Lug 06

Oristano: Per risolvere l’incompatibilità si va verso una giunta a sei? Lutzu:Università da difendere con i denti.

La questione di incompatibilità del neo assessore all’Urbanistica, Mauro Solinas, sollevata da Patrizia Cadau del M5S, sembrerebbe avviarsi verso una soluzione.

Mauro Solinas, padre di Giulia, eletta in consiglio comunale tra le fila di Fortza Paris, secondo lo statuto comunale sarebbe incompatibile, visto che “…non possono essere nominati assessori il coniuge, gli ascendenti, i discendenti, i parenti ed affini fino al terzo grado del sindaco, dei consiglieri e degli altri assessori”.

A quanto è dato sapere lo statuto, in questo caso, prevarrebbe sulle altre norme di carattere regionale e nazionale, altrimenti non si capisce a che cosa servano gli statuti comunali se poi le norme possono essere tranquillamente disattese a seconda delle circostanze o della convenienza.

Come uscire, quindi, da questa ingarbugliata situazione? In un unico modo: con un passo indietro di Mauro Solinas. Qualcuno aveva ipotizzato e proposto che al posto di Solinas padre subentrasse la figlia Giulia, in modo tale da risolvere, in un colpo solo, sia l’incompatibilità che la questione relativa alle quote rosa.

Da quanto è dato sapere, sembra invece che Mauro Solinas non sarà sostituito da nessuno e che le sue deleghe verranno ridistribuite tra gli altri componenti la giunta, che sarebbe così costituita da sei assessori.

Il passo indietro di Solinas, se da un lato risolve i problemi dell’esecutivo (anche se la figuraccia comunque rimane. ndr), dall’altro creerà senza dubbio attriti e frizioni tra i partiti della maggioranza. Fortza Paris, infatti, non può chiudere la questione all’insegna del “volemose bene”, perchè in politica è praticamente impossibile che si perdano pezzi importanti nello scacchiere senza battere ciglio, soprattutto dopo che per chiudere il cerchio si è stati costretti a varare un esecutivo a sette.

A questo punto, non è improbabile che venga rimessa in discussione la presidenza del consiglio comunale che, per il momento, sembrerebbe appannaggio dei Riformatori, che l’avrebbero opzionata per Antonio Franceschi. Di questo e altro si discuterà, comunque, nelle prossime ore, in una riunione di maggioranza, che è facile prevedere turbolenta, visto che le poltrone si sono ristrette, mentre gli appetiti da soddisfare sono ancora tanti.

“Per Oristano l’Università è fondamentale e irrinunciabile. La sua presenza è un presidio di straordinaria importanza per l’intero territorio e il comune di Oristano farà ogni sforzo possibile non solo per difenderla con le unghie e con i denti, ma per favorirne la crescita”. Lo ha detto il sindaco di Oristano, Andrea Lutzu, nel corso del primo incontro del tavolo partnernariale convocato a Cagliari dall’assessore regionale della Pubblica istruzione, Giuseppe Dessena, per discutere insieme ai rappresentanti degli enti locali, delle sedi centrali e di quelle decentrate delle università sarde delle modalità e dei tempi di riparto ed erogazione del fondo destinato al sistema universitario isolano. L’assessore Dessena, che in apertura di seduta ha voluto rivolgere un augurio di buon lavoro al neo sindaco di Oristano, ha evidenziato come la ripartizione delle risorse si inquadra in un periodo di contrazione dei bilanci degli enti pubblici “…ma proprio perché le risorse sono limitate occorre un ragionamento complessivo sull’offerta formativa e sui fondi disponibili per individuare criteri oggettivi che ne favoriscano un’equa ripartizione e una rapida erogazione. Le università diffuse non sono in discussione – ha proseguito Dessena -; hanno un ruolo importantissimo e una funzione strategica nel territorio”. “È positivo che l’assessore regionale abbia convocato al tavolo gli Enti locali, le Università e i Consorzi che gestiscono le sedi decentrate – ha osservato il sindaco Lutzu -. Ma è ancora più positivo che, oltre al clima di dialogo e collaborazione, sia stata riconosciuta l’importanza dell’Università diffusa e la specificità di quella di Oristano che, così come Nuoro, vanta tanti punti di forza e caratteristiche uniche”. All’incontro di Cagliari il sindaco Lutzu era accompagnato dall’assessore comunale, Pupa Tarantini, che è stata presidente ed è attuale consigliere del Consorzio UNO. Erano presenti anche il Commissario straordinario della Provincia di Oristano, Massimo Torrente, e il presidente del Consorzio UNO, Gianvalerio Sanna, che ha chiesto che il tema della presenza universitaria nei territori entri a pieno titolo nell’agenda politica regionale. Insieme a loro anche il direttore del Consorzio UNO, Francesco Asquer, il sindaco di Nuoro, i prorettori delle università di Cagliari e Sassari, e i rappresentanti della Provincia di Nuoro e del Consorzio per gli studi universitari nuoresi. Il tavolo parternariale si riunirà nuovamente tra fine luglio e l’inizio di agosto per definire la griglia dei criteri. Nelle intenzioni della Regione entro settembre il nuovo sistema di ripartizione delle risorse dovrebbe decollare garantendo equità sulle scelte e velocità nell’assegnazione delle risorse.

