Gen 30

Regionali: l’energia al centro del dibattito politico e fonte di denunce alla Procura.

La questione energetica sta infiammando il dibattito tra i candidati alla presidenza della Regione, con Alessandra Todde che annuncia denunce.

La candidata del “campo largo del centrosinistra vuole, infatti, presentare delle denunce, sostenendo di non tollerare la fandonie del suo principale competitor Paolo Truzzu, e dell’outsider Renato Soru, e ha inteso fare chiarezza sull’argomento, dopo che Soru e Truzzu hanno accusato lei e il suo partito di essere stata promotrice e ideatrice del Dpcm Draghi, che contiene la semplificazione dei procedimenti autorizzativi sulle richieste degli impianti di energie rinnovabili nell’Isola, e di promuovere la realizzazione del cavo sottomarino Sardegna-Sicilia.

Ecco cosa ha risposto Alessandra Todde sulla sua pagina Facebook:

“La diffamazione merita una denuncia. Per questo agirò legalmente contro coloro che, da settimane, stanno conducendo una campagna diffamatoria nei miei confronti, diffondendo false informazioni sul mio conto. Detto questo, un opportuno chiarimento per chi, e siete in tantissimi, è ancora libero di pensare con la propria testa.

Non ho alcun interesse personale. Nessuno, né sulle energie rinnovabili, né altrove, né ho padrini occulti o interessi altrui da tutelare. Il mio unico interesse è di mettere insieme le forze necessarie per cambiare in meglio la Sardegna. Capisco che questo possa sembrare strano, visti i personaggi a cui ci ha abituato la politica in Sardegna.

Gli stessi personaggi che – impauriti dalla prospettiva di perdere il potere che loro considerano un diritto esclusivo acquisito e che hanno sempre utilizzato a loro uso e consumo – cercano di seminare odio con l’aiuto di complici compiacenti e probabilmente interessati a loro volta.

La diffamazione è l’arma di chi non ha argomenti, oltre ad essere un reato.

Sul tema dell’energia rinnovabile, giusto qualche rapida considerazione: le pale eoliche e i pannelli fotovoltaici non possono invadere la Sardegna, superando il limite di potenza installata definito in accordo con la Regione.

E quindi perché sta succedendo questo far west che avvantaggia solo gli speculatori?

Durante la mia presenza nei due governi Conte II e Draghi, non c’è stato alcun innalzamento del tetto delle rinnovabili in Sardegna. Nel 2023, l’attuale ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin (governo Meloni) ha deciso di aumentare di 12 volte il tetto della potenza installabile in Sardegna alzandola a 6 GW da realizzarsi entro il 2030.

Al momento sono stati presentati progetti per 58 GW, dieci volte oltre limite – già spropositato – deciso dal ministro di destra.

E cosa ha fatto la Regione Sardegna in tutto questo? Nulla.

Non si è opposta all’innalzamento della quota di rinnovabili e non ha definito la mappa delle aree idonee, che determina dove poter fare gli impianti e dove no. Permettendo, quindi, il tentativo di speculazione.

E chiariamo bene a cosa serve il Thyrrenian Link, il cavidotto elettrico che collega la Sardegna con la Sicilia e il resto dell’isola, che viene agitato come pezza giustificativa da chi mi accusa in malafede.

Serve per poter completare l’anello dei collegamenti elettrici nazionali, rafforzare la sicurezza elettrica sarda e rendere possibile il phase out delle centrali a carbone. Qualunque esperto di energia lo potrà confermare.

Le istanze dei territori in cui arriverà il Thyrrenian Link sono corrette perché la prepotenza di Terna non è ammissibile ed è necessario trovare una soluzione condivisa.

Quindi, cosa proponiamo?

1) una moratoria dei progetti presentati e la presentazione della mappa delle aree idonee,

2) una società energetica regionale che possa produrre e gestire l’energia per i sardi e le imprese sarde.

Le conclusioni le lascio a chi legge ma, vi prego, non credete ciecamente a chi non ha altri mezzi oltre la menzogna per cercare di influenzare il vostro voto. Informatevi, piuttosto. Verificate, approfondite.

Quello del 25 febbraio è un appuntamento importante e, al di là delle preferenze personali, è il caso che queste preferenze siano il frutto di una vera consapevolezza e non l’effetto di fake news diffuse ad arte da chi non ha scrupoli né etica, e per questo non ha le caratteristiche per rappresentare i sardi per i prossimi anni”. (Alessandra Todde, candidata alla presidenza della Regione per il “campo largo” del centrosinistra).

