Gen 15

Sartiglia 2018: Il preoccupante silenzio di Gremi e Fondazione. Manifestazione blindata.

A poco meno di un mese, sulla giostra equestre oristanese è già stato detto tutto e il contrario di tutto.

Tra tanti che, dall’alto del loro pulpito, hanno pontificato sulla manifestazione (questore, cavalieri, comune, giornali, giornaletti e giornaloni), due componenti essenziali nell’organizzazione della Sartiglia (a parte qualche sporadica precisazione tra uno sbadiglio e l’altro) sono rimaste in assoluto silenzio: i Gremi e la Fondazione Sa Sartiglia.

Che i Gremi siano in una posizione delicata è un dato di fatto. Stretti tra le maglie del rispetto delle norme di sicurezza (mai così rigide come quest’anno) volute dal questore, e le richieste sempre più pressanti dei cavalieri, il Gremio dei Contadini e quello dei Falegnami stanno cercando di barcamenarsi per evitare lo stravolgimento della tradizione da una parte e il rispetto delle “nuove” e più restrittive norme dall’altra.

Le due corporazioni sanno benissimo che senza i cavalieri non c’è Sartiglia, ma non bisogna dimenticare che i cavalieri devono rispettare le decisioni dei Gremi, a cui da sempre è demandata l’organizzazione della manifestazione. E’ vero che la partecipazione alla Sartiglia per i cavalieri ha un costo e che il rimborso spese, costantemente in ritardo (uno dei temi della protesta), è irrisorio rispetto a ciò che realmente si spende, ma è altrettanto vero che nessuno punta loro il fucile alla testa perché prendano parte alla “tenzone”. Sono i Gremi, a nostro parere, che, come tradizione comanda (e nel pieno rispetto della legge per quanto riguardala la sicurezza di una Sartiglia più blindata che mai), devono intervenire e far osservare le regole ai cavalieri, e non demandare al questore compiti che non sono suoi.

Se poi i cavalleggeri della Sartiglia dovessero insistere nel minacciare forme drastiche di protesta (come lo sciopero), tali da mettere in pericolo lo svolgimento della manifestazione, vanificando così il lavoro di quanti, dietro le quinte, si sono adoperati per la buona riuscita della Sartiglia e, soprattutto, mancando di rispetto alla Città, i Gremi devono giocoforza dire la loro. Il Gremio di San Giovanni e quello di San Giuseppe hanno, in questo caso, tutti i poteri per prendere seriamente in considerazione le tantissime richieste dei cavalieri del circondario, e non solo, che da anni chiedono di partecipare alla giostra equestre oristanese “gratis et amore dei”.

L’altra componente, che per anni è stata la vera macchina organizzatrice della Sartiglia, e che ora sembra caduta in catalessi, è la Fondazione Sa Sartiglia. Le polemiche ci sono sempre state. Anzi, più d’uno ritiene che siano il sale della manifestazione. Sarà certamente un caso, ma mai si era verificato nel periodo pre-Sartiglia un caos di queste dimensioni, quando il presidente della Fondazione era il sindaco di Oristano. Sindaco che, dovendo occuparsi in primo luogo di amministrare la città, ha sempre avuto poco tempo da dedicare all’organizzazione della manifestazione. Per questo motivo ha continuamente demandato questo difficile compito al direttore della Fondazione (negli ultimi tempi Francesco Obinu), che finora lo ha sempre svolto in maniera ottimale.

Prima della scadenza del suo mandato, l’allora sindaco di Oristano, Guido Tendas (Pd), ha aggiunto un’altra perla alla lista delle sue strampalate decisioni. Anziché lasciare la scelta a chi sarebbe subentrato al suo posto (semplificando, secondo le disposizioni della “Severino”, il sindaco non può più essere il presidente della Fondazione. ndr) ha, di fatto, proposto il nome di Angelo Bresciani alla guida della Fondazione Sa Sartiglia. Senza nulla togliere al Bresciani cavaliere (che ancora detiene il record di tre stelle infilzate nella stessa edizione), probabilmente la mancanza di esperienza nell’organizzazione di una manifestazione delle dimensioni della Sartiglia, che negli anni è cresciuta a dismisura, gli ha giocato un brutto scherzo e ha causato una lunga serie di incomprensioni e sbavature che hanno creato una marea di polemiche (per usare un eufemismo), come mai si era visto prima.

A questo punto, è quanto mai opportuno che anche la Fondazione faccia sentire “ufficialmente” la sua voce, magari dopo aver concordato le esternazioni del portavoce con le altre componenti l’organizzazione (Comune e Gremi) per non cadere dalla padella alla brace.

Intanto, ieri sera sera si è tenuto un incontro a porte chiuse tra Fondazione, Comune e Gremi, per chiarirsi le idee prima del confronto (previsto per stasera alle 19) con i cavalieri.

In chiusura una “chicca”, che ha però tutta l’aria di essere una bufala, tanto ci è apparsa bizzarra, e che riportiamo per dovere di cronaca. Sembra che il Gremio dei Falegnami abbia deciso di effettuare la vestizione de su Componidori nella loro sede, in via Eleonora. Una scelta a dir poco infelice, considerato che sede e budello non sono certo l’ideale per accogliere un gran numero di persone. Va bene che al peggio non c’è mai fine, ma a tutto c’è un limite.

In vista della Sartiglia dell’11 e 13 febbraio 2018, e delle altre manifestazioni del carnevale oristanese,  il Comando della Polizia locale ha adottato il Piano operativo e le ordinanze per la disciplina del traffico. Tredici new jersey di cemento armato lunghi due metri e alti 80 centimetri, più altri 15, stessa lunghezza ma di 45 centimetri. Sono queste le misure antiterrorismo più eclatanti, ma non le uniche, previste dal Piano operativo predisposto dal comune di Oristano in vista della Sartiglia che, come al solito, richiamerà decine di migliaia di spettatori. Un bersaglio considerato più che ghiotto per eventuali terroristi, tanto da far scattare l’adozione di misure eccezionali, come quella di blindare, praticamente, la città con i new jersey per impedire ad auto e mezzi pesanti ogni possibilità di accesso a tutte le vie e le piazze della festa. “Sono misure specifiche, richieste dalle autorità di pubblica sicurezza, al fine di garantire sempre