Feb 08

Secondo Legambiente il Piano casa della giunta Solinas minaccia il Ppr.

Legambiente all’attacco del disegno di legge sul Piano Casa della giunta Solinas approvato a dicembre e appena trasmesso al consiglio regionale.

“Prevede inaccettabili modifiche del Piano paesaggistico regionale”, contesta l’associazione a proposito del ddl che sta per approdare in commissione Urbanistica ma in aula dovrebbe entrare solo dopo il via libera alla manovra Finanziaria 2020, quindi dopo il 31 marzo.

Secondo gli ambientalisti “…nel testo compaiono la riduzione del valore paesaggistico delle aree interne, edificazioni a pioggia nelle zone rurali e naturali, incrementi volumetrici anche nella fascia costiera dei 300 metri”. Nei 21 articoli del provvedimento che porta la firma dell’assessore dell’Urbanistica, Quirico Sanna, c’è spazio infatti per gli incrementi nelle strutture turistico ricettive che ricadono nelle zone F (turistiche) e, per quanto riguarda le campagne, l’edificazione di fabbricati per fini residenziali è consentita anche ai non imprenditori agricoli.

Vincenzo Tiana di Legambiente Sardegna ha ricordato che “…nelle zone F è prevista persino la riapertura di lottizzazioni convenzionate, ed è contemplato l’utilizzo residenziale di seminterrati, nonché la permanenza in spiaggia di strutture per la balneazione per dodici mesi. Se queste misure fossero applicate, il risultato sarebbe il progressivo degrado paesaggistico ambientale del territorio, l’incremento della pericolosità idrogeologica e la perdita di valore (anche turistico) del territorio costiero e interno”.

Tiana ha illustrato i punti “più impattanti” del ddl assieme alla presidente regionale di Legambiente Annalisa Colombu, la direttrice Marta Battaglia, e Stefano Ciafani presidente nazionale dell’associazione, che ha sottolineato come “…la Sardegna sia stata fino ad oggi un esempio nazionale sulle norme paesaggistiche, visto che ha messo in campo una normativa, il Ppr, che salvaguardia uno dei principali tesori dell’Isola e del Paese.

Ora – ha concluso Ciafani – c’è il rischio che da esempio da seguire la Sardegna diventi esempio da non seguire: questo ddl rappresenta, infatti, l’idea preistorica che per far ripartire l’edilizia si debba necessariamente costruire ex novo”.

 

“L’antico adagio popolare “prusu d’ammisturasa, prusu fragada” trova puntuale riscontro nelle cronache dei giornali che ora dopo ora, seppur con un pizzico di imbarazzo, stanno facendo emergere la verità. Nella questione della continuità territoriale la giunta Solinas è stata immobile per lunghi mesi, salvo arrivare in extremis a presentare una proposta alla Commissione europea, proposta che ora non può che essere “alle fasi preliminari”. Il leghista Giorgio Todde, il povero assessore ai Trasporti che afferma “di non dormirci la notte” (e povero si fa per dire, poveri noi ad essere amministrati da uno così), solo due giorni fa assicurava che sarebbe andato a Roma ad incontrare la ministra De Micheli ma poi ieri ha presenziato come se niente fosse all’ennesima inutile conferenza stampa convocata dalla Giunta. D’altra parte, perché non continuare a dire bugie se non c’è nessuno che te le fa notare? Ma d’altra parte, anche se avesse fatto una improvvisata a Roma, cosa pensate che avrebbe raccolto il giovin leghista? A questa amministrazione regionale difetta l’abc non solo della politica, ma del bon ton istituzionale. Mancano competenze di base che un assessore può anche non avere, ma che devono essere possedute da chi fa parte di un ufficio di gabinetto. Invece gli assessorati sono pieni di personaggi improvvisati, chiamati a svolgere un ruolo importante solo in virtù della loro fedeltà politica, selezionati in base ad una precisa opera di spartizione che è stata finora l’unico, grande e diuturno impegno del presidente della Regione. Tutto lottizzato, tutto: anche se bocciati dagli uffici giuridici della Regione, ora torneranno i cda negli enti. Ma Solinas si è inventato perfino i direttori generali a tempo, mettendo a rischio la tenuta di tutta la macchina amministrativa regionale. E così, dopo neanche un anno di legislatura la Regione è in esercizio provvisorio, mentre le promesse sulla dorsale (“I lavori inizieranno nella prossima primavera”) sono state seccamente smentite dal governo, l’annunciata tariffa unica per i voli brutalmente accantonata e tutte le grandi riforme (da quella sanitaria a quella urbanistica) ferme allo status di “annuncio”. Non c’è che dire: c’è del metodo in questo disastro”. (Vito Biolchini, www.sardegnasoprattutto.com).

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