Giu 03

Covid: 464 nuovi casi nell’Isola. Gdf: denunciati 92 pescatori per indennizzi non dovuti.

I nuovi casi Covid nell’Isola sono oggi 464 (di cui 432 diagnosticati da antigenico). Sono stati processati in totale, fra molecolari e antigenici, pochissimi tamponi, esattamente 1.904.

I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono 9 (stesso numero di ieri). I pazienti ricoverati in area medica sono 118 (2 meno di ieri). Sono 12.964 i casi di isolamento domiciliare (237 in meno rispetto a ieri).

Si registrano anche 3 decessi: una donna di 83 anni e un uomo di 70, residenti nella Città Metropolitana di Cagliari; e un uomo di 86 anni, residente nella provincia di Oristano.

Dei 464 casi odierni, 56 sono riferiti alla provincia di Oristano, 104 all’area metropolitana di Cagliari, 19 alla provincia di Sassari, 79 a quella di Nuoro e 206 al Sud Sardegna.

Nelle ultime 24 ore, a Oristano, si sono registrati 8 nuovi contagi e 58 guarigioni.

Il totale dei casi rilevati fino a questo momento nella città dii Eleonora sale a 7.749, i pazienti guariti sono 7.424, i casi attualmente positivi 271, e i decessi 47.

Hanno incassato indennizzi per il blocco della pesca in mare, a causa delle esercitazioni militari nel periodo 2015 – 2019 al poligono di Capo Frasca, oltre 1.600.000 euro, ma un centinaio di pescatori, facenti parte di tre cooperative, non avrebbero potuto neanche arrivare in mare perché operavano con piccole barche a remi nella vicina laguna. È quanto hanno scoperto i finanzieri della Sezione operativa navale di Oristano che hanno denunciato 92 persone per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato, nell’operazione “Promontory’s funds“. Secondo i finanzieri, che hanno avviato le indagini da giugno del 2021, dall’analisi dei documenti, che attestavano la tracciabilità del pescato fino alla consegna ai venditori al dettaglio, è stata riscontrata la presenza di specie ittiche presenti prevalentemente in laguna e nello stagno e non in mare aperto. “Da ciò, si è arrivati alla conclusione che le attività di alcuni mezzi navali da pesca, beneficiari dei sopracitati indennizzi, siano state svolte esclusivamente nelle lagune e/o nello stagno, e non nell’area interessata dalle esercitazioni militari – fa sapere la Gdf -. Oltremodo, dalle fatture controllate è emersa l’esigua quantità di prodotto conferito, sensibilmente inferiore a quello richiesto dal citato articolo”. I finanzieri hanno anche effettuato dei sopralluoghi sulle imbarcazioni impiegate, per la verifica delle caratteristiche delle stesse (lunghezza fuori tutto, pescaggio, tipo di propulsione, eccetera) e dal resoconto è emerso che “molte barche avevano come mezzo di propulsione unicamente i remi mentre la posizione degli ormeggi di due società avevano, ed hanno tutt’ora, come sbocco a mare unicamente un canale, ove risulta ardua se non impossibile la navigazione per arrivare fino al mare aperto”. Una caratteristica che, secondo gli investigatori, non poteva consentire ai pescatori di arrivare fino alla zona di mare interessata dalle esercitazioni militari e, di conseguenza, di avere diritto all’indennizzo. L’operazione conclusa nei giorni scorsi è simile ad ‘altra, denominata “Big family“, condotta dalla Sezione operativa navale di Sant’Antioco, conclusa nel novembre del 2020. “Con l’operazione’ Promontory’s funds’ la Guardia di finanza ha inferto un altro duro colpo ai furbetti dei facili indennizzi che continuano a mettere in piedi il solito modus operandi criminoso, che gli consente di percepire, senza merito, delle somme messe a disposizione dallo Stato – sottolinea il colonnello Alessandro Bucci, comandante del Reparto operativo aeronavale Cagliari -, portandole via a chi ne ha realmente diritto, generando un danno all’erario e ai tanti onesti operatori del settore presenti sul territorio sardo”.

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