Lug 28

Il sindaco di Oristano Massimiliano Sanna ha finalmente rassegnato le dimissioni.

Il sindaco di Oristano, Massimiliano Sanna, nella seduta odierna del consiglio comunale, ha rassegnato le dimissioni.

Niente di clamoroso, perché le dimissioni erano già nell’aria, soprattutto dopo il “niet” (anche se tardivo) del centrosinistra alla richiesta del sindaco di governare assieme a parte del centrodestra. E, in particolare, con la fazione che ne ha tirato le fila e che ha stilato il canovaccio di questa crisi (anche se ancora non è chiaro ai più con quale fine, con quale prospettiva, se non, dopo appena un anno, di mandare a casa il sindaco che, a parole, dicevano di “proteggere”), e cioè Sardegna 20Venti, Forza Italia, Riformatori e Psd’Az, partiti oggi in forte contrapposizione con Fratelli d’Italia, Udc e Prospettiva Aristanis.

Queste ultime forze politiche hanno cercato fino in fondo una soluzione alla crisi, rendendosi disponibili a una prosecuzione della consiliatura, ma il sindaco ha sempre fatto orecchie da mercante a quanto proponevano, pensando addirittura a un aberrante pastrocchio col centrosinistra, piuttosto che cercare di trovare la quadra con chi gli aveva garantito l’elezione al primo turno.

Non bisognava certo essere dei grossi esperti, né dei veggenti per capire che ormai non c’erano più le condizioni politiche per proseguire nel “sgovernare” la città e che, quindi, le dimissioni erano praticamente un atto dovuto.

Cosa che, resosi finalmente conto della disastrosa situazione e di un conclamato fallimento, Massimiliano Sanna ha fatto, nella speranza (vana?) che in questi 20 giorni possa ricompattare il centrodestra e proseguire in quello che per noi (lo ribadiamo) sarebbe soltanto un accanimento terapeutico nei confronti di Oristano.

Lunedì prossimo, a quanto ha sostenuto,  Sanna dovrebbe presentarsi, comunque, in consiglio comunale per “…atti di ordinaria amministrazione”, come l’approvazione del rendiconto di gestione dell’esercizio 2022, la verifica del permanere degli equilibri di bilancio 2023/25 e variazione assestamento generale di bilancio 2023/2025, nonchè la ratifica della deliberazione della giunta avente ad oggetto: variazione urgente con i poteri del consiglio al bilancio di previsione 2023/2025.

Oggi, dopo aver incomprensibilmente disertato le ultime sedute, Sanna ha onorato la città della sua presenza e, di fronte al consiglio comunale pressochè al completo, ha prima spiegato agli oristanesi (bontà sua) perché aveva azzerato la giunta (anche se la cosa era ormai arcinota), e poi ha presentato  il punto all’ordine del giorno che prevedeva il piano di trasferimento degli usi civici di Torre Grande, poi approvato.

Infine, come detto, le tanto sofferte dimissioni, con la speranza di poterle ritirare entro 20 giorni e di andare avanti con una maggioranza, secondo noi ancor più traballante, col risultato, come abbiamo sottolineato più volte, di prolungare l’agonia.

Se tanto ci dà tanto, a questo punto è di gran lunga preferibile l’arrivo del commissario per porre fine a questo strazio e fare uscire la città di Oristano dalle sabbie mobili in cui un sindaco inadeguato e i suoi fidi consiglieri l’hanno cacciata.

Per chi vuole saperne di più riportiamo le motivazioni che hanno portato Massimiliano Sanna a rassegnare le dimissioni:

“Oggi, con l’approvazione del piano di trasferimento degli usi civici – ha detto il sindaco -, in questo consiglio comunale, con grande senso di responsabilità, abbiamo adottato un atto fondamentale per la nostra città, un atto amministrativo straordinario, importante come sono importanti gli altri che sono all’ordine del giorno di questo consiglio, atti di ordinaria amministrazione che io voterò.

