Apr 22

La presidente Todde rilancia il monologo di Scurati “La Costituzione è antifascista”.

“Qualche giorno fa, sulla rete pubblica Rai due, si è arrivati al punto di definire vili assassini i partigiani che eseguirono un’azione militare contro uno dei principali esponenti della dittatura nazi-fascista.

Tra quei “vili assassini” vi era Teresa Mattei. Aveva vent’anni, Teresa Mattei, ed è una delle madri della nostra Costituzione.

Qualche giorno fa è stato impedito ad Antonio Scurati, uno dei maggiori scrittori di storia contemporanea, di leggere sulla rete pubblica un monologo sull’assassinio di Matteotti e sulle stragi nazi-fasciste. In attesa di celebrare come ogni anno il 25 aprile, voglio ricordare che la nostra Costituzione, nata dalla Resistenza, ha l’antifascismo come spina dorsale”.

E’ quanto ha scritto, sulla sua pagina Facebook, la presidente della Regione, Alessandra Todde.

“La nostra Costituzione è antifascista. Voglio condividere con voi – ha scritto Todde – le parole di Antonio Scurati, perché abbiamo tutte e tutti il dovere di difendere la democrazia e la Costituzione, sempre e ad ogni costo:

“Giacomo Matteotti fu assassinato da sicari fascisti il 10 di giugno del 1924. Lo attesero sotto casa in cinque, tutti squadristi venuti da Milano, professionisti della violenza assoldati dai più stretti collaboratori di Benito Mussolini. L’onorevole Matteotti, il segretario del Partito Socialista Unitario, l’ultimo che in Parlamento ancora si opponeva a viso aperto alla dittatura fascista, fu sequestrato in pieno centro di Roma, in pieno giorno, alla luce del sole. Si batté fino all’ultimo, come lottato aveva per tutta la vita. Lo pugnalarono a morte, poi ne scempiarono il cadavere. Lo piegarono su se stesso per poterlo ficcare dentro una fossa scavata malamente con una lima da fabbro. Mussolini fu immediatamente informato.

Oltre che del delitto, si macchiò dell’infamia di giurare alla vedova che avrebbe fatto tutto il possibile per riportarle il marito. Mentre giurava, il Duce del fascismo teneva i documenti insanguinati della vittima nel cassetto della sua scrivania. In questa nostra falsa primavera, però, non si commemora soltanto l’omicidio politico di Matteotti; si commemorano anche le stragi nazifasciste perpetrate dalle SS tedesche, con la complicità e la collaborazione dei fascisti italiani, nel 1944. Fosse Ardeatine, Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto. Sono soltanto alcuni dei luoghi nei quali i demoniaci alleati di Mussolini massacrarono a sangue freddo migliaia di inermi civili italiani. Tra di essi centinaia di bambini e perfino di infanti. Molti furono addirittura arsi vivi, alcuni decapitati.

Queste due concomitanti ricorrenze luttuose – primavera del ’24, primavera del ’44 – proclamano che il fascismo è stato lungo tutta la sua esistenza storica – non soltanto alla fine o occasionalmente – un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista. Lo riconosceranno, una buona volta, gli eredi di quella storia? Tutto, purtroppo, lascia pensare che non sarà così. Il gruppo dirigente post-fascista, vinte le elezioni nell’ottobre del 2022, aveva davanti a sé due strade: ripudiare il suo passato neo-fascista oppure cercare di riscrivere la storia. Ha indubbiamente imboccato la seconda via.

Dopo aver evitato l’argomento in campagna elettorale, la Presidente del Consiglio, quando costretta ad affrontarlo dagli anniversari storici, si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza: ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime (la persecuzione degli ebrei) senza mai ripudiare nel suo insieme l’esperienza fascista, ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, infine ha disconosciuto il ruolo fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana (fino al punto di non nominare mai la parola “antifascismo” in occasione del 25 aprile 2023).

