Feb 11

Protesta pastori: presidente del Consiglio Conte e i ministri Centinaio e Lezzi in Sardegna.

Mentre in tutta la Sardegna prosegue la prostesta dei pastori, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è sbarcato all’aeroporto militare di Decimomannu, dove ha incontrato una delegazione del mondo agropastorale.

Era presente, fra gli altri, uno dei leader del Movimento, Felice Floris, che  ha illustrato a Conte le ragioni delle proteste di questi giorni. Con il presidente del Consiglio c’erano anche i ministri dell’Agricoltura e del Sud, Gian Marco Centinaio e Barbara Lezzi.

Poi Conte e i ministri si sono spostati a Cagliari, in Prefettura, per la presentazione del programma di sviluppo del territorio, da attuare attraverso un Contratto istituzionale di sviluppo, alla presenza dei sindaci dei Comuni del territorio e i rappresentanti regionali e provinciali delle associazioni di categoria.

“Abbiamo incontrato una delegazione di allevatori, in particolare del Movimento pastori sardi. Il 21 febbraio, alle 11.30, ci sarà un tavolo di filiera, lo annuncerà anche il ministro dell’Agricoltura Centinaio, al quale prenderanno parte per la prima volta anche i pastori della Sardegna. E adesso saranno allo studio delle misure per venire incontro alle loro richieste”. E’ quanto dichiarato dal premier, Giuseppe Conte, al suo arrivo in Prefettura, a Cagliari, dopo il colloquio di circa un’ora con gli allevatori all’aeroporto di Decimomannu.

“Tutti si sono mostrati molti disponibili – ha sostenuto Felice Floris, leader del Movimento pastori -. Ci hanno ascoltato, ma siamo lontani dal trovare una soluzione. Il governo è attento, e noi lo ringraziamo, però ci servono risposte in tempi brevi. Per questo – ha annunciato Floris – i presidi si intensificheranno nei prossimi giorni: noi non molliamo”.

Tra le proposte arrivate durante il confronto per fronteggiare il problema delle eccedenze di prodotto  “…c’è stata quella di spostare dal mercato 20 milioni di pecorino romano – ha riferito Floris -, da destinare ai bisognosi in Italia, ma anche all’estero, per esempio in Africa”.

Anche il ministro delle Politiche Agricole, Gian Marco Centinaio, ha annunciato l’apertuta di un tavolo di filiera a livello nazionale. “Sono totalmente d’accordo i pastori sardi – ha detto il ministro -; non possiamo pensare che vengano pagati sottocosto. Il consorzio non sta facendo il suo lavoro a tutela dei pastori sardi. Bisogna che cambi mentalità. Qui non è questione di soldi, che servirebbero solo a tamponare l’emergenza, ma di strutturare un rapporto con le aziende di trasformazione che non possono fare formaggi con il latte romeno”.

Per la vertenza pastori è stato chiesto al ministro dell’Agrcoltura Centinaio se ci sarà un aiuto di Stato. “Questa è una delle ipotesi sul tavolo – ha risposto Centinaio -, e la valuteremo insieme al presidente Conte. Ma non cambierà il problema. Il problema è infatti l’aiuto di stato, perché ogni volta che c’è l’Unione Europa ci mette gli occhi addosso. E potremmo avere il problema delle infrazioni. Un po’ come successe con le quote latte. Ma è una delle ipotesi. Io però il problema vorrei risolverlo – ha detto aoncora il ministro -, non tamponarlo: altrimenti ci ritroviamo tra un anno con lo stresso problema. Con i produttori arrabbiati e lo Stato che ci deve rimettere le mani. Noi rischiamo, senza fare il catastrofista, che oggi parliamo dei pastori, domani dei produttori di pomodori, poi di quelli delle zucchine, poi di quelli delle arance, poi c’è il problema delle olive… Il problema, insomma, è nella filiera – tra pastore e l’agricoltore e il distributore”.

Sull’argomento è intervenuto anche il ministro dell’Interno Matteo Salvini. “Personalmente – ha detto Salvini – sono assolutamente pronto a prendere il primo aereo da ministro dell’Interno per garantire l’ordine pubblico e il fatto che non ci siano eccessivi disagi per i sardi. Lo farei da cittadino italiano perché ritengo debba esserci un prezzo minimo del latte ovino fissato per legge, così come accade in altre filiere per evitare che ci sia qualcuno che specula. Sto seguendo da giorni in collegamento costante la legittima protesta dei pastori sardi. Oggi, in Sardegna, ci sono sia Conte che Centinaio, che credo possano chiudere una partita che sarebbe spettata alla Regione autonoma della Sardegna. Ma laddove governa il Pd l’autonomia non è assolutamente applicata. E se non ci arriva la Regione – ha concluso Salvini- deve arrivarci lo Stato”.

