Set 08

Sardegna bene paesaggistico d’Italia.

La Sardegna ha bisogno di attenzione, cura e tutela dei propri straordinari valori ambientali e paesaggistici.

E’ questo il senso dell’appello rivolto al Presidente della Regione autonoma della Sardegna, Francesco Pigliaru, da uomini di cultura, ambientalisti, giuristi, urbanisti e, soprattutto, tanti cittadini che vogliono difendere il bene paesaggistico d’Italia, posto in pericolo oggi da un disegno di legge regionale sul governo del territorio fin troppo generoso con mattoni e cemento.

“Il Piano paesaggistico della Sardegna (2006), obbligatorio secondo il Codice dei beni culturali e del paesaggio, è strumento indispensabile per la difesa delle coste dell’Isola e ottimo esempio per altre esperienze di pianificazione. In questi dieci anni ha resistito al referendum abrogativo contro la legge “Salvacoste” del 2004, suo presupposto, e a numerosissimi ricorsi presso i tribunali amministrativi oltre che al goffo tentativo di cancellarlo da parte del governo di Ugo Cappellacci.

L’attuale governo di centrosinistra ha dato il via, nell’aprile 2015, a un piano-casa nella logica di Berlusconi, mentre nel marzo scorso ha approvato un disegno di legge con l’idea di “snellire” e “semplificare” i procedimenti, con gravi deroghe al PPR in violazione dell’art. 9 della Costituzione.

La legge, se sarà approvata, sarà certamente dichiarata incostituzionale, ma nel frattempo produrrà la destabilizzazione della tutela del territorio dell’Isola, con effetti devastanti specialmente nella fascia costiera.

L’obiettivo del Ddl è soprattutto evidente in alcuni articoli che darebbero vita a un programma derogatorio durevole, con l’ampliamento di alberghi a pochi passi dal mare (art. 31), favorendo grandi progetti pure in contrasto con il PPR (art. 43), con l’aumento delle volumetrie turistiche già dimezzate da precedenti disposizioni (art. A4 ). Ma sono tanti altri i contenuti inaccettabili della normativa, ad esempio sull’uso delle aree agricole.

Allo stesso obiettivo di allontanamento dalla vigente disciplina di tutela vanno ascritte le insostenibili critiche mosse da esponenti della Giunta regionale al soprintendente Fausto Martino, al quale va la nostra solidarietà e il nostro apprezzamento per la benemerita azione che svolge in difesa dei beni culturali dell’Isola.

Sono queste le ragioni dell’appello che sottoponiamo al presidente Francesco Pigliaru chiedendogli di confermare il livello di tutela previsto dal PPR, da estendere alle zone interne, sospendendo nel frattempo l’iter di approvazione del Ddl, avviandone il riesame alla luce delle numerose e autorevoli critiche espresse in questi mesi”.

F.to Paolo Berdini, Piero Bevilacqua, Graziano Bullegas, Stefano Deliperi, Vezio De Lucia, Tore Dessena, Vittorio Emiliani, Maria Pia Guermandi, Paolo Maddalena, Antonietta Mazzette, Tomaso Montanari, Maria Paola Morittu, Sandro Roggio, Edoardo Salzano, Tore Sanna, Alessio Satta, Salvatore Settis, Carmelo Spada. (da gruppodinterventogiuridicoweb.com).

“Le azioni del Soprintendente Fausto Martino sono in linea con la scelta del Governo di impugnare la legge sarda in materia urbanistica”. Lo ha precisato il ministro dei Beni e delle attività culturali, Dario Franceschini, che oggi ha contattato Martino per chiarire che, “…contrariamente a quanto riportato in alcune ricostruzioni giornalistiche, non c’è alcuna azione ispettiva nei suoi confronti”. Il 29 agosto, ricorda il Mibact, il Consiglio dei Ministri ha deciso di impugnare la legge sarda di manutenzione urbanistica, in quanto alcune norme prevedono interventi che si pongono in contrasto con le norme fondamentali in materia di paesaggio contenute nella legislazione statale, eccedendo in tal modo dalle competenze statutarie attribuite alla Regione Sardegna dallo Statuto speciale di autonomia, e violando l’art. 117, secondo comma, lettera s, della Costituzione.