Potenziamento infrastrutturale, protezione delle aree sensibili, messa in sicurezza e potenziamento della mobilità ciclo-pedonale, miglioramento dell’uso del trasporto collettivo, miglioramento della sicurezza stradale. Sono le cinque aree tematiche sulle quali il Comune di Oristano, attraverso la società Leganet, sta lavorando in vista della predisposizione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile e del Piano Urbano del Traffico. Il Pums è uno strumento di pianificazione strategica di medio-lungo periodo (10 anni) che sviluppa una visione di sistema della mobilità urbana. Il Put ha l’obiettivo di analizzare le criticità della circolazione e rimuoverle o mitigarle attraverso adeguati interventi di potenziamento e di miglioramento della mobilità delle persone, dei mezzi pubblici e privati e della riorganizzazione funzionale della sosta delle autovetture (anche in ottica intermodale). Dopo la presentazione preliminare di dicembre al consiglio comunale, il sindaco e l’assessore al traffico, insieme ai presidenti delle commissioni consiliari, hanno incontrato, nei giorni scorsi, il gruppo di lavoro per definire gli obiettivi specifici dei due piani e aprire il processo partecipativo che nelle prossime fasi di lavoro vedrà coinvolte varie categorie di stakeholders (portatori di interesse), affinché le varie anime del territorio abbiamo la possibilità di esprimere proposte e un carattere preferenziale delle possibili alternative. Leganet, che sta ultimando l’elaborazione dello scenario attuale e la definizione degli obiettivi specifici, prevede per il Pums che, partendo dalla valutazione del bisogno di mobilità attuale, si proceda alla definizione di scenari futuri, con lo scopo di orientare la mobilità dei cittadini, migliorando il collegamento tra centro storico e frazioni/mare, la sicurezza degli spostamenti a piedi e in bici, l’interconnessione modale con il trasporto pubblico locale, e la sosta intelligente, rendendo la città più vivibile per i cittadini e più attrattiva per turismo e investimenti.

Da alcuni giorni è in funzione la Tac a 128 strati nella Radiologia Territoriale dell’ospedale San Martino di Oristano. Un risultato atteso da anni. “La Tac 128 strati è un macchinario nuovo e di ultima generazione dal punto di vista tecnologico – ha precisato il direttore sanitario della Asl 5, Antonio Maria Pinna -. “La nuova Tac è già entrata in funzione grazie al percorso di formazione del personale tecnico e medico, che si è oramai concluso. Dal mese di febbraio la Tac sarà a disposizione dei pazienti”. Il direttore della Struttura Semplice di Radiologia territoriale, Antonello Gallus, ha illustrato le caratteristiche tecniche del macchinario: “E’ un evoluzione della Tac a 64 strati, che funziona nel Dipartimento di Emergenza-Urgenza e Accettazione del nostro ospedale. E’ una macchina versatile, di nuova generazione, che permette lo studio di tutti i distretti corporei. Una definizione di immagine migliore rispetto alla 64 strati, con esami, dunque, di qualità più alta. Questa Tac completa il parco macchine della Struttura Semplice di Radiologia Territoriale e, all’inizio, servirà per integrare il percorso diagnostico-terapeutico del carcinoma della mammella, dunque gli esami di stadiazione delle pazienti oncologiche, e anche degli altri pazienti oncologici. Nel periodo di formazione del personale tecnico-medico – ha aggiunto Gallus – la Tac ha superato tutti i controlli di qualità, e dunque è pronta a diventare pienamente operativa. Il nuovo strumento si aggiunge a quello già presente e funzionante, dedicato anche alle emergenze del Pronto Soccorso e che, comunque, già fornisce esami di alta qualità”. “Siamo anche in procinto di attivare la Tac 128 strati nell’ospedale di Bosa – ha concluso Antonio Maria Pinna -, che arriverà nei prossimi giorni. Inoltre, si stanno facendo tutte le verifiche per installare la seconda Tac a 128 strati all’ospedale San Martino, nel Dipartimento di Emergenza Urgenza ed Accettazione, per un Pronto soccorso ancora più funzionale e pronto a rispondere al meglio a qualsiasi situazione di emergenza”.

Incidente stradale, attorno alle 7 di questa mattina, sulle strada statale 292, nei pressi di Cuglieri. Una donna, alla guida di una Ford Fiesta, era diretta verso Santa Caterina, quando improvvisamente l’auto ha sbandato (forse a causa della strada ghiacciata), è uscita fuori strada e si è fermata su un fianco. Sul posto si sono recati i Vigili del fuoco di Cuglieri che hanno estratto la donna dalla macchina, un’ambulanza del 118 che ha trasportato la ferita al San Martino di Oristano, e i Carabinieri di Cuglieri che hanno effettuato i rilievi di legge.

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