Ott 14

Bloccata nave diretta a Oristano con 87mila chili di rifiuti metallici inquinanti.

Una nave battente bandiera bulgara lascerà in serata il porto di Salerno ma non giungerà nel porto previsto di Oristano. Il carico di 87 mila kg di materiali ferrosi inquinati e speciali destinato alla Sardegna resterà nel porto campano, sequestrato dalla magistratura.

“Un nuovo agguato all’isola è stato sventato dalla Capitaneria di porto di Salerno, supportata dall’intervento del personale dell’agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania – ha denunciato il deputato di Unidos, Mauro Pili.

Di certo, però, questo sequestro apre un capitolo ancora più inquietante sul traffico di rifiuti che riguarda la Sardegna, compresi i rifiuti metallici che difficilmente potranno essere utilizzati nell’Isola se non per lo smaltimento. Si tratta a tutti gli effetti – ha precisato Pili – di traffico illecito di rifiuti e conseguente spedizione. Certamente non solo “rottami di ferro e acciaio”, ma anche rifiuti pericolosi, ed in particolare: vetture pressate.

E’ possibile accertare in Campania un traffico di rifiuti di questa portata verso la Sardegna senza alcun argine nell’isola? – ha chiesto il deputato -. Come mai è stato scelto un porto di destinazione che, come ho denunciato un anno fa per le navi cariche di grano ucraino, è privo di controlli adeguati e sufficienti? La Sardegna si conferma sempre più al centro di traffici di rifiuti, senza alcun tipo di controllo. Per questa ragione ho presentato una interrogazione al ministro dell’Ambiente, per denunciare una situazione fuori controllo.

In Sardegna non risultano acciaierie e fonderie per la produzione di metalli mediante processo di recupero – ha rimarcato Pili -. E’ plausibile che la Sardegna fosse ritenuta area di discarica e, dunque, destinazione finale o di transito di questi materiali verso altri lidi. In questa direzione appare singolare il coincidente traffico di rifiuti metallici, stroncato in queste ultime ore dalla Dda nel porto di Civitavecchia, dove è stato sgominato un cartello di imprese dedite al traffico internazionale di rifiuti metallici, che spediti via mare su container raggiungevano le destinazioni di Cina, Indonesia, Pakistan e Korea”.

Centodieci sacchi di quelli usati per il mangime con dentro, però, 410 kg di marijuana pronta per lo spaccio, per un valore commerciale di circa 1,5 milioni di euro. E’ il più rilevante sequestro di droga effettuato quest’anno in Sardegna dai Carabinieri. La marijuana è stata scoperta in una casa disabitata, nel centro di Silanus, di cui disponeva un operaio di 34 anni del paese, incensurato, che è stato arrestato dai militari dell’Arma. I Carabinieri stanno ora indagando per scoprire i complici dell’uomo che, su disposizione della Procura della Repubblica di Oristano, è stato rinchiuso nel carcere di Massama. L’operazione è stata portata termine dai Carabinieri di Silanus, coadiuvati dallo Squadrone eliportato dei Cacciatori di Sardegna, come hanno spiegato, in conferenza stampa, il maggiore Luigi Mereu, il maggiore Alfonso Musumecci e il luogotenente Domenico Aiello.

Se la sono cavata solo con un grande spavento le tre persone che sono finite con l’auto in un canale nei pressi di Arborea, dopo aver partecipato alla Sagra della Polenta. I tre, a bordo di una Toyota Rav, a causa di una manovra errata sono finiti in un canale di irrigazione e per non annegare sono saliti sulla capotta dell’auto, in attesa dei soccorsi. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco del Saf (la squadra alpino fluviale) che hanno salvato le tre persone.

