Mar 03

Sartiglia dei Contadini: splendida remada de su Componidori. Incidente a Giandolfi.

Due i momenti salienti della Sartiglia organizzata dal Gremio dei Contadini: la spendida remada effettuatata da su Componidori Claudio Tuveri, che ha mandato in visibilio la folla, e la caduta di Antonio Giandolfi, durante le pariglie, mentre tentava il sempre pericoloso numero della piramide.

Partiamo da quest’ultimo episodio che ha lasciato con il cuore in gola e il fiato sospeso gli spettatori. Perfetta uscita dal portico della pariglia, con i laterali Paolo Mele e Andrea Manias che si sono subito sollevati sulla sella; la stessa cosa ha fatto anche Antonio Giandolfi, che con la corda in bocca aveva già messo i piedi sulla gambe degli altri due cavalieri e si apprestava ad issarsi verso l’alto. Improvvisamente il cavaliere laterale di sinistra si è allargato e il terzetto è finito a terra. Giandolfi, che si trovava nella posizione più elevata, è caduto sbattendo pesantemente la schiena. Mentre Manias e Mele si sono subito sollevati, Giandolfi è rimasto disteso per terra. Immediato l’intervento dell’ambulanza del 118, con il personale medico che ha subito imbragato lo sfortunato cavaliere e l’ha poi trasportato all’ospedale di Oristano. Antonio Giandolfi, per fortuna, non ha niente di rotto, così come stabilito dalla Tac.  In ospedale, oltre ai familiari, si è recato anche il sindaco di Oristano, Andrea Lutzu, per sincerarsi di persona delle sue condizioni.

L’incidente a Giandolfi ha parzialmente guastato una giornata che per su Componidori Claudio Tuveri, il presidente Genesio Passiu e tutto il Gremio dei Contadini era, fino ad allora, andata nel migliore dei modi. Una spledida giornata di sole e una folla straripante che aveva  sottolineato con lunghi applausi e urla di gioia le stelle centrate e con boati di delusione quelle mancate per un’inezia dai cavalieri.

Dopo il tentativo fallito dal capocorsa Claudio Tuveri, è stato su Segundu Fabrizio Pomogranato a regalare al Gremio dei Contadindi di San Giovanni la prima stella dell’edizione 2019 della Sartiglia. Nulla da fare, invece per su Terzu Alberto Carta. A fare spellare di nuovo le mani alla folla sono stati, subito dopo, su Componidori e su Terzu di martedì prossimo per il Gremio dei Falegnami, Davide Musu e Giorgio Sanna, mentre su Segundu Anthony Maccioni non è riuscito a centrare la stella.

Gli altri cavalieri che hanno avuto successo, meritando la stella d’argento, sono stati Andrea Cinus, Bernardino Ecca, Roberto Volturo, lo iellato Antonio Giandolfi (a cui facciamo gli auguri di una pronta guarigione. ndr), Paolo Faedda, Antonio Cester, Marco Cardias e Luca Amadu. Un bottino di 11 stelle, quindi, non certo trascendentale se si pensa che le discese effettuate, comprese quelle con lo stocco da parte di tutti e tre i componenti la pariglia de su Componidori, sono state ben 81.

A mitigare la delusione per le poche stelle centrate nella corsa davanti alla Cattedrale, ci ha pensato Andrea Tuveri con una remada magistrale. Su Componidori subito dopo la partenza (alla fine di piazza Manno) si è piegato, con la schiena che toccava il dorso del cavallo, rialzandosi soltanto pochi metri prima della curva di San Francesco, con il pubblico che durante la corsa sfrenata del cavallo gli ha tributato un’interminabile ovazione.

Per quanto riguarda le pariglie, così come accade tutti gli anni la domenica, come ci aspettavamo, sono state complessivamente mediocri, e riteniamo che la caduta di Antonio Giandolfi possa avere influito non poco sulle successive evoluzioni. A nostro avviso, sono da sottolineare (in ordine di uscita dal portico) il tre su tre con centrale girato della pariglia Giuseppe Catapano-Francesco Serra-Marco Serra, il tre su tre di Marco Bardino-Gianfranco Manunza-Gianluca Manunza, il tre su tre con centrale girato di Gianluca Fais-Davide Fiori-Fabio Fiori, il tre su tre con laterali girati effettuato da Giancarlo Melis-Marco Pau-Roberto Volturo, il tre su tre di Antonella Rosa-Furio Tocco-Alberto Vacca, e, dulcis in fundo, l’ottimo tre su tre (a nostro avviso il migliore della giornata) di Federico Fenu-Sergio Ledda-Matteo Licheri, e il ponte (anche se è durato per poche decine di metri) eseguito da Bernardino Ecca-Alessio Falchi-Salvatore Montisci. Per il resto una lunga serie di tentativi falliti e di passaggi senza infamia e senza lode, a causa dei cavalli ancora non abituati o amalgamati al meglio, e per il calare dell’oscurità.

In chiusura alcune considerazioni.

La prima: fermo restando che è su Componidori a decidere quanti cavalieri far scendere alla stella, è indubbio che l’accontentare un numero così elevato di cavalieri possa rendere felici un gran numero di persone. Riteniamo, però, che alla lunga finisca per stancare e annoiare i presenti, e complicare fortemente la buona riuscita delle pariglie, considerato che all’imbrunire è difficile effettuare delle eveluzioni decenti.

La seconda: la Fondazione Sa Sartiglia, che è la vera locomotrice della manifestazione, col passare degli anni si è data una organizzazione di prim’ordine, che non può prescindere dalla diffusione delle immagini della manifestazione in tutto il mondo. Immagini che vanno chiaramente commentate. Pur apprezzando la buona volontà e con tutto il rispetto per coloro che hanno effettuato il resoconto della Sartiglia per la Fondazione, da spettatori riteniamo, molto sommessamente, che i commenti non siano stati all’altezza delle immagini (anche se non eccelse. ndr). Crediamo, infatti, che una maggiore professionalità possa dare alla diretta della Sartiglia quel qualcosa in più di cui ha bisogno, per andare oltre quel clima da sagra paesana al quale ci è sembrato di assistire. Per fortuna ci sono le immagini… sperando che il regista non si distragga più a mandare in onda su Componidori che consegna le spade mentre un cavaliere sta per centrare la stella.

La terza è quasi una provocazione: abbiamo notato che i tempi per le premiazioni dei cavalieri che centrano la stella sono eccessivamente lunghi. Comprensibile l’euforia del momento, ma accorciare i tempi delle premiazioni (se non abolirli del tutto nel corso della manifestazione, per  effettuarli successivamente durante la cerimonia delle assegnazioni dei premi attribuiti dalla giuria) accorcerebbe, e di molto, i tempi a tutto vantaggio delle pariglie.

La nostra non è una critica fine a se stessa, e lungi da noi l’intenzione di offendere chicchessia. Molto modestamente, vogliamo soltanto dare un piccolo contributo per migliorare ulteriormente una delle manifestazioni  più belle del mondo.

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