Nov 11

Regionali: nessun passo indietro, Renato Soru lascia il Pd e crea un nuovo soggetto politico.

Renato Soru, ex governatore della Sardegna, ha lasciato il Partito democratico. Lo ha annunciato stasera al termine del suo intervento davanti a 600 persone, a Cagliari, nell’assemblea pubblica in cui ha lanciato la sua “rivoluzione gentile”.

“Sono stato tra le 40 persone che hanno fondato il Pd, ho consegnato al partito un movimento che mi ha sostenuto, gli ho consegnato la passione, la competenza e la mia voglia di partecipazione politica – ha spiegato -. Questo diritto alla partecipazione ora me lo riprendo e lo metto a disposizione di un nuovo soggetto politico.

Un gruppo di sensibilità diverse, un nuovo soggetto politico che abbia bene in mente l’orizzonte, cioè quello di portare fuori la Sardegna dalla sacca stagnante in cui è finita, e io sono qui per dare una mano a tutti quelli che ne hanno voglia, sono qui per unire. A chi dice che uniti si vince e divisi si perde, dico si perde se si hanno in mente gli equilibri del passato”.

Soru ha poi fatto appello “…al pezzo di centrosinistra che ha preferito chiudersi in via Emilia ed evitare il confronto, imponendo una candidatura scelta a Roma e ratificata in una finzione di dibattito. Sono disarmato davanti a tanta rigidità. Mi auguro che qualcuno rinsavisca e provi a riprendere il ragionamento. Siamo ancora qui, disponibili al dialogo. Ho da tempo ho dato la mia disponibilità e offerto la mia candidatura, stasera non cambia nulla: la mia candidatura è in campo ormai da diversi mesi ed è in campo per chi la vorrà cogliere”.

Prima dell’assemblea pubblica, al suo arrivo al Teatro Doglio di Cagliari Soru ha risposto ai giornalisti. “Non penso la mia sia l’unica candidatura possibile – ha detto Soru -, ci sono altre persone, altri sindaci bravi e personalità autorevoli. L’unica cosa che non può esistere sono le imposizioni e la negazione del confronto e di una scelta democratica”.

A chi dice che in questo modo si spaccherà il fronte progressista consegnando la vittoria al centrodestra, Soru ha replicato che “…in questo momento storico dobbiamo difendere e rafforzare l’autonomia, figuratevi se possiamo cominciare un periodo di ripartenza subendo un attacco alla nostra autonomia così grave, così sciocco e così sbagliato, che ci fa pensare ai vecchi colonialismi del secolo passato.

Non possiamo pensare al futuro della Sardegna con scelte calate dall’alto e imposte, che possono essere utili per il livello nazionale, ma il mio orizzonte politico oggi è qui per il bene della Sardegna”.

Sull’investitura della Todde da parte del Campo largo a trazione M5s-Pd “…non posso dire che quella di Alessandra Todde sia la migliore scelta o meno, ma di certo non lo può dire un tavolo romano. Lo possono dire i sardi se è la migliore, si presenti, si confronti e si faccia scegliere e allora sarà la migliore, e a quel punto io sarò al suo fianco per aiutarla.

Non ho ricevuto nessuna telefonata, sono mesi che non ci sentiamo – ha risposto a proposito delle parole di Todde che ieri ha assicurato che ci sono contatti in corso -. Così come non ricevo chiamate da tempo da parte di dirigenti del partito democratico”.

Soru, però, non ha chiuso del tutto la porta: “Noi – ha detto l’ex presidente della Regione – rimaniamo aperti sino all’ultimo istante al confronto, fino all’ultimo minuto siamo pronti a discutere del progetto, del programma e delle modalità di scelta su chi dovrà guidare e garantire questo programma, modalità di scelta che devono essere trasparenti, democratiche e non imposte da nessuno”.

Non ci sarà, quindi – gli è stato chiesto  – nessun passo indietro se la Todde le telefonasse? “Nè con una telefonata e nemmeno con un telegramma”, ha ironizzato Soru.

