Mar 20

Alessandra Todde proclamata ufficialmente nuova governatrice della Sardegna.

Alessandra Todde è la nuova presidente della Regione Sardegna. E’ stata proclamata, ufficialmente, questa mattina dalla Corte d’Appello di Cagliari, che ha trasferito il verbale al consiglio regionale.

Il divario tra la neo presidente e lo sfidante del centrodestra, Paolo Truzzu, è stato confermato, ed è di ben in 3.061 voti. Todde ha, infatti, ottenuto 334.160 preferenze, contro le 331.099 di Truzzu.

Dopo gli sproloqui da parte di alcuni rappresentanti del centrodestra (nel vano tentativo di sminuire la sconfitta), secondo i quali il divario tra Todde e Truzzu dopo i conteggi dei Tribunali si era ridotto a soli 500 voti, gli spifferi di lunedì, che davano il distacco di Paolo Truzzu (FdI) da Alessandra Todde (M5S) di 3.061 voti, sono stati pienamente confermati.

La proclamazione ufficiale della nuova governatrice è quindi arrivata a oltre 20 giorni dal voto e dallo scrutinio del 25 e 26 febbraio, anche se era già capitato cinque anni fa, quando i nomi dei 60 consiglieri eletti, con le relative preferenze, erano arrivati a distanza di tempo.

Ora Alessandra Todde ha 20 giorni entro i quali dovrà convocare la prima seduta del consiglio regionale, nella quale dovrà essere eletto il presidente dell’assemblea sarda, mentre la presidente della Regione dovrà presentare la sua giunta.

“Sono Felice e desiderosa di mettermi immediatamente al lavoro. Sarà importante fare un buon passaggio di consegne con gli uffici della Regione per occuparsi immediatamente delle cose più urgenti e ovviamente lavorare nei prossimi giorni per formare una squadra che possa essere alle altezze delle aspettative”.

Queste le prime parole di Alessandra Todde da presidente della Regione Sardegna, appena proclamata dalla Corte d’Appello di Cagliari. Raggiunta dai cronisti nella sede elettorale di via Sonnino, a Cagliari, dove stava incontrando la delegazione del Partito democratico in vista della formazione dell’esecutivo, Todde non dà ancora un appuntamento per la prima seduta del consiglio regionale, che dovrà convocare entro venti giorni da oggi.

L’idea è quella di stringere i tempi il più possibile “…compatibilmente con i tempi dell’insediamento e con gli equilibri”. Difficile però che la prima seduta possa essere prima di Pasqua. “Noi vogliamo essere il governo di tutti e sarà importante poter dare delle risposte immediatamente pratiche, concrete, rispetto a tanti problemi che ci sono e che abbiamo affrontato in campagna elettorale”.

Sui risultati la presidente ritiene “…importante riconoscere che generosamente tutte le forze politiche, anche le più piccole, hanno portato un contributo, perché è stata una campagna elettorale combattuta, dove onestamente le possibilità di vittoria erano molto basse”.

Alessandra Todde ha poi risposto in merito alla futura giunta in fase di definizione: “E’ importante valorizzare quelle che io ritengo le tre competenze fondamentali: quella politica, quella amministrativa e quella tecnica e trovare gli equilibri più corretti, mi muoverò in questo senso. Le sole competenze tecniche non sono la risposta”.

E sulla sanità in particolare, secondo Todde, serve “…una figura che conosca bene il contesto in cui si muove, anche perché sono temi complessi, ereditati dal passato, su cui bisogna dare delle risposte anche celeri. Perciò dovrà essere soprattutto una figura riconosciuta nell’ambito in cui si muoverà”.

Sull’incontro appena concluso con la delegazione del Pd, la neo presidente della Regione ha detto che “…i confronti con le forze politiche della coalizione sono molto frequenti e ci sono passaggi che devono essere portati avanti. È importante confrontarsi e trovare dei meccanismi rappresentativi ed espressione di competenze per governare la Sardegna”.

