Nov 10

Discoteche: bufera sulla giunta Solinas dopo il servizio di Report. Inchiesta Procura.

Il Movimento 5 Stelle non votò l’ordine del giorno dell’11 agosto scorso che impegnava il presidente della Regione Sardegna, sentito il Comitato tecnico scientifico, a valutare l’opportunità di aprire le discoteche.

Lo hanno ricordato i consiglieri regionali pentastellati all’indomani del servizio di Report su Raitre, dove il capogruppo di Forza Italia, Angelo Cocciu, ha ammesso che, considerato l’incremento dei contagi, aprire i locali da ballo è stato rischioso. Cocciu ha poi sottolineato che in quei giorni, a ridosso di Ferragosto, le pressioni degli imprenditori del settore per non spegnere la musica (e non mandare in fumo contratti economicamente pesanti) erano state fortissime.

Il capogruppo di FI ha spiegato che si trattava solo di concedere qualche giorno di proroga, per consentire ai gestori di superare il Ferragosto e contenere le perdite. “Non si trattava di tenere aperte le discoteche fino al 31 agosto – ha detto Cocciu – perché così avremmo ammazzato la Sardegna, considerato che il contagio iniziava a crescere. Solo uno o due giorni. Abbiamo rischiato”.

Così l’11 agosto, approvato in aula l’ordine del giorno, sottoscritto dalla maggioranza ma anche da quattro consiglieri del Pd e uno di Leu, il governatore Solinas adottò l’ordinanza che riapriva le discoteche.

“Ieri su Report abbiamo potuto ascoltare tutti come la salute dei sardi sia stata svenduta e calpestata per consentire alle discoteche di non spegnere la musica, di non sospendere le serate ferragostane dai contratti a molti zeri con deejay di fama mondiale – hanno denuncianto gli esponenti del M5S Michele Ciusa, Desirè Manca, Roberto Li Gioi e Alessandro Solinas -. E questo proprio quando il numero dei positivi in Sardegna iniziava a risalire, in una regione fino a poco prima a contagi zero”.

Gli stessi consiglieri di opposizione tornano poi sul “giallo” del parere del Comitato tecnico scientifico. “Non è mai stato reso pubblico – hanno detto -, e temiamo che la decisione sulla riapertura sia stata presa in assenza di una valutazione tecnico scientifica, unico criterio che avrebbe potuto valutare il rischio reale di un proseguimento dell’attività anche solo per qualche giorno. A questo punto se il parere esiste deve saltare fuori subito, in caso contrario è giusto ritenere che la salute dei sardi è stata svenduta per privilegiare gli interessi privati di alcuni”.

Alla luce di quanto emerso dal servizio giornalistico di Report, la deputata del Movimento 5 Stelle, Paola Deiana, ha chiesto le dimissioni della giunta regionale guidata dal presidente Christian Solinas. “Per Solinas, Nieddu e Company – ha affermato la parlamentare – la salute dei sardi è solamente merce di scambio: loro sapevano che i contagi ad agosto stavano aumentando. Nonostante ciò, quindi consapevoli, hanno deciso di riaprire le discoteche per cedere alle richieste degli “imprenditori” della Costa Smeralda.  Hanno deciso di “rischiare per 2/3 giorni”, come dichiarato dal capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale. Rischiare con la salute delle persone? Un governo regionale che prima della salute dei sardi mette al centro gli interessi di pochi deve andare a casa.

Questi – ha sottolineato Deiana – sono gli stessi che sbandieravano il proprio convinto “prima i sardi”. Ma i retroscena svelati della gestione del contagio a Ferragosto in Sardegna, altamente agghiaccianti, dimostrano ancora una volta l’incoerenza di chi governa l’Isola. Solinas ha scelto con coscienza di ascoltare i gestori delle discoteche che avrebbero pagato penali salatissime di centinaia di migliaia di euro alle star del divertimento se non si fossero esibiti, a discapito del benessere fisico e mentale dei suoi cittadini”.

Si parla del periodo a ridosso di Ferragosto, quando in Sardegna si è registrata un’impennata di nuovi casi di Covid-19. In una seduta dell’aula dell’11 agosto, Cocciu aveva detto che “…ci sono attività che hanno anche 200 dipendenti e locali che hanno investito molto”.

Ai microfoni di Report, ricordando le giornate precedenti all’ordinanza che teneva aperte le discoteche, Cocciu ha spiegato che gli sono arrivate tante telefonate. Billionaire e Phi Beach avevano per esempio contratti stratosferici con dj importanti. “In particolare – ha detto Cocciu -, il Phi beach aveva Sven Vath (dj tra i più quotati) l’11 o il 12. Così abbiamo chiesto al presidente qualche giorno di apertura in più”.

Il Dpcm che chiudeva le discoteche risale al 7 agosto, ma lasciava libere le Regioni di agire diversamente. E l’11 sera il governatore Christian Solinas adottava un’ordinanza che le teneva aperte (valida sino al 31), per poi revocarla con un provvedimento del 16  agosto.

