Apr 15

Solinas si accanisce sulle librerie per mascherare il fallimento dei tamponi (di Vito Biolchini).

L’opinione pubblica sarda si chiede: “Perché Solinas tiene chiuse le librerie che invece ha riaperto?”. La risposta è semplice. Il presidente della Regione Sardegna segue sempre pedissequamente ciò che fa la Regione Lombardia.

Anche la famosa richiesta del nostro presidente, inizialmente non accettata dal Governo, di chiudere porti e aeroporti era solo un “copia e incolla” delle richieste lombarde. Con una aggravante, però: che mentre Solinas chiedeva più rigore, nello stesso tempo millantava controlli inesistenti nei porti e negli aeroporti. Quindi la richiesta di sigillare la Sardegna era, evidentemente, mera propaganda.

Da ciò discende il secondo motivo per cui le librerie in Sardegna sono ancora chiuse: così come nel caso sopracitato, anche stavolta Solinas sta usando la foglia di fico del maggiore rigore per nascondere l’inadeguatezza del suo operato.

Ieri non c’è stata la consueta conferenza stampa delle 19. Un giorno dovremo parlare di questa oscena pantomima, che sta al giornalismo come un mitra ad un fucile a pallini colorati, ma nel profluvio di dati (quasi tutti inutili) che la Regione fornisce, ogni tanto ci sono anche delle slide interessanti. Bisogna però scovarle, perché il gioco dell’amministrazione regionale è di disorientare l’opinione pubblica con cifre inutili.

Ecco, a quaranta giorni dall’inizio dell’emergenza a mio avviso sono solo due i dati che ci raccontano quotidianamente realmente lo stato dell’arte e sui quali noi ci dovremmo concentrare: il numero di ricoverati in terapia intensiva e il numero di tamponi effettuati.
Il numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva in Sardegna è straordinariamente basso: ad oggi sono appena 27. Questo significa che al momento il nostro sistema ospedaliero non rischia il collasso.

Dall’altra parte però il numero di tamponi effettuati è ancora troppo esiguo: appena 10.552 dall’inizio dell’emergenza (era il 3 marzo scorso), con una media di 283 al giorno. Disastro.

Ma la vera tragedia è un’altra e la si osserva guardando il grafico diffuso ieri: in 43 giorni la capacità della Regione di fare tamponi è rimasta tragicamente inalterata: perché?

Questo è il vero fallimento di Solinas e dell’assessore alla Sanità Mario Nieddu: clamoroso, inoppugnabile, alla luce del sole. Un fallimento reso ancora più inaccettabile dai successi che altre amministrazioni iniziano a raccogliere: in Veneto i tamponi ora vengono fatti a tappeto a tutti gli ospiti delle case di riposo, mentre in Liguria la Regione distribuisce mascherine a tutti i cittadini. Da noi tamponi a rilento (solo Molise e Basilicata fanno peggio di noi) e inutili rigidità solo per simulare un’efficienza inesistente.

Conclusione: mostrando un inutile rigore sulle librerie costrette alla chiusura, il presidente Solinas distrae l’opinione pubblica dalla vera emergenza cui non riesce a dare risposta: quella dei tamponi che ancora non ci sono. È questo il segno della sua inadeguatezza, della sua incapacità di governare una situazione i cui numeri sono ancora tutto sommato bassi. In una parola, del suo fallimento. (Vito Biolchini, www.vitobiolchini.it).

