Apr 04

Housing sociale. Confronto tra il Comune e il Comitato di San Nicola: nulla di fatto.

Si è tenuto, oggi, l’incontro tra il Comune di Oristano e il Comitato spontaneo che si oppone al progetto di housing sociale che la società Kampas intende realizzare nel quartiere di San Nicola.

Un incontro programmato per ascoltare le ragioni del Comitato e per chiarire eventuali dubbi e così è stato. Questo pomeriggio, il sindaco Andrea Lutzu e l’assessore all’Urbanistica del Comune di Oristano Gianfranco Sedda, insieme al presidente del consiglio comunale Antonio Franceschi, e al dirigente tecnico Giuseppe Pinna, hanno incontrato una delegazione del Comitato. “Credo si sia fatto qualche passo avanti, almeno nella presa di coscienza della realtà delle cose”, ha detto il sindaco Lutzu al termine dell’incontro.

Le ragioni del Comitato sono state preliminarmente illustrate dalla portavoce, Cristina Denti, secondo la quale “…in questo intervento si ravvisano elementi che vanno a incidere troppo pesantemente sul quartiere, e vi sono anche questioni di legittimità. Si prevede, infatti, un intervento di housing sociale in una zona che non è dedicata all’housing sociale. Un numero così alto di appartamenti comporterebbe, inoltre, un grosso aumento del traffico nel quartiere. Non siamo poi d’accordo con l’idea della compensazione a favore del Comune più che la cessione delle superfici”.

“Non siamo il Comitato del “no”, ma è evidente che quei palazzi, costruiti in questo modo, avrebbero un impatto devastante per il quartiere – ha aggiunto Luigi Niedda, altro componente del comitato -. Chiediamo solo che, se si vuole realmente costruire, si realizzi un insediamento meno impattante sul quartiere”.

Il sindaco Lutzu e l’assessore Sedda hanno spiegato che la società Kampas, che ha presentato il progetto, avrebbe la facoltà di realizzare un intervento di 30 mila metri cubi su un’area di 6 mila metri quadrati, che risulterebbe molto più impattante di quello che si sta discutendo, che prevede sì una cubatura di 39 mila metri cubi, ma su una superficie (10 mila metri quadrati) assai più ampia e, quindi, l’intervento sarebbe spalmato meglio e con effetti meno aggressivi sulla zona. In questo caso l’indice di edificabilità sarebbe di 3,9 metri cubi a metro quadro, contro 5 metri cubi a metro quadro. In cambio dell’aumento di cubatura la Kampas cederebbe al Comune quattro appartamenti di edilizia residenziale pubblica e realizzerebbe altre opere a beneficio del quartiere.

“Su queste credo si potrebbe intavolare un proficuo confronto per capire quali potrebbero essere le opere più utili per i residenti di San Nicola – ha detto il sindaco Lutzu -. Non abbiamo strumenti, però, per opporci alla realizzazione dell’intervento di un privato, se questo rientra  nei parametri previsti dalle normative e dal Piano urbanistico comunale”.

“È bene sapere anche che l’area oggetto dell’intervento, in base al Puc, potrebbe ospitare una volumetria di 50 mila metri cubi, molto più alta di quella di cui si parla in queste settimane – ha aggiunto l’assessore Sedda -. Sul concetto di housing sociale occorre, forse, fare un po’ di chiarezza. Sono interventi di edilizia sociale che vogliono favorire l’immissione sul mercato di alloggi a un costo moderato, che nulla hanno a che fare con le volumetrie”.

Relativamente alla legittimità urbanistica della delibera, sollevata dal Comitato, il sindaco ha precisato che, per maggiore trasparenza e chiarezza, la proposta di delibera quando tornerà all’esame del consiglio comunale sarà accompagnata da una variante al Puc.

“Invitiamo il Comitato a formulare una eventuale proposta che sia migliorativa e accettabile da chi dovrà realizzare l’intervento”, ha detto il sindaco Lutzu chiudendo la riunione e rimandando a un nuovo incontro, questa volta aperto anche alla commissione urbanistica, così come richiesto dal Comitato.

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