Mar 23

Covid: in Sardegna 2.225 ulteriori contagi (56 a Oristano) e altri 7 morti.

I nuovi casi confermati di positività al Covid nell’Isola sono 2.225 (di cui 1.794 diagnosticati da antigenico). Sono stati processati in totale, fra molecolari e antigenici, 12.245 tamponi.

I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono 18 (uno meno di ieri), quelli ricoverati in area medica 322 (8 in meno rispetto a ieri), mentre sono 29.306 i casi di isolamento domiciliare (188 in più nelle ultime 24 ore).

Si registrano anche 7 decessi: due donne di 87 anni, residenti rispettivamente nella Città Metropolitana di Cagliari e nella provincia del Sud Sardegna; una donna di 67 anni, residente nella provincia di Sassari; un’altra persona residente nella provincia di Nuoro; due donne di 76 e 82 anni, e un uomo di 97, residenti nella provincia di Oristano.

Dei 2.225 casi odierni, 222 sono riferiti alla provincia di Oristano, 729 a quella di Sassari, 604 all’area metropolitana di Cagliari, 328 alla provincia di Nuoro e 342 al Sud Sardegna.

A Oristano nelle ultime 24 ore si sono registrati 56 casi di positività e 48 guarigioni.

Dall’inizio dell’emergenza sanitaria i casi rilevati in città sono 5.543, i pazienti guariti 4.863, i casi attualmente positivi 637, e i decessi 38.

Il parco tecnologico dell’ospedale San Martino di Oristano si arricchisce di nuove moderne apparecchiature. L’Unità operativa di Endoscopia digestiva è stata dotata di due colonne endoscopiche di ultima generazione, tra le più avanzate  ul mercato, che integreranno la dotazione strumentale già presente. “Si tratta di un altro passo in avanti, dopo la recente consegna dell’ecografo 4 D al reparto di Ostetricia e ginecologia, che si compie grazie alla sinergia fra l’Azienda socio-sanitaria locale di Oristano e il Servizio di Ingegneria clinica di Ares – afferma il il direttore generale della Asl di Oristano Angelo Serusi -. Anche a Bosa stiamo predisponendo un programma di riqualificazione del parco elettromedicale per l’endoscopia con l’acquisizione di strumenti di ultima generazione”. “Le colonne, già collaudate e pronte all’utilizzo, si sommano a quelle già in uso nel nostro Servizio, anch’esse di elevata qualità – spiega la responsabile dell’Endoscopia digestiva, Federica Miculan -. Il nuovo sistema è destinato però a migliorare l’attività diagnostica e terapeutica, in quanto fornisce strumenti innovativi in campo nazionale ed internazionale, e ci permette di arricchire quantitativamente la nostra dotazione ed ottimizzare l’organizzazione del lavoro”. I nuovi strumenti sono in grado di eseguire procedure precise, che riducono al minimo l’invasività e consentono di prendere le decisioni diagnostiche e terapeutiche più efficaci ed appropriate per il paziente. La tecnologia di cui sono dotate le nuove colonne migliora la visibilità delle lesioni potenziali ed esistenti, come le aree di infiammazione e le lesioni, anche le più piccole, grazie a texture, colore e luminosità potenziati, contribuendo ad affinare e migliorare le diagnosi. “Questo è un elemento fondamentale per la prevenzione del tumore del colon – chiarisce la dottoressa Miculan –, in quanto permette di ottimizzare il rilevamento delle lesione pre-neoplastiche (polipi del colon) e di conseguenza asportarle, evitando quindi la crescita di un eventuale tumore del colon”. Si tratta di una caratteristica importante per l’Unità operativa di Endoscopia digestiva, che partecipa al programma di screening del tumore del colon retto.

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