“Ho dato piena disponibilità al padre di Ilaria Salis, e sono a disposizione rispetto alla situazione che sta vivendo”. La neo presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, ha incontrato Roberto Salis, oggi, a Cagliari (sua città di origine), per la manifestazione di solidarietà in programma questa sera, in piazza Garibaldi. “Ritengo che sia una vicenda su cui bisogna continuare a tenere acceso un faro – ha detto Todde – e, ovviamente, fare tutta la pressione mediatica e politica indispensabile affinché Ilaria possa ottenere un percorso da scontare nel proprio Paese. Le foto di Ilaria Salis hanno fatto il giro del mondo, e anche io ho espresso tutto il mio sdegno nel vedere quelle immagini, nel leggere le sue denunce, nel vederla incatenata in quel modo. Mi auguro che Roberto Salis possa presto riabbracciare sua figlia”, ha concluso la governatrice sarda.   “Stiamo aspettando l’udienza del 28 per presentare l’istanza per i domiciliari. E abbiamo trovato una soluzione nel caso di accoglimento dell’istanza”. Ha detto, fra l’altro, Roberto Salis, padre di Ilaria, l’insegnante e militante antifascista detenuta da oltre un anno in carcere in Ungheria. “Ci sentiamo con Ilaria abbastanza frequentemente – ha aggiunto Salis -, perchè le consentono di comunicare con i suoi contatti settanta minuti alla settimana. Ci sentiamo non dico quotidianamente, ma un giorno sì e uno no. Ilaria è agitata perché non tira una buona aria, viste le ultime dichiarazioni dei rappresentanti delle istituzioni ungheresi. Speriamo che ci sia un’evoluzione positiva il 28”. Per la manifestazione in piazza Garibaldi per chiamare a raccolta tutta la città, ha trascinato a Cagliari Roberto Salis, chiamato dai vecchi compagni di scuola ed ex professori del Siotto, come Francesco Moi. Nella III E del liceo c’era Pietro Pani, uno dei promotori del comitato, che ha raccolto 40 associazioni. E, tra gli altri in quella classe c’era anche l’attore Pierfrancesco Loche. “I miei compagni si sono mobilitati e questo mi ha fatto molto piacere – ha detto ancora Roberto Salis -, visto che abbiamo un grande bisogno dell’aiuto dell’opinione pubblica”.

La Procura di Cagliari ha chiuso l’inchiesta, aperta nel 2023, sulla compravendita di una proprietà dell’ex governatore Christian Solinas e sulla nomina di Roberto Raimondi alla direzione generale dell’autorità di gestione del programma Eni-Cbc bacino del Mediterraneo. Nove complessivamente gli indagati con le ipotesi di reato di concorso in corruzione, falso e turbativa d’asta. Nel gennaio scorso, a pochi giorni dalla presentazione dei candidati alle regionali del 25 febbraio, la Guardia di finanza aveva eseguito un sequestro cautelare di beni e immobili per un valore di circa 350mila euro nei confronti di Solinas e delle altre persone coinvolte nelle indagini. Ora per gli indagati si profila la richiesta di rinvio a giudizio. Nel primo filone dell’inchiesta con l’ex presidente della Regione sono indagati l’imprenditore Roberto Zedda e il consigliere regionale Nanni Lancioni (Psd’Az). L’indagine riguarda la compravendita da parte di Zedda di una proprietà di Solinas, a Capoterra, e poi il successivo acquisto di una casa da parte di Solinas vicino al Poetto di Cagliari. Per gli inquirenti, Zedda avrebbe ottenuto in cambio una fornitura di termoscanner e la prosecuzione della fornitura di software e hardware nell’ambito del project financing di Nuoro. L’immobile in questione avrebbe avuto un valore di 72mila euro, ma il prezzo finale promesso sarebbe stato di 550mila, dei quali versati 375mila. Per gli inquirenti, la differenza di 303mila euro sarebbe una tangente. Il secondo filone è invece incentrato su presunte pressioni per la nomina di Raimondi al vertice dell’Enpi legata, secondo l’ipotesi della procura, alla promessa di una laurea ad honorem di un’università albanese. Sono sotto accusa anche l’allora consulente di Solinas, Christian Stevelli, il rettore dell’università di Tirana Arben Gjata, e il direttore generale della E-Campus Algonso Lovito. Con la chiusura dell’inchiesta è emerso anche un terzo filone con due nuovi indagati. Si tratta di Aldo Cadau, commissionario della Zes Sardegna, e della moglie di Roberto Raimondi, Melissa Mencarelli. L’ipotesi di reato è di turbativa d’asta. Secondo la Procura, Cadau, accordandosi con i coniugi Raimondi, avrebbe aiutato e favorito la donna a ottenere un incarico professionale di alto livello all’interno della stessa Zes.

Durante lo scorso fine settimana, i Carabinieri della Compagnia di Oristano hanno effettuato dei controlli a Oristano e nei comuni di Santa Giusta, Cabras, Fordongianus, Milis, Riola Sardo, San Vero Milis, Villaurbana, Marrubiu e Arborea, per prevenire le cosiddette “stragi del sabato sera” e per contrastare lo spaccio e l’assunzione di sostanze stupefacenti tra i giovani. I Carabinieri hanno identificato, complessivamente, 121 persone, controllati 72 veicoli e 5 esercizi pubblici, denunciate 7 persone all’autorità giudiziaria, di cui 5 per guida in stato di ebbrezza alcolica, e un cittadino straniero per guida senza patente. Un cittadino italiano è stato, invece, denunciato per porto abusivo di armi od oggetti atti ad offendere perchè trovato in possesso di un coltello proibito. Lo stesso cittadino è stato segnalato alla Prefettura per detenzione, per uso personale, di 4 grammi di marijuana. Anche altre 3 persone che avevano sostanze stupefacenti per uso personale sono state segnalate alla Prefettura di Oristano. I Carabinieri hanno, inoltre, sequestrato 14 grammi di sostanze stupefacenti, ritirate 6 patenti, sottoposto un’auto a fermo amministrativo ed elevato 7 contravvenzioni al Codice della Strada.

