Apr 24

Per la Festa della Liberazione presentazione dell’Atlante dei partigiani oristanesi.

Si terranno martedì 25 aprile, alle 18, presso  la sala consiliare del comune di Oristano, le celebrazioni ufficiali della Festa della Liberazione, incentrata sulla presentazione dell’Atlante dei partigiani della provincia di Oristano che hanno dato il loro contributo per la liberazione dell’Italia dalla dittatura fascista e dall’occupazione nazista.

Dopo i saluti del sindaco e di alcuni assessori comunali, e del segretario provinciale della Cgil, Roberta Manca, il presidente della Anpi (Associazione nazionale partigiani italiani)  di Oristano, Carla Cossu, e il direttore dell’Istasac di Nuoro (l’Istituto per la Storia dell’antifascismo e dell’età contemporanea nella Sardegna centrale), Aldo Borghesi, presenteranno l’Atlante dei Partigiani dell’Oristanese.

Si tratta di un progetto che parte quest’anno con un manifesto e un pieghevole con mappa geografica (cartacea e interattiva) nella quale ad ogni paese dell’Oristanese sono associate tante sagome corrispondenti ai partigiani censiti e riconosciuti.

Per ciascuno compare una legenda con i nomi e una sintesi biografica. Nella mappa interattiva multimediale c’è invece una descrizione più completa, con i link per accedere alle notizie e agli archivi da cui i nomi e le informazioni sono stati tratti.

La base è costituita da un elenco di 150 partigiani di 52 comuni della provincia (14 oristanesi). 40 partigiani erano militari effettivi in servizio presso le varie armi (esercito, finanza, carabinieri) e 16 sono stati decorati.

La serata sarà accompagnata da un concerto della A.P. Clarinet Band del Maestro Antonio Puglia.

“Fino a questi ultimi anni ad Oristano la figura del concittadino Flavio Busonera, protagonista della prima Resistenza padovana, nata lo stesso 8 settembre, arrestato con un tranello nel giugno del ’44 e poi impiccato a Padova il successivo 17 agosto dai militi della RSI per rappresaglia dopo l’assassinio del tenente colonnello Fronteddu, era finita nell’oblio. Solo grazie a scritti e sollecitazioni di qualche cittadino maggiormente sensibile a queste tematiche – soprattutto Beppe Meloni – questo nostro eroe dimenticato ha conquistato un po’ d’attenzione nella tiepida realtà politica e socio-culturale cittadina, tanto da spingere la stessa dormiente Amministrazione di Centrosinistra, guidata dal “sang real” GT, alias Guido Tendas, a dedicargli l’anno scorso il “famoso” – si fa per dire! – Centro giovani in quel di sa Rodia. Fino ad allora l’unico ricordo di Busonera è stata una anonima strada dalle parti dell’ex mercato all’ingrosso di via Marconi.

Ed è proprio per lo stimolo del già ricordato Beppe Meloni, forse ultima memoria storica oristanese, che Giampiero Enna, già direttore didattico di numerose scuole dell’Oristanese, tra cui le elementari di via Solferino, ha deciso di saperne di più, di approfondire le vicende politiche ed umane del Busonera. Da queste sue ricerche, culminate con l’incontro con gli ultimi eredi diretti del medico oristanese, gli ormai ottuagenari figli Maria Teresa e Francesco, Enna ne ha tratto un libro, a metà strada tra racconto, saggio biografico e meditazione storica: “Un’eredità da riconquistare. Storia di Flavio Busonera, medico oristanese, antifascista, partigiano, martire della resistenza” (Edizioni EPD’O Oristano). Questa pubblicazione è stata presentata venerdì scorso ad Oristano, presso la sala dell’UNLA, la benemerita istituzione culturale di via Carpaccio, in occasione delle manifestazioni collegate con la ricorrenza del 25 aprile. Lo hanno fatto insieme all’autore, Marcello Marras, direttore della struttura, lo stesso Beppe Meloni, Silvana Cintorino e la presidente provinciale dell’ANPI, Carla Cossu, che ha concluso l’incontro ricordando l’importanza per le future generazioni proprio del 25 aprile. Paola Arcau ha invece curato la lettura di brani tratti dal libro e da altre opere.

