Gen 26

Anno giudiziario: in Sardegna gravi carenze di magistrati e cancellieri. Allarme droga.

Le gravi carenze di personale negli uffici e nell’organico delle toghe, l’aumento dei carichi di lavoro, la rivendicazione dell’indipendenza dei magistrati,

ma anche la necessità risolvere la vertenza dei giudici onorari e l’allarme sulla crescente criminalità legata ai traffici di droga, anche con collegamenti con le maggiori organizzazioni criminali internazionali.

Sono stati questi i temi trattati dal presidente della Corte d’Appello di Cagliari, Gemma Cucca, durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario in Sardegna.

Una cerimonia demodè, che da anni si è trasformata in una inutile e stantia passerella. Per evitarla basterebbe, infatti, diramare un semplice comunicato per fornire alla stampa i dati annuali della giustizia nel distretto.

Ma in un periodo nel quale impera l’autoreferenzialità e l’apparire, e in cui si convoca una conferenza stampa anche per lo starnuto di un criminale, figuratavi se la magistratura (che sta continuando a perdere la fiducia dei cittadini perchè ci sono troppe toghe sotto inchiesta. ndr) poteva perdere una simile occasione per fare bella mostra di sé.

Ma ritorniamo alla cerimonia dell’anno giudiziario. “I risultati per l’anno 2018 sono positivi, nonostante le gravi carenze nell’organico del personale amministrativo – ha detto il presidente Cucca-; la situazione nelle cancellerieè infatti vetamente critica”. Una situazione che poi si riflette anche sui tempi dei processi. Sono, infatti, quasi quintuplicate (dalle 30 del 2017 alle 142 dello scorso anno) le cause per la lunga durata dei processi. La pena, per essere equa e certa, deve essere irrogata al termine di un processo rapido – ha sottolineato Cucca -. Si dovrebbero rivedere, come detto, gli organici della magistratura e del personale amministrativo e, sul piano legislativo, riconsiderare il sistema delle impugnazioni e delle notifiche”.

Dopo aver parlato di sovraffollamento nelle carceri sarde, il presidente della Corte d’Appello ha aggiunto che “…sul fronte dei reati sono in aumento quelli contro la pubblica amministrazione (1032), mentre i procedimenti per omicidio sono stati 30 (2 femminicidi). Aumentano anche i reati a sfondo sessuale (stalking e pedopronografia): 277 atti persecutori su 437 fascicoli complessivi”.

Ma è sui traffici di droga che, com’è stato sottolineto anche dal procuratore generale, Francesca Nanni, arriva l’allarme per “…i legami operativi tra gli organizzatori sardi del traffico e gruppi facenti capo alla ‘ndrangheta e alla camorra, ma anche con criminali albanesi e turchi fornitori di eroina e derivati dell’oppio, e con trafficanti spagnoli e sudamericani fornitori di cocaina”.

All’inaugurazione dell’anno giudizirio hanno partecipato, fra gli altri, il rappresentante del Csm, Corrado Cartoni, e il direttore generale del personale del Ministero della Giustizia, Vincenzo Starita.

