Gen 22

Una legge con l’inganno.

“A guardarla da lontano, può anche apparire seducente. Dopotutto la nuova legge elettorale unisce in matrimonio prima e seconda Repubblica, proporzionale e maggioritario, senza tradire nessuno.

Ma a vederla all’ opera, a osservarla da vicino mentre i partiti confezionano le liste, è tutta un’ altra scena. E un’ altra creatura, ahimè: perfida, astuta, ingannevole verso gli elettori. Il Porcellum, quantomeno, era un mascalzone dichiarato, fin dal suo nome di battesimo. Il Rosatellum, viceversa, si veste d’abiti floreali, però le fattezze sono tali e quali. Perché gli eletti vengono decisi dai partiti, mica dagli elettori. Perché questi ultimi sono sempre più insicuri, mentre i primi trattano sui collegi sicuri. E perché ogni trattativa reca un che d’ opaco, d’ insincero.

Diciamolo: alla prova dei fatti, questa legge elettorale è una truffa delle etichette. Una bottiglia d’acqua minerale, con il cartellino del Barolo. Ci avevano raccontato che i collegi uninominali (un terzo del totale) rendono sovrano il popolo votante. Che alla fine della giostra, fra i candidati in lizza vince chi ha più voti. Ma invece no, non è affatto vero. In molti casi vincerà pure il perdente. Basta che il suo nome figuri nei listini bloccati, dove si assegnano due terzi dei seggi. E più figura, più si configura il suo successo. Pluricandidati, ecco la parola magica. Nel Regno Unito Tony Blair fu sempre eletto nel collegio di Sedgefield, senza paracadute: o dentro o fuori. In Italia, viceversa, la Consulta ha benedetto le pluricandidature (sentenza n. 35 del 2017). Sicché i partiti si sono ubriacati d’acqua santa: prima timbrando una legge che ne permette addirittura cinque, oltre a quella di collegio; e adesso bevendo come spugne.

Morale della favola: quando Salvini e Renzi si sfidano a vicenda, quando annunziano un faccia a faccia nel medesimo collegio, è tutta una finta, un’ammuina. È un match di pugilato dove verranno consacrati due campioni, mica uno soltanto.

Perché il più votato verrà eletto nel collegio, l’altro nel listino. D’altronde ai big non troppo popolari verrà risparmiata pure questa prova, la prova della folla. I loro nomi riposeranno in pace nelle liste bloccate, fuori dalla scheda elettorale. E infatti è sulla formazione delle liste che si concentrano tutti gli appetiti. Per qualcuno sarà l’unica chance di trovare un posto al sole, per qualcun altro un’ assicurazione sulla vita, pardon, sulla poltrona. E gli assicuratori sono un po’ tutti i partiti, compresi i 5 Stelle. Tutti con i nomi bloccati, tutti con i pluricandidati. Succedeva, del resto, anche ai tempi del Porcellum. Però lo sapevamo, ci avevano lasciato quantomeno il diritto d’indignarci. Adesso no: questa legge è un Porcellum in maschera.

Ma la maschera copre anche l’offerta dei partiti, non solo i candidati. Possiamo mai prendere sul serio queste alleanze taroccate, senza un programma comune, senza un leader condiviso? Il vecchio Mattarellum l’esigeva, e infatti a quel tempo la legge elettorale allevò la leadership di Berlusconi e Prodi, a capo di due vere coalizioni. Il Rosatellum no, è soltanto un caravanserraglio. Tuttavia di nuovo ci fa credere a uno scontro fra nemici, quando la contesa è anzitutto fra gli amici, fra Salvini e Berlusconi, fra Renzi e Grasso.

E i piccoli partiti? Hanno l’angoscia dell’1%, soglia al di sotto della quale il loro voto va sprecato. Sicché stringono matrimoni d’interesse, anche a costo di sposare capre con cavalli: la laicissima Bonino con il cattolicissimo Tabacci, i garantisti alla Cicchitto con i giustizialisti di Italia dei valori. Troveremo questi simboli ibridati sulla scheda da deporre nell’urna elettorale, anche se per loro sarà dura superare la boa del 3%, che fa scattare seggi in Parlamento. E allora i seggi andranno in pasto al partito maggiore, che intanto avrà ricambiato il regalo cedendo qualche posto nei collegi agli alleati minori. Insomma, tu voti verde però eleggi un giallo: un’altra presa in giro.

