Feb 04

Usi civici: una svolta per il piano di trasferimento dei vincoli.

Per la soluzione del problema dei terreni gravati da usi civici a Oristano sembra arrivato il momento della svolta.

L’assessore agli usi civici, Maria Bonaria Zedda, ha definito con la Regione il percorso per il trasferimento dei vincoli, rimettendo in moto un percorso che si era interrotto nel 2018, a causa di una sentenza della Corte Costituzionale e che oggi può riprendere a seguito del recepimento da parte della Regione della nuova normativa nazionale. La giunta regionale ha, inoltre, stabilito di riassegnare la competenza in materia all’assessorato all’Agricoltura che in precedenza era in capo all’Argea.

“Si parte con Torre Grande, ma l’obiettivo è arrivare a una rapida soluzione per l’intero territorio comunale, mettendo la parola fine a un problema vecchio di decenni, dando finalmente una risposta positiva alle legittime aspettative di 200 famiglie oristanesi”, spiegano il sindaco Andrea Lutzu e l’assessore Maria Bonaria Zedda.

Il piano di trasferimento degli usi civici è lo stesso che era stato licenziato dalla giunta Lutzu prima e dal consiglio comunale poi, che puntava a garantire il ripristino del diritto di godimento dell’uso civico da parte della popolazione e nel contempo a eliminare il vincolo che grava su numerosi terreni della città e delle frazioni.

“È un dovere restituire ai cittadini la piena fruibilità dei beni che hanno acquistato e dei quali oggi non possono disporre completamente proprio perché vincolati dalla presenza di un uso civico – precisano il sindaco Lutzu e l’assessore Zedda -. Le famiglie interessate sono tantissime e aspettano da troppo tempo la chiusura di questa vicenda per vedere riconosciuto un diritto sacrosanto”.

L’uso civico è un diritto di godimento collettivo su beni immobili (caccia, pascolo, legnatico, semina) spettanti ai membri di una comunità per terreni di proprietà pubblica. Nel tempo questo diritto si era perso perché gravava su aree compromesse e non più utilizzabili per gli scopi originari. Nelle terre gravate da uso civico non si sarebbe potuto costruire, ma nel corso degli anni si è edificato e le proprietà sono state oggetto di compravendita oggi non più consentite. Col trasferimento si garantiranno i diritti collettivi su altri terreni, rispettando i valori ambientali e le risorse naturali appartenenti ai cittadini residenti nel territorio nella cui circoscrizione sono ubicati.

“In questi mesi, dopo che la materia è nuovamente stata assegnata alla competenza dell’assessorato all’Agricoltura, abbiamo avuto un fitto e proficuo dialogo con la Regione, e in particolar modo con l’assessore Gabriella Murgia – sottolinea l’assessore Zedda -. Il Comune, che aveva già inviato tutto l’incartamento ad Argea nel 2018, ora deve inviare all’assessorato all’Agricoltura tutti gli atti e i documenti necessari all’accoglimento della richiesta di autorizzazione al trasferimento dei diritti di uso civico di Torre Grande.

È il primo importante passaggio, preliminare all’esame di tutto il piano di trasferimento degli usi civici – prosegue l’assessore Zedda -. La gran parte dei vincoli gravano su Torre Grande e dalla soluzione del problema di quell’area seguirà a cascata la soluzione anche per le altre aree della città e delle frazioni. Il piano del Comune punta a spostare i vincoli in altre zone di proprietà comunale per complessivi 55 ettari: a Torre Grande le aree sono quelle sul lato destro rispetto alla Torre costiera (verso il porticciolo) e sul lato sinistro all’ingresso della borgata per un totale di 16 ettari, l’uso civico sarà trasferito nella pineta”.

“Trasferendo l’uso civico valorizziamo le caratteristiche ambientali di parchi e pinete – concludono il sindaco Lutzu e l’assessore Zedda -. L’obiettivo principale però è la soluzione definitiva di un problema che limita il diritto di proprietà di tanti cittadini oristanesi che potranno nuovamente disporre in pieno delle loro proprietà anche ai fini delle eventuali relative compravendite“.