Con lo stesso senso di responsabilità bisogna prendere atto del fatto che la situazione politica è ancora preoccupante. Non abbiamo ancor raggiunto la quadra, nonostante sia passato un bel po’ di tempo da quando questa situazione è iniziata. Pertanto, comunico al presidente del consiglio comunale che, constatata l’impossibilità di portare avanti l’azione amministrativa iniziata un anno fa, nonostante, responsabilmente, abbia tentato numerose e differenti iniziative, preso atto che al momento non ci sono le condizioni politiche per procedere con un’azione efficiente, con grande rammarico, ma con la ferma volontà di trovare nei prossimi giorni una intesa politica che possa con serenità offrire la seria volontà di un rinnovato impegno al servizio della comunità di Oristano, mi vedo costretto a rassegnare le dimissioni dalla carica di sindaco.

Spero – ha detto ancora Massimiliano Sanna – di trovare una soluzione al più presto per il bene della nostra Oristano. Continuerò in questi giorni a lavorare nella ferma convinzione che occorre anteporre alle esigenze personali quelle della collettività. Partendo dall’approvazione di questi punti si vedrà la reale volontà di questo consiglio di ricomporre questa crisi. Lo dobbiamo alla città di Oristano. È un nostro dovere”.

E queste sono, invece, le dichiarazioni del sindaco, in apertura della seduta del consiglio comunale, con cui ha spiegato la decisione, adottata lo scorso 6 luglio, “…di azzerare la giunta comunale dopo un’attenta e ponderata analisi della situazione politica. Con senso di responsabilità ho preso una decisione forte, sofferta, ma necessaria – ha detto Sanna -, con l’intento di sbloccare una situazione politica che sta creando serie ripercussioni sul governo della città.

Non è stato un atto punitivo nei confronti di nessuno, ma un’esigenza generata da continue situazioni che stavano compromettendo il regolare esercizio dell’attività pubblica. A questa situazione si è arrivati dopo un periodo di immobilismo che non mi ha consentito di lavorare serenamente e portare avanti le iniziative necessarie per la città. Se ci sono le condizioni politiche, occorre immediatamente un cambio di rotta per spostare l’attenzione dalle esigenze di parte a quelle della città.

Siamo stati scelti dagli elettori per governare con responsabilità, coerenza e impegno. Valori che devono contraddistinguere il mio operato e quello di tutti. Spero di trovare un’intesa e una convergenza su questi obiettivi che sono sempre stati il fondamento del mio fare politica. Auspico un rinnovato governo, coeso e forte, di grandi intese, che abbia come unico scopo Oristano. Ringrazio chi fino ad oggi ha lavorato con impegno e dedizione assolvendo agli incarichi assegnati”.

PS: intanto, in questo preciso momento, mi sto chiedendo che cosa stia pensando l’ex sindaco di Oristano, Andrea Lutzu.

E’ stato lo stesso sindaco, Massimiliano Sanna, a presentare in aula il piano di trasferimento della terre civiche di Torre Grande dall’area compresa tra la torre e il porticciolo alla porzione di pineta compresa tra il tennis club e il campeggio Spinnaker. La delibera è stata approvata all’unanimità.

“È un atto importante, un traguardo per il Comune che completa un percorso intrapreso da varie amministrazioni, iniziato nel 2009, quando ancora le procedure regionali non erano entrate in contrasto con quelle nazionali, per superare e rimuovere le problematiche insistenti sugli immobili di proprietà di privati che, ignari, si sono trovati a possedere un bene senza poterne disporre in maniera incondizionata – ha spiegato il sindaco -. Un percorso segnato da cambi di competenza delle funzioni amministrative sulla potestà legislative sugli usi civici e anche all’interno della stessa Regione tra Argea e assessorato regionale all’Agricoltura. Già nel 2018 il Comune volle perseguire questo traguardo con le delibere di annullamento degli usi civici nei piani di zona di Torre Grande e Silì. Un altro procedimento, sempre nel 2018, relativo al trasferimento delle aree di Torre Grande, che coinvolge circa 300 fabbricati nell’area tra la Torre spagnola e il porticciolo, è rimasto inconcluso a causa di un vuoto normativo dello Stato recentemente colmato e che si può concludere oggi. È una delibera importante che riguarda Torre Grande ma può dare via alla soluzione per Oristano e frazioni, riconsegnando agli oristanesi una parte del territorio. Ringrazio gli uffici e gli assessori che dal 2018 hanno lavorato al problema e in particolare l’assessore Cuccu che in questi mesi ha interloquito con la Regione”.