Mezzo milione di litri di acqua venduta, 340 mila bottiglie di plastica non vendute, 71 mila 400 chili di anidride carbonica non immessi in atmosfera, 76 mila 500 euro di risparmi per i cittadini. Sono i dati registrati nel 2023 delle quattro case dell’acqua comunali, posizionate a Torangius, Silì, Sacro Cuore e nel parco di viale Repubblica. Il distributore preferito dai cittadini oristanesi è quello di Torangius, in via Pirandello, che ha erogato 210 mila litri di acqua naturale e gassata, con una media giornaliera di 575,34 litri. Nel 2023 ha lavorato molto bene anche la casa dell’acqua del Sacro Cuore, in piazza Torrente, con 142 mila litri distribuiti e una media quotidiana di 389,04 litri. Al distributore all’angolo tra via Carpaccio e viale Repubblica i cittadini si sono serviti per un totale di 92 mila litri e una media di 252,05 litri, mentre a Silì il contatore si è fermato a 66 mila litri con una media giornaliera di 180 litri. L’assessore all’Ambiente del Comune di Oristano, Maria Bonaria Zedda, ricorda che “…gli impianti forniscono acqua naturale, refrigerata e frizzante. L’acqua (venduta 6 centesimi al litro la naturale e 8 centesimi la gassata) proviene dall’acquedotto comunale, ma prima di essere erogata viene sottoposta a un processo di microfiltrazione per rimuovere il cloro, di sterilizzazione e di raffreddamento. L’acqua gassata viene addizionata con anidride carbonica. I punti di erogazione a ogni utilizzo vengono sterilizzati. Ogni casa dell’acqua può fornire fino a 1.500 litri di acqua al giorno, contribuendo al risparmio di 1000 bottiglie di plastica al giorno, 365 mila all’anno pari a 14 mila 600 chili di rifiuti plastici non prodotti ogni anno. L’ambiente trae un beneficio anche dalla mancata immissione in atmosfera di 76 mila 360 chili di anidride carbonica. Con oltre 500 mila litri di acqua erogata dai distributori comunali i risparmi, in termini economici, sono significativi e soprattutto hanno un importante impatto dal punto di vista ambientale –prosegue l’assessore Zedda -. Purtroppo registriamo una riduzione dell’utilizzo delle case dell’acqua rispetto al 2022. Il calo è quantificato in circa 80 mila litri in un anno: 46 mila a Torangius, 17 mila a Silì e 33 mila in viale Repubblica. In controtendenza l’impianto del Sacro Cuore che fa segnare un incremento di 15 mila litri annui. Difficile stabilire il motivo del calo, anche se i frequenti danneggiamenti dovuti ad atti di vandalismo, determinando ripetute interruzioni del servizio, hanno sicuramente influito sulla regolarità del servizio”.

Questa mattina è iniziata a Torre Grande la periodica campagna di trattamento delle palme del genere Phoenix pianificato dall’assessorato all’Ambiente del Comune di Oristano per combattere il Punteruolo rosso. L’intervento viene effettuato dalla società in house “Oristano servizi”, attraverso una società specializzata, su 336 esemplari distribuiti in città e nelle frazioni. “Si tratta di un intervento di endoterapia finalizzato alla lotta del Punteruolo Rosso delle palme la cui sopravvivenza è stata messa a rischio dal pericoloso insetto – ha precisato l’assessore all’Ambiente, Maria Bonaria Zedda -. Con le ripetute campagne di disinfestazione programmate dal Comune vogliamo mantenere alto il livello di controllo dello stato di salute del patrimonio palmicolo della Città di Oristano” L’intervento segue quelli avviati negli anni passati e viene eseguito con la stessa metodologia di controllo del parassita, consistente nella somministrazione di un innovativo prodotto fitosanitario contenente il principio attivo “emamectina benzoato”, sostanza di derivazione naturale. Si tratta di un agrofarmaco che viene applicato mediante un’unica iniezione nel corso dell’anno nello stipite della palma con un dispositivo appositamente sviluppato per applicazioni in endoterapia, che introduce il prodotto all’interno del sistema vascolare della pianta seguendo il normale flusso linfatico ascendente e senza alcuna dispersione durante e dopo l’applicazione.

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