Dialogando con l’autore la Cintorino ha sottolineato che il suo lavoro non raffigura retoricamente il “santino” di un martire, ma riproduce fedelmente quella che è stata la vera personalità di Busonera, insieme ritroso, schivo e pienamente partecipe, protagonista degli avvenimenti del suo tempo. A questo proposito Enna ha ricordato il percorso politico di Busonera, iniziato fin da ragazzo, quando si impegnò direttamente a favore dell’elezione dell’avvocato socialista Felice Porcella contro il liberale Carboni Boy e poi proseguito, negli anni del suo studentato a Cagliari, con ancor maggiore passione dopo aver toccato con mano le condizioni dei minatori del Sulcis. Enna ha voluto sottolineare quello che forse è stato il momento decisivo nel percorso politico e umano di Busonera: la fondazione a Cagliari della prima sezione sarda del Partito Comunista, insieme ad altri 15 ex socialisti, tra cui l’avvocato Alberto Figus, subito dopo la scissione di Livorno. “Un comunista particolare” Busonera, secondo Enna, dal momento che già in quei primi mesi di militanza propugnava “l‘indispensabile alleanza coi ceti medi”, come risulta dai verbali delle riunioni di sezione. Costretto a lasciare la Sardegna in seguito ai problemi avuti con il fascismo locale e ai provvedimenti giudiziari nei suoi confronti, si trasferisce prima in Friuli, a Claut, e poi in Veneto, dove trasferisce il suo credo politico nel lavoro di medico: infatti quasi subito gli venne dato l’appellativo di “medico dei poveri”. Sulla sua vicenda partigiana, di dirigente del CLN di Padova, organizzatore – soprattutto nel recupero dei rifornimenti alleati tramite aviolanci – e medico – curava i feriti in combattimento -, sul fatto che a denunciarne l’attività “sovversiva” sia stato proprio un suo collega, sull’arresto, sul suo eroico rifiuto di evadere dal carcere se non insieme agli altri compagni di prigionia, ha speso belle parole Silvana Cintorino, che si è poi soffermata anche sul dramma dei suoi figli, in particolare del più giovane, il quattordicenne Francesco, di fronte all’improvviso distacco dal padre.

Come si è potuti arrivare alla barbarie nazifascista (e non solo nazifascista aggiungerei io)? Beh, tutti gli intervenuti hanno convenuto nel fatto che una vera spiegazione non c’è, né è stata data da chi quel periodo lo ha vissuto o l’ha studiato a fondo. La cosa più importante però è non ricaderci! Ma per farlo bisogna innanzitutto conoscere, ricordare e tramandare il ricordo”. (Adriano Sitzia, appunti oristanesi.wordpress.com).

E’ quasi certamente di natura dolosa, l’incendio che durante la notte ha distrutto un furgone parcheggiato di fronte alla Stazione ferroviaria di Solarussa.  Il mezzo preso di mira appartiene ad un’impresa edile che sta eseguendo dei lavori nella stazione ferroviaria. L’allarme è scattato intorno alle 23, quando un automobilista che percorreva la strada provinciale ha notato le fiamme che si levavano dal furgone e ha subito chiamato i Vigili del Fuoco.  Giunti sul posto, i pompieri hanno spento le fiamme e messo in sicurezza quello che restava del furgone. Sul posto sono intervenuti anche i Carabinieri del paese, che hanno avviato le indagini per risalire ai responsabili.

Anche in questi giorni attenzione al Trucam, il nuovo autovelox che ti fotografa mentre sei alla guida con il cellulare persino a un km di distanza. La Polizia Stradale ha reso note le zone dove saranno installati gli autovelox in questo lungo ponte sino al 30 aprile. Ecco l’elenco preciso, con validità da lunedì 24 aprile 2017 a domenica 30 aprile 2017:    24/04/2017: Strada Statale SS / 125 Orientale Sarda CA;   SS / 131 Carlo Felice OR;    SS / 131 Dir. Centrale Nuorese NU.   25/04/2017: Strada Statale SS / 131 Carlo Felice SS;    SS / 131 Dir. Centrale Nuorese NU;    SS / 389 di Buddusò e del Correboi NU.    26/04/2017:    Strada Statale SS / 131 Carlo Felice SS;    SS / 291 della Nurra SS.   27/04/2017:  Strada Statale SS / 131 Carlo Felice SS;   SS / 131 Dir. Centrale Nuorese NU.   28/04/2017:  Strada Statale SS / 131 Carlo Felice NU;    SS / 131 Carlo Felice SS.   29/04/2017: Strada Statale SS / 131 Carlo Felice OR.   30/04/2017:    Strada Statale SS / 131 Carlo Felice CA;    SS / 131 Carlo Felice OR ;   SS / 131 Dir. Centrale Nuorese NU;    SS / 131 Dir. Centrale Nuorese SS;     SS / 291 della Nurra SS.

Le gelate dei giorni scorsi hanno inferto un colpo durissimo ai vigneti di uva Vernaccia ricompresi nei comuni e nei territori della Vernaccia di Oristano a denominazione di origine controllata. La prossima vendemmia rischia di saltare ed è a rischio anche quella del 2018. Il grido d’allarme è stato lanciato dal sindaco di Baratili San Pietro, Renzo Murru, che ha inviato una lettera al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e all’assessore all’Agricoltura, Pierluigi Caria. “I venti gelidi del 21 e del 22 aprile hanno determinato la quasi totale distruzione dei nuovi germogli di produzione dei vigneti di uva vernaccia”, ha scritto Murru, spiegando che il danno è stato accertato sul 90% delle superfici vitate.  Il sindaco ha chiesto un sopralluogo immediato da parte degli organi tecnici della Regione sui territori interessati.

 

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