Gen 27

Giornata della Memoria: il Comune di Oristano ricorda le vittime della Shoah.

Anche a Oristano, come in tutta Italia, si sono tenute le celebrazioni per la “Giornata della Memoria”.

In piazza Eleonora, di fronte alla chiesa di San Francesco, presso l’ulivo e la targa che ricordano la tragedia della Shoah, ilsSindaco Massimiliano Sanna e il prefetto Salvatore Angieri, alla presenza delle altre autorità e istituzioni cittadine, hanno deposto una corona di fiori.

“Ritrovarci dinanzi a questa targa, e a questo ulivo, significa rinnovare la nostra testimonianza in occasione del Giorno della Memoria – ha detto il sindaco Sanna -. Non solo per confermare la necessità di vigilare affinché (come disse il Presidente Mattarella) il male dei pregiudizi non si risvegli, ma soprattutto perché la barbarie non cancelli l’impegno per la pace. Poco meno di 25 anni fa, la Repubblica italiana ha riconosciuto il 27 gennaio (data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz) come Giorno della Memoria, allo scopo di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia e la morte, nonché coloro che (anche in schieramenti diversi) si sono opposti alla pianificazione di sterminio, salvando e proteggendo la vita altrui, a rischio della propria.

La nostra Comunità desidera ribadire l’impegno affinché non manchino iniziative di riflessione su quanto accadde e facendo memoria di un drammatico periodo della storia nel nostro Paese, e dell’intera Europa, affinché simili eventi mai più possano accadere. Anche da questo trae spunto il rifiuto dell’indifferenza, dell’antisemitismo e del negazionismo, ovunque si annidino, per comprendere e studiare la Memoria e la tragedia della Shoah, in modo coerente, senza tralasciare il ricordo delle vittime civili di tutti i conflitti nel mondo. Essere qui significa perciò promuovere la cultura della pace, accrescere il rifiuto dell’odio e la ripulsa della guerra, secondo la nostra Costituzione.

Da sempre la sfida della Memoria è difficile, ma è nostro dovere presidiare questo giorno, contrapponendoci all’oblio dello sterminio e degli inganni che celarono l’orrore, umano e diabolico, di quanto accadde. “All’Europa riconciliata era necessario dare una base salda, fondandola su due pilastri: la trasmissione della memoria e la democrazia”. Questa frase pronunciò Simone Veil, sopravvissuta ad Auschwitz, e prima donna eletta a presiedere il Parlamento Europeo: essa è un vivido antidoto alla scelleratezza, capace di nutrire di valori le generazioni di oggi e di domani”.

Ha poi preso la parola il prefetto Salvatore Angieri: “Oggi, tutti insieme, istituzioni e cittadini commemoriamo i tragici avvenimenti che colpirono l’Europa nella prima metà del secolo scorso. La Giornata della Memoria si celebra il 27 gennaio. Il 27 gennaio del 1945, le truppe sovietiche entrarono nel campo di concentramento di Auschwitz e vi liberarono i pochi superstiti. La scoperta del campo di concentramento di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l’orrore del genocidio nazista. Nei campi di concentramento nazisti si è compiuto il sacrificio di milioni di vittime innocenti, soprattutto ebrei ma anche rom e sinti, omosessuali, oppositori politici, disabili, prigionieri di guerra. Ricordarli è un dovere di umanità e di civiltà.

La storia delle persecuzioni affonda le sue radici nei totalitarismi che si affermarono in Europa nella prima metà del 900. Oggi vogliamo ricordare non solo le nefandezze di quei regimi ma anche i tanti giusti che a sprezzo delle loro vite hanno salvato altre persone. Donne e uomini, laici e religiosi, partigiani, appartenenti alle forze dell’ordine, funzionari dello Stato, intellettuali e contadini. Di fronte alla barbarie non si sono tirati indietro. Molti hanno pagato il loro coraggio e la loro umanità con la vita. I giusti sono un esempio per tutti noi di altruismo ed abnegazione. I giusti, come ha detto ieri il Presidente della Repubblica, ci hanno indicato la strada dell’umanità, della solidarietà e del rispetto della dignità di ogni persona.

