Dic 21

Piazza Manno: il progetto sarà completato con uno studio archeologico.

Il progetto per la riqualificazione di Piazza Manno, a Oristano, sarà completato con uno studio di dettaglio puntuale dal punto di vista archeologico.

Lo ha deciso la giunta comunale, che ha deliberato di procedere alla selezione di un archeologo e un architetto per la progettazione dello scavo archeologico, il coordinamento della sicurezza, la direzione lavori, contabilità, e la certificazione della regolare esecuzione di lavori di scavo, secondo le indicazioni della Soprintendenza Archeologica.

“Sin dalle prime fasi il progetto di riqualificazione di piazza Manno aveva tra i suoi obiettivi quello di riportare alla luce, e valorizzare dal punto di vista storico e turistico, i resti delle mura, con la Port’a Mari e la Torre di San Filippo che le ricerche archeologiche agli inizi degli anni 2000 hanno evidenziato esistere sotto l’attuale pavimentazione – ha precisato il sindaco Massimiliano Sanna -. Come richiesto dalla Soprintendenza archeologica procediamo dunque a riaprire gli scavi archeologici per verificarne la situazione a 20 anni dalla precedente attività.
La rilevanza storica di piazza Manno, piazza de sa Majoria, per la città di Oristano è nota.

Parliamo di una delle antiche porte della città (Porta Mari), sulla quale insisteva il castello giudicale e un grande complesso architettonico addossato alla parte meridionale della cinta muraria medievale. Nei primi anni del 2000 sono state eseguite indagini archeologiche che individuano le aree che ospitano i resti della porta e delle mura giudicali. Con la nuova attività di scavo avviamo una rima fase di verifica che consentirà da valutare le eventuali modalità di valorizzazione di queste importanti testimonianze del nostro passato.

I professionisti, ognuno per le proprie competenze – ha precisato il sindaco -, dovranno produrre una relazione tecnico-scientifica che evidenzi i risultati culturali e scientifici raggiunti e fornisca soluzioni per la valorizzazione degli scavi ai fini turistici. Il cronoprogramma dell’intervento, che sarà allegato al progetto dello scavo archeologico, dovrà essere coordinato, per modalità e tempi di realizzazione, con l’intervento edilizio di riqualificazione urbanistica della piazza già deliberato dalla giunta comunale”.

Nelle scorse settimane la giunta Sanna aveva approvato anche il progetto definitivo dell’importo complessivo di 2 milioni 50 mila euro, aggiornato rispetto al milione 622 mila euro già finanziato e inserito nel Programma di rigenerazione urbana a valere sul Pnrr, sulla base del nuovo prezziario regionale e con una copertura aggiuntiva delle risorse tramite fondi del Pnrr.

Sono 616 i milioni di euro che le famiglie sarde spenderanno in questo mese di dicembre per prodotti e servizi realizzati in particolare dalle piccole imprese artigiane della Sardegna. Cifra in diminuzione del 2,8% rispetto allo scorso anno, equivalenti a 18milioni in meno, quando i sardi utilizzarono 643milioni per i regali delle festività. Una situazione fortemente condizionata dal caro bollette che pesa sui consumi finali. La stima è dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, che sottolinea come la maggior parte di questa spesa sarà destinata alla tavola, con prodotti alimentari e bevande per 409 milioni di euro e 206 per altri prodotti e servizi tipici del Natale. “Un regalo artigiano, locale, significa sostenere non solo l’imprenditore, i suoi dipendenti e le rispettive famiglie, ma anche contribuire alla trasmissione della cultura cristallizzata nel sapere artigiano, nonché al benessere della comunità, garantendo sia la remunerazione del lavoro e dei fattori produttivi locali sia il gettito fiscale necessario per sostenere il sistema di welfare”. Un appello chiaro quello di Maria Amelia Lai, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, per gli acquisti natalizi. “Un gesto – sottolinea Lai – che ci auguriamo possa entrare nella quotidianità di ciascuno, perché permette di sostenere imprese, lavoratori, comunità e contribuisce all’eccellenza del Made in Sardegna e in Italy. Facciamo dunque una scelta etica per i nostri territori recuperando una dimensione di prossimità, acquistando dalle nostre botteghe”. Doni, ceste regalo, ma anche prodotti alimentar tipici per preparare il cenone e il pranzo di Natale, i piatti del veglione di fine anno, e molto altro che proviene dall’economia di territorio. Un mare di acquisti che valgono tantissimo per l’artigianato. Le spese legate alle festività, infatti, fanno registrare un valore delle vendite al dettaglio superiore del 25,5% rispetto alla media annuale. Sono 7.902 le imprese artigiane della Sardegna con quasi 20mila addetti che operano nei settori di offerta di prodotti e servizi tipici del Natale. E per imbandire le tavole c’è una importantissima offerta enogastronomica d’eccellenza. Un settore, quello dell’agroalimentare della Sardegna, rappresentato da 2.909 imprese artigiane (1.244 dell’alimentare, 28 delle bevande, 1.637 della ristorazione) che danno lavoro a ben 9.871 addetti. Gli artigiani sardi del gusto utilizzano materie prime locali e metodi di produzione tipici che evidenziano il legame con il territorio regionale. La genuinità di queste specialità fa bene alla salute e all’economia e contribuisce a mantenere alta la bandiera del food isolano nel mondo. L’appello di Confartigianato Sardegna, quindi, è quello di “acquistare locale”, dalle botteghe e dalle aziende dei vari territori. “In vista degli acquisti natalizi, abbiamo deciso di lanciare la campagna “Compra artigiano nella tua città”, affinché i sardi scelgano i negozi di prossimità, le botteghe artigiane e i prodotti del territorio – sottolinea Daniele Serra, segretario di Confartigianato Imprese Sardegna -. Ora più che mai bisogna sostenere le attività locali, messe in ginocchio dal caro bollette, dalla crisi e dalla concorrenza dell’online. I prodotti del nostro territorio hanno una qualità eccellente. In una logica di promozione, di valorizzazione del “made in Sardegna” e di rilancio dell’economia territoriale, invitiamo tutti ad acquistare produzioni locali, perché comprare artigiano fa bene a tutti”.

Lascia un commento

Your email address will not be published.