Un breve incontro ufficiale per ribadire la stima nei confronti dell’avversario politico e la simpatia personale. Il sindaco, Andrea Lutzu, insieme al suo vice Massimiliano Sanna, ha ricevuto in comune, questa mattina, Maria Obinu, candidato sindaco del centrosinistra alle recenti elezioni comunali. “È stata una campagna elettorale corretta e rispettosa delle idee reciproche – ha detto il sindaco Lutzu -. Con Maria Obinu esiste un rapporto personale contraddistinto da grande stima e simpatia, sentimenti che le ho voluto ribadire stamattina. Ma l’incontro, oltre che come segno di rispetto nei confronti di un concorrente politico leale, è servito per un confronto costruttivo sui rispettivi programmi ed in particolare sulle politiche sociali, assessorato che ha retto con merito negli ultimi cinque anni, che meritano non solo il massimo dell’attenzione da parte della nostra amministrazione, ma anche un’azione che superi gli steccati della sterile contrapposizione politica”.

I Vigili del Fuoco hanno proclamato lo stato di agitazione. I pompieri lo hanno fatto in polemica con l’assessore regionale all’Ambiente, Donatella  Spano, ritenuto responsabile di aver tagliato i fondi destinati ai Vigili del Fuoco. “Negli anni scorsi la somma che veniva versata dalla Regione nelle casse dello Stato per i Vigili del Fuoco, era appena di 600 mila euro – hanno i rappresentanti sindacali di Fns-Cisl, Cgil, Cisl, Uil, Conapo e Confsal -, somma sicuramente insufficiente e versata, nonostante gli accordi sottoscritti, con gravi ritardi. Oggi i fondi previsti sono solo 430 mila euro. Se a questo aggiungiamo anche il fatto che l’acquisto di alcuni mezzi fuori strada, previsti nell’accordo sottoscritto nel 2016 e da assegnare ai Vigili, è stato disatteso, dobbiamo dire che, oltre al danno, i Vigili e i sardi devono subire anche la beffa. Questa situazione – hanno denunciato i sindacalisti -comprometterà la partecipazione del personale del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco alla Campagna Antincendi 2017. I cittadini devono sapere che le esigue risorse messe a disposizione dalla Regione non consentiranno il potenziamento delle sedi istituzionali dei Vigili e l’apertura delle sedi stagionali”. I sindacati hanno , inoltre, sottolineato che “…i Vigili del Fuoco hanno iniziato a spegnere gli incendi boschivi e sopperire alla latitanza della Regione fin dai primi giorni di maggio. Dov’era l’apparato regionale tanto decantato dall’assessore? Perché dopo le ore 20 sul campo ci sono solo i Vigili del Fuoco?. Valuteremo la possibilità – ha detto i rappresentanti sindacali –  di adire le autorità competenti per eventuali omissioni che la Regione commetterà sui compiti attribuitigli dalla legge in merito alle responsabilità sull’estinzione degli incendi boschivi”.

La giunta regionale ha autorizzato l’alienazione, al prezzo simbolico di un euro, del secondo elenco di immobili del patrimonio disponibile regionale, a favore dei comuni nel cui territorio sono ubicati i beni. Tra questi c’è anche l’hotel ex Esit di San Leonardo (Santu Lussurgiu).

La Società Operaia di Mutuo Soccorso di Oristano ha un nuovo presidente. Si tratta di Antonello Pinna, che sostituisce Pierpaolo Regoli. Il Consiglio di amministrazione sarà invece composto da Oscar Migliorini, Pierpaolo Regoli, Marco Faedda, Angelo Zucca, Marco di Liberto, Alessandro Asunis, Andrea Orrù, Ignazio Pala, Gianni Zoccheddu, Vincenzo Saba, Emilio Catapano, Cristian Spano e Andrea Mattana. L’Assemblea dei soci ha poi eletto come revisori Natale Pilloni, Antonio Orrù, Giuseppe Frau, Bruno S. Sanna ed Edmondo Nurra, mentre il tesoriere sarà Egidio Cocco.

