Mar 05

“Qualità dell’abitare”, la proposta del Comune destinata alle frazioni.

Con una proposta progettuale da 15 milioni di euro, il Comune di Oristano partecipa al bando ministeriale “Qualità dell’abitare”.

Il decreto interministeriale assegna 853 milioni di euro per riqualificare e incrementare il patrimonio residenziale sociale, rigenerare il tessuto socio-economico, l’accessibilità, la sicurezza dei luoghi e la rifunzionalizzazione di spazi e immobili pubblici, la coesione sociale e la qualità della vita. E la giunta Lutzu ha deliberato la partecipazione al bando attraverso una proposta destinata alle frazioni.

Il programma interministeriale promuove processi di rigenerazione di ambiti urbani da attuarsi attraverso strategie che attribuiscano all’edilizia sociale un ruolo prioritario, mirate a dare risposte coerenti ai bisogni che caratterizzano l’ambito prescelto, costituita da interventi e misure riconducibili a cinque linee d’azione: riqualificazione e riorganizzazione e incremento del patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale; rifunzionalizzazione di aree, spazi e immobili pubblici e privati anche attraverso la rigenerazione del tessuto urbano e socioeconomico e all’uso temporaneo; miglioramento dell’accessibilità e della sicurezza dei luoghi urbani e della dotazione di servizi e delle infrastrutture urbano-locali; rigenerazione di aree e spazi già costruiti, soprattutto ad alta tensione abitativa, incrementando la qualità ambientale e migliorando la resilienza ai cambiamenti climatici anche attraverso l’uso di operazioni di densificazione; individuazione e utilizzo di modelli e strumenti innovativi di gestione, inclusione sociale e welfare urbano nonché di processi partecipativi, anche finalizzati all’autocostruzione.

“Tutti gli interventi – ha spiegato il sindaco Lutzu – devono mirare a soluzioni durevoli per la rigenerazione del tessuto socioeconomico, il miglioramento della coesione sociale, l’arricchimento culturale, la qualità dei manufatti, dei luoghi e della vita dei cittadini, in un’ottica di innovazione e sostenibilità, con particolare attenzione a quella economica e ambientale, senza consumo di nuovo suolo, fatte salve le eventuali operazioni di densificazione e in questa direzione andranno gli interventi proposti per le frazioni. Gli interventi devono assicurare prossimità dei servizi, puntando alla riduzione del traffico e dello stress, secondo i criteri della mobilità sostenibile, oltre che incrementare legami di vicinato e inclusione sociale”.

Gli interventi riguardano esclusivamente beni nella disponibilità del Comune. Si affiancano agli interventi di tipo materiale le azioni immateriali, con particolare riguardo alla gestione sostenibile delle aree di intervento, ai processi di valorizzazione delle relazioni tra abitanti, ai potenziali percorsi di autocostruzione, alle azioni a favore della occupabilità di soggetti svantaggiati.

“Abbiamo individuato come ambiti di intervento prioritari le frazioni e il loro sistema di connessione con la città – ha precisato Lutzu -.  Il progetto affronta il tema della qualità dell’abitare nelle frazioni, incrementandone la dotazione urbana, promuovendo l’attivazione di servizi, in coerenza con le rispettive vocazioni territoriali, in relazione con il sistema ambientale e in particolare con il parco fluviale del Tirso. Altro tema è quello del disagio abitativo valorizzando la residenzialità nelle borgate, intervenendo sui fenomeni dello spopolamento e del degrado.

Sotto il profilo economico le caratteristiche delle frazioni, storicamente coniugate con l’economia agricola, possono essere pensati in termini insediativi (di social housing in particolare) all’interno di una proposta dell’abitare che coinvolga i nuovi abitanti nel mondo rurale, anche attraverso iniziative di autoproduzione-. Il progetto – ha conclusso il sindaco Lutzu – potrebbe strutturarsi dunque intorno all’abitare rurale, come riscoperta di spazi di relazione e di nuove opportunità lavorative, in particolare (ma non solo) per soggetti fragili. Il coinvolgimento del tessuto economico locale potrebbe rappresentare un’interessante occasione per l’attivazione di percorsi di formazione e inserimento lavorativo”.

