Lug 26

Chiesti 7 anni e 3 mesi per il cardinale Angelo Becciu.

Sette anni e tre mesi di reclusione, interdizione perpetua dai pubblici uffici, 10.329 euro di multa e 14 milioni di euro di confisca per il cardinale Angelo Becciu.

È la pesante richiesta di condanna formulata dal promotore di giustizia, Alessandro Diddi, nel processo penale vaticano sulla distrazione dei fondi della Segreteria di Stato. Il porporato è imputato per peculato, abuso d’ufficio e subornazione di testimone. Un procedimento iniziato a luglio 2021 la cui sentenza è prevista immediatamente prima di Natale 2023, come ha anticipato il presidente del Tribunale Vaticano, Giuseppe Pignatone. È la prima volta nella storia che un porporato viene processato da magistrati civili. Decisione fortemente voluta da Papa Francesco che, prima del rinvio a giudizio del cardinale Becciu, ha modificato la normativa penale vigente fino a quel momento. Soltanto per mandare a processo il porporato, infatti, è stata necessaria l’autorizzazione di Bergoglio.

L’indagine è partita dalle denunce parallele dell’Istituto per le opere di religione e dell’Ufficio del revisore generale a seguito dell’acquisto del palazzo di Sloane Avenue a Londra da parte della Segreteria di Stato. Compravendita che, come ha dichiarato in aula il promotore di giustizia, “ha determinato un danno alla Segreteria di Stato, e dunque alla Santa Sede, che va da 139 a 189 milioni di euro”. In aula, Diddi ha spiegato di aver chiesto per tutti gli altri nove imputati la pena base, criterio non applicato soltanto per il cardinale Becciu a seguito del comportamento assunto durante l’intero processo che, a suo giudizio, non può essere paragonato a quello degli altri. Il pm vaticano, inoltre, ha sottolineato che, nonostante i danni ingenti per il patrimonio della Santa Sede, finora nessuno degli imputati ha avanzato offerta di risarcimento. Anche da ciò sono scaturite le richieste fatte ai giudici vaticani. Oltre a Becciu, a cui Francesco ha tolto i diritti del cardinalato il 24 settembre 2020, ovvero ben prima che fosse rinviato a giudizio, l’altro ecclesiastico imputato nel processo è monsignor Mauro Carlino, a lungo in servizio nella Segreteria di Stato. Per lui il pm vaticano ha chiesto cinque anni e quattro mesi di reclusione, interdizione perpetua dai pubblici uffici, 8mila euro di multa e 15 milioni di euro di confisca.

Ci sono, poi, le richieste per gli altri imputati: Gianluigi Torzi sette anni e nove mesi di reclusione, interdizione perpetua dai pubblici uffici, 9mila euro di multa e 71 milioni di confisca; Nicola Squillace 6 anni di reclusione, sospensione dall’esercizio professionale, 12.500 euro di multa e un milione 266mila euro di confisca; René Brülhart tre anni e otto mesi di reclusione, interdizione temporanea dai pubblici uffici, 10.329 euro di multa e 15 milioni di euro di confisca; Tommaso Di Ruzza quattro anni e tre mesi di reclusione, interdizione temporanea dai pubblici uffici, 9.600 euro di multa e 15 milioni di euro di confisca; Raffaele Mincione undici anni e cinque mesi di reclusione, interdizione perpetua dai pubblici uffici, 15.450 euro di multa e 172 milioni 360mila euro di confisca; Fabrizio Tirabassi tredici anni e tre mesi di reclusione, interdizione perpetua dai pubblici uffici, 18.750 euro di multa e 99 milioni 898mila euro di confisca; Enrico Crasso nove anni e nove mesi di reclusione, interdizione perpetua dai pubblici uffici e 18mila euro di multa; e Cecilia Marogna quattro anni e otto mesi di reclusione, interdizione perpetua dai pubblici uffici, 10.329 euro di multa e 575mila euro di confisca. Richiesta di confisca anche per le società di Marogna a Crasso.

Immediata la reazione dei legali di Becciu, Maria Concetta Marzo e Fabio Viglione, che ribadiscono la totale innocenza del loro assistito: “Le richieste del promotore di giustizia non tengono conto degli esiti del processo, che ha dimostrato l’assoluta innocenza del cardinale per l’operazione relativa al palazzo di Londra e per ogni altra accusa”. E aggiungono: “Sulla base di teoremi clamorosamente smentiti in dibattimento, il promotore di giustizia ha continuato a sostenere una tesi sganciata dalle prove e ne prendiamo atto. Quanto alle richieste del promotore, neanche un giorno sarebbe una pena giusta. Solo il riconoscimento dell’assoluta innocenza e l’assoluzione piena rispecchiano quanto accertato in modo chiarissimo. Il cardinale è stato sempre un fedele servitore della Chiesa ed ha sofferto in silenzio, difendendosi nel processo e partecipando attivamente alle udienze. Sottoponendosi per diverse giornate ad estenuanti interrogatori ha chiarito ogni equivoco, dimostrando assoluta buona fede e correttezza”. Dopo l’estate la parola passerà prima alle parti civili e poi alle difese. (Francesco Antonio Grana, ilfattoquotidiano.it).

