Feb 23

Alessandra Todde (campo largo centrosinistra): “Sono io l’unica vera alternativa”.

“No, non temo il voto disgiunto. Se fossi una che si spaventa facilmente non sarei arrivata dove sono. Noi vinceremo e governeremo la Sardegna per cinque anni”.

Ne è convinta Alessandra Todde, candidata per l’alleanza di centrosinistra a guida M5s-Pd in Sardegna, a due giorni dal voto per le regionali.

“La nostra coalizione rappresenta l’unica vera alternativa per una Sardegna progressista e inclusiva, sia Truzzu che a Soru”, e ha ribadito che “…un voto dato a Soru (fischiatissimo a Sassari. ndr) è un voto per Truzzu. Soru si sta assumendo una gravissima responsabilità, rischiando di far rimanere al governo quelli che hanno distrutto la Regione. Lui sa bene di non essere competitivo, per di più con un sistema elettorale che premia solo i due più votati”.

La corsa di Todde verso il voto di domenica è stata lunga, cominciata subito dopo l’ufficializzazione della sua candidatura lo scorso novembre. “Abbiamo toccato quota 100 incontri sul territorio. Migliaia di chilometri percorsi, migliaia di persone incontrate. Una campagna elettorale emozionante, piena di entusiasmo, di affetto, basata sull’ascolto, sul confronto e sulle proposte”.

È il momento delle donne in politica e l’aspirante prima donna al governo della Regione conosce la fatica della disparità: “Essere donne è sempre più faticoso, l’avevo già sperimentato nel lavoro, e in politica è lo stesso. Siamo sempre sotto l’attacco dei pregiudizi, esposte all’attenzione spropositata su competenze e capacità. Se fossi stata un uomo tutto sarebbe stato più facile, ma a una donna viene chiesto il doppio dell’impegno, del sacrificio per raggiungere gli stessi obiettivi”.

Poi Todde si rivolge alla donna che oggi guida il governo e il partito di maggioranza: “Da sarda sono indignata che una presidente del Consiglio venga a fare “cabaret” sul palco in Sardegna, facendo battute come se fosse all’opposizione, non incontrando e non ascoltando i cittadini. Meloni doveva venire qui a chiedere scusa per 5 anni di disastri, per i tagli alla sanità, invece viene a prendere in giro i sardi e a parlarci di meritocrazia dopo aver candidato Truzzu, uno dei sindaci meno apprezzati d’Italia”.

Quanto ai temi, “…la sanità – ha chiarito Todde – ha la precedenza su tutti: deve tornare ad essere un diritto universale e pubblica”.

Poi l’appello: “Agli indecisi chiedo di mobilitarsi, di andare a votare, di aiutarci ad evitare altri cinque anni di buio per la Sardegna. Il cambiamento parte da noi e da noi soltanto”.

E a proposito della squinternata giunta Solinas, “…con un blitz – ha detto ancora Todde – ha approvato 145 delibere in una sola seduta, cioè il 10 per cento del totale di quelle approvate in 5 anni. L’esecutivo ha approvato misure sul 118, sui balneari, sulle comunità terapeutiche; ma si parla anche, tra l’altro, di patrimonio boschivo, rifiuti, edilizia residenziale, strade, ponti e perfino oleoturismo.

Hanno avuto una intera legislatura per lavorare e provare a fare bene – ha sottolineato ancora l’ex viceministra – ma non ci sono riusciti. Hanno un avanzo di cassa di oltre 3 miliardi certificato dalla Corte dei Conti e ora, a due giorni dal voto, corrono furiosamente per l’approvazione di tutta una serie di provvedimenti. Saranno tutti importanti per la collettività o si tratta di un assalto alla diligenza per accaparrarsi all’ultimo minuto favori e privilegi? È fin troppo facile darsi una risposta.

Ormai non si contano più le dimostrazioni di incompetenza nel progettare e pianificare la gestione della Regione e rispondere alle necessità dei cittadini. Come se non bastasse, ancora più grave è che queste delibere non siano trasparenti, ovvero pubblicate e leggibili.

Basterebbe questo per rendersi conta di cosa avverrebbe confermando la coalizione di centrodestra al governo della Sardegna per i prossimi 5 anni”.

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