Ott 31

Covid: i numeri veri. Temussi, il Sole 24 ore e la certezza di ammalarsi (di P. Maninchedda).

Oggi “La Nuova Sardegna” (che per un giorno non scrive sotto dettatura delle Procure) intervista Massimo Temussi, commissario appena nominato che deve traghettare l’Ats Sardegna verso l’Ares.

Parleremo di ciò che dice Temussi, dopo. Adesso una premessa affinché siamo tutti consapevoli del grave pasticcio in cui siamo precipitati.

Ieri “Il Sole 24 ore” (giornale non letto dai cronisti sardi perché ricco di articoli troppo lunghi e impegnativi) ospitava un’intervista ad Arcuri, commissario governativo, nella quale si diceva che le misure adottate oggi si basano su dati già superati.

Il monitoraggio Gimbe della settimana 21-27 ottobre rivela che rispetto ai sette giorni precedenti c’è un aumento dei decessi in Italia del 108% e dell’89% dei casi; +5501 ricoveri è +541 in terapia intensiva con un tempo di raddoppio di 10 giorni.

Questo significa che all’8 novembre dobbiamo attenderci 30000 ricoveri. Arcuri sottolineava che se abbiamo 30.000 positivi al giorno in più rispetto al giorno precedente significa che questi hanno almeno 10 contatti stretti, quindi almeno 300.000 persone al giorno sono a rischio elevato di essere stati infettati.

Se consideriamo questi numeri stabili per 10 giorni (cosa poco credibile per difetto visto l’andamento della curva), tra 10 giorni avremo 3 milioni di persone ad elevato rischio di contagio con possibili 200.000 positivi in un giorno.

È dunque altamente probabile che ci ammaleremo quasi tutti. Questo scenario era imprevedibile. No, era prevedibilissimo.

Se posso fare un esempio personale, all’inizio della pandemia scrissi che occorreva potenziare moltissimo le terapie intensive.

L’assessore regionale Nieddu andò in Consiglio regionale ad affermare che tutto era sotto controllo. Nieddu è ancora al suo posto ed è ampiamente provato che la sanità sarda in questi mesi non è stata interamente orientata a fronteggiare la pandemia garantendo nel contempo i servizi ordinari, piuttosto è stata brutalizzata in termini lottizzatori e clientelari, con esplicitazione anche di torte di prima e di seconda scelta per i partiti, con Assl brutalizzate da scelte illogiche (quali, per esempio, a Oristano, dopo l’ordalia politica per la sostituzione del Dg Meloni, la follia di voler riaprire la sale operatorie a Ghilarza e Bosa in periodo pandemico), con distruzione sistemica della sanità di alcune aree a favore di altre (a Oristano, per esempio, questo disegno era iniziato sotto la Giunta Pigliaru a favore di Cagliari e di San Gavino, poi è proseguita con accelerazioni, promozioni, scelte primariali discutibilissime, sotto la gestione Solinas e adesso Oristano è in gravissima emergenza, ma tutto questo non è sotto indagine della magistratura che dovrà giustificare in giudizio alcune affermazioni dell’inchiesta Ippocrate che sono smentite clamorosamente dai dati di bilancio e dagli indicatori di efficienza. L’approssimazione dell’indagine giudiziaria è parte non banale del degrado del sistema sanitario oristanese, insieme alla profonda e vergognosa vigliaccheria di chi conosce la verità e comunque si accoda scodinzolante al nuovo corso politico degradante e anzi vi concorre per propria comodità).

Adesso, però, c’è chi dice che non bisogna cercare colpevoli ma soluzioni.

E va bene, nessun problema, c’è chi dinanzi a coloro che hanno dimostrato di non saper agire per contenere il problema, affida alle stesse persone la sua soluzione. È la logica di chi non vuole fastidi e a questo mondo c’è posto per tutti anche per i buonisti che vogliono apparire giusti.

Temussi, invece, dice la verità. Parla da tecnico e dice cose sacrosante: servono posti letto ma non li si può più trovare in ospedale (perché bisognava pensarci prima). Poi dice una cosa sacrosanta: serviva rafforzare la medicina territoriale e oggi serve rafforzare le Usca (le Unità speciali di continuità assistenziale) quei gruppi di medici e di operatori che dovrebbero assisterti a casa, curarti, capire per tempo se puoi assumere le terapie che ti evitino il ricovero. Tutto vero, tutto detto da tempo, tutto ignorato.

