Giu 10

Il Reddito Universale per una giustizia razziale ed economica (di Scott Santens).

Sentire i manifestanti cantare all’unisono, “Non riesco a respirare”, è qualcosa che colpisce visceralmente. È un appello all’importanza della nostra vita individuale. Abbiamo il diritto alla vita e vogliamo rimanere vivi. George Floyd è stato privato dell’aria di cui aveva bisogno per esistere. È stato ucciso.

Privare dell’aria non è l’unico modo per spogliare qualcuno del suo legittimo accesso a ciò di cui ha bisogno per vivere. Tutti abbiamo bisogno dell’aria, ma abbiamo anche tutti bisogno di cibo. Non possiamo respirare se non possiamo mangiare e capire ciò equivale a capire che la anche la povertà è ingiustizia. Uccide.

La povertà è fraintesa come una mancanza di risorse, ma la povertà come esiste oggi è uno status legale. È un atto violento di espropriazione che crea la povertà. Centinaia di anni fa, non esisteva la condizione del non avere nulla, perché tutti avevamo il pianeta come risorsa naturale condivisa.

Il libero accesso alla Terra è una forma di ricchezza naturale.

Abbiamo distrutto quell’accesso e lo abbiamo fatto apposta. O dovrei dire che alcune persone lo hanno fatto apposta, perché lo hanno riconosciuto come ricchezza e capito che se lo avessero fatto e altri no, avrebbero potuto costringere gli altri a fare ciò che volevano.
Questo è il motivo per cui la giustizia razziale e la giustizia economica sono così indissolubilmente intrecciate. Espropriando le persone della loro eredità naturale che gli appartiene legittimamente, e quindi l’accesso a ciò di cui hanno bisogno per vivere, possono essere soggiogati.

Non saremo mai all’altezza dei principi fondanti di questa nazione (Stati Uniti, ndr) fintanto che negheremo l’accesso ai bisogni fondamentali della vita, alle condizioni decise da coloro che hanno il controllo delle risorse. Le leggi sono scritte per riconoscere che siamo tutti uguali. Dobbiamo renderle reali.

Ottenere la giustizia razziale all’interno di un sistema monetario richiede una giustizia economica. Dobbiamo assicurarci che, poiché siamo tutti uguali ai sensi della legge, siamo anche tutti uguali rispetto ad un accesso minimo alle risorse. Dobbiamo eliminare la povertà che abbiamo creato. Dobbiamo smettere di negare l’accesso all’essenziale.

Il reddito universale pone fine alla povertà che abbiamo creato. Restituisce l’accesso universale a ciò di cui abbiamo bisogno per vivere. Invece dell’accesso alla Terra, fornisce tale accesso tramite denaro. Tale accesso non solo pone fine alla povertà. Pone fine anche al furto di potere derivante dalla spoliazione.

Se nessuno può più legalmente impedire il nostro accesso al cibo, l’esistenza è garantita a un livello che solo i ricchi hanno vissuto ed ereditato. Se la razza non esiste sotto forma di una linea tra coloro che hanno più accesso al cibo e quelli con meno, questa è dal punto di vista delle razze una ridistribuzione del potere.

I neri americani non hanno mai avuto quel tipo di potere. Il Reddito Universale è molto più che denaro. Significa il potere di rifiutare di essere subordinato, di rifiutare di lavorare per i razzisti o di comprare dai razzisti. È la capacità di donare ai candidati neri in cerca di un incarico locale e nazionale.

Il Reddito Universale significa avere il tempo per candidarsi per un incarico o di fare volontariato per aiutare gli altri a candidarsi per un incarico. È la capacità di pagare per difese legali e azioni legali ed evitare di essere incarcerato per mancanza di denaro. È il potere di scioperare, il capitale per avviare e sostenere le imprese di proprietà dei neri e per creare ricchezza.

La giustizia economica richiede il Reddito Universale  perché non è altro che un accesso incondizionato e universale alle risorse, che tratta tutti allo stesso modo. Un pavimento sotto tutti noi, è l’atto di riappropriazione e il ritorno dell’eredità naturale, e quindi il ritorno del potere.

È rompere le catene. (Scott Santens, ww.beppegrillo.it).

Anche oggi nessuna positività al Covid-19 in sardegna. È quanto rilevato dall’Unità di crisi regionale nell’ultimo aggiornamento. I casi accertati nell’Isola all’inizio dell’emergenza sono complessivamente 1.361. In totale nell’Isola sono stati eseguiti 65.175 test. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 10, di cui 1 in terapia intensiva, mentre 40 sono le persone in isolamento domiciliare. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 1.138 pazienti guariti (+2 rispetto al dato precedente), più altri 42 guariti clinicamente. Nel bollettino odierno non si registrano nuove vittime, 131 in tutto. Sul territorio, dei 1.361 casi positivi complessivamente accertati, 252 sono stati accertati nella Città Metropolitana di Cagliari, 98 nel Sud Sardegna, 60 a Oristano, 79 a Nuoro, 872 a Sassari

Furto, durante la notte, nella zona industriale di Oristano, nel capannone dell’impresa Pinna, che si occupa d’impianti elettrici industriali. Secondo una prima ricostruzione il danno sarebbe di circa 20mila euro. I ladri, che sono entrati dal retro, dopo aver forzato una serranda, hanno messo fuori uso l’allarme e la centralina telefonica e aiutandosi con uno smeriglio hanno aperto una cassaforte (vuota), e tentato di aprirne un’altra. Per rifarsi di non essere riusciti ad aprire anche la seconda cassaforte hanno rubato cavi di rame ed attrezzatura varia che hanno caricato su due furgoni dell’impresa Pinna e sono scappati. Il furto è stato scoperto attorno alle sette del mattino da un dipendente dell’azienda.