Entro la fine del 2021 al Ceas Aristanis, ospitato nello Spazio giovani Flavio Busonera di Sa Rodia, a Oristano, nasceranno l’orto della sostenibilità, l’orto sociale, il giardino della biodiversità e il giardino sensoriale. I nuovi spazi verdi Sono il frutto di un progetto di educazione ambientale e sostenibilità, finanziato con 50 mila euro dalla Regione e dall’assessorato all’Ambiente del Comune di Oristano. Il progetto è stato presentato dall’assessore comunale all’Ambiente Gianfranco Licheri, dal coordinatore del Ceas Aristanis Antonio Ricciu e dall’agronomo Terenzio Scanu. “L’obiettivo è valorizzare gli spazi esterni della sede del Ceas, ospitato allo Spazio Giovani, trasformandoli in luoghi dedicati all’educazione, all’aggregazione e al benessere psicofisico della persona – ha spiegato l’assessore Licheri -. I cittadini, i giovani, le scuole e tutti coloro che intendono contribuire al progetto possono farlo partecipando alle attività e ai laboratori di educazione ambientale. Il Ceas è nato nel 2017 per volontà dell’amministrazione comunale. All’interno dello Spazio Giovani ha proposto numerosi progetti in campo ambientale che hanno avuto grande successo. L’ultimo di educazione ambientale intitolato “coltiviamo la biodiversità”, gode di un finanziamento regionale di 35 mila euro e un cofinanziamento comunale di 15 mila euro. Sarà realizzato un percorso educativo delle specie sarde, ma anche di quelle provenienti da altre parti del mondo. Sarà uno spazio che consentirà esperienze sensoriali, ma anche la creazione di un orto sociale”. “Il progetto di educazione ambientale prevede la tutela e il recupero di beni comuni – ha sottolineato il coordinatore del Ceas Antonio Ricciu -. Gli spazi esterni del Ceas e dello Spazio giovani saranno realizzati quattro angoli verdi strategici: un giardino sensoriale e uno della biodiversità, un orto sociale e uno della sostenibilità in cui pianteremo delle spugne naturali che hanno la caratteristica di non rilasciare sostanze inquinanti nell’ambiente. L’iniziativa è rivolta a tutta la comunità oristanese, con particolare attenzione ai giovani e ai disabili. Si svilupperà attraverso una serie di azioni mirate e coordinate finalizzate alla piantumazione degli orti, alla raccolta dei frutti e alla cura delle piante”.

In occasione della Giornata internazionale dei diritti della donna, lunedì 8 marzo, l’assessorato alla Cultura del Comune di Oristano, in collaborazione con la Fondazione Oristano, ha organizzato la presentazione online e l’azione di disseminazione del progetto europeo “Calendaria 2021 Donne d’Europa, femmes pour l’Europe, Women for Europe”. La conferenza sarà trasmessa, alle 10, sul canale you tube del Comune di Oristano. Dopo i saluti del sindaco Andrea Lutzu, l’assessore alla Cultura Massimiliano Sanna parlerà del ruolo avuto dal Comune per la condivisione degli obiettivi didattici ed educativi del progetto e sull’importanza del coinvolgimento delle scuole, i luoghi dove istituzionalmente si forma la cultura. Il Calendario sulle Donne d’Europea, tra le quali Eleonora d’Arborea, nelle scorse settimane è stato distribuito nelle scuole secondarie di primo grado e nell’istituto di istruzione per adulti. L’assessore comunale alle politiche sociali, Carmen Murru, interverrà sull’importanza del progetto in funzione di prevenzione dai comportamenti violenti e discriminatori. Prenderanno parte alla conferenza anche Maria Pia Ercolini (presidente dell’Associazione Toponomastica femminile, ideatrice e curatrice del progetto internazionale nei 27 paesi europei partecipanti); Donatella Caione (responsabile della casa editrice Matilda); Raimondo Zucca dell’Università di Sassari e Oristano, che ha avuto un ruolo fondamentale nella redazione dei contenuti del progetto. Parteciperanno, inoltre, le dirigenti scolastiche delle quattro Scuole secondarie di primo grado di Oristano e la dirigente del Centro provinciale istruzione adulti; Pasqualina Pippia, presidente della commissione Pari opportunità del Comune di Oristano, che fin dal principio ha condiviso e sposato i principi e le finalità del progetto Calendaria 2021. La videoconferenza sarà moderata da Stefania Carletti, dell’Ufficio di progettazione europea del Comune di Oristano e curatrice locale del progetto Calendaria. Nell’ambito delle manifestazioni promosse dal Comune di Oristano per l’8 marzo, è in programma anche la Rassegna di cori femminili “Donne in.. canto”, organizzata dal coro Sa Pintadera in occasione del 150° anniversario della nascita di Grazia Deledda, alla quale parteciperanno i cori Sa Pintadera di Oristano, diretto dal maestro Costantino Mirai; Femminile laconese di Laconi, diretto dal maestro Nicola Lentis; e Prendas de armonia di Mamoiada, diretta dal maestro Paola Puggioni. Anche la Biblioteca comunale parteciperà alla Giornata internazionale dei diritti delle donne con video-letture a cura delle ragazze e dei ragazzi del servizio civile e con una vetrina dedicata alle pubblicazioni sui diritti delle donne. Tutte le iniziative saranno trasmesse sul canale Youtube del Comune di Oristano.

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