La memoria è anche il fondamento della nostra Costituzione, basata sui diritti di uguaglianza e di libertà e nella quale trovano pieno riconoscimento i diritti universali ed inviolabili di ogni persona. Oggi purtroppo con i tragici fatti del 7 ottobre si è riaperta per la comunità ebraica la ferita dell’odio. C’è ancora angoscia per i numerosi ostaggi nelle mani di Hamas e per le tante vittime della popolazione palestinese. Desidero esprimere l’auspicio che sui sentimenti di odio possano prevalere quelli del rispetto e del dialogo tra le diverse popolazioni, razze e religioni e possa regnare in ogni luogo la pace simboleggiata dalla pianta d’ulivo dove oggi è stata deposta una corona. Auspico infine che la presente commemorazione serva a memoria di tutti noi e sia di monito per le future generazioni”.

Le celebrazioni per la Giornata della Memoria sono proseguite nella sala consiliare del Comune, su iniziativa dell’assessorato alle Politiche giovanile e della Consulta Giovani, con la conferenza “Le conseguenze di breve e lungo termine della politica della Germania nazista”, a cura del professor Christian Rossi, docente di storia dell’integrazione Europea del Dipartimento di scienze politiche dell’Università di Cagliari.

Da lunedì 29 gennaio, il primo dirigente della Polizia di Stato, Giacinto Mattera, lascerà la Questura di Cagliari per trasferirsi a Oristano, dove gli verranno conferite le funzioni di vicario del questore. Mattera, nell’amministrazione della Polizia dal 1987, dopo aver frequentato il corso di formazione quadriennale per Funzionari di Polizia presso la Scuola Superiore di Polizia a Roma, è stato assegnato, nel 1992, alla Questura di Milano, dove ha ricoperto l’incarico di funzionario addetto presso diversi Uffici di quel capoluogo, tra cui l’Upgsp e Commissariati di città. Nel 1995 è stato trasferito a Cagliari, presso l’allora istituendo XIII Reparto Mobile “Sardegna”. Nel settembre del 2000 è assegnato alla Questura di Cagliari, con l’incarico di Funzionario addetto dell’Ufficio di Gabinetto. Nel suo curriculum anche un’esperienza all’estero, in particolare nel 2001 in Albania, nell’ambito di una missione italiana interforze di Polizia. Al suo rientro a Cagliari è stato nominato dirigente dell’Ufficio per l’Immigrazione e gli Stranieri e, successivamente, dirigente del Commissariato di Quartu Sant’Elena. Nel 2014 è stato designato dirigente della Polizia Stradale di Sassari, mentre nel 2017 è stato promosso primo dirigente e assegnato alla Sezione della Stradale di Nuoro. Nel 2020, trasferito presso il Compartimento Polizia Stradale “Liguria”, ha diretto la Sezione Polizia Stradale di Genova. Nel gennaio 2022 è rientrato nuovamente in Questura, a Cagliari, con l’incarico di dirigente della Polizia Amministrativa sociale e dell’Immigrazione. Ora il trasferimento a Oristano come vicario del questore.

Nei pressi di Bosa, scontro tra un’auto e una moto, con il centauro che ha avuto la peggio, e ora versa in gravi condizioni. L’incidente è accaduto questa mattina, attorno alle 12, lungo la litoranea Bosa-Alghero. Secondo quanto è stato accertato, il motociclista si trovava insieme ad altri bikers quando si è scontrato con una Fiat Punto. In seguito al violento urto, il centauro è stato sbalzato dalla moto, cadendo pesantemente sull’asfalto e riportando gravi lesioni. Anche l’autista della Punto è rimasto ferito. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco di Macomer e il 118. Il motociclista è stato trasferito con l’elisoccorso dell’Areus all’ospedale di Sassari, in codice rosso, per traumi plurimi. L’autista della Fiat è stato, invece, trasportato all’ospedale San Martino di Oristano. I rilievi dell’incidente sono stati eseguiti dai Carabinieri di Bosa. (Elia Sanna, Web news Sardegna – Telegram).

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