La giustizia come “priorità per il Paese”, un impegno certificato da un aumento di “oltre 324 milioni” di euro per il comparto stanziato nel bilancio di previsione. E quindi via libera a 3360 assunzioni, tra personale amministrativo, giudiziario e i vincitori del concorso di magistratura, bandito dal governo Gentiloni. Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, durante il suo intervento all’inaugurazione dell’anno giudiziario, non solo risponde implicitamente alle critiche piovute sulla riforma della prescrizione, ma rivendica anche quanto impostato da via Arenula per sopperire alle carenze di organico, un problema unanimemente riconosciuto, e ancora oggi più volte sottolineato da presidenti e procuratori generali delle Corti d’Appello nelle loro relazioni. E spiega che “…per fornire una pronta risposta all’esigenza, avvertita come non più procrastinabile, del cittadino di ottenere una giustizia in tempi certi e ragionevoli, segnalo che è a buon punto l’elaborazione di un disegno di legge delega per la riforma del rito civile, i cui criteri tenderanno allo snellimento del processo”.
“Non nascondo la mia soddisfazione per aver fatto della giustizia, finalmente, una priorità di questo Paese: si consideri che il bilancio di previsione per il 2019 nell’area giustizia, prevede un aumento rispetto all’anno precedente di oltre 324 milioni”, ha detto Alfonso Bonafede. “Grazie a questo sforzo – ha proseguito il ministro – vi annuncio con orgoglio che è prevista l’assunzione di 3000 unità di personale amministrativo e giudiziario, che troveranno poi una collocazione omogenea sul territorio ispirata ai criteri che valorizzino le peculiarità dei vari uffici giudiziari; l’assunzione di 360 magistrati già vincitori di concorso; il primo aumento della pianta organica dopo quasi vent’anni, pari a 600 magistrati nel prossimo triennio”.
Da quando si è insediato al ministero, aggiunge il Guardasigilli, “…particolare attenzione è stata dedicata al tema delle riforme, incluse quelle precedentemente avviate, poiché solo un significativo processo di semplificazione e di velocizzazione delle procedure può consentire di presidiare efficacemente i diritti degli utenti del ‘servizio giustizia’ e di restituire competitività e credibilità, anche internazionale, all’intero sistema Paese”.
Anche per questo ha annunciato che in una delle prossime riunioni del Consiglio dei ministri verrà presentato un disegno di legge già predisposto “…al fine di semplificare la liquidazione delle istanze, nonché di estendere il patrocinio a spese dello Stato anche nei procedimenti di mediazione e alle procedure di negoziazione assistita, quando tali procedure costituiscono condizione di procedibilità” per rendere la “giustizia maggiormente fruibile anche per i meno abbienti”. Anche così, ha aggiunto, si potrà parlare di una “giustizia più efficiente”.
Riguardo le critiche ricevute… sulla riforma della prescrizione, Bonafede ha ricordato che “…l’idea costituzionale di “giusto processo” è stata troppe volte tradita da pronunce prive di una valutazione del merito della vicenda processuale, risolvendosi di fatto in una forma di denegata giustizia. La ricerca della verità e l’esigenza di assicurare una giustizia non solo teorica ma anche sostanziale hanno ispirato la scelta di sospendere la prescrizione dal primo grado di giudizio”. Bonafede ha poi ricordato che il “disegno di legge delega” per la riforma complessiva del settore “…sarà presentato il prossimo febbraio”.
Un processo giusto deve avere una durata ragionevole., ma senza pregiudicare l’accertamento della verità e della conseguente certezza della pena – ha detto Bonafede -. Non vi è l’intento di pregiudicare la garanzia del diritto all’oblio rispetto a comportamenti risalenti nel tempo quanto piuttosto di raggiungere un risultato ambizioso. Queste – ha puntualizzato – sono le ragioni per cui la riforma della prescrizione entrerà in vigore da gennaio 2020, quando sarà già stata completata la riforma del processo penale”. (da www.ilfattoquotidiano.it).

Domenica 27 gennaio 2019, alle 17.30, nei locali del Museo Diocesano Arborense, in piazza Duomo 1, a Oristano, si terrà una serata di riflessione e commemorazione delle vittime dell’Olocausto e delle leggi razziali. L’evento “Giornata della Memoria, perchè nessuno dimentichi”, fortemente voluto dall’Arcidiocesi Arborense, è organizzato in collaborazione con la Prefettura di Oristano, e sarà animato dagli studenti degli Istituti di istruzione superiore “S.A. De Castro” e “Mariano IV d’Arborea” di Oristano, con la partecipazione del Centro servizi culturali Unla, e del violinista Giambattista Longu. Il fine è quello di ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, coloro che si sono opposti al progetto di sterminio offrendo protezione ai perseguitati e salvando vite, anche mettendo a rischio la propria, e di conservare la memoria di una pagina oscura della storia dell’umanità, affinché non ne sia mai più scritta una simile.

I Vigili del fuoco di Oristano sono intervenuti questa mattina, attorno alle 13.30, a Torregrande, perchè in zona “baracche dei pescatori” è stato trovato un oggetto metallico, molto arrugginito, che potrebbe essere un ordigno. Sul posto, assieme ai Vigili, sono  intervenuti gli uomini della Capitaneria di Porto di Oristano, Polizia locale e Carabinieri di Cabras. L’area è stata delimitata in attesa degli artificieri.

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