Ott 19

Sequestrate dalla Questura di Oristano tremila piante di canapa indiana e 450 kg di marijuana.

La remunerativa attività delle piantagioni illegali di canapa indiana, che da qualche tempo a questa parte ha preso piede in provincia di Oristano, è in continua espansione.

E l’attività di monitoraggio della Questura di Oristano sul proliferare delle piantagioni su tutto il territorio ha dato un ulteriore, importante risultato.

La Squadra Mobile della Questura ha, infatti, effettuato un nuovo sequestro di circa 3000 piante di canapa indiana illegale e di 450 chili di marijuana già essiccata, rinvenute all’interno di un terreno in agro di Zerfaliu.

Un 41enne e un 45enne, entrambi residenti a Bono, sono stati arrestati perchè colti in flagranza di reato per coltivazione illecita di sostanze stupefacenti. I due sono ora rinchiusi nel carcere di Massama a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Le piante, già estirpate e in fase di essicazione, sottoposte ad analisi da parte del Gabinetto regionale della Polizia Scientifica di Cagliari, avevano un principio attivo altissimo, pari al 17%, superiore di quasi trenta volte quello massimo consentito dalla legge.

È questa la terza operazione di Polizia, rivolta alla repressione del traffico illecito di sostanze stupefacenti, portata a termine dalla Squadra Mobile di Oristano nel giro di pochi giorni.

A seguito delle tre operazioni sono state sequestrate, complessivamente, circa dodicimila piante di canapa illegale e dieci quintali di marijuana già essiccata e pronta per essere immessa in commercio. Sono otto le persone arrestate, sei delle quali originarie del nuorese e due del sassarese.

Il Gip del Tribunale di Oristano ha disposto l’applicazione della misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza per un terralbese di 56 anni, che i Carabinieri avevano in precedenza sottoposto agli arresti domiciliari per detenzione abusiva di armi. Il 56enne aveva nella sua abitazione due fucili (doppietta), uno marca Caucher St. Etienne calibro 12, ed uno privo di marca calibro 16, più cinque cartucce calibro 12. L’uomo ha dichiarato di non aver denunciato, per mera dimenticanza, le armi che appartenevano allo zio, morto nel 2000. Armi e munizioni di cui era entrato in possesso quando era andato a vivere nella casa del parente scomparso. I fucili e le cartucce sono state sequestrate e il 56enne, come detto, è stato prima sottoposto agli arresti domiciliari e poi all’obbligo di dimora a Terralba.

Sono scesi, nelle ultime 24 ore, in Sardegna, i casi accertati di positività al Covid-19, mentre si registra ancora un decesso: una donna di 91 anni residente nella Città Metropolitana di Cagliari. I nuovi contagi nell’Isola sono in tutto 12, sulla base di 2.107 persone testate. Complessivamente, fra molecolari e antigenici, sono stati processati 2.633 test, con il tasso di positività che scende allo 0,4 per cento. Migliora la situazione nei reparti di terapia intensiva, dove attualmente sono ricoverati 11 pazienti (-2 rispetto a ieriI, mentre in area medica sono invece 49 (+1 rispetto a ieri). Sono infine 1.427 (-59 nelle ultime 24 ore) le persone tuttora in isolamento domiciliare. Dei 12 casi odierni, 1 è stato registrato in provincia di Oristano, 6 nell’area metropolitana di Cagliari e 5 in provincia di Nuoro. Nelle ultime 24 ore a Oristano città non sono state accertate nuove guarigioni dal Covid-19. Fermi anche i contagi. I casi di positività accertati sinora in città sono 1.285, i pazienti guariti 1.251, le persone ancora in cura sono 4 e i decessi 27. Due decessi non sono attribuibili al Covid.

A Oristano, il Museo Diocesano Arborense, venerdì 22 ottobre, inaugura la mostra “Tracce incise nel tempo. Pagine di storia arborense”, curata da Fabio Ardau, storico archivista, e da Silvia Oppo, direttrice del museo. L’esposizione presenta libri, manoscritti, pergamene, sigilli e memorabilia che raccontano frammenti di storia inedita dell’Arcidiocesi oristanese. L’evento corona la conclusione dei lavori di un Progetto Diocesano Integrato MAB (Museo, Archivio, Biblioteca) promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana, per il recupero, la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici del territorio. La mostra, di ampio respiro, è suddivisa in due sezioni: i luoghi e il tempo. Nella prima parte si parla dell’importanza dei progetti MAB, partendo dai “contenitori” che custodiscono rari artefatti, alcuni dei quali non visibili al pubblico da molti anni. Si inizia con la Biblioteca del Seminario Arcivescovile, con l’esposizione di alcuni volumi fra le opere più significative della prestigiosa raccolta. Si prosegue con la ricca e unica collezione dei codici liturgici della Cattedrale, ospitati attualmente nel museo, ma in origine conservati nell’Archivietto, piccola cappella presbiteriale seicentesca della Cattedrale. Tra i codici spicca il meraviglioso Manoscritto I, appena restaurato, che presenta delle sfarzose miniature e ingenti materiali paleografici. Segue l’area dedicata all’Archivio del Capitolo Metropolitano di Oristano con la presentazione di una selezione delle oltre cento pergamene munite di splendidi sigilli, in cera, piombo e altri materiali custodite nel fondo, restaurati recentemente. La seconda sezione della mostra relativa al tempo, mette in luce gli Arcivescovi, che si sono susseguiti negli anni tra il 1700 e il 1800, nel territorio arborense. Si vuole evidenziare l’aspetto umano di queste persone che hanno marcatamente trasformato l’Arcidiocesi attraverso le loro opere sugli immobili, edificando e trasformando gli edifici principali del territorio; e sui beni culturali mobili, commissionando sontuosi paramenti, argenti, statue, pitture, mobilia. Chiude l’esposizione un video, curato dal regista Antonello Carboni, che racconta le tappe fondamentali del progetto MAB dell’Arcidiocesi di Oristano, che ha visto collaborare in sinergia diverse realtà con l’obbiettivo comune di restituire alla comunità parte dei grandi tesori conservati nell’Arcidiocesi Arborense.

L’assessorato all’Ambiente del Comune di Oristano, il Centro di aggregazione giovanile Spazio Giovani Busonera e il Ceas Aristanis organizzano una giornata ecologica nella pineta di Torre Grande. L’assessore all’Ambiente, Gianfranco Licheri, e il coordinatore dello Spazio Giovani, Antonio Ricciu, ricordano che “…l’appuntamento è per mercoledì 20 ottobre, dalle 15 alle 18, nei pressi dell’ex Hotel del Sole. I ragazzi che parteciperanno all’iniziativa saranno impegnati nella pulizia della pineta di Torre Grande e saranno sensibilizzati sul tema del rispetto ambientale e sull’importanza di conferire i rifiuti in maniera adeguata”.

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