Il presidente della commissione Urbanistica, Fulvio Deriu (FdI), ha relazionato sul lavoro dell’organismo consiliare che “…si è espresso favorevolmente all’unanimità. È un problema molto sentito (e molte amministrazioni hanno tentato di risolverlo) che non ha colpevoli se non quello di un quadro normativo assolutamente incerto. La problematica degli usi civici in Sardegna è diversa da quella degli usi civici nel resto d’Italia. Intanto, qui i proprietari si sono ritrovati senza un titolo legale reso pubblico; titolo che ha trovato inefficacia perché i beni gravati da uso civico, come i beni demaniali, sono inalienabili e inusucapibili. Questo ha determinato che gli atti d’acquisto già all’origine avevano questo deficit. Un primo problema in Sardegna è che i primi decreti non furono trascritti nei pubblici registri. L’altro problema è stato quello della separazione dei poteri del commissario regionale per gli usi civici che prima aveva anche il potere amministrativo oggi ha solo quello giuridico”.

“Finalmente si pone fine a una criticità che dura da tanti anni, è un problema che riguarda cittadini ignari del vincolo che gravava sulla loro proprietà – ha detto Efisio Sanna (Oristano più) -. Parliamo di circa 250 proprietà a Torre Grande. Tante amministrazioni si sono spese nel tentativo di risolvere questo problema. La normativa nel corso di questi anni è stata schizofrenica, incerta, di dubbia e difficile interpretazione, costringendo tanti comuni a rivedere i propri atti sulla base dei cambiamenti. Riconosciamo il valore di beni civici ed è un bene che si parli di trasferimento dell’uso civico”.

“È un problema annoso che riguarda molti comuni della Sardegna – ha detto Paolo Angioi (Prospettiva Aristanis) -. Finalmente possiamo dare soluzione a un problema che in questo momento riguarda Torre Grande, ma che in prospettiva interesserà tutta Oristano”.

Sergio Locci (Aristanis) ha ricordato che “…nel 2019 erano 160 i comuni sardi che avevano l’esigenza di affrontare la problematica degli usi civici, soprattutto alla luce del cambiamento sociale e di cosa rappresentano oggi gli usi civici, non più un interesse per la collettività ma un vincolo e un freno allo sviluppo. Oggi ripristiniamo il principio del diritto di proprietà a favore di quei cittadini che in questi anni lo hanno visto limitato”.

I lavori della seduta del consiglio comunale, a seguito della mancanza del numero legale, sono stati poi aggiornati a lunedì 31 luglio, alle 18.30, per la discussione del seguente ordine del giorno: 1) Approvazione rendiconto di gestione dell’esercizio 2022 e relativi allegati; 2) Verifica del permanere degli equilibri di bilancio 2023/2025 e variazione assestamento generale di bilancio 2023/2025; 3) Ratifica deliberazione della giunta comunale n. 127 del 15 giugno scorso, avente ad oggetto: Variazione urgente con i poteri del consiglio al bilancio di previsione 2023/2025; 4) Regolamento della Pinacoteca comunale “Carlo Contini”, approvazione. Inoltre, durante la seduta del 28 luglio, la conferenza dei capigruppo, preso atto della dichiarazione di dimissioni del sindaco, Massimiliano Sanna, e considerata la straordinarietà del contesto politico, ha assunto la decisione che, all’inizio dell’adunanza del 31 luglio, il presidente del consiglio apra la discussione sulla crisi che ha portato il sindaco a presentare le proprie dimissioni. Questo avverrà una volta effettuati, come da prassi, gli adempimenti che spettano alla presidenza e al segretario generale.

1 comment

    • Oristanese on 29 luglio 2023 at 15:53
    • Rispondi

    Quali partiti politici possono cambiare la situazione da teatrino e burattini ad Oristano? Non ci sono persone adatte a svolgere un compiuto così importante, Purtroppo gli Interessi di poltrona , ne fanno da padrona , ahimè recando gravissimi disagi alla città ma sopratutto a tutti i cittadini . Il mio consiglio è che si rinchiudano bene , con la speranza di trovare un serio accordo per il bene di oristano. Solo allora potranno spuntare la testa fuori e chiedere umilmente scusa a tutti i cittadini ed elettori .

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