Favorire l’accoglienza graduale e diffusa dei richiedenti asilo, promuovere la loro integrazione attraverso l’impiego in attività di utilità sociale e, in generale, rafforzare la sinergia tra istituzioni per una migliore gestione dei flussi aumentando la percezione del livello di sicurezza. Questo, in sintesi, lo scopo dei due protocolli d’intesa siglati in Prefettura, a Cagliari, dal governatore Francesco Pigliaru, la prefetta Gerarda Pantalone (capo dipartimento Libertà Civili del ministero dell’Interno), le prefetture isonale (compresa, quindi, anche quella di Oristano), il presidente dell’Anci Emiliano Deiana e i sindaci di Oristano Andrea Lutzu, di Cagliari Massimo Zedda, di Sassari Nicola Sanna)e di Nuoro Andrea Soddu. Il primo protocollo mira a perfezionare il modello di accoglienza, coinvolgendo tutti gli Enti locali e distribuendo i migranti, che attualmente sono circa 5.400, ovvero il 2,8% di quelli accolti nel territorio nazionale. La Regione si è impegnata a fornire ogni possibile supporto, anche di tipo economico, a sostegno dei comuni, per garantire il rispetto degli standard di qualità previsti dalla legge in materia di accoglienza. L’Anci, da parte sua, si è impegnata a promuovere le azioni di sensibilizzazione, informazione, affiancamento tecnico e istituzionale, per la partecipazione diretta alle iniziative di accoglienza di prima Fase (Cas) e per l’attivazione di un numero sempre più elevato di progetti Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati). Il secondo protocollo riguarda, invece le attività di volontariato sociale rivolte ai richiedenti asilo. Si tratta di un’iniziativa già avviata dalla Giunta, con risorse regionali. Il finanziamento attuale è pari a 100mila euro di fondi regionali. I percorsi previsti dovranno permettere ai migranti di conoscere e meglio integrarsi nel contesto sociale in cui vivono

Ha avuto più di qualche esitazione, ma alla fine Twister, la tartaruga Caretta Caretta scampata a morte certa, nell’aprile 2016, grazie a un pescatore di Marceddì, ha preso sicura la via del mare aperto. Ad assistere all’evento, nella tarda mattinata, sulla spiaggia di Putzu Idu, nella marina di San Vero Milis, c’erano centinaia di persone e tantissimi bambini. Twister, hanno raccontato gli esperti del Centro di recupero del Sinis, dove la tartaruga è stata curata, ha rischiato di morire perché aveva l’intestino intasato dalla grande quantità di plastica ingerita in mare e non riusciva più a mantenere l’assetto e la linea di galleggiamento. L’hanno salvata il pescatore che si era accorto delle sue difficoltà e aveva chiesto l’intervento della Forestale. La cura a base di sardine, cibo particolarmente grasso, prescritta dagli esperti del Centro di recupero del Sinis dove la trataruga è rimasta per il lungo percorso di riabilitazione, ha dato i frutti sperati. La liberazione in mare è stata organizzata in occasione della Sagra del surf, che fra ieri e oggi, grazie anche alla giornata quasi estiva ha fatto registrare un vero boom di presenze sulla marina di San Vero Milis, in attesa che arrivi il vento  a Capo Mannu e si possa dare il via alla prima edizione del Campionato Italiano Assoluto Fisw Surfing, al quale si sono già iscritti 300 tra i migliori atleti italiani di shortboard, longboard, sup wave e bodyboard.