Mentre vi parlo, siamo di nuovo alla vigilia dell’anniversario della Liberazione dal nazifascismo. La parola che la Presidente del Consiglio si rifiutò di pronunciare palpiterà ancora sulle labbra riconoscenti di tutti i sinceri democratici, siano essi di sinistra, di centro o di destra. Finché quella parola – antifascismo – non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana”.

Nel porto di Oristano è arrivata, oggi, una nave carica di pale eoliche. Della questione si è occupato, per il Tg di Videolina, il caporedattore dell’Unione Sarda, Mauro Pili, che da tempo ha lanciato l’allarme su questo genere di speculazioni nell’Isola. “A Oristano – ha detto Pili – si sta materialmente realizzando l’attacco eolico alla Sardegna. Una nave è appena attraccata dalla Spagna per scaricare decine e decine di pale eoliche e svettare per oltre 200 metri d’altezza nei punti più importanti dell’Isola. Di fatto un attacco senza precedenti alla Sardegna, con decine di progetti che stanno per essere approvati nel silenzio più totale. Un assalto letale al paesaggio della Sardegna con il silenzio di troppi, rispetto a un tema così importante come la tutela paesaggistica, ambientale e naturalistica. Di questa energia, di queste pale eoliche – ha concluso Pili – niente resterà nell’Isola, ma solo la devastazione ambientale e paesaggistica”.

Questo l’allarme lanciato da Mauro Pili, anche se questa volta, a quanto è dato sapere, si tratta soltanto di pezzi di ricambio per delle torri eoliche già presenti in Sardegna.

Con i primi interventi nella via Ciutadella De Menorca, nei prossimi giorni, parte il progetto da un milione e mezzo di euro per la riqualificazione di alcune via del centro storico di Oristano. Per consentire l’esecuzione dei lavori nella via Ciutadela de Menorca, da lunedì 29 aprile entra in vigore la chiusura al traffico veicolare. Da domani sarà sistemata l’apposita segnaletica con l’indicazione della nuova disciplina della circolazione stradale che, in base all’ordinanza comunale, prevede il divieto di circolazione nella via Ciutadella De Menorca, l’inversione del senso di marcia nella via Crispi, il divieto di sosta in un tratto della via Vittorio Emanuele II e negli stalli a pagamento della piazza Giovanni Paolo II, il divieto di circolazione e il divieto di sosta in alcuni tratti della via Carmine. I lavori si svolgeranno in quattro fasi successive. Dopo il primo intervento in via Ciutadella de Menorca si interverrà in via Crispi e a seguire in via Carmine e in via Vittorio Emanuele II. Per via Ciutadella De Menorca è prevista una nuova pavimentazione stradale e una nuova definizione dello spazio pedonale. La nuova pavimentazione sarà composta da lastre di basalto, mentre le aree pedonali saranno definite dall’installazione di dissuasori in ghisa smontabili in base alle esigenze.

Venerdì 26 aprile gli uffici comunali saranno chiusi. La chiusura è stata programmata nell’ambito delle politiche di contenimento della spesa in occasione di giornate in cui è previsto un afflusso ridotto di utenti. Saranno garantiti i servizi essenziali della Polizia municipale, della polizia mortuaria e i servizi minimi previsti per legge.