Intanto, come detto, la protesta non accenna a placarsi. Anche stamattina i pastori hanno versato il latte sulle strade dell’Isola, oppure lo hanno regalato ai cittadini. Una protesta, accompagnata dalla solidarietà di un folto groppo di studenti dell’Istituto superiore “Don Deoato Meloni” (settore servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale), c’è stata anche a Oristano, con i pastori che hanno versato il latte nella fontana di piazza Roma.

Sempre nell’ambito della protesta dei pastori per il prezzo del latte, l’azienda Cao Formaggi di Oristano, tra le maggiori produttrici di formaggi ovini in Sardegna, ha sospeso ogni attività di produzione e distribuzione dei prodotti in segno di solidarietà con i pastori. La Cao, una cooperativa di pastori, che è stata la prima ad adottare una misura di questo tipo, ha motivato la decisione auspicando una rapida soluzione della vertenza. Nei giorni scorsi, l’azienda aveva deliberato di portare a 70 centesimi al litro l’acconto per il latte versato nel mese di gennaio. Questa mattina, davanti allo stabilimento della Cao, tra la Statale 131 e l’aeroporto di Fenosu, si è radunato un nutrito gruppo di pastori, reduci da altre manifestazioni di protesta, che hanno effettuato il rovesciamento di migliaia di litri di latte all’altezzza della rotatoria di Siamanna (pedemontana di Monte Arci), sulla 131 al bivio di Paulilatino, e ancora sulla 131 davanti al caseificio della Sepi di Marrubiu.

Anche i vescovi sardi sono vicini al mondo dei pastori. E lo hanno espresso attraverso una nota. “I Vescovi della Conferenza Episcopale Sarda – si legge nel comunicato -, a nome della Chiesa che è in Sardegna, seguono con viva e partecipe preoccupazione la vibrante protesta dei pastori contro la politica del prezzo del latte. Siamo ben consapevoli che si tratta di un problema che negli anni ha assunto contorni sempre più insostenibili per un comparto fondamentale e strategico della nostra economia e, ancor prima, per la dignità e la sopravvivenza dei pastori e delle loro famiglie. Piange il cuore vedere le nostre strade invase da quel fiume bianco, che dovrebbe essere, invece, veicolo di benessere e di serenità per chi lo produce. È vero che la sopportazione è arrivata al limite e il senso dell’ingiustizia subita non può tollerare ulteriore indifferenza da parte di chi è tenuto ad assicurare il giusto riconoscimento a un lavoro tanto duro e spesso ingrato; eppure si tratta pur sempre di un ben di Dio che non deve andare sprecato. A tutti gli allevatori della nostra Isola – si legge ancora nella nota dei vescovi – desideriamo far giungere il nostro affetto e la nostra convinta adesione alle ragioni che hanno determinato una protesta così estrema. Insieme vogliamo vigilare perché in questo momento delicato e di grande sofferenza non si infiltri una cultura di violenza che non appartiene alla nostra tradizione più genuina dove la protesta sa essere forte ma pur sempre civile. Apprezziamo, peraltro, il gesto di coloro che hanno trasformato il gesto di protesta, in atti di solidarietà verso le classi più povere delle nostre comunità. Segno di straordinaria sensibilità e nobiltà d’animo che ha sempre caratterizzato i nostri uomini di campagna. Desideriamo fare appello agli industriali del settore e ai diversi livelli di responsabilità amministrativa e politica perché, ognuno per la sua parte, favoriscano la ripresa di una concertazione responsabile, ispirata a equità e giustizia, che superi ogni visione miope e di parte e riconosca la giusta dignità del lavoro nell’agropastorizia”. (I Vescovi della Sardegna).

