Apr 13

A Oristano un’ordinanza comunale proroga al 3 maggio le restrizioni. Covid-19: 75 morti.

Proroga, a Oristano, delle precedenti ordinanze fino al 3 maggio, in linea con quanto disposto dal nuovo Dpcm del 10 aprile.

Lo stabilisce una nuova ordinanza del sindaco Andrea Lutzu che conferma tutte le misure sin qui adottate. Tra le altre, la chiusura al pubblico degli uffici comunali fino al 3 maggio, la chiusura domenicale delle attività commerciali fatta eccezione per farmacie, parafarmacie, edicole e distributori di carburante, l’obbligo di rimanere in casa salvo che per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o motivi di salute, e le limitazioni negli spostamenti con veicoli e nella conduzione degli animali d’affezione.

“Le restrizioni sono quelle ormai note a tutti che riconfermiamo e proroghiamo sino al 3 maggio secondo quanto stabilito a livello nazionale – spiega il sindaco Lutzu -. Ancora una volta occorre rimarcare l’importanza del rispetto delle regole per arginare il dilagare del virus. I segnali che si registrano a livello nazionale inducono a pensare che le misure adottate stiano funzionando, ma occorre ancora tempo perché si possa vedere la luce in fondo al tunnel e pensare di poter tornare a una condizione di normalità.

Occorre rispettare le regole e adottare ogni accorgimento utile a sconfiggere il Coronavirus, così oltre alle ormai note regole sul distanziamento tra le persone e sull’igiene personale è comunque consigliabile proteggere la bocca e il naso con la mascherina o, se non la si possiede, con una foulard, un fazzoletto o una sciarpa. Il Comune ha già distribuito migliaia di mascherine a medici, anziani, farmacisti, supermercati, associazioni di volontariato, operatori della protezione civile e della polizia locale. Nei prossimi giorni ne riceveremo altre e ne distribuiremo ancora, purtroppo non siamo ancora nella condizione di provvedere a una distribuzione generale alla popolazione, ma faremo tutto il possibile per raggiungere quante più persone possibile”.

Controlli rafforzati (in alcuni luoghi anche con l’utilizzo di droni), per impedire gli arrivi nelle seconde case dei centri turistici, blindati come “zone rosse”, niente arrivi di passeggeri su navi e aerei (a eccezione dei pochi autorizzati), stop alle tradizionali gite fuori porta, e addio ai pranzi in agriturismo. Anche in Sardegna è stata una Pasquetta super blindata, per mantenere il trend positivo che la colloca tra le regioni italiane meno colpite dal Covid-19, scenario confortante per la progressiva riapertura delle attività con la Fase 2, anche se bisognerà procedere con i piedi di piombo per evitare una recrudescenza del virus. Con le ultime ordinanze del governatore Christian Solinas sono stati recepiti i decreti del Mit, che di fatto “chiudono” tutte le porte d’ingresso all’Isola: interdetti due aeroporti su tre ( resta operativo per i soli viaggiatori autorizzati e per le merci quello di Cagliari-Elmas) mentre i porti che collegano la Sardegna alla penisola e alla Corsica sono aperti con fortissime limitazioni per i passeggeri (si viaggia solo per motivi di salute e di lavoro, o per comprovate necessità) e per consentire l’approvvigionamento delle merci. Tutti gli scali sono dotati di termolaser per il controllo della temperatura corporea. Le Forze dell’ordine, in tutta l’Isola, hanno controllato con tutti i mezzi a loro disposizione che non ci fossero spostamenti non autorizzati. Nessuno, infatti, poteva spostarsi in un comune diverso da quello di residenza, così come era vietato trascorrere la giornata di Pasquetta nei parchi e nei giardini pubblici; vietate le gite fuori porta, anche se in zone dello stesso comune (per evitare assembramenti che favoriscono i contagi), e le seconde case nei luoghi di vacanza sono rimaste un lontano ricordo. Insomma, il massiccio piano di controllo delle Forze dell’ordine, all’insegna della “tolleranza zero” in tutta la Sardegna, almeno a Pasquetta ha dato ottimi risultati.

Sono 1.128 i casi di positività al virus Covid-19 accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. È quanto rilevato dall’Unità di crisi regionale nell’ultimo aggiornamento. In totale nell’Isola sono stati eseguiti 11.010 test. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 134, di cui 27 in terapia intensiva, mentre 780 sono le persone in isolamento domiciliare. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 104 pazienti guariti, più altri 35 guariti clinicamente. Salgono a 75 i decessi. Sul territorio, dei 1.128 casi positivi complessivamente accertati, c’è un caso in più in provincia di Oristano e ora in totale sono 35. A Oristano città ci sono da registrare 2 nuove guarigioni, e ora i casi positivi sono 11, con un totale di 6 pazienti guariti. I positivi nella Città Metropolitana di Cagliari sono 197 (+6 rispetto all’ultimo aggiornamento), 84 nel Sud Sardegna, 67 a Nuoro, 745 (+8) a Sassari. Per quel che riguarda i controlli realizzati dal Corpo forestale della Regione Sardegna per vigilare sul rispetto delle regole stabilite per l’emergenza epidemiologica da Covid-19, a partire dal 14 marzo, sono quasi 27 mila, esattamente 26.903. Ieri sono stati effettuati 918 controlli: 183 nell’area di Cagliari, 59 Iglesias, 75 Oristano, 137 Sassari, 112 Tempio, 232 Nuoro, 120 Lanusei. Sono state sanzionate 31 persone (20 a Cagliari, 6 a Tempio, 2 a Sassari, 1 ad Iglesias, 1 a Nuoro, 1 a Oristano, per un totale (dal 14 marzo) di 514.

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