C’è modo di reagire a quest’imbroglio? Forse votando in Svizzera, per chi ha il doppio passaporto. Anche noi italiani, però, una reazione potremmo abbozzarla. Come? Votando unicamente i candidati nei collegi che non siano candidati pure nei listini. Sempre che se ne trovino”. (Michele Ainis, costituzionalista, ordinario all’Università di Roma Tre).

E’ slittata ancora una volta la decisione del Gup, il giudice dell’udienza preliminare, del Tribunale di Oristan,o Elisa Marras, sulle richieste di rinvio a giudizio avanzate nelle precedenti udienze dal pubblico ministero, Armando Mammone, per i 44 imputati di “Sindacopoli”, tra i quali l’ingegnere di Desulo, Salvatore Pinna (indicato come il presunto capo di un’associazione a delinquere finalizzata al controllo di incarichi professionali e appalti pubblici), il consigliere regionale Antonello Peru e l’ex consigliere regionale Angelo Stochino, entrambi di Forza Italia. La prossima udienza è stata fissata per il 16 febbraio, ma anche quella potrebbe essere non decisiva. Diversi legali della difesa hanno, infatti, annunciato che proporranno una questione preliminare sulla competenza territoriale del Tribunale di Oristano. Intanto, oggi si sono costituite parte civile l’Anas, la società Mambrini e i comuni di Teti e Aritzo.

E a proposito di “Sindacopoli”, ora si aperto una altro filone. Redditi e Iva non dichiarati per 5,8 milioni di euro e imposte evase per oltre un milione. Il nuovo capitolo riguarda, in particolare, l’assegnazione degli incarichi di progettazione ed esecuzione di alcuni lotti della strada statale Sassari-Olbia. Nel mirino delle Fiamme gialle sono finite otto società di Roma, Forlì e Cagliari, che si sarebbero aggiudicate gli appalti con metodi corruttivi, e due professionisti che avrebbero fatto da tramite con la componente politica che si preoccupava di influenzare l’assegnazione delle opere e la nomina di commissari di gara compiacenti. Le tangenti non venivano pagate col sistema della “bustarella”, ma attraverso finte consulenze e progettazioni. Tra i casi più eclatanti scoperti dalle Fiamme gialle, nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Oristano, ci sono finte progettazioni di ferrovie nel Qatar e in Serbia, e false consulenze per la realizzazione di un centro clinico sempre in Serbia. Le tangenti relative alla realizzazione di un impianto per la produzione di energia rinnovabile nella piana di Ottana sarebbero state, invece, giustificate con false fatture per lavori mai eseguiti in Trentino Alto Adige per il rifacimento di una strada a Madonna di Campiglio.

Questo il programma del “Giorno della Memoria”, a Oristano, per ricordare lo sterminio e le persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti. Giovedì 25 gennaio, alle 16.30, Archivio di Stato: Christoph U. Schminck-Gustavus, Università di Brema, “Storia di un Internato Militare Italiano negli stalag nazisti”. Sabato 27 gennaio, alle 9, Hospitalis Sancti Antoni: “Le mille forme dello sterminio: Nebbia in Agosto Storia di Ernst Lossa, un tredicenne tedesco di etnia jenisch”; dibattito. Sempre sabato 27 gennaio, alle 17.30, in Prefettura (sala rappresentanza, 8° piano), saluto e introduzione del Prefetto di Oristano Giuseppe Guetta; Marina Moncelsi, Istasac Nuoro, “Gli Internati Militari Italiani della Sardegna”; Carla Cossu, Anpi Oristano, “Abele Saba, un triangolo rosso oristanese”. Consegna, a cura del Prefetto di Oristano, delle medaglie d’onore conferite con decreto del Presidente della Repubblica ai familiari degli internati militari Diego Are di Santu Lussurgiu e Giovanni Battista Orro di San Vero Milis.