Oggi,  le porte del Centro Dialisi di Bosa si sono aperte ai primi tre pazienti che saranno assistiti stabilmente presso la struttura della Planargia. Ad accoglierli è stato il direttore del Servizio di Nefrologia e Dialisi dell’Ats-Assl di Oristano, Antonio Maria Pinna, affiancato dal personale infermieristico. Operatori e pazienti non hanno nascosto l’emozione per il raggiungimento di questo traguardo, un tassello fondamentale per la sanità del territorio. L’attivazione del Centro Dialisi, voluta e programmata dal direttore Assl, Mariano Meloni, nella sua precedente gestione da manager della ex Asl 5 di Oristano, si tradurrà in un significativo passo in avanti nella qualità della vita dei pazienti di Bosa e dei centri limitrofi, finora costretti ad affrontare lunghi viaggi per sottoporsi ad emodialisi, spesso più volte alla settimana, e consentirà di avviare l’attività di dialisi estiva per i villeggianti nefropatici. “L’obiettivo non è solamente quello di garantire l’assistenza sanitaria primaria ai cittadini della Planargia – ha spiegato il direttore Meloni –, ma anche quello di permettere ai turisti con problemi di salute di poter trovare in Bosa un punto di riferimento in cui avere a disposizione servizi sanitari adeguati”. Il Centro, che dispone di otto posti rene, di cui sei già operativi, in fase di avvio sarà attivo per tre giorni alla settimana (lunedì, mercoledì e venerdì), mentre a regime, con l’adeguamento del personale medico, l’attività sarà estesa anche agli altri giorni della settimana, così da impiegare a pieno ritmo struttura e macchinari, e poter soddisfare le richieste di tutti i pazienti della Planargia. “La priorità – ha affermato Antonio Maria Pinna – viene data ai pazienti che effettuano la terapia dialitica da maggior tempo, ma contiamo, con il completamento dei turni, di riuscire prendere in carico tutte le persone in lista d’attesa”. Nella struttura bosana operano un medico nefrologo, presente una volta alla settimana, e due infermieri che hanno seguito un percorso formativo dedicato, affiancati nel primo periodo da un collega con una lunga esperienza sul campo. Il Centro Dialisi di Bosa, costato circa un milione di euro, si inserisce in un più ampio disegno di riorganizzazione della sanità territoriale, e rientra nel progetto della Casa della Salute di Bosa, nella quale sono compresi, dislocati al piano terra dell’ospedale Mastino, anche i medici di medicina generale, gli specialisti e i servizi amministrativi.

Per il quarto anno consecutivo, il carnevale oristanese si aprirà con “Aspettando la Sartiglia”, manifestazione organizzata dal Comune di Oristano, dalla Fondazione Sa Sartiglia Onlus e dalla Pro Loco di Oristano. In attesa della giostra equestre, che quest’anno si corre il 3 e 5 marzo, “Aspettando la Sartiglia” offrirà una coinvolgente anteprima sabato 16 febbraio. Nelle vie del centro storico di Oristano la manifestazione animerà la città con musiche, balli, maschere e le specialità enogastronomiche del territorio. A partire dalle 17, piazza Eleonora e il centro storico della città si ravviveranno con le maschere di Sindia, Paulilatino, Ula Tirso, e il gruppo “Didi s Kamesnice” proveniente da Gljev, in Croazia, dove il carnevale inizia con un’invasione chiassosa e colorata di uomini vestiti da montoni, i cosidetti Didi. La serata sarà scandita dai ritmi dei Tamburini e Trombettieri Pro Loco Oristano, Tamburini e Trombettieri Sa Sartiglia, Tamburini e Trombettieri Città di Oristano, e dalle esibizioni del Gruppo folk “Città di Oristano” e del gruppo “Is currilleris de su Brugu”. Sarà presente, inoltre, il suonatore Luca Schirru del Gruppo folk di Nurri. Oltre a maschere, musiche e balli negli stand allestiti nel centro storico si potranno gustare tanti piatti tipici del territorio, provenienti da Sindia, Paulilatino, Ula Tirso, Nurri, e street food con pesce fritto, carne arrosto, fritti e torrone. Non mancherà lo stand Istituzionale della Pro Loco Oristano. Tutti sono invitati a partecipare con il costume sardo per un grande “ballu tundu” intorno al monumento a Eleonora d’Arborea (organizzazione Tore Podda – per info 3891056388).

La Questura di Oristano comunica che mercoledì 13 febbraio, in occasione della festività di Sant’Archelao, patrono della città, gli uffici passaporti, armi e immigrazione della Questura di Oristano saranno chiusi al pubblico. Gli uffici riapriranno regolarmente il 14 febbraio.

Mercoledì 13 febbraio, in occasione della festività del patrono della città, anche gli uffici del Comune di Oristano resteranno chiusi

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