Pro Loco di Oristano, così come i Gremi, la Fondazione Oristano e l’assessorato al Turismo e Cultura del Comune di Oristano, ha messo in moto la complessa macchina organizzativa, che avrà come punto centrale il carnevale oristanese. Tante le novità, tutte rigorosamente nel rispetto delle tradizioni e dell’identità della città di Eleonora. Manifestazione clou della Pro Loco sarà la Sartigliedda, che ha superato i 40 anni di vita. Quest’anno ricorre il 50° anniversario della lettura del Bando (sa Grida), che precede le Giostre della domenica e del martedì, con una anticipazione, sabato 18 febbraio, e la seconda edizione di Prima de su Bandu, che vedrà i Tamburini e Trombettieri della Pro Loco di Oristano esibirsi insieme ai musici e sbandieratori del Borgo Viatosto di Asti e del Quartiere Castello di Feltre. Ancora, la sfilata della corte di Eleonora, la zippolata del giovedì grasso, la festa dei coriandoli, e il Villaggio Pro Loco, in via Tirso. Al Teatro Garau ritorna il Gran Galà della Sartiglia, in collaborazione con Fondazione Oristano e Comune di Oristano. Una novità riguarderà la Corte di Eleonora. Da quest’anno, il Cda della Pro Loco ha deciso di affiancare alla figura di Eleonora, Marta Frau, due accompagnatrici “speciali”: la ragazza che ha impersonato Eleonora l’anno precedente (in questo caso nel 2020), Ilenia Piras, e colei che è già stata scelta per il prossimo anno, Martina Pinna, di Ula Tirso, che avrà il compito di assistere al complesso protocollo della vestizione di Eleonora e di come dovrà comportarsi l’anno successivo. Novità pure per la benedizione dei cavalli, che, tradizionalmente, si svolge la domenica precedente alla Sartiglia, in piazza Sant’Efisio. Tra i cavalli, benedetti dal parroco don Alessandro Floris, ci sarà infatti anche quello di Eleonora.

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