Sabato 21 ottobre, alle 10,  avrà luogo l’evento “#stravanWOW”,  progettato, organizzato e realizzato da 18 studenti del Corso di Laurea in Economia e Gestione dei Servizi Turistici dell’Università di Oristano, che hanno partecipato a un laboratorio, promosso e sviluppato in collaborazione con il Touring Club Italiano. Il laboratorio si è svolto nell’ambito di un progetto nazionale del Touring Club Italiano,  “CIVIS – WOW”,  il cui intento è quello sia di favorire la conoscenza e la valorizzazione di monumenti normalmente esclusi dai circuiti turistici, che a incentivare l’azione di volontariato dei giovani per la tutela e la valorizzazione dei luoghi d’arte. L’evento oristanese è finalizzato alla conoscenza e alla valorizzazione del monumento architettonico costituito dal complesso settecentesco della chiesa e del convento del Carmine, edificato nel 1785 da don Damiano Nurra, marchese d’Arcais, sede dell’ordine Carmelitano,  e prevede una visita guidata al complesso architettonico (arricchita da pannelli storico-didattici), animata da attività varie, curate dagli studenti. Uno spazio è stato riservato ai documenti fotografici del restauro del Chiostro del Carmine, realizzato negli anni ’80 dalla Provincia di Oristano. La giornata inizierà con la visita alla Chiesa del Carmine (messa a disposizione dal parroco della Cattedrale, Giuseppe Sanna), dove verrà illustrato il contesto e gli interpreti dell’opera architettonica. Successivamente, i visitatori conosceranno i tre principali momenti di vita del convento, ubicati ciascuno in un piano dell’edificio: il piano terra, utilizzato per circa un secolo dai monaci Carmelitani; il primo piano con le testimonianze della presenza dei Carabinieri, visto che fu sede del Comando provinciale dal 1860 al 1960 circa; e, infine, il secondo piano che, da vent’anni a questa parte, è sede universitaria dal Consorzio Uno. Il lavoro è stato interamente realizzato dagli studenti sotto la supervisione del docente di marketing turistico, Giuseppe Melis, con il supporto del Touring Club Italiano (nelle persone di Nicolò Pozzetto e Erika Iotta della sede di Milano, e di Salvatore Ferraro console della Sardegna), di Giuliano Nocco per la storia della città, e di Mario Loi che negli anni ‘80 curò il restauro del monastero. Prezioso, inoltre, l’apporto per l’allestimento del Comando Legione Carabinieri “Sardegna”, del Comando Provinciale Carabinieri di Oristano, e dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Norbello. L’evento è stato reso possibile grazie alla disponibilità dell’Arcivescovo di Oristano, Ignazio Sanna; del parroco della Cattedrale, Giuseppe Sanna; della Provincia di Oristano; e del Consorzio Uno. Questo il  programma della giornata: Alle 10, ritrovo all’interno della Chiesa del Carmine, presentazione del Progetto CIVIS e dell’iniziativa #stravanWOW. Alle 11, visita guidata della Chiesa del Carmine. Ore 11.30, Chiostro del Carmine, trasferimento e visita guidata, con illustrazione del percorso in senso cronologico. Alle 12, conclusione prima parte dell’evento e  visite libere al chiostro e alla chiesa. Alle 18, conclusione delle visite.

Ana Sardegna, in collaborazione con Confprofessioni, ha organizzato, per sabato 21 ottobre, alle 9.30, al teatro San Martino di Oristano, un convegno dal titolo “L’archeologia preventiva nel Codice degli Appalti – programmazione, sviluppo e tutela del territorio”. I relatori Paolo Gull, dell’Università del Salento e responsabile del Comitato tecnico Scientifico di Ana (Associazione nazionale archeologi), e Giuseppina Manca di Mores – Accademia di Belle Arti di Sassari e vicepresidente nazionale Ana, illustreranno i contenuti normativi del nuovo Codice degli appalti, riferiti alle attività di valutazione di interesse archeologico, preliminari alla redazione dei progetti definiti delle opere pubbliche. Nel convegno si chiarirà, finalmente, come le attività di valutazione archeologica, necessarie per la redazione di progetti di opere pubbliche che coinvolgono il territorio, non siano un ostacolo ma un agevole strumento per facilitare, in una fase successiva, la redazione dei progetti definitivi e scongiurare la possibilità di interruzione dei cantieri, motivate dal ritrovamento di reperti o siti di interesse storico e archeologico. La norma (articolo 25 del D.Lgs 50 del 2016) prevede, infatti, che fra la fase di progettazione preliminare e la fase di progettazione definitiva siano inserite attività di ricerca non invasiva, atte ad accertare la presenza di siti sensibili nelle aree interessate dagli interventi che, se non preventivamente valutate, possano rallentare o addirittura sospendere l‘esecuzione delle opere pubbliche, con gravi danni economici e disagi della collettività.