Nuovi asfalti, aree verdi, impianti di irrigazione di giardini pubblici, segnaletica orizzontale, ripristini di strade e marciapiedi, viabilità rurale. Sono tanti gli interventi realizzati dal Comune di Oristano negli ultimi mesi, compatibilmente con i blocchi imposti dalla emergenza sanitaria. Gli assessorati ai Lavori pubblici, all’Ambiente e al Decoro urbano, attraverso il cantiere comunale e imprese esterne, sono intervenuti in numerose zone della città e delle frazioni. Gli interventi riguardano, fra l’altro, il nuovo asfalto in via Masones, l’ingresso asfaltato con relativa segnaletica del nuovo Palasport di Sa Rodia, i lavori per l’impianto di irrigazione dei giardini di Torre Grande, l’arredo urbano, i giardini, la segnaletica e l’asfalto in via Aristana, il nuovo giardinetto di viale San Martino di fronte alla Chiesa dei Cappuccini, il nuovo asfalto in via Mameli, il marciapiede e l’area verde di via Bellini e via Leoncavallo, l’asfalto nel prolungamento di via Campanelli e la cura degli alberi in via Cagliari. “L’elenco degli interventi è lungo e conferma l’impegno del Comune anche durante l’emergenza sanitaria – ha spiegato il sindaco Andrea Lutzu -. Non ci siamo mai fermati del tutto nonostante il lockdown, e se alcuni settori dell’amministrazione sono stati più intensamente impegnati nel gestire l’emergenza sanitaria, altri hanno proseguito il loro lavoro presidiando servizi e seguendo i tanti bisogni della città”.

L’esame degli studi di compatibilità idraulica relativamente ai Piani attuativi, nelle modalità stabilite da una delibera del Comitato istituzionale, passa sotto la sfera di competenza dei comuni. La giunta comunale di Oristano, prendendo atto delle recenti modifiche alle norme di attuazione del Piano di assetto idrogeologico, su proposta dell’assessore all’Urbanistica, Dora Soru, ha approvato la delibera (n. 88 dell’8 giugno 2020) che fissa il piano tariffario dei diritti di segreteria dovuti per le prestazioni legate alle pratiche in materia urbanistica. “Si tratta di un’ottima notizia per i cittadini che, grazie al passaggio di competenze al Comune, potranno godere di procedure semplificate nella gestione di numerose pratiche urbanistiche – ha spiegato l’assessore all’Urbanistica Dora Soru -. Saranno gli uffici comunali a gestire le pratiche e i cittadini non saranno più costretti a recarsi a Cagliari, né il Comune a rivolgersi alla direzione generale dell’Agenzia regionale del distretto idrografico per la gestione delle loro pratiche. È uno snellimento importante per tutte le procedure relative ai piani attuativi di competenza comunale”.

Oristano festeggia un nuovo centenario: Marcello Langiu. Nato a Palau il 10 giugno 1920 è stato festeggiato nella casa di via Campania dal fratello Quintino, da parenti e amici, e dall’assessore Gianfranco Licheri, che gli ha consegnato una targa ricordo dell’amministrazione comunale. Langiu vive a Oristano sin da giovanissimo. Ha combattuto durante la 2^ Guerra mondiale con la marina militare italiana,  imbarcato come radiotelegrafista sulla corazzata Giulio Cesare. Fatto prigioniero in Corsica, Langiu era riuscito a scappare e a raggiungere Oschiri, paese di cui era originaria la famiglia. Alle fine della guerra  ha lavorato con la compagnia petrolifera Esso e, da ufficiale marconista, ha lavorato  da imbarcato sulle petroliere fino a metà degli anni ’70 quando è andato in pensione. Marcello langiu non si è mai sposato (sarà dovuta a questo la sua longevità? ndr), è stato in tanti paesi del mondo (soprattutto in Oriente), ed è sempre stato circondato dall’affetto di familiari e amici

Un fenomeno atmosferico spettacolare, per chi lo ha seguito in diretta, questa mattina , a Bosa Marina. Una tromba marina, trasformatasi per qualche attimo in una tromba d’aria, ha raggiunto la costa, senza creare alcun danno. Il fenomeno è stato ripreso con un telefonino e il video è diventato subito virale sui social. “Si è trattato di una tromba marina – ha spiegato Matteo Tidili, meteorologo di Rai pubblica utilità, che ha postato il video sul suo profilo Facebook – che quando ha toccato per alcune decine di metri la linea di costa si è trasformata in una tromba d’aria per poi dissolversi in pochi secondi. Il fenomeno è stato registrato attorno alle sette, ed è legato alla forte instabilità atmosferica dovuta all’aria fredda che stazione in quota sul Mediterraneo, che poi va in contrasto con la temperatura dell’acqua che si sta via via riscaldando. Tecnicamente è un waterspout, vortice non mesociclonico, differente da quelli creati dalle supercelle che si registrano in America”. In Sardegna sono dei fenomeni molto diffusi anche se durano pochi istanti e sono difficili da filmare.

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