18 comments

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    • Tommy on 6 luglio 2017 at 20:15
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    Chi comanderà alla fine? il trio Cherchi-Solinas-Dedoni o chi è stato votato dagli oristanesi, cioè Andrea Lutzu? il primo caso sarebbe osceno e vergognoso, non voglio nemmeno pensarci. Purtroppo però gli indizi sono preoccupanti vista la composizione della giunta. Speriamo che Lutzu dimostri l’onestà di cui ha fama di godere, mandando tutti subito a casa qualora emergano già divisioni insanabili e compromessi indegni. Solinas in ogni caso è meglio resti a casa, una figlia e il cognato nella maggioranza sono anche troppi e il suo nome ha già creato problemi. Se voleva continuare nella politica cittadina perché non si è candidato?

    • Gino on 6 luglio 2017 at 21:00
    • Rispondi

    Sono sconcertato! Non è la prima figuraccia che il Comune di Oristano fa per colpa del Segretario generale. Dato che costui è stato un acquisto della Giunta Tendas e che si è presto adattato al loro basso livello, considerato che siamo in periodo di saldi e di mercato, se vi riesce vendetelo al miglior offerente per qualsiasi cifra più bonus, ma dubito che ci sia qualche Ente disposto ad acquistarlo. Scherzi a parte, cosa aspettate a dargli il ben servito?

    • Gullosusu on 6 luglio 2017 at 21:14
    • Rispondi

    Andrea Lutzu è una persona seria ed è per questo che gli oristanesi lo hanno votato. Nessuno però si aspettava tanto vecchiume in giunta, della serie M. Solinas, P. Tarantini, F. Pinna. Tutta gente che ha fatto il suo tempo e che a Lutzu non porterà niente di buono, presi come sono a sviluppare il loro arrivismo. Peccato.

    • gatto bianco on 6 luglio 2017 at 21:27
    • Rispondi

    E’ arrivata l’ora di ristabilire la democrazia: si cambi lo statuto comune per abolire l’incompatibilità parentale e le quote rosa.

    • Sandro on 6 luglio 2017 at 22:27
    • Rispondi

    Vorrei spendere una parola per l’encomiabile senso civico che regna nella famiglia Solinas & Affini. Su una trentina di persone che compongono l’amministrazione comunale ben 3 rappresentanti, il 10% del totale. Siamo proprio messi bene. Grazie Andrea Lutzu.

    • Lavinio on 7 luglio 2017 at 10:30
    • Rispondi

    Vorrei dare un consiglio al nuovo Sindaco di Oristano: se serve qualche parere di legittimità rivolgiti al Segretario della località più vicina, almeno potrai essere certo di rispettare la legge!
    Spero anche che l’incontro con l’aspirante Sindaco non sia servito a comprendere come usare i servizi sociali come merce di scambio per voti elettorali… come distruggere i servizi sociali per il proprio tornaconto elettorale o capire come si calpestano le persone per arrivare a raggiungere i propri fini.

    • catrame on 7 luglio 2017 at 16:05
    • Rispondi

    Alcune considerazioni:
    1) il solo passo indietro di M. Solinas sanerebbe l’incompatibilità di cui allo statuto comunale, ma non quello delle cosiddette “quote rosa”. Infatti il 40% di 7 (6 assessori + il sindaco) è 2,8, che arrotondato aritmeticamente fa 3.

    2) concordo con quelli che si chiedono “ma il segretario è in vacanza o soltanto addormentato?”. Personalmente gli attribuisco molte colpe, e andrebbe cacciato a pedate solo per questi errori macroscopici, perchè dimostra di essere totalmente impreparato. A meno che non si scopra che il sindaco abbia ricevuto degli ammonimenti dal segretario stesso, ma si sia fidato magari di qualche suo altro “consulente” che gli ha detto che alla fine l’avrebbe passati liscia. Ad ogni modo, il sindaco ha firmato di suo pugno quel decreto, in cui cita l’art. 42 dello statuto e conferma di non ravvisare alcuna incompatibilità. Forse se l’avesse letto veramente…

    3) Ma è possibile che la sola entità politica che si sta facendo valere su questa questione sia il M5S??? Mi meraviglio soprattutto del silenzio del PD, maggiore forza di opposizione, e anche di Anna Maria Uras, che è avvocato e dovrebbe essere molto ferrata in materia di diritto amministrativo. Questo mi dispiace molto.

