Mar 12

Comitati per il diritto alla salute: “Nieddu deve dimettersi”.

Dal comitato per il diritto alla salute della provincia di Oristano e le delegazioni degli altri comitati che hanno costituito il coordinamento dei Comitati e Associazioni per la difesa della Sanità della Sardegna Centrale è giunta  una richiesta unanime: le dimissioni di Nieddu.

I comitati si sono ritrovati in piazza Roma, a Oristano, per continuare a sensibilizzare, coinvolgere e informare sulle gravi problematiche che stanno investendo la Sanità pubblica isolana e, più specificatamente, il centro Sardegna e le zone periferiche disagiate.

Dal palco, come detto, c’è stata la richiesta unanime per le dimissioni dell’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, “…viste le mancate risposte avute finora”.

I comitati, però, non demordono, e sono pronti a stilare un nuovo documento che conterrà tutte le rivendicazioni a livello locale e regionale, partendo dalle richieste già formulate nei precedenti incontri, come quella sul riequilibrio di risorse umane “…consentendo alle zone più fragili di uscire dall’emergenza. Da anni si assiste a continui rinvii e annullamenti delle prestazioni specialistiche – è stato ribadito dai manifestanti -, in particolare cardiologia, pneumologia, neurologia, oncologia, chirurgia generale e vascolare, neurochirurgia, fisiatria, geriatria. Va rivista urgentemente la distribuzione delle ore, nelle varie branche e la sostituzione degli specialisti che, per varie motivazioni, non svolgono servizio”.

Inoltre c’è il problema dell’emergenza-urgenza e del numero chiuso nelle facoltà di specializzazione medica”, hanno detto ancora i comitati, che hanno bollato come “solo chiacchiere” le risposta finora arrivate ai territori.

Tanti i primi cittadini in fascia tricolore che hanno partecipato alla manifestazione, e tra loro anche il sindaco di Oristano, Andrea Lutzu, presidente del Distretto sanitario, che, aprendo la manifestazione, ha evidenziato la necessità di un riequilibrio delle risorse umane e finanziarie.

“Per l’ennesima volta – ha sostenuto Lutzu – siamo in piazza tutti insieme, istituzioni, comitati e cittadini, a protestare per le condizioni della sanità. Le richieste sono forti e sono chiare da tempo, sono le stesse da anni. La sanità sarda non deve essere Cagliari centrica e Sassari centrica.

Occorre che alla carenza di medici si faccia fronte con provvedimenti straordinari: deve essere attuata una politica di una redistribuzione delle risorse e dei medici. I territori che sono avvantaggiati devono mettersi una mano sulla coscienza e aiutare quelli più in difficoltà. Oristano e il nuorese sono territori svantaggiati.

Noi sindaci siamo dalla parte giusta della barricata, siamo dalla parte dei comitati perché la crisi della sanità è drammaticamente sotto gli occhi di tutti e perché ogni giorno viviamo le difficoltà dei cittadini. Siamo le autorità sanitarie locali, ma siamo generali senza esercito, e mi piace sentire i comitati che dicono che sono loro il nostro esercito. Noi non molliamo la presa e continuiamo a protestare per ottenere dei risultati.

Per onestà dobbiamo dire che qualcosa si sta ottenendo, almeno relativamente all’Ospedale San Martino, dove qualche medico è arrivato e altri sono in arrivo. La battaglia sulla pediatria, condotta dai comitati, dal consiglio comunale e dai sindaci, ha portato dei risultati. Ma aspettiamo buone notizie anche sul Pronto soccorso e su Emodinamica h24”.

Forte è stata la denuncia sulla grave carenza di medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta e pressante la richieste della revisione del numero chiuso per l’accesso al corso di laurea in Medicina, dell’abbattimento delle liste d’attesa.

Presenti in piazza Roma anche i dirigenti dei sindacati Cgil, Cisl e Uil con una nutrita rappresentanza, i dirigenti dei sindacati del comparto sanitario, l’Ordine dei medici di Oristano, dirigenti di associazioni di volontariato, consiglieri comunali. Tante anche le bandiere della pace con gli striscioni di vari comitati e associazioni, formazioni politiche e sigle sindacali.

Presente in piazza anche l’arcivescovo di Oristano, monsignor Roberto Carboni.

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