Apr 28

Sa Die de sa Sardigna, l’insurrezione di un popolo (di Antonello Angioni).

Nel gennaio del 1793, la minaccia di un’invasione della Sardegna da parte degli eserciti della Francia rivoluzionaria diventa concreta: la flotta del contrammiraglio Truguet, radunata nel golfo di Cagliari, inizia a bombardare la città.

Il viceré Balbiano non assume alcuna decisione per fronteggiare il pericolo per cui gli Stamenti – i tre bracci dell’antico Parlamento sardo che non venivano convocati da quasi un secolo – si autoconvocano per organizzare il piano di difesa. In particolare sono i miliziani sardi, guidati da Giralomo Pitzolo e Vincenzo Sulis, che, complice una tempesta, costringono i francesi alla fuga.

Stamenti

Il re Vittorio Amedeo III dimostra una qualche apertura verso i sardi e gli Stamenti formulano le “Cinque domande” (richieste di particolari provvedimenti a favore della Sardegna). Le “Cinque domande”, peraltro, non furono il portato improvviso dell’autoconvocazione del Parlamento sardo dopo il fallito sbarco francese ma il frutto di una lunga, tormentata, gestazione alimentata da due fattori: da una parte, la resistenza dei ceti privilegiati all’offensiva assolutistica che aveva connotato il riformismo boginiano; dall’altra, il malessere delle nuove generazioni che, pur avendo studiato durante i regni di Carlo Emanuele III e Vittorio Amedeo III nelle Università riformate, avevano visto sempre più deluse le loro aspettative di impiego e di carriera nei ranghi dell’Amministrazione dello Stato.

La prima delle domande, vale a dire la ripresa della convocazione decennale del Parlamento per la trattazione degli affari generali del Regno e la discussione del donativo, era volta al recupero del nucleo essenziale della tradizione parlamentare. Anche la domanda relativa alla conferma dei “privilegi” (il ripristino degli antichi ordinamenti del Regno) assumeva un significato autonomista e si connotava per una forte carica antiassolutistica, in quanto richiamava il rapporto pattizio intercorrente tra il sovrano e la “nazione sarda” . Una delegazione stamentaria si recò a Torino per illustrare le richieste che tuttavia non vennero accolte.

Gli arresti

A Cagliari il malcontento serpeggiava forte. Il viceré, ritenendo che si stesse organizzando una congiura, ordinò l’arresto di due avvocati, Vincenzo Cabras e il genero Efisio Pintor, considerati i capi della cospirazione. Era il 28 aprile 1794. Fu la scintilla dell’insurrezione: i parenti del Cabras, popolare e stimato, invitarono i cagliaritani a dare un’adeguata risposta. La città s’infiammò e la popolazione, guidata da Sulis arresta tutti i piemontesi. Il viceré abbandonò il Palazzo Viceregio e si rifugiò nell’Arcivescovado. Il 2 maggio, verrà imbarcato insieme a i suoi conterranei fatta eccezione per l’arcivescovo Melano.

La mancata accettazione, da parte del governo piemontese, delle “Cinque domande” innescò non solo un’ondata di comprensibile sdegno ma anche un processo di rivendicazione autonomista e una presa di coscienza della propria identità culturale oltre che delle ingiustizie presenti nella società. Da tale humus ebbe origine un ampio movimento politico e sociale che, partendo da Cagliari, si diffonderà presto nelle campagne dove le popolazioni chiedevano l’abolizione del sistema feudale.

Questo periodo racconta la vicenda di un popolo, il popolo sardo, e, come in un grande affresco, narra anche le sue attese, le sue rivendicazioni, le sue lotte, il suo affacciarsi alla storia e la sua ferma volontà di prendervi parte. Le lotte sono le stesse che contadini, pastori e intellettuali, dagli inizi del Settecento, conducono l’Europa contro il feudalesimo e l’Ancien Régime. E sono quelle lotte che danno l’avvio alla conquista delle libertà moderne che segnano l’inizio dell’età contemporanea.

La Giornata

In particolare, l’insurrezione cagliaritana del 1794 sta alla base di “Sa Die de sa Sardinia”, la Giornata del popolo sardo, istituita nel settembre 1993, e che tutti gli anni, il 28 aprile, si celebra, per iniziativa della Regione e in collaborazione con associazioni e fondazioni costituite in apposito Comitato. (Antonello Angioni,www.fondazionesardinia.eu).

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