Set 14

Sindacati su stop a tetto stipendi superdirigenti: “E’ un atto indegno contro i lavoratori”.

Il blitz nelle Commissioni riunione in Senato, che ha portato all’inserimento nel dl Aiuti bis dell’emendamento che elimina il tetto di 240 mila euro agli stipendi delle figure di vertice della Pubblica amministrazione e Forze dell’ordine, non poteva passare inosservato.

Tra lo scarica barile di governo e partiti a inserirsi nel dibattito sono i sindacati.  Quell’emendamento “lo hanno votato tutti”. “Questo è indegno contro lavoratori che hanno mandato avanti il Paese”, commenta il segretario della Cgil Maurizio Landini dal palco dell’assemblea dei delegati a Bologna.

Per il sindacato il provvedimento “va cancellato”: “Chi ha un reddito di 240 mila euro – aggiunge Landini – non ha problema di pagare affitto, pagare le bollette, mentre il decreto aiuti dovrebbe aiutare chi non ce la fa ad arrivare a fine mese”.

Sulla stessa linea l’intervento di Pierpaolo Bombardieri: “In questo momento di crisi così profonda non possiamo pensare che ci sia qualcuno che possa pensare di aumentare lo stipendio di chi guadagna 240mila euro l’anno”, afferma il segretario della Uil nel corso di una intervista. “Servirebbe anche verificare – conclude – se i dirigenti abbiano o meno raggiunto gli obiettivi considerato che nella pubblica amministrazione li raggiungono sempre tutti a prescindere da quello che fanno”.

Intanto nel primo pomeriggio di martedì fonti del governo hanno fatto sapere che Palazzo Chigi ha presentato un emendamento per sopprimere la tanto discussa norma. Tutto questo mentre rimane il giallo sulle origini del provvedimento. “C’è stato un guaio, non abbiamo capito per responsabilità di chi. Un guaio assoluto e totale, uno schiaffo. Lo cambieremo, andrà cambiato”. Sono le parole del segretario del Pd Enrico Letta.

Il presidente del Movimento 5 Stelle punta il dito proprio contro Pd, Forza Italia e Fratelli d’Italia che in aula hanno votato a favore di quella norma che Giuseppe Conte definisce “vergognosa”.

A fare un po’ di luce sui passaggi è il firmatario di quell’emendamento, il senatore Marco Perosino di Forza Italia. “Non è chiaro cosa sia successo al mio emendamento ha fatto il giro dei ministeri e poi è arrivata la riformulazione nelle commissioni riunite…”, spiega al Fatto Quotidiano (oggi in edicola) il senatore Fi. Il testo originario prevedeva la deroga al tetto sugli stipendi solo per le forze di polizia, carabinieri e amministrazione penitenziaria. Poi però è arrivata la novità. Il ministero dell’Economia, guidato da Daniele Franco, lo ha inserito tra gli emendamenti da “riformulare” e nella riformulazione sono state inserite tutte le altre figure ministeriali: cioè i capi dipartimento dei ministeri, il segretario generale della presidenza del consiglio dei ministri e i segretari generali dei ministeri.

Diventa pertanto difficile da decifrare quel “disappunto” fatto filtrare da Palazzo Chigi che, poche ore dopo l’approvazione in Aula, ha relegato la deroga a una “dinamica squisitamente parlamentare” e di intesa tra i partiti, provocando la reazione e le critiche di quasi tutti i soggetti politici, anche di Partito democratico e Italia viva, che in aula (insieme a Forza Italia) hanno votato a favore. Astenuti Fratelli d’Italia, Movimento 5 stelle e Lega.

Su questo punto interviene anche il sindacato dei carabinieri: “Se è vero che Draghi non era a conoscenza di questo colpo grosso, allora dovrebbe immediatamente sostituire tutti gli alti dirigenti che, attraverso un senatore, hanno messo in difficoltà l’intera compagine governativa” dichiara in una nota Davide Satta, segretario generale aggiunto dell’Unione sindacale italiana carabinieri (Usic). “Siamo certi che dopo due giorni tutta questa polemica finirà nel dimenticatoio – continua – e avremo dirigenti sempre più ricchi e dipendenti dello Stato ancora più poveri”.

“Merito e responsabilità devono essere retribuiti adeguatamente, ma i modi e i tempi di questa norma appaiono molto discutibili. Innanzitutto perché inseriti nel decreto sostegni che dovrebbe fornire, in emergenza, aiuti alle famiglie e alle imprese mentre sembra che l’aiuto sia per pochi privilegiati”, afferma Stefano Paoloni, segretario generale del sindacato autonomo di Polizia (Sap).

Stessi toni quelli di Donato Capece, segretario generale del Sappe, sindacato autonomo Polizia Penitenziaria: “E’ a dir poco scandaloso che, mentre i poliziotti penitenziari rischiano ogni giorno la vita in carcere per poco più di mille euro al mese rappresentando lo Stato nella pericolosa prima linea delle sezioni detentive, vi sia chi ha predisposto e fatto approvare un emendamento al decreto Aiuti bis che deroga al tetto dei 240 mila euro per i dirigenti pubblici. Tutto questo è vergognoso!”. (da ilfattoquotidiano.it).