Il movimento indipendentista “Caminera Noa” lancia la proposta dello screening di massa per tutti i sardi per rendere la Sardegna virus free zone. La forza politica popolare sarda affida a tre video letti da tre attiviste l’ipotesi dell’iniziativa e punta il dito contro “…il forte ridimensionamento del servizio sanitario sardo, che ha indebolito le grandi strutture ospedaliere e ha portato alla chiusura di ben undici piccole, che in questo frangente sarebbero state salvavita per la popolazione”. Caminera Noa, quindi, propone “…un piano di screening a tappeto, con tutti i mezzi a disposizione, tamponi, test o qualsiasi altro strumento ritenuto efficace allo stato attuale da studi scientifici, partendo ovviamente dalle categorie in prima linea nel fronteggiare l’emergenza e dalle categorie a rischio, che spesso coincidono. Il piano di screening – prosegue il movimento – potrebbe permetterci la riapertura graduale e monitorata; contemporaneamente tutelerebbe sia i soggetti non infetti, che potrebbero riprendere le loro attività quotidiane, sia i soggetti a rischio che gli eventuali asintomatici”. Ma come finanziare lo screening? “Oltre a alle risorse già previste allo scopo dal Ministero della salute e a usufruire di parte dei fondi già destinati dal bilancio regionale alla sanità pubblica e privata, la Regione potrà dotarsi di tutto l’occorrente (macchinari, personale medico dedicato, kit diagnostici appropriati) usando i fondi destinati al Mater Olbia e alle altre cliniche private, bloccando e fiscalizzando i fondi già stanziati per il biennio 2020-2021, circa 130 milioni di euro”.

In Sardegna “Unisciti a noi” (la campagna di donazione promossa da Conad Nord Ovest insieme ai soci e collaboratori dei punti di vendita della rete per offrire un sostegno concreto alle strutture ospedaliere in questo periodo di emergenza) andrà a sostenere l’attività di cinque ospedali a partire dallo stanziamento iniziale di 190mila euro che è stato predisposto dalla Cooperativa, dai soci e collaboratori della rete dei punti di vendita, a cui andrà a sommarsi il contributo dei clienti che si uniranno alla campagna di donazione attiva nel mese di aprile. Nello specifico gli ospedali e le strutture sanitarie che riceveranno il sostegno sono: l’Azienda ospedaliera Universitaria di Sassari, l’Ospedale S. Francesco di Nuoro, l’Ospedale Giovanni Paolo II di Olbia, l’Ospedale S. Martino di Oristano e l’Ospedale SS. Trinità di Cagliari. Per tutto il mese di aprile, la campagna “Unisciti a noi” sarà attiva sul territorio di competenza della Cooperativa (Sardegna, Piemonte e Valle D’Aosta, Liguria, Emilia, Toscana, Lazio) e i proventi raccolti saranno indirizzati a 42 ospedali beneficiari. I clienti potranno rispondere all’iniziativa facendo una donazione, a partire dal contributo minimo di 1 euro, al momento del pagamento della spesa alla cassa. Un impegno condiviso e concreto per sostenere, con donazioni volontarie, gli ospedali della propria regione .

Questa mattina, i Carabinieri delle Stazioni di Oristano e Arborea hanno consegnato alla Caritas una scorta di provviste di generi alimentari per le mense che distribuiscono i pasti agli indigenti della città.

La Questura di Oristano comunica che, a causa dell’emergenza epidemiologica ancora in atto, la chiusura temporanea al pubblico dell’Ufficio Immigrazione è stata prorogata al 3 maggio.

6 comments

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    • Salvatore on 15 aprile 2020 at 15:08
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    Biolchini ha ragione da vendere, è da quando si è insediato che Solinas getta fumo sugli occhi dei sardi, come se fossimo tutti scemi! Comunque non dobbiamo meravigliarci perchè dal “ciondolo” di Salvini non potevamo aspettarci niente di più. Che vergogna!

    • Che ce vado on 15 aprile 2020 at 16:46
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    Incapace e incapaci, una giunta di inadeguati e pericolosi. Non sanno o non vogliono dare bene i numeri ma la ciliegina è la corsetta con la mascherina. La speranza è che siano travolti!

    • Gianluca on 15 aprile 2020 at 17:21
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    Il nulla politico trasformato in Presidente della Regione.

    • Silvio on 15 aprile 2020 at 18:42
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    Anche questa volta il presidente dei Sardi ha copiato quello che fa – male- la Regione Lombardia. Solinas è l’unico che non si è accorto che la tanto decantata sanità d’eccellenza in Lombardia è solo un bluff e alla prima prova dei fatti ha fallito miseramente!!!

    • drastico on 15 aprile 2020 at 19:33
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    questo è fuori…

    • Ninetto on 15 aprile 2020 at 21:57
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    Pinocchio nei confronti del governatore Solinas è un dilettante.

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