Un viaggio in aereo di andata e ritorno in Sardegna durante le festività natalizie, può arrivare a costare più di 600 euro. Lo ha denunciato Adiconsum Sardegna, che torna ad attaccare il fenomeno del caro-voli, annunciando un esposto all’Antitrust. “Provando oggi ad acquistare un biglietto per arrivare a Cagliari il 23 dicembre e ripartire il 7 gennaio si spendono 243 euro se si parte da Verona, 252 euro da Bologna, 280 euro da Torino e addirittura 349 euro da Venezia – ha spiegato il presidente regionale dell’associazione, Giorgio Vargiu -. Se si viaggia da Roma e si è disposti a ripartire da Cagliari alle prime ore del mattino, la spesa per il biglietto è di 143 euro, ma se si scelgono orari più comodi la tariffa, a seconda della compagnia scelta, può arrivare a 442 euro. Peggio se si parte da Milano, perché in questo caso la tariffa minima è di 199 euro, ma occorre imbarcarsi la notte del 23 dicembre alle ore 23:50 da Orio al Serio e ripartire da Cagliari alle 22:25. Se si cambia orario la spesa, a seconda della compagnia, può arrivare fino a 604 euro a biglietto. Carissimo nelle stesse date (andata 23 dicembre, ritorno 7 gennaio) volare su Olbia da Torino: servono 365 euro, spesa che varia tra 126 e 408 euro se si viaggia da Milano, e tra 87 e 257 euro da Roma. Per la tratta Milano-Alghero, nelle stesse date, la spesa per il biglietto è compresa tra 180 e 431 euro, da Roma tra 182 e 314 euro. Tariffe che ovviamente non includono spese aggiuntive, come bagaglio a mano o scelta del posto a sedere, servizi che fanno salire non poco i costi a carico dei viaggiatori, e che purtroppo sono destinate ad aumentare nei prossimi giorni, con l’incremento della domanda da parte dei viaggiatori – ha affermato Giorgio Vargiu -. Abbiamo deciso, quindi, di vederci chiaro in tema di caro-voli, e per questo motivo presentiamo un esposto all’Antitrust, affinché accerti se vi siano possibili pratiche scorrette o speculazioni a danno di chi arriva in Sardegna nel periodo natalizio. Da parte nostra continueremo a monitorare i prezzi dei voli fino a Natale, denunciando qualsiasi abuso a danno degli utenti”.

La Conferenza Episcopale Sarda si è riunita nella sede del Pontificio Seminario Regionale di Cagliari sotto la presidenza di Mons. Antonello Mura, Vescovo di Nuoro e di Lanusei. I Vescovi hanno ascoltato il Rettore e l’équipe del Seminario Regionale, salutando i nuovi membri che si sono aggiunti in questo anno formativo: il direttore spirituale, Padre Pier Giacomo Zanetti e l’animatore, Don Diego Marchioro della diocesi di Ozieri. Don Riccardo Pinna nel presentare i dati di quest’anno, che vedono la presenza di 33 seminaristi, dei quali 6 nel sesto anno, ha informato che è in fase di elaborazione il nuovo Progetto educativo del Seminario, che potrà essere completato una volta che la Cei approverà la nuova “Ratio Formationis” nazionale. I Vescovi hanno quindi ringraziato l’equipe formativa per il loro servizio e incoraggiati a continuare nel loro impegno riconoscendone la passione educativa e l’attenzione al cammino vocazionale dei nostri giovani. Successivamente, il dialogo dei Vescovi ha riguardato, tra gli altri temi, il percorso che porterà, a fine 2024, a un’Assemblea sinodale delle Chiese della Sardegna. Per questo, a breve, un gruppo di lavoro avvierà la fase di preparazione sullo sviluppo del tema, modalità di affrontarlo, coinvolgimento da attivare, oltre all’organizzazione concreta dell’evento. Altro tema di confronto è stata la prossima “Visita ad Limina”, in Vaticano, che i Vescovi saranno chiamati a svolgere a partire dall’8 aprile 2024. Sarà l’occasione, dopo oltre dieci anni dall’ultima visita, per incontrare il Papa e dialogare con i vari Dicasteri della Santa Sede. La Visita include un pellegrinaggio alle tombe degli apostoli Pietro e Paolo, fondatori della Chiesa di Roma, e ha il compito di esprimere e rafforzare l’unità e la collegialità della Chiesa.

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