Gen 01

2021 anno del vaccino, ma quando troveremo il vaccino per curare la Sardegna? (di V.Biolchini).

Il 2021 sarà l’anno del vaccino. Ma il vaccino per curare la Sardegna quando lo troveremo? Neanche la pandemia, con le sue sofferenze e i suoi morti, sta impedendo alla maggioranza che governa alla Regione di continuare ad operare come se nulla fosse, con un mix di arroganza, incapacità e spudoratezza.

La Sardegna sembra vivere in una dimensione propria, dove niente riesce a scalfire pratiche antiche come la lottizzazione della sanità (affronto terribile in questi tempi tristi che viviamo) o la cementificazione alle coste e l’assalto all’ambiente.

Tutto in Sardegna sembra essersi fermato e l’azione di questa maggioranza, guidata da un giovane vecchio che ha appreso le arti politiche dai “maestri” dell’Autonomia e degli anni 80, sta lì a dimostrarlo. Ma quelli erano tempi di crescita economica, in cui l’assalto alla diligenza era una allegra consuetudine spartitoria e universalmente accettata. Oggi in piena pandemia e crisi economica, con un mondo nuovo che si spalanca all’orizzonte, il continuo tentativo di favorire amici e conoscenti e compagni di loggia o di partito è, a maggior ragione, pratica che lascia sgomenti.

In tutto questo sfacelo, in un ribaltamento delle parti consueto alle nostre latitudini, la politica continua a dettare l’agenda all’opinione pubblica. E quindi, se in Italia i partiti si dividono sui progetti da finanziare con il Recovery Fund e il governo addirittura rischia di cadere, in Sardegna la giunta Solinas tiene nascoste le proposte inviate a Roma, e questo senza che nessuno stia lì ogni giorno a incalzare, a fare domande, a pretendere di capire in che modo verranno spesi la bellezza di 7,7 miliardi di euro! Dove sono le schede dei 206 progetti spediti a Palazzo Chigi? Perché non sono oggetto di pubblico dibattito? Nessuno chiede, nessuno fa domande.

Ecco: il vaccino per curare la Sardegna lo troveremo solo quando qualcuno inizierà seriamente a cercarlo. Le opposizioni consiliari, sotto questo aspetto, non sono un laboratorio di ricerca affidabile. Il Pd (scusate, ma il segretario regionale è ancora in carica?) dà sempre l’impressione di essere soprattutto intento a raccogliere le briciole che cadono dal tavolo, mentre la sinistra lavora solo perché le sue classi dirigenti (benché duramente sconfitte alle urne) possano eternamente perpetuarsi.

Con l’operazione sassarese, i 5 Stelle (già indeboliti dalle faide consiliari) sconcertano per la scelta di andare a destra, mentre il campo indipendentista e dell’autodeterminazione paga drammaticamente il fatto di essere stato guidato da una classe dirigente autoreferenziale, oltre che scelte strategiche sbagliate (continuo a pensare che essersi presentati alle politiche del 2018 abbia affossato definitivamente ciò che non era stato devastato dalla inopinata avventura di Michela Murgia, e adesso è difficile anche rimettere assieme i cocci di queste due fallimentari esperienze).

Quindi, il vaccino per curare la Sardegna ancora non c’è. Ma serve: in maniera urgente, disperata e drammatica. Ognuno di noi sia allora un laboratorio di ricerca in questo 2021. La Sardegna è ricca di risorse inesplorate, tagliate fuori dalle logiche perverse dei partiti, e che meritano di essere attivate.

Mettiamo insieme le idee e le energie, le forze e le speranze. Prendiamo parola pubblicamente. Costruiamo contesti, luoghi di dibattito. Aiutiamo i giovani. Non arrendiamoci. Il 2020 ci ha lasciato un’eredità di solidarietà che non possiamo disperdere. Non è facile, ma lo dobbiamo fare.

Che sia dunque un anno di lotta e di resistenza. Lo dobbiamo a noi stessi, ma soprattutto a chi verrà dopo di noi.

Buon anno a tutti. (Vito Biolchini, www.vitobiolchini.it).

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