Domenica 28 aprile, alle 18, al Teatro Garau di Oristano, in occasione de Sa Die de sa Sardigna, l’Istar premia i vincitori del concorso “Eleonora in sarda rima”, per poesie in lingua sarda (in qualsiasi sua variante) e nelle altre lingue in uso in Sardegna (gallurese e sassarese; tabarchino; algherese). Il concorso, promosso dall’Istituto storico arborense, con la collaborazione dell’assessorato alla Cultura del Comune di Oristano e dell’assessorato alla Pubblica istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione, aveva il duplice scopo di far conoscere Eleonora attraverso la poesia sarda e divulgare la poesia e i metri sardi grazie alla figura della giudicessa arborense. In palio un montepremi di 4 mila euro: al primo classificato, per la poesia selezionata a prescindere dalla sezione di partecipazione, 1300 euro; al primo classificato di ogni sezione 900 euro. Le poesie vincitrici saranno pubblicate nell’Antologia del Premio delle poesie vincitrici. La scelta dei vincitori compete alla giuria tecnica, presieduta da Giancarlo Porcu (specialista di metrica e filologia sarda), e composta da Sebastiano Pilosu (etnomusicologo) e Roberto Caria (docente presso la Facoltà Teologica della Sardegna, cultore di poesia sarda). “La partecipazione di ben 45 poeti suggella un lusinghiero successo per la prima edizione del concorso, con solenne premiazione in Sa Die de sa Sardigna, sempre con la mente rivolta, ogni giorno, «assu bonu operari dessa republicha sardischa», come scrive nel Prologo della Carta de Logu sa juighissa Elionora – osserva il direttore scientifico dell’Istar Giampaolo Mele -. La figura storica della juighissa svetta nell’immaginario collettivo dei Sardi sia per l’aggiornamento e la nuova promulgazione della Carta de Logu, già emanata da suo padre Mariano IV, sia per la epocale guerra contro la confederazione dei regni della Corona d’Aragona. L’Istar prosegue indefessamente la sua missione scientifica per l’edizione critica delle fonti, come i Procesos contra los Arborea, conservati presso l’Archivio della Corona di Barcellona, e al contempo per una capillare divulgazione della storia giudicale, ricorrendo anche a momenti originali e suggestivi come questo concorso tematico di poesia sarda”. “Il premio Eleonora in sarda rima promuove una piena riconciliazione fra elaborazione poetico-letteraria di qualità e l’uso di forme scelte fra le più rappresentative della «civiltà metrica sarda» – osserva il presidente della giuria, Giancarlo Porcu -. L’intenzione del Premio è perciò tutt’altro che retriva né si oppone per principio alla pratica del “verso libero”. Mira piuttosto, oltreché a incoraggiare l’uso delle lingue di Sardegna, a rifunzionalizzare storiche strutture formali, promuovendo «geometrie di libertà». In una prospettiva anche di pedagogia letteraria, il pensiero del Premio vede nella rima e nel suo regolarsi in organismi complessi (come la deghina glossa, il muttu, le retrogas…), adoperati con sensibilità moderna, importanti stimoli di creazione artistica. Fuori da formalismi sterili e superati, Eleonora in sarda rima vuole favorire il collaudo delle lingue e dei moderni ingegni poetici di Sardegna al banco di prova di rime e ritmi di plurisecolare memoria, nel rispetto di una poesia che mai del tutto ha smesso di farsi canto”. Il programma della manifestazione, coordinata da Giampaolo Mele, direttore scientifico dell’Istar, prevede i saluti del sindaco di Oristano, Massimiliano Sanna, dell’assessore comunale alla Cultura, Luca Faedda, e della presidente dell’Istar, Erika Vivian. A seguire, la presentazione del concorso da parte del presidente della giuria, Giancarlo Porcu, e la consegna dei premi. Durante la serata si esibiranno il Coro Eleonora d’Arborea (Oristano), diretto dal Maestro Antonello Manca; e il Coro Supramonte (Orgosolo) con Franco Davoli vohe · Antonio Garippa mesu vohe, Giuseppe Paulis hontra e Gaetano Bassu bassu; interverrà anche l’etnomusicologo Sebastiano Pilosu, componente della giuria. Attraverso i tre criteri valutativi di tema (Eleonora d’Arborea), metro (l’uso delle forme indicate nel bando) e stile (comprendente la fattura linguistica), la giuria è pervenuta all’unanimità a decretare i seguenti vincitori di ciascuna sezione: Sezione A (metri torrados): Antonio Ignazio Garau, «Nara, Lionora, it’iast a pensai?», forma A2: cantzoni a curba, lingua: campidanese; Sezione B (forme libere): Antonio Giuseppe Tirotto, «Attesa in Casteddugenovesu», forma B2: sesta lira serrada, lingua: castellanese ; Sezione (forme incatenate e a retrogradazione di rime): Tonino Manca, «Torradiche un’iscuta», forma C3: dòighi travadu, lingua: logudorese. Primo premio assoluto: Federica Murgia, «In ammentu de Lionora», forma C2: muttu con torrada minore.