“Apprendiamo dall’autorevole voce del ministro Franceschini che la Sardegna ha smesso di essere una Regione ad Autonomia speciale per diventare una Regione ad Autonomia limitata: i sardi, così come vengono visti nei Palazzi romani, sono un popolo semi sviluppato, ancora incapace di autogovernarsi attraverso le proprie istituzioni democratiche e pertanto da sottoporre alla paternalistica tutela dell’esecutivo nazionale e dei suoi luogotenenti coloniali in terra isolana”, lo ha dichiarato il capogruppo dei Riformatori Sardi per l’Europa in consiglio regionale, Attilio Dedoni. “Capita così di scoprire che i post dei burocrati romani sui social network hanno molto più peso di una legge approvata dai rappresentanti del popolo sardo, i quali devono chinare il capo ed ubbidire come accadeva ai tempi delle varie dominazioni che si sono succedute nel corso della nostra storia – ha precisato Dedoni -. Il silenzio del presidente Pigliaru la dice lunga: sono la giunta regionale e la maggioranza di centrosinistra, con l’atteggiamento subalterno nei confronti del Governo e delle segreterie di partito che hanno tenuto fin dall’inizio della legislatura, i responsabili di questo stato di cose. L’aver rinunciato a rivendicare le quote erariali che ci sono dovute ai sensi dell’art. 8 dello Statuto ha spalancato le porte ad ogni possibile sopruso. L’aver accettato passivamente, se non con entusiasmo, tutte quelle misure di razionalizzazione e di taglio indiscriminato dei servizi pubblici sul territorio pensati solo per fare cassa, dalla scuola alla sanità, sulle quali la Regione ha applicato senza alcuna discussione dei parametri statali del tutto inadeguati per la nostra realtà, passando per i trasporti, gli uffici postali, i presìdi delle Forze dell’ordine e dei Vigili del fuoco, le sedi giudiziarie, le Camere di Commercio e così via, ha fatto il resto”.

Un siciliano di Biancavilla, di 40 anni, residente ad Adrano, in provincia di Catania, noto per le truffe agli anziani, è stato scoperto dai Carabinieri di Neoneli mentre esercitava la sua attività truffaldina e rispedito al suo paese di residenza, con ordine del Questore di Oristano di non far ritorno nei comuni di Neoneli e Ula Tirso per tre anni. Nei confronti del siciliano, pluripregiudicato per truffe agli anziani, estorsione, danneggiamento e inosservanza dei provvedimenti dell’autorità, commessi in varie parti del territorio nazionale, erano già stati emessi altri fogli di via dai comuni di Sassari, Alghero, Porto Torres, Sorso e Udine. La tecnica usata dal catanese era quella di proporsi a persone anziane come “riparatore” domestico, in modo tale da accattivarsi la fiducia degli anziani, per i quali effettuava lavori senza preventivo. Ultimati i lavori, l’uomo pretendeva delle cifre esose, esercitando spesso sugli anziani pressioni psicologiche. Il catanese, non iscritto come professionista alla Camera di Commercio e privo di partita IVA, riscuoteva i suoi alti compensi “in nero” e per questo motivo è stato anche segnalato alla Guardia di Finanza. La Questura di Oristano, che opera con tutte le altre Forze di polizia nella lotta alle truffe agli anziani, invita i cittadini a segnalare immediatamente al 113 e al 112 qualsiai presenza e attività sospetta, per consentire un pronto intervento delle Forze dell’ordine.

 

1 comment

    • Gianni on 10 settembre 2017 at 20:12
    • Rispondi

    Sardegna bene paesaggistico d’Italia.

    Grazie Pig per aver pubblicato questo breve articolo che la dice tutta sul comportamento ambiguo di questa giunta regionale.
    A volte bastano pochi richiami ben articolati per sviluppare critiche interessanti e produttive per chi legge.
    Chi ha orecchie per intendere, intenda!
    (Spero non censuri questo commento. – altre volte lo hai fatto – perché ho parlato male della politica)
    La gente ha bisogno di notizie intelligenti che manifestino contraddizioni e stimolino la discussione.
    Le news di incidenti stradali, di cani salvati dai vigili del fuoco, di amenità simili, etc. , lasciamole ad altri.
    Lo so che è DIFFICILISSIMO raccogliere fatti e notizie da pubblicare, poiché abbiamo una categoria di giornalisti e comunicatori politici che sono dei pennivendoli, ma è necessario fare quanto da noi possibile.
    Spero che mi capisca e sarei contento se nel tuo giornale potessi sviluppare l’argomento,
    Forse ha detto troppo, abbia pazienza.
    Ciao, tante buone cose
    Gianni

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