I pastori sardi, piegati dal caro energia e dai rincari delle materie prime, a dieci giorni dalle elezioni politiche pensano ad una nuova mobilitazione e annunciano “…iniziative eclatanti se nel breve periodo non otterremo risposte”.
“Il mondo delle campagne sta soffrendo dei rincari diventati insostenibili, ma su questo c’è la totale assenza della politica che, a pochi giorni dal voto, non fa un solo accenno alla nostra categoria nei programmi elettorali”.
A parlare è Nenneddu Sanna, il pastore di Orune tra i protagonisti delle proteste scoppiate nel 2019 in tutta l’Isola per chiedere un equo prezzo del latte, “…e oggi – assicura – le cose sono peggiorate.
Qui la speculazione sui lavoratori la sta facendo da padrona: la bolletta dell’energia elettrica e il gasolio costano il triplo, i mangimi e le sementi il doppio, tanto per fare alcuni esempi – denuncia Sanna -.
Noi dobbiamo sapere prima di tutto a che prezzo ci pagheranno il latte in questa stagione e se dobbiamo fare investimenti nelle nostre aziende o se dobbiamo chiudere. Così invece i trasformatori del latte, i mangimifici scaricheranno i rincari delle bollette sulla nostra categoria e noi cosa dovremmo fare? Scaricare sui consumatori vendendo al triplo latte e formaggi? Temo che sarà la nostra categoria a essere schiacciata da questi prezzi impazziti”.
Il pastore detta poi l’agenda alla politica: “Si parla di spopolamento, di insularità, temi giusti, ma non si va a fondo del problema. I politici parlino anche dei lavoratori. Se crolla il nostro settore che è fondamentale soprattutto nei paesi del centro Sardegna, qui crolla tutto ed è certo che lo spopolamento continuerà a galoppare.
Chi si candida a rappresentarci in Parlamento ci dica se ci aiutano o se dobbiamo chiudere. Ripeto – conclude Nenneddu Sanna -: senza risposte daremo vita a manifestazioni eclatanti per difendere il nostro lavoro e la nostra terra”.

Il Comune di Oristano ha pubblicato la procedura aperta telematica per l’affidamento dei servizi di ingegneria per la progettazione tecnica ed economica, definitiva ed esecutiva, la direzione lavori e il coordinamento per la sicurezza dei lavori dell’Ilabfood e della riqualificazione della ex casa dello studente. L’intervento, che rientra nell’ambito del programma di riqualificazione urbana Oristano Ovest e si inserisce nel quadro della rete territoriale degli Ilab, prevede un costo complessivo di un milione 800 mila euro. La gara per la progettazione si svolge sulla piattaforma www.sardegnacat.it, su una base di 216 mila euro, e ha come data di scadenza per la presentazione delle offerte l’11 ottobre 2022. “L’Ilab di Oristano si qualifica come un centro di competenza specializzato nel settore agroindustriale, food design, cibo&salute e tradizioni in ambito agroindustriale – precisa il sindaco Massimiliano Sanna -. Il centro favorirà l’interazione tra soggetti pubblici e privati in grado di coinvolgere in rete altri soggetti qualificati con l’obiettivo di facilitare la nascita di idee e progetti ad alto valore innovativo sul tema del “food” sotto l’aspetto produttivo, commerciale e distributivo, promuovendo nuovi modelli di sviluppo che coinvolgano il territorio oristanese e l’intero contesto regionale”. “Inizialmente l’intervento per la realizzazione dell’Ilabfood di Oristano prevedeva il completamento e l’allestimento funzionale dell’ex mattatoio comunale, nella zona industriale, attraverso il programma Oristano Est – aggiunge l’assessore ai Lavori pubblici Simone Prevete -. La posizione marginale e periferica della struttura inizialmente individuata, oltreché la difficile integrazione tra le diverse funzioni individuate, l’ex mattatoio ospiterà infatti il centro servizi del parco lineare della città sull’asse sud-est, ha suggerito l’individuazione di un nuovo immobile in posizione più centrale e per questo la scelta è caduta sulla ex Casa dello Studente, in via Morosini, che già accoglie lo Spazio giovani e il Centro per l’educazione ambientale e alla sostenibilità, oltre a disporre di spazi esterni già sistemati ed accoglienti che ospitano tra l’altro un giardino della biodiversità e uno spazio destinato alla coltivazione di un orto sociale”. Il progetto si propone di completare e rifunzionalizzare la porzione dell’edificio che era destinata alla mensa e alle cucine. L’intervento dovrà consentire l’avvio delle attività dell’Ilab con le soluzioni più idonee per renderlo indipendente dalle altre attività presenti nel sito in termini di accessibilità e di utilizzo. “Si tratta di un progetto innovativo che sarà importantissimo per le nostre realtà produttive, e in particolar modo per quelle della filiera agro alimentare – commenta l’assessore alle Attività produttive Rossana Fozzi -. Il progetto prevede la realizzazione di laboratori per lo studio e la ricerca, laboratori di cucina con spazi per la sperimentazione e per il trasferimento di competenze, spazi di coworking come spazi di condivisione, sviluppo e collaborazione tra i diversi soggetti, e spazi di divulgazione e trasferimento dei risultati. Puntiamo a farlo diventare un centro di eccellenza per il settore”.

