Ott 09

Regionali 2024: incontro ristretto questa mattina a Oristano tra M5S e Progressisti.

In vista delle elezioni regionali del 2024, prosegue il dialogo ravvicinato tra M5S e Progressisti. Stamattina, a Oristano, al bar “La dolce vita”, a pochi passi dalla centralissima piazza Roma, c’è stato un incontro a tre.

Davanti a un cappuccino, una pasta e due caffè, a discutere su come impostare la futura coalizione del centrosinistra per le prossime regionali, c’erano il senatore pentastellato Ettore Licheri (fedelissimo del leader Giuseppe Conte nell’Isola) e i progressisti Massimo Zedda (consigliere regionale e presidente del Partito Progressista in Sardegna) e Luciano Uras (ex senatore e politico di lungo corso).

Gettare le basi per varare una coalizione che condivida un progetto da opporre nel 2024 al centrodestra non è cosa semplice. A parte Leu, Articolo 1, socialisti, indipendentisti e federalisti vari, il vero nodo è quello di un’eventuale alleanza anche con l’attuale Pd, soprattutto dopo il flop dei dem alle recenti Politiche.

Il successo del Movimento 5 Stelle nel Paese, e in Sardegna in particolare, dove ha raccolto quasi il 22% dei voti ed è diventato il secondo partito nell’Isola, ha dimostrato come i cittadini, oltre all’agenda sociale varata da Conte, abbiano apprezzato la non alleanza col Pd. Un partito che molti non considerano più di sinistra, visto che da tempo ha abiurato a quelle che erano le sue caratteristiche originali, tra cui la vicinanza alle classi meno abbienti che era una delle sue priorità.

Messa nel dimenticatoio la questione sociale e morale, il Pd, nato ibrido, non è mai riuscito a trasformarsi in un vero partito di sinistra, cambiando pelle con l’andare del tempo, fino a diventare una sorta di sbiadito partito socialdemocratico d’antica memoria, e per giunta all’acqua di rose, trasferendosi dalle periferie ai salotti del centro, fino a fare da scendiletto e  stampella al governo Draghi (che tutto poteva essere tranne che un governo improntato sul sociale), che gli elettori hanno poi punito severamente.

Il suggerimento di alcuni intellettuali d’area, dopo una profonda analisi del voto (resettare, cambiare nome e ripartire dal basso con interpreti diversi, anche dal punto vista generazionale), è stato accolto quasi con fastidio dalle cariatidi che guidano il Pd. Cariatidi politiche che nel partito sono la stragrande maggioranza e che, dall’alto della loro protervia e supponenza, hanno cercato in mille modi di arrampicarsi sugli specchi per giustificare la sconfitta. Questi soloni, per uscire dall’attuale, desolata stagnazione, hanno proposto come soluzione una lunga serie di banalità e luoghi comuni, rendendosi (a parole) disponibili al cambiamento, ben sapendo che in realtà tra le attuali correnti dem e i loro capibastone la continuità prevarrà sul rinnovamento.

In attesa di un congresso che dovrebbe rivoluzionare il Pd anche a livello regionale, a scanso di un improbabile miracolo, perché i protagonisti che dovrebbero rivoltare il partito come un calzino sono gli stessi che da anni detengono il potere e che, quindi, non avrebbero nessun tornaconto personale dal mutamento, visti i precedenti, riteniamo di non essere lontani dal vero se affermiamo che, facciata a parte, non ci sarà nessun stravolgimento e nulla muterà al suo interno.

Detto questo, viene spontaneo domandarsi se al M5S e Progressisti (che alle Politiche con Verdi-Sinistra hanno ottenuto un buon successo personale con oltre il 5%) conviene allearsi con un partito che i sardi hanno bocciato e che, attualmente, è lontano anni luce da quel programma di promozione sociale che M5S e Progressisti vorrebbero portare avanti.

Certo, sarebbe dura dover rinunciare, in prospettiva, a una certa percentuale di voti che lo zoccolo duro dem (anche se in costante discesa) potrebbe portare per battere il centrodestra e, così come avviene da anni, dare corso all’alternanza.

Ma la catastrofe posta in essere da Christian Solinas e dalla sua rabberciata coalizione di centrodestra, aggravata dall’attuale posizione giudiziaria del presidente, fa ben sperare pentastellati e progressisti che, cosa di non secondaria importanza, dovrebbero anche azzeccare il candidato alla presidenza della Regione.

A questo proposito, oltre al nome di Massimo Zedda, buono per tutte le stagioni (forse nel Cagliaritano, ma che non buca nel resto dell’Isola), e a quello più pesante della viceministra Alessandra Todde del M5S (ma se la sentirà di lasciare il Parlamento e rischiare una nuova avventura?), il centrosinistra dovrebbe presentare al giudizio degli elettori una persona fuori dai giochi, competente e preparata, che ridia fiducia e speranza ai tanti che hanno disertato le urne e che riesca a riconciliare i sardi con la politica.

Nel frattempo, lontano da occhi indiscreti (o quasi), si intensificano i colloqui tra M5S e Partito Progressista, in modo tale da sciogliere i nodi e schiarirsi le idee prima di sottoporre i punti cardine della futura bozza di programma agli alleati. Con l’interrogativo se tra questi ci sarà anche il Pd, certamente in posizione non dominante. E, visti i recenti risultati, questo non sarebbe un male.

In Sardegna i nuovi casi confermati di positività al Covid sono 416 (di cui 402 diagnosticati con tampone antigenico). Sono stati processati in totale, fra molecolari e antigenici, 2.348 tamponi.
I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono 5 (stesso dato di ieri), quelli ricoverati in area medica 86 (+7), mentre sonio 5.976 sono i casi di isolamento domiciliare (182 in più rispetto a ieri).
Non si registrano decessi.
Dei 416 casi odierni, 46 sono riferiti alla provincia di Oristano, 211 all’Area Metropolitana di Cagliari, 141 alla provincia di Sassari e 18 al Sud Sardegna.
Nelle ultime 24 ore, a Oristano, si sono registrati 8 nuovi contagi e nessuna guarigione .
Il totale dei casi rilevati fino a questo momento nella città di Eleonora è così salito a 11.123, i pazienti guariti sono 10.905, i casi attualmente positivi 148, e i decessi 64.

2 comments

    • Vittorio on 10 ottobre 2022 at 21:29
    • Rispondi

    Caro Pig spero davvero che M5s e Progressisti continuino a dialogare e non facciano nessuna alleanza con questo pessimo Pd. Tu hai detto che si è trasformato in un partito socialdemocratico all’acqua di rose, ma questi cervelloni sono quasi più a destra di Fratelli d’Italia. Un disastro!!!

    • Davide on 10 ottobre 2022 at 21:56
    • Rispondi

    Sono pienamente d’accordo su quanto hai scritto: “Il centrosinistra dovrebbe presentare al giudizio degli elettori una persona fuori dai giochi, competente e preparata, che ridia fiducia e speranza ai tanti che hanno disertato le urne e che riesca a riconciliare i sardi con la politica”. Bisogna convincere soprattutto chi non è andato a votare perchè disgustato dalla politica, per spazzare via Solinas e il centrodestra che hanno fallito in tutti i campi e ridotto la Sardegna in braghe di tela!

Lascia un commento

Your email address will not be published.