Ultimi preparativi per la venticinquesima edizione di Dromos, il festival organizzato dall’omonima associazione culturale, al via questo venerdì (28 luglio) per andare avanti fino al 14 agosto con la consueta formula itinerante tra vari centri e località della provincia di Oristano: dal capoluogo alla sua frazione ddi Donigala Fenughedu, da Fordongianus a Morgongiori, da Neoneli a Cabras, con l’importante ritorno, in coda al calendario, a Nureci, e con l’immancabile sconfinamento in provincia di Nuoro, a Ortueri. Lungo questa rotta il festival proporrà il suo cartellone spaziando, come sempre, tra stili e linguaggi musicali differenti, con la presenza di artisti di livello internazionale, senza trascurare le eccellenze nazionali e locali. Grandi protagonisti saranno i Manhattan Transfer, attesi in concerto a Oristano questo sabato, 29 luglio, i pianisti Abdullah Ibrahim (il primo agosto a San Giovanni di Sinis), Stefano Bollani (il 10 agosto a Neoneli), Tigran Hamasyan (il 2 agosto a San Giovanni di Sinis) e Chano Domínguez (il 3 agosto al Ros’e Mari Farm & Green House a Donigala Fenughedu), le cantanti Lady Blackbird e Cécile McLorin Salvant (rispettivamente il 7 e 9 agosto a Oristano), The Original Blues Brothers Band (il 4 agosto a Cabras), The Comet is Coming e Alfa Mist (l’11 e il 12 agosto a Fordongianus), Big Daddy Wilson (il 14 agosto a Nureci), Gianluca Petrella in versione dj (il 10 agosto a Neoneli e l’11 e 12 agosto a Fordongianus); e poi i sardi: Marino De Rosas con Denise Gueye (il 4 agosto a Morgongiori), Francesco Piu col suo trio (il 13 agosto a Ortueri), Giorgio Crobu e Veronika Vogel (il 5 agosto a Oristano e l’8 a Torre Grande con Giovanni Sanna Passino), Matteo Leone (il 14 agosto a Nureci), Francesca Corrias e Daniela Pes che uniranno le loro voci a quella della cantante napoletana Maria Pia De Vito in una produzione originale con l’Orchestra Jazz della Sardegna dedicata al jazz al femminile (il 5 agosto a Morgongiori); per Daniela Pes impegno anche il 2 agosto a San Giovanni di Sinis; altra voce isolana quella di Marta Loddo in duo col batterista Alessandro Cau (30 luglio a Oristano); sardi anche i musicisti che introdurranno le tre serate della minirassegna cinematografica proposta a Oristano in collaborazione con il Centro Servizi Culturali Unla: Antonio Farris, Giambattista Longu, Federico Fenu in duo con Alessandro Cau. Tanta musica, dunque, ma non solo, per un’edizione di Dromos che si presenta sotto il titolo “People”, con un riferimento al tema del ripopolamento culturale; perché, come scrive Anna Rita Punzo, curatrice d’arte, «Dromos 25 non è la mera autocelebrazione di un festival che guarda a se stesso, ma la nuova tappa di un cammino comunitario pluriennale che coniuga espressioni e linguaggi artistici multietnici, sostenibilità ambientale e inclusione sociale, al fine di stimolare processi di cooperazione e partecipazione attiva che agiscano come forze centripete per il ripopolamento socio-culturale dei territori marginali. (…) People dunque non è un banale slogan, una semplice scelta tematica ma un manifesto, una visione lungimirante, l’imperativo etico perseguito da chi, venticinque anni fa, ha scelto di porre la comunità al centro di un progetto a più voci che, come in una articolata composizione polifonica, confluiscono in un’unica e armoniosa sinfonia.» Se la musica a Dromos fa come sempre la parte del leone, questa edizione venticinque avrà una sorta di prologo nel segno del cinema con il primo appuntamento, venerdì 28 luglio, della minirassegna promossa in collaborazione con il Centro Servizi Culturali Unla di Oristano, sotto un titolo in linea con il tema del festival: “People: la musica per far fiorire relazioni”. Per tre serate (tutte con inizio alle 21 e ingresso libero) sullo schermo nel giardino dell’Unla, in via Carpaccio, scorreranno le immagini di altrettante opere cinematografiche appositamente selezionate. Si comincia con “L’ospite inatteso”, film drammatico del 2007 per la regia di Tom McCarthy, in cui dominano le tematiche dell’amicizia e dell’immigrazione nell’America del dopo 11 settembre. Lunedì 31 luglio sarà poi la volta di “La mélodie”, commovente lavoro diretto nel 2017 da Rachid Hami e ambientato a Parigi, che narra la storia e l’evoluzione di un violinista disilluso, in grado di ritrovare l’amore e la gioia della musica grazie all’incontro con uno studente entusiasta e brillante. Terzo e ultimo film in visione, martedì 1 agosto, “La Banda”: uscito nel 2007 per la regia di Eran Kolirin, racconta le vicende dei componenti di una banda musicale egiziana, in Israele per un concerto, che per errore si ritrovano in un paese sperduto e vengono ospitati da una famiglia locale. Ciascuna proiezione sarà preceduta da un momento musicale ogni sera diverso ma sotto il medesimo titolo: “Melodie”; tutti oristanesi i protagonisti: venerdì 28 luglio aprirà la serie il contrabbassista e compositore Antonio Farris; lunedì 31 sarà la volta del violinista, chitarrista, arrangiatore e cantante Giambattista Longu; chiuderà il trittico, martedì primo agosto, il duo composto dal trombonista Federico Fenu e dal batterista Alessandro Cau.

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