      • Marina Murru on 7 luglio 2017 at 16:33
      • Rispondi

      Falsa partenza, anzi proprio brutta brutta partenza.
      Se nel decreto del Sindaco di nomina degli Assessori , che non conosco, viene citato l’art.42, dello Statuto, quello per intenderci che prevede incompatibilità tra assessore e parenti in consiglio e se nello stesso decreto il Sindaco ha messo per iscritto di non aver ravvisato alcuna incompatibilità, come dice Catrame nel suo commento, le cose rischiano di mettersi malino. Infatti se in premessa del Decreto compare il tipico Visto l’Art.42 dello Statuto e poi scrive che non c’è incompatibilità, non c’è molto da sbagliare: siamo davanti ad una possibile ipotesi di falso in atto pubblico e abuso d’ufficio.

        • catrame on 7 luglio 2017 at 21:29
        • Rispondi

        E’ proprio così. Il decreto è pubblicato e si può consultare anche a questo indirizzo: http://www.comune.oristano.it/.galleries/doc-notizie/Decreto-di-nomina-della-Giunta-Lutzu.pdf

        Aggiungo una considerazione a proposito delle “quote rosa”: Nel decreto di nomina non si fa alcun riferimento alla L. 56/2014, e ancor meno motiva una deroga al principio della parità di genere. Il ministero specifica in una sua nota che “occorre lo svolgimento da parte del sindaco di una preventiva e necessaria attività istruttoria preordinata ad acquisire la disponibilità allo svolgimento delle funzioni assessorili da parte di persone di entrambi i generi. Laddove non sia possibile occorre un’adeguata motivazione sulle ragioni della mancata applicazione del principio di pari opportunità.” Ecco, di queste ipotetiche motivazioni non si da’ conto nel decreto.

    • walter on 7 luglio 2017 at 16:17
    • Rispondi

    il passo indietro di mauro solinas sanerebbe invece tutto se gli assessori rimanessero sei. non vedo, infatti, il motivo del settimo assessore, creato solo per soddisfare la fame dei partiti.
    due donne, in base all’idiozia delle quote rosa, in questo caso bastano e avanzano.
    un posto di assessore, caso mai, sarebbe dovuto andare all’udc, così come concordato prima del ballottaggio, e per l’esatteza a roberto pisanu che insieme a peppi puddu e a giuliano uras hanno portato ad andrea lutzu un sacco di voti. lutzu invece non è stato ai patti e questo è sintomatico per capire quale sia il margine di affidibilità del neo sindaco.
    ritengo, comunque, che la giunta sarà a sette, perchè più poltrone ci sono da distribuire più persone si accontentano e non ci saranno casini per la poltrona di presidente del consiglio a Franceschi, che altrimenti sarebbe costretto ad andare in continente per motivi di lavoro. e volete voi che, piuttosto che lavorare, i riformatori non gli trovino un incarico che gli permetta di stare a oristano?
    concordo sul fatto che il segretario vada cacciato, mentre non mi meraviglio di un partito inutile come il pd, che si è svegliato solo dopo la denuncia di patrizia cadau.
    come ha detto cadau, se il buongiorno si vede dal mattino, mi sa che siamo caduti dalla padella alla brace.

      • catrame on 7 luglio 2017 at 21:40
      • Rispondi

      Riguardo alle (impropriamente dette) “quote rosa” ho un’interpretazione diversa dalla sua. Prima di tutto penso che sia una norma abbastanza giusta, perchè prende atto che la società non è riuscita in autonomia a formare una classe dirigente femminile (specialmente a livello locale, come ad Oristano ad esempio, e lo stiamo vedendo nella pratica), e tenta di porre un aggiustamento. Secondo: nel computo degli assessori si deve includere il sindaco, che ha diritto di voto. Quindi il 40% di 7 è 2,8, che deve essere arrotondato giustamente a 3. quindi minimo 3 assessori donna. Diverso sarebbe stato se il sindaco fosse donna. In questo caso sarebbero bastate due assessori donna.

      Per quanto riguarda lo spartimento delle poltrone, se ci si attiene a quanto dichiarato da Lutzu prima del ballottaggio non ci sarebbe dovuto essere nessun accordo con l’UDC. Ma io non sono molto informato a riguardo, per cui potrei anche crederle.

      Poi, riguardo al PD… stendo un velo pietoso.

    • Giampiero on 7 luglio 2017 at 16:25
    • Rispondi

    Complimenti, vediamo adesso cosa tirate fuori dal cilindro. Dai, chiedetelo al Segretario generale o a Solinas che loro ne sanno. Per carità, che vergogna!