Anche gli istruttori del Centro di formazione dell’ospedale San Martino e gli operatori del 118 dell’Assl di Oristano aderiscono a “Viva!”, la Settimana dedicata alla sensibilizzazione per la rianimazione cardiopolmonare promossa dall’Unione Europea e dall’European Resuscitation Council, in Italia dal 16 al 22 ottobre. Gli operatori saranno in diverse scuole e piazze della provincia per insegnare a studenti e cittadini, con esercitazioni pratiche, come eseguire le manovre di rianimazione cardiopolmonare, come praticare il massaggio cardiaco, e come intervenire per liberare le vie aeree in caso di soffocamento nel lattante e nell’adulto. Queste le date degli eventi: oggi, lunedì 16 ottobre gli istruttori saranno a Cuglieri nella scuola primaria dalle ore 10 alle 13 e nella Piazza dell’ex Seminario regionale dalle 17.30 alle 20, mentre domani, martedì 17, l’equipe si sposterà nella scuola primaria di Ales dalle ore 9 alle 13. Sabato 21 ottobre saranno due gli appuntamenti mirati a informare e istruire sulla rianimazione cardiopolmonare: il primo in piazza Eleonora, a Oristano, dalle 9,30 alle 13, il secondo in piazza IV novembre, a Bosa, dalle 9 alle 14. La rianimazione cardiopolmonare è una manovra salvavita di fondamentale importanza: si calcola che, se praticata da subito su una persona che ha perso coscienza in attesa dell’arrivo del 118, le possibilità di successo della defibrillazione e quella di sopravvivenza del paziente siano triplicate. Per questo è importante che tutti conoscano e imparino a eseguire queste semplici azioni, anche attraverso appuntamenti nelle scuole e nelle piazze, come quelli proposti da “Viva!”.

L’Ats–Assl di Oristano, in collaborazione con l’agenzia Laore Sardegna e l’associazione Coldiretti, organizza la seconda edizione dell’iniziativa “Latte di mamma a millimetro zero”, uno stand informativo allestito giovedì 19 ottobre, dalle 10, al mercato Campagna Amica del Terrapieno San Martino di Oristano, per informare e sensibilizzare i futuri ed i neogenitori sui benefici della sana alimentazione, a cominciare proprio dal latte materno. L’iniziativa, patrocinata dall’assessorato dei Servizi sociali e per le pari opportunità del Comune di Oristano e dall’Unicef, è promossa dal Consultorio familiare di Oristano, che sostiene l’allattamento al seno per l’enorme ricaduta positiva sugli esiti di salute non solo per i bambini e le mamme, ma per l’intera comunità con il contributo del gruppo di mamme dello “Spazio mamma”, madri veterane che offrono sostegno e consulenza alle “colleghe” più giovani nell’ambito del Consultorio oristanese in tema di allattamento e non solo.

Bosa si conferma regina del canottaggio sardo. Gli atleti del “Sannio” sono stati i protagonisti assoluti della regata regionale valida per le classifiche nazionali della Federazione italiana di canottaggio. Quella svoltasi ieri nella splendida cornice del lago Omodeo è stata l’ultima gara dell’anno sulle distanze olimpiche, ed era valida anche per l’assegnazione dei titoli di Campione regionale di specialità e di categoria. Su 18 diverse specialità Bosa ha conquistato sette titoli, seguita da Ichnusa Cagliari con cinque, Tula con tre, Olbia con due, e Oristano con uno. Fra le gare più combattute e spettacolari quelle del cagliaritano Yaroslav Virdis nel singolo senior, di Giovanni Cossu del Sannio nel singolo junior, e di un’altra bosana, Claudia Cabula, nel singolo femminile junior. In bilico sino all’ultimo colpo, la sfida nel doppio junior maschile dove alla fine l’equipaggio di Bosa, composto da Giovanni Cossu e Pod Fitzpatrick, ha battuto Raffaele Marras e Pietro Maccioni di Oristano. Il doppio senior è andato invece agli olbiesi Luca Pardini e Riccardo Maimone.

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