Lunedì 19 settembre, alle 18, all’Hospitalis Sancti Antoni di Oristano si terrà la presentazione degli “Atti del Corso regionale in diritto antidiscriminatorio” a cura di Francesco Maria Nurra, Franco Angeli editore. Il volume raccoglie alcune delle relazioni presentate in occasione del primo Corso regionale in diritto antidiscriminatorio, un percorso formativo indirizzato a fornire a funzionari pubblici, liberi professionisti, operatori del diritto, ma anche alle cittadine e ai cittadini, sensibili del proprio ruolo civico nella comunità, spunti e strumenti – normativi e operativi – volti alla corretta applicazione dei principi e delle norme antidiscriminatorie, specie in ambito lavorativo. Le relazioni affrontano l’argomento sotto varie prospettive, alla luce della trasversale attualità della materia e delle competenze ed esperienze di autrici e autori. Francesco Maria Nurra, dirigente nel comparto autonomie locali della Sardegna, è professore a contratto di Diritto amministrativo presso l’Università di Sassari. Ha pubblicato vari volumi per Franco Angeli, curando saggi e ricerche su legalità, territorio e sviluppo, sull’inclusione sociale e sul tema della formazione – etica e valoriale – consona a rendere la Pubblica amministrazione più moderna e trasparente. Interverranno Massimiliano Sanna, sindaco di Oristano; Giovanna Bonaglini, assessore alle Pari opportunità e Luca Faedda, assessore alla Cultura. I lavori saranno introdotti da Pasqualina Pippia, presidente della Commissione comunale per l’equità tra i generi e le pari opportunità, promotrice dell’iniziativa. Saranno inoltre presenti il curatore del volume, Francesco Nurra; Sandra Manca e Maria Antonietta Sale, ex consigliere di parità della Provincia di Sassari.

La Fondazione Oristano, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Oristano, visto l’interesse suscitato nel pubblico, ha prorogato al 30 di ottobre la mostra temporanea allestita dal mese di giugno nell’Antiquarium Arborense “Il popolo di Bronzo”. La mostra raccoglie i frutti dell’appassionato lavoro dell’artista Angela Demontis, in collaborazione con la Città Metropolitana di Cagliari, che ha creduto fermamente nell’ambizioso progetto di riproduzione in dimensioni reali dei personaggi raffigurati dalla piccola statuaria nuragica in bronzo, i famosi bronzetti, con i loro abiti, le armi e gli accessori utilizzati dagli uomini e dalle donne di tremila anni fa. “Il popolo di bronzo” e l’altra mostra temporanea esposta nelle sale del museo sino al 30 ottobre, che racconta la storia della città di Neapolis, centro nuragico che aveva relazioni di scambio con i Filistei, i Fenici, i Greci e gli Etruschi, costituiscono una nuova opportunità per le scuole che vorranno visitare il museo e svolgere attività didattiche ad esse dedicate. Dal 14 settembre, inoltre, per tutto il mese la Torre di Mariano II aprirà con i seguenti orari: 10.00 -13.00 /16.00 – 19.00.

Contagi in calo e nessun decesso per Covid nelle ultime 24 ore in Sardegna, dove si registrano 297 ulteriori casi confermati di positività (- 83 rispetto a ieri), di cui 270 diagnosticati da antigenico. Sono stati processati in totale, fra molecolari e antigenici, 2.791 tamponi per un tasso di positività del 10,6%. I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono 8 (+ 1), quelli in area medica sono 85 (- 4), mentre i casi di isolamento domiciliare sono in tutto 9.604 (+ 50).

Dal 16 al 22 settembre 2022, la Polizia di Stato sarà impegnata su tutto il territorio nazionale per la campagna organizzata da Roadpol e denominata “Focus on the road”. Le pattuglie della Polstrada effettueranno dei servizi specifici, finalizzati alla verifica del corretto utilizzo di apparecchi durante la guida, come cellulari, smartphones, cuffie sonore, e dell’utilizzo delle cinture di sicurezza da parte degli automobilisti. L’obiettivo di questa campagna, nell’ambito del Piano d’azione europeo 2021-2030, è quello di ridurre il numero di vittime della strada e degli incidenti stradali, con operazioni congiunte di contrasto delle violazioni e campagne tematiche volte alla prevenzione, informazione e comunicazione.

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