E oggi il dramma è la solitudine della malattia, simmetrico alla solitudine del contagio. La verità è che se ci si salva è più grazie al proprio sistema immunitario che grazie al sistema sanitario regionale.

Ma la visione di Temussi, lucida, drammatica, rapida, cozza col disegno della riforma messo in campo dal Consiglio regionale. Si ritorna alle Asl di un tempo, con tanti capetti per tanti ospedali, per le quali l’Ares svolge servizi di centrale di committenza e di razionalizzazione logistica, di verifica dell’appropriatezza dei ricoveri e di gestione del personale. Capito bene? Gli ospedali non li gestirà l’Ares, piuttosto gli omini di prima e seconda scelta partitica di imminente nomina.

Ecco, Solinas, che ha impiegato un anno e mezzo a scegliere la prima persona giusta al posto giusto (non era l’unica né la più titolata, ma comunque è una persona molto capace) magari adesso potrebbe ritrovare in se stesso un briciolo di serietà e bloccare l’attuazione della riforma fino a che non è finita la pandemia. Diversamente, anche Temussi, macinerà acqua. (Paolo Maninchedda, www.sardegnaeliberta.it)

L’arte al servizio della solidarietà. Il pittore oristanese, Federico Fadda , ha scelto di intitolare “Via dal Covid” l’iniziativa che, attraverso la vendita delle sue opere originali, lo vede protagonista di una raccolta di fondi mirata a sostenere le strutture sanitarie nella gestione della pandemia. Una serie di dipinti concettuali, realizzati con acquerello ed acrilico su carta, ripercorrono simbolicamente i momenti e gli stati d’animo vissuti in questo periodo, ma allo stesso tempo aprono uno spiraglio di luce sul futuro. “L’idea di questa iniziativa – ha spiegato l’artista – è nata quando mi sono reso conto che anche i nostri ospedali, così come quelli della Lombardia nella prima ondata, sono oggi sotto pressione. Mi sono così chiesto cosa potevo fare, come potevo dare il mio contributo. Un’iniziativa che, per la sua riuscita, ha bisogno del sostegno di tutti”. Acquistando una delle sue opere della serie “Via dal Covid” (ognuna è un pezzo unico ed originale) sarà così possibile sostenere gli operatori sanitari nella lotta al Coronavirus. Con il denaro ricavato saranno infatti acquistati dispositivi di protezione individuale e attrezzature per gli operatori sanitari. Le opere saranno in vendita da lunedì 2 novembre nello studio Idea, in via Figoli 7, a Oristano, al prezzo simbolico di 10 euro ciascuna.

“Il Comune di Santu Lussurgiu, nella sua qualità di gestore del servizio idrico, sta recapitando in questi giorni degli avvisi di consumi che gli utenti hanno realizzato negli anni 2017-2018. Questi avvisi sono suscettibili di applicazione della prescrizione biennale, per cui i consumi per i quali il Comune richiede il pagamento potrebbero essere soggetti alla cosi detta “prescrizione breve”, prevista dalla Legge di Bilancio del 2018 (L. 205/17)”. E’ quanto di legge in una nota dell’Adiconsum di Oristano, che così prosegue sostenendo che “…il Comune avrebbe dovuto, obbligatoriamente, così come disposto dai regolamenti Arera, fornire adeguata e puntuale informazione agli utenti interessati per metterli in condizione di poter consapevolmente esercitare il loro sacrosanto diritto a non pagare somme oramai non più dovute”. L’Adiconsum invita, quindi, tutti i consumatori interessati a sospendere momentaneamente il pagamento di quanto richiesto dal Comune (se si paga secondo Adiconsum, si perde poi il diritto) e a contattare l’associazione dei consumatori per la verifica del diritto alla prescrizione dei consumi realizzati negli anni 2017 e 2018, e per la conseguente comunicazione all’amministrazione comunale di Santu Lussurgiu.

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