Ha preso il via, a Oristano, il progetto “Oltre la strada”. Cinque operatori (4 educatori e un coordinatore) stanno lavorando a un progetto educativo di strada per promuovere processi di partecipazione, cooperazione e supporto delle fasce più giovani della popolazione. Il progetto è a cura degli assessorati comunali ai Servizi sociali e alle Politiche giovanili ed è realizzato sul campo dagli operatori della Cooperativa sociale Coagi di Terralba. “È una nuova importante azione che il Comune realizza a favore dei giovani per stimolarne e valorizzarne la motivazione e accrescere la fiducia nelle proprie capacità, per orientarli, sostenerli e accompagnarli nell’attivazione ed elaborazione di progetti, individuali o collettivi, che rispecchino e valorizzino le loro competenze e le loro capacità”, ha spiegato il sindaco Andrea Lutzu. “I destinatari del progetto sono ragazze e ragazzi, tra i 13 e i 17 anni, che vogliamo raggiungere nei loro abituali luoghi di aggregazione informale – hanno sottolineato gli assessori alle Politiche giovanili Maria Bonaria Zedda e ai Servizi sociali Carmen Murru -. L’obiettivo è migliorare la condizione dei singoli promuovendone lo sviluppo delle competenze, talenti e creatività, e, agendo sulle situazioni a rischio, prevenire il disagio. Vogliamo sostenere e favorire relazioni fra gli adolescenti, promuoverne la salute, svolgere un’azione di orientamento (servizi, iniziative e opportunità del territorio). Puntiamo ad accrescere il loro potenziale e promuoverne le competenze per un loro protagonismo civico”. Il progetto “Oltre la Strada” ha preso il via a dicembre con la mappatura del territorio cittadino per identificare i bisogni emergenti tra gli adolescenti. Gli operatori, con una osservazione discreta, si sono concentrati su alcune aree (i quartieri di San Nicola, Sacro Cuore, Su Brugu e Torangius, piazza Roma, piazza Eleonora, piazza Cattedrale, piazza Manno, piazza Corrias e le vie adiacenti del centro storico). Altri punti sotto osservazione sono la stazione Arst e quella ferroviaria, i palazzi Saia, il piazzale del liceo Classico, il terrapieno San Martino, il prolungamento di viale Repubblica, i giardini pubblici di viale Repubblica e la zona del Centro servizi culturali e il Centro commerciale Porta Nuova. “È in corso un contatto diretto con ragazzi e ragazze che frequentano e vivono contesti informali e formali di aggregazione e ritrovo, per comprendere le modalità di incontro e le caratteristiche dei gruppi – ha precisato l’assessore ai Servizi sociali Carmen Murru -. La fase di mappatura ha evidenziato la necessità di esplorare a fondo le nuove situazioni di complessità che vivono gli adolescenti. Osserviamo fattori non pienamente controllabili, legati soprattutto al cambio di abitudini in relazione all’attuale situazione pandemica. Le ragazze e i ragazzi vivono dentro a un contesto caratterizzato da continui cambiamenti che riducono e comprimono le opportunità di vivere serenamente la strada e le piazze”. “I giovani vanno ascoltati e con loro occorre dialogare per non far piovere dall’alto i progetti – ha sottolineato l’assessore alle Politiche giovanili Maria Bonaria Zedda -. Le iniziative realizzate in questi mesi, dall’apertura dello skate park, al progetto di educazione sportiva e motoria nelle scuole “Una palestra a cielo aperto”, alle attività dello Spazio giovani, solo per citarne qualcuna attualmente in corso, sono proprio il frutto del dialogo continuo con i giovani, realizzato in sinergia con la Consulta giovanile e con la commissione consiliare. Si tratta di azioni concrete che in molti casi hanno avuto origine prima della pandemia che oggi, in un contesto caratterizzato dall’emergenza sanitaria da Coronavirus, assumono un significato ancora più importante”.

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