    • Amico Friz on 8 luglio 2017 at 0:03
    • Rispondi

    Chiedo scusa ma delle quote rosa, della giunta con sei o sette assessori, di quello che dice il Tuel, lo Statuto o Delrio non me ne frega niente e lascio volentieri, senza offesa, le ricerche ai topi da biblioteca, ai novelli legislatori e agli improvvisati docenti di diretto amministrativo da tastiera. Mi interessa di più, invece, la visione politica generale della faccenda e la superficialità deprimente dimostrata nell’occasione dalla nostra classe politica e istituzionale. Per non annoiarvi, in sintesi, l’incidente di percorso del Centro/destra oristanese conferma che non c’è nessuna differenza tra il modesto Centro/destra e il deleritto Centro/sinistra. Tutti e due gli schieramenti attuali, essendo formati in linea di massima da partiti formati da politici incompetenti e senza spessore, continuano a vivacchiare alla meno peggio attorno a vecchi leader dalla visione politica appannata, raccogliendo le briciole che il magnanimo ras locale gli concede. La politica di un certo livello a Oristano è morta e i quattro o cinque personaggi attorno ai quali ruota la città si comportano come le persone che di fronte a un quadro preferiscono dissertare sulla cornice e non di cosa il dipinto rappresenti, di cosa c’è dietro, della sua allegoria interpretativa, di cosa abbia voluto trasmettere l’artista. Non vado oltre. Quello che mi preoccupa e che con interpreti così scalcinati la città, purtroppo, non farà nessun passo in avanti. Buonanotte.

    • Paolo on 8 luglio 2017 at 1:01
    • Rispondi

    Le quote rosa sono un’assurdità culturale che dovrebbe offendere prima di tutto le donne perchè basata sul genere e non sulla meritocrazia. Se non ci fosse questa riprovevole idiozia, non vedo perchè una giunta non possa, per esempio, essere composta da tutte donne, o da metà uomini e metà donne, ecc. ecc.
    Detto ciò, mi trovo abbastanza d’accordo con Friz, perchè a delle persone anziane come mia madre e mia zia o a mia figlia di 18 anni delle quote rosa, del numero degli assessori e da chi è composta la giunta non importa un fico secco.
    A loro interessa, soprattutto, che chi governa faccia in modo che la citta sia pulita, che si possa camminare sui marciapiedi senza inciampare ogni due o tre metri e senza che gli cadano i cornicioni in testa. Mia figlia desidera una giunta che abbia maggior riguardo per i giovani e che metta in pratica una politica ambientale dove il cemento non cancelli del tutto il poco verde ancora esistente, che non preveda inutili impianti termodinamici o spiagge ricche di bandiere blu e di amianto.
    Capisco che per un Comune di questi tempi sia difficile abbassare le tasse e dare ai cittadini servizi efficienti, ma fra le altre cose è questa la scommessa che oggi chi governa deve vincere.

    • Che ce vado on 8 luglio 2017 at 8:44
    • Rispondi

    Adesso sono una assurdità e prima?
    Non trovo nessuna differenza tra questi e quelli di prima e poi posso tornare anche molto all’indietro e non trovo niente di buono ma solo cadreghe e cadreghe….

    • drastico on 8 luglio 2017 at 10:59
    • Rispondi

    la questione di includere il sindaco nel numero degli assessori è una cretinata, visto che quella di delrio è una semplice circolare che molti comuni non hanno giustamente tenuto in considerazione. quello che fa fede, nella fattispecie, è lo statuto e se niente c’è nello statuto a riguardo, nulla si può obiettare. ritengo dunque che abbia ragione chi sostiene che con sei assesori la cosa possa risolversi. in caso di sette assessori le donne devono essere tre e su questo non ci piove.

      • Catrame on 9 luglio 2017 at 18:20
      • Rispondi

      Con le sue parole lei dimostra di non avere idea di quello che scrive, ma non gliene faccio una colpa. La cosiddetta legge delrio si chiama così proprio perché una legge, non una circolare. Poi, il computo del sindaco fra gli assessori è giustificato dal potere di voto in assemblea e comunque è assodato dal punto di vista della giurisprudenza.

    • drastico on 9 luglio 2017 at 20:31
    • Rispondi

    è evidente, e pensavo che sforzandosi potesse arrivarci anche lei nonostante i suoi limiti, ma non gliene faccio una colpa, che mi riferiro non alla legge delrio ma alla successiva circolare esplicativa, che lei dimostra di non conoscere. ribadisco, e poi chudo la questione perchè è inutile ragionare con dilettanti della materia, che computare il sindaco fra gli assessori è una grande idiozia. Si informi meglio, legga, studi, e poi se ne faccia una ragione, perchè non ho più nessuna voglia di discutere con chi, pur capendo poco della materia, pensa di possedere la verità. saluti.

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