E mentre su Facebook girano le foto di una scritta apparsa davanti alla sede della presidenza della Regione, in viale Trento, in cui si denuncia “Avete preferito il Billionaire alla nostra salute”, sulla questione è intervenuto il deputato e coordinatore di Forza Italia in Sardegna, Ugo Cappellacci, per chiarire che le parole del consigliere Cocciu alla trasmissione Report “…sono da intendersi del tutto a titolo personale e non rispondenti al procedimento seguito. Il percorso politico-amministrativo seguito alle ordinanze – ha sostenuto Cappllacci – è sempre stato accompagnato dai pareri del comitato tecnico-scientifico, mai dalla valutazione di interessi contrapposti e, tanto meno, dalla preferenza per quello economico di terzi rispetto al diritto alla salute dei cittadini. Non si comprende pertanto il senso delle affermazioni di Cocciu, che non corrispondono in nessun modo al punto di vista del partito, degli assessori e dei consiglieri regionali di Forza Italia”.

Intanto, Un’inchiesta per epidemia colposa è stata aperta dalla Procura di Cagliari, proprio a seguito del servizio di Report sull’apertura delle discoteche estive in Sardegna che avrebbe favorito la diffusione del Covid prima nell’Isola e poi in varie regioni italiane. I magistrati vogliono capire se la Regione abbia consentito l’apertura dei locali della Costa Smeralda nonostante fosse a conoscenza dei rischi che questo comportava.

L’indagine è stata affidata a Paolo De Angelis, che guida il gruppo specializzato in colpe mediche, composto dai sostituti Guido Pani, Daniele Caria e Diana Lecca. Gli investigatori della Procura si concentreranno sul parere del Comitato tecnico-scientifico che dovrebbe essere allegato alla decisione del governatore Solinas.

Nel servizio di Report vari consiglieri regionali di maggioranza e opposizione hanno fatto riferimento a quel documento, dichiarando però di non averlo mai visto. Lo stesso conduttore, Sigfrido Ranucci, ha rimarcato la stranezza del fatto che nessuno avesse visto quell’atto, ipotizzando che gli esperti della task force regionale possano non aver autorizzato la riapertura, e ha sollevato il dubbio sull’esistenza stessa del documento. Un dubbio sul quale la Procura di Cagliari vuol vederci chiaro.

Anche la Procura di Tempio ha deciso di occuparsi del caso. Gli inquirenti, coordinati dal procuratore Gregorio Capasso, pare siano impegnati ad accertare se nel territorio gallurese vi siano state negligenze, omissioni o manchevolezze di rilievo penale che abbiano contribuito a incrementare il “bollettino di guerra” dei decessi e dei contagi negli ospedali, nelle case di riposo e in tutto il nord Sardegna.

“Nella memoria di chi ieri ha visto la puntata di Report restano impresse tante cose: la “confessione” del capogruppo di Forza Italia Angelo Cocciu (“Abbiamo rischiato”), l’impressionante sistema di scatole cinesi che sta dietro ai più noti locali della Costa Smeralda, ma anche la questione del parere del comitato tecnico scientifico che avrebbe dovuto (e mai come stavolta il condizionale è d’obbligo) aver dato il via libera alla riapertura delle discoteche in pieno agosto, decisa poi con una ordinanza dal presidente della Regione Christian Solinas e poi dopo pochi giorni sconfessata dal governo. Spieghiamoci meglio: anche con l’avallo dell’opposizione di centrosinistra, il Consiglio regionale aveva subordinato la riapertura delle discoteche ad un parere positivo del comitato tecnico scientifico. Ma dov’è questo parere? Solinas e i suoi giurano che esiste, ma i giornalisti di Report non lo hanno trovato. E i consiglieri leghisti e di centrodestra, dopo averlo promesso, non lo hanno fornito. È chiaro che, come ha detto il consigliere regionale Massimo Zedda (che pure all’apertura delle discoteche non era per niente sfavorevole, come si evince dal suo intervento in aula dell’11 agosto) delle due l’una: o il parere del comitato tecnico scientifico c’è (ed è positivo) o non c’è o è negativo (e allora il presidente della Regione Christian Solinas ha mentito ai sardi). Il comitato tecnico scientifico istituito dal presidente Solinas già da subito aveva mostrato di non essere esattamente un luogo trasparente: delibera di nomina secretata per settimane, dimissioni immediate di un componente (Luca Pani) tenute nascoste, compiti non chiari, pareri mai resi pubblici, evidentissimi conflitti di interesse. In questo blog trovate tanti post a riguardo, se avete voglia andate a rileggerveli. Ora però, davanti all’inchiesta di Report non basta chiamare alle proprie responsabilità la politica. Sono loro, gli scienziati a dover fare chiarezza sulle loro posizioni. Il comitato è composto da Stefano Vella, Pietro Cappuccinelli, Giovanni Sotgiu e Francesco Cucca (di cui però gira voce che si sia già dimesso da tempo). Tutti esimi e rispettabili uomini di scienza. Sono loro a doverci dire ora se il famoso parere sulle discoteche esiste oppure no.Alle bugie dei politici siamo abituati, a quelle degli uomini di scienza no. E non vogliamo neanche prenderle in considerazione. Per cui decidano i quattro scienziati che strada prendere. Quella della trasparenza e chiarezza. Oppure delle dimissioni”. (Vito Biolchini, www.vitobiolchini.it)

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