Si è insediato, a Oristano, il nuovo Consiglio di amministrazione dell’Istar, l’Istituto storico arborense per la ricerca e la documentazione sul Giudicato d’Arborea e il Marchesato di Oristano. Alla presenza dell’assessore alla Cultura del comune di Oristano, Massimiliano Sanna, e del direttore scientifico, Giampaolo Mele, i nuovi componenti del Cda (il presidente Maurizio Casu, Roberto Picchedda e Martina Masala) hanno parlato dell’Istar e dei suoi compiti, della storia dell’istituto e dei programmi per il futuro che saranno approfonditi nei prossimi incontri. L’Istar da un ventennio svolge attività di ricerca scientifica e di alta divulgazione e vanta importanti collaborazioni internazionali. Promuove, organizza e realizza, direttamente o in collaborazione con atenei sardi, nazionali e internazionali, centri di ricerca, associazioni culturali e singoli studiosi, biblioteche e archivi storici e in particolare con quello della Corona D’Aragona, studi, ricerche, pubblicazioni scientifiche, convegni, seminari, mostre, borse di studio ed ogni altra attività culturale per contribuire alla conoscenza della civiltà arborense. Recentemente l’Istar è sbarcato sul web con un proprio sito (www.istar.oristano.it) che è già diventato un fondamentale punto di riferimento per la storia del Giudicato di Arborea. Il sito coinvolge una trentina di studiosi e ospita, tra l’altro, la Carta de Logu e le principali fonti storiche del Giudicato d’Arborea.

Il consiglio comunale di Oristano è stato convocato per martedì 30 gennaio e martedì febbraio, alle 17.30, per la discussione del seguente ordine del giorno : 1) Interpellanza consigliere Federico: “Stato dei lavori del Mercato Civico e sulla chiusura al traffico della via Mariano IV”. 2) Adozione definitiva piano di lottizzazione convenzionato in zona c2ru, prolungamento di via F.lli Cairoli denominato “Macat e Più”. 3) Adozione definitiva piano di lottizzazione convenzionato in zona c3 denominato “Su Pitrasciu” (Cerrone e più). 4) Intervento di demolizione, ricostruzione e ampliamento di un fabbricato da destinare a uso residenziale e commerciale, in via Oristano n. 97, con bonus volumetrico ex art. 39, commi 2 e 3 della legge regionale n. 8/2015 e ss.mm.ii. 5) Adozione piano di lottizzazione convenzionata Contu-Leoni in zona g2 in località “Santu Giuanni”. 6) Approvazione modifiche al regolamento per la disciplina dell’imposta unica comunale Iuc. Proposta al consiglio. 7) Approvazione schema di convenzione per la cessione di aree per standard della zona urbanistica bv, funzionali alla realizzazione del progetto di “Riqualificazione area via Marconi e completamento interventi area ex Foro Boario”, compreso nel Programma per la riqualificazione urbana e la sicurezza Oristano Est”. 8) Mozione consiglieri Cadau e più: “Question Time del Cittadino-Integrazione regolamento consiglio comunale”.

L’assessorato ai Lavori pubblici del comune di Oristano ha avviato i lavori di manutenzione delle strade a fondo naturale a Tanca Molino. “Con una spesa di 20 mila euro, il comune interverrà per ripristinare e mantenere in efficienza e buono stato la rete stradale comunale a fondo naturale – ha osservato l’assessore ai Lavori pubblici Riccardo Meli -. Iniziamo dalla zona compresa tra Silì e San Quirico, le cui strade di campagna, al momento, presentano le difficoltà maggiori e che potrebbero essere esposte maggiormente alle piogge. Subito dopo interverremo a Is Pastureddas, Is Pasturas Mannas, Sa Rodia e Pesaria, dove sono presenti numerose scuderie di sartiglianti, molto frequentate in questo periodo, che necessitano di un’attenzione particolare. Sono in programma interventi anche nelle strade extraurbane delle frazioni”. I lavori saranno eseguiti dall’impresa Deias di Simaxis, che eseguirà la manutenzione delle strade extraurbane presenti nel territorio comunale, provvedendo alla risagomatura del fondo stradale e al riporto di materiale dove si renderà necessario.

Abbanoa al lavoro, a Oristano, su sollecitazione urgente dell’assessore comunale ai Lavori pubblici, Riccardo Meli, per riparare un profonda buca creatasi questa mattina nella trafficata via Vittorio Veneto. Subito allertati, i tecnici del comune hanno verificato la consistenza del danno e hanno organizzato l’intervento, sollecitando il gestore idrico ad un pronto e risolutivo intervento. I lavori (in atto fino a tarda sera) proseguiranno ininterrottamente fino alla soluzione del problema, al ripristino della carreggiata e alla conseguente ripresa del traffico veicolare, che fino a quel momento continuerà ad essere deviato verso via Lepanto e piazza Mariano. Il cedimento dell’asfalto, in seguito al passaggio di un mezzo pesante, ha rivelato una cavità sottostante creata da una perdita la cui natura è ancora da accertare e che, probabilmente, era in corso da anni senza che nessuno se ne fosse mai accorto.

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