Dopo Lombardia e Sicilia, le selezioni di “Crazy for Football”, la nazionale di calcio a 5 per persone con problemi di salute mentale, arrivano in Sardegna. Gli azzurri faranno tappa a Oristano, il 26 aprile, per trovare nuovi talenti da inserire nella compagine italiana, in vista del “Dream Euro Cup”, il campionato europeo di salute mentale che si svolgerà, a Roma, dal 23 al 30 settembre. Enrico Zanchini, tecnico degli azzurri, evidenzia l’importanza dell’appuntamento che consente di proseguire il percorso di avvicinamento alla competizione europea di settembre, grazie al sostegno e al supporto dei servizi di salute mentale della Sardegna. Si prevede la partecipazione di tanti giovani che andranno certamente ad arricchire umanamente e sportivamente la nazionale. La Nazionale Crazy For Football, fondata dal medico psichiatra Santo Rullo, non è solo calcio ma punta a favorire la diffusione dello sport nei percorsi di riabilitazione psichiatrica e avviare una campagna di comunicazione contro lo stigma della malattia mentale. I ragazzi della squadra provengono da diverse città, in rappresentanza di quasi tutte le regioni Italiane, e si radunano periodicamente, per allenamenti e partite indossando la indossa maglia azzurra ufficiale Adidas. Il Campionato Europeo Dream World Cup è organizzato dall’associazione no profit Ecos, con il contributo della Commissione Europea nell’ambito del programma Erasmus+sport, e con il patrocinio della Federazione Italiana Giuoco Calcio. I provini inizieranno alle 10.30 di venerdì 26 aprile, presso il centro sportivo San Nicola, a Oristano, con una seduta di allenamento e mini-partite condotte dallo staff tecnico della Nazionale, durante i quali i ragazzi potranno esprimere tutte le proprie abilità atletiche e calcistiche. La giornata proseguirà nel pomeriggio presso la sala consiliare del Comune di Oristano, dove sarà presentato ufficialmente alla stampa e alla cittadinanza il progetto europeo Dream Euro Cup. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con il Comune di Oristano, che ha subito aderito a un’iniziativa dall’alto valore sociale e sportivo con l’obiettivo di esaltare i veri valori olimpici e paralimpici: rispetto, fair play, uguaglianza e inclusione. Sarà un’occasione per scoprire nuovi talenti e per premiare i campioni oristanesi della squadra dei Fenicotteri. Potranno partecipare e assistere alla giornata tutti gli operatori e le operatrici della salute mentale che intendano approfondire i progetti di Ecos per la promozione dello sport come strumento terapeutico per la salute mentale. L’invito a prender parte alle selezioni è diretto a tutti i Servizi di salute mentale del territorio della Regione Sardegna, agli enti di promozione sportiva e sociale, e alle associazioni del terzo settore che svolgono attività calcistica nell’ambito dei programmi a vantaggio delle persone con disabilità psico-sociale legata alla salute mentale. Ogni servizio, ente o associazione dovrà preselezionare i ragazzi per i provini ed invitarli a partecipare, sia accompagnati dai servizi stessi che in autonomia, quando possibile. Per partecipare è necessario registrare o far registrare il ragazzo partecipante nella sezione del sito ufficiale del progetto “diventa Giocatore” utilizzando questo link: https://www.crazyforfootball.org/diventa-giocatore/ .

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