Nov 10

Coronavirus: ci mancava solo un ciondolo anti Covid.

Con tutti i problemi che abbiano in questo delicato periodo di recrudescenza Covid, ci mancava solo la propaganda per un ciondolo antivirus. L’aberrante proposta non è stata fatta da un venditore semisconosciuto in una scalcinata tv commerciale, ma in una commissione parlamentare dal segretario nazionale del Siap.

“Oggi porto al collo un micro purificatore d’aria del costo di 50 euro, di tecnologia israeliana. È un neutralizzatore di batteri e andrebbe distribuito alle forze di polizia e a tutti i sanitari impegnati”.

È l’assurda richiesta fatta al Parlamento e al governo non da un comico o da un buontempone ma da Giuseppe Tiani, segretario nazionale del sindacato di polizia Siap. Durante la Commissione affari costituzionali della Camera, Tiani ha mostrato il ciondolo che aveva al collo, facendosi promotore di quello che lui ritiene uno dei rimedi contro il Coronavirus: “Per un metro cubo attorno a chi lo indossa genera cationi che inibiscono qualsiasi virus abbia segno positivo”.

Secondo Tiani l’oggetto è adatto per consentire a sanitari e forze dell’ordine di “…fare più serenamente il loro lavoro. Si tratta di un neutralizzatore di batteri – ha detto Tiani – ci sono elementi di concretezza su cui lavorare”, forse ignaro del fatto che virus e batteri non siano esattamente la stessa cosa.

Su Twitter il video è diventato virale, con Tiani paragonato addirittura a Wanna Marchi, per via dei toni un po’ da televendita del suo intervento. Resta da vedere se ci sarà qualcuno che lo comprerà, Tiani a parte.

Vergognarsi un pò no eh?

Chiudere tutte le scuole, elementari, medie e superiori, per frenare l’avanzata del Covid. Lo ha chiesto al Governo l’assessore della Sanità Mario Nieddu in uno degli ultimi confronti sulla gestione dell’emergenza, dicendosi anche pronto a valutare con il presidente Solinas e il Comitato tecnico scientifico la possibilità di adottare una specifica ordinanza regionale che porterebbe la dad (didattica a distanza) al 100% negli istituti di ogni ordine e grado dell’Isola. “Mi sono permesso di chiedere al governo, a nome della Sardegna, la chiusura totale delle scuole – ha detto Nieddu in una intervista al tg regionale della Rai – Non solo le superiori, ma anche medie ed elementari. Perchè gli effetti del nuovo Dpcm – ha spiegato – non si vedono ancora e quindi servono più controlli a monte, visto l’aumento dei contagi, anche se il nostro sistema ha retto e reggerà dopo aver aumentato fino a 1006 i posti letto Covid”. Un’idea subito bocciata da un ampio schieramento di insegnanti e sindacati. “Non si riesce a capire l’accanimento ‘terapeutico’ contro il sistema scolastico – attacca il Coordinamento regionale dei presidenti di consiglio di circolo e d’istituto – Se il problema è la tracciabilità dei possibili contagiati, la mancanza di test rapidi, la scarsa rapidità di eseguire i test per gli studenti e tutto il personale scolastico, questo non è da imputare alla scuola, ma solo all’inadeguatezza delle strutture sanitarie non adeguatamente rinforzate per l’inerzia dell’amministrazione regionale. La didattica a distanza, poi, per la scuola dei primi cicli (infanzia, primaria e secondaria di 1°grado) implica anche una permanenza in casa di buona parte dei genitori che dovrebbero chiedere il lavoro da remoto ove permesso, oppure cessare anzitempo dalle loro attività lavorative”. Il comitato spontaneo Priorità alla scuola Sardegna, collegato all’omonimo movimento nazionale, è pronto alla mobilitazione: “Ci attiveremo immediatamente con ogni strumento possibile, dalle iniziative in piazza ai ricorsi se sarà necessario, contro un provvedimento inaccettabile alle attuali condizioni, che non ci vedrà silenti. La scuola non può e non deve essere sacrificata per coprire mancanze che non le appartengono”.

Il Comune di Oristano ha approvato gli elenchi provvisori delle istanze escluse ed ammesse al Bonus Idrico Emergenziale sulla base dei criteri individuati con apposito regolamento da Egas. Gli interessati potranno verificare l’esito della propria istanza e le eventuali cause di esclusione utilizzando il numero di protocollo associato alla presentazione della domanda. Gli elenchi provvisori, come da regolamento Egas, saranno in pubblicazione per 7 giorni, fino al 16 novembre, termine entro gli il quale gli interessati potranno presentare osservazioni e ricorsi rispetto all’esito della propria richiesta, presentando apposita istanza al protocollo dell’Ente con le seguenti modalità: a) a mano presso l’Ufficio Protocollo del Comune di Oristano – Piazza Eleonora D’Arborea, 44; b) con posta elettronica certificata all’indirizzo istituzionale@pec.comune.oristano.it; c) con mezzo raccomandata A/R da trasmettere al Comune di Oristano, Piazza E. d’Arborea n. 44 – 09170 – Oristano (qualora si utilizzasse questa modalità di presentazione, la raccomandata A/R dovrà pervenire entro e non oltre il termine ultimo del 16 novembre, pertanto non farà fede la data di spedizione della stessa). Qualora entro il termine del 16 novembre prossimo non pervenissero osservazioni e/o ricorsi, l’elenco provvisorio degli ammessi assumerà carattere definitivo. Per informazioni e chiarimenti si può contattare il Comune di Oristano, Alessandro Murtas al tel. 0783/791291, e-mail alessandro.murtas@comune.oristano.it . Il Bonus idrico emergenziale è un rimborso tariffario in favore dei nuclei familiari che versano in condizioni socio-economiche disagiate solo ed esclusivamente a causa delle misure di contenimento legate all’emergenza sanitaria da Covid-19. L’importo del Bonus spettante a ciascun beneficiario è pari a 50 euro per ogni componente il nucleo familiare. Il Bonus è rivolto ai nuclei familiari titolari di utenze dirette o residenti in utenza indiretta per uso domestico residente residenti nel Comune di Oristano, con un contratto di fornitura del servizio idrico integrato (Abbanoa Spa), un indicatore Isee corrente non superiore alla soglia di 15 mila euro o non superiore a 20 mila euro nel caso di nuclei con almeno 3 figli a carico e siano in particolari condizioni di vulnerabilità economica a causa della sospensione/riduzione dell’attività lavorativa in attuazione delle misure di contenimento adottate per il contrasto alla diffusione del virus Covid-19.

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