Dic 04

A Oristano pane gratis per i poveri dopo le 19,30.

Mentre passavo per via Brunelleschi, a Oristano, mi ha colpito un cartello esposto sul vetro del negozio “la Frutteria”.

Oltre alla frutta e verdura, rigorosamente di produzione locale, il negozio è anche una panetteria, visto che vende, come si può leggere a caratteri cubitali, “Pane tipico di Sardegna”. E proprio per quanto riguarda il pane,  dato che il negozio ci tiene a vendere il pane fresco tutti i giorni, ha pensato di non buttare o utilizzare in altra maniera il pane che rimane ma, a partire dalle 19.30, di donarlo gratuitamente a chi ne ha bisogno.

Nel cartello, infatti, c’è scritto: “Pane gratis. Dalle 19.30, e per tutta la notte, verrà messa fuori dal negozio una cesta di pane. Chiunque possa averne bisogno può prenderlo. Speriamo di dare una mano a chi è in difficoltà. Chiediamo rispetto per chi non se la passa troppo bene”. Il cartello si chiude con un monito per i soliti furbetti: “Non approfittate della cosa. Buon Natale”.

A mio modesto avviso, si tratta di un piccolo grande gesto che ho voluto portare alla vostra attenzione.

Come sempre accade in questi casi, ci saranno alcuni che diranno che il negozio ha voluto farsi soltanto della pubblicità a basso prezzo nel periodo di Natale, mentre per altri (probabilmente per i più giovani) la cosa passerà del tutto inosservata.

A me, invece, che appartengo al giurassico, ha riportato indietro nel tempo, quando anche a Oristano c’era chi girava per le strade e bussava alla porta per chiedere l’elemosina. Allora però, non si chiedevano soldi, perchè si era ben consci che di soldi ne circolavano veramente pochi, ma si domandava un tozzo di pane. Per quanto gli oristanesi, all’epoca (o anche all’epoca? ndr), non nuotassero nell’oro, se avanzava del pane lo donavano volentieri, altrimenti si rispondeva “a perdonai” e il mendicante si allontanava ringraziando ugualmente.

Forse perchè ritengo che ancora oggi ci siano persone che non sanno veramente come andare avanti perchè il capofamiglia è disoccupato, anche un piccolo aiuto come il pane gratis offerto a chi ne ha bisogno da “la Frutteria” può significare molto.

Francesco Desogus, cagliaritano di 58 anni, funzionario del settore Cultura della Città metropolitana, è il candidato del Movimento 5 Stelle alla presidenza della Regione. Desogus è stato scelto dai 1350 pentastellati che hanno votato oggi, dalle 10 alle 19, attraverso la piattaforma Rousseau. Desogus ha ottenuto 450 preferenze, precedendo di 28 voti l’ex assessore al Bilancio della giunta comunale di Porto Torres, Danilo Forcillo, di 31 anni, che ha avuto 422 voti. Gli iscritti al M5S, che hanno scelto Desogus da una lista di 5 candidati finalisti, sono tornati nuovamente alle urne online, dopo la rinuncia di Mario Puddu, perchè condannato in primo grado per abuso d’ufficio. Il 26 novembre scorso, i “grillini” avevano rivotato per la seconda volta, anche se nell’occasione aveva fatto discutere, e creato grandi polemiche, l’esclusione a tavolino del docente universitario, Luca Piras, che nella prima votazione era arrivato secondo dietro a Mario Puddu. Dalla seconda votazione, che aveva fatto registrare un calo tra i votanti passati da 1804 a 1453, era scaturito il quintetto composto da Francesco Desogus, Danilo Forcillo, Gianluca Mandas, Anna Sulis e Marcello Cherchi, tra i quali gli iscritti dovevano eleggere il candidato presidente. Oggi la votazione definitiva (che ha fatto registrare un ulteriore calo dei votanti), che ha visto prevalere Francesco Desogus.

Il Comune di Santa Giusta dovrà restituire alla Camera di Commercio di Oristano i soldi spesi per l’acquisto di un’area di due ettari e mezzo nella zona commerciale di Zinnigas e la realizzazione di alcune opere di urbanizzazione in vista della costruzione del nuovo Centro servizi camerale. Lo ha deciso il Tar della Sardegna, accogliendo l’istanza della Camera di Commercio per la risoluzione dell’accordo di programma stipulato nel 2007 con l’amministrazione comunale dell’epoca. Complessivamente, secondo quanto stabilito dai giudici amministrativi, il Comune di Santa Giusta dovrà restituire 2,75 milioni di euro, più gli interessi maturati nel corso degli anni. La Camera di Commercio però non si accontenta, e ha già deciso di impugnare la sentenza del Tar davanti al Consiglio di Stato per ottenere anche il risarcimento, negato dai giudici di primo grado, dei danni patrimoniali e non patrimoniali derivati dalla mancata realizzazione del Centro servizi. Il Tar ha, comunque, riconosciuto che l’ente camerale non ha potuto realizzare il progetto per i gravi ritardi dell’amministrazione comunale di Santa Giusta nel rilascio della concessione edilizia. Chiesta nel maggio del 2010 era arrivata solo due anni dopo, invece che nell’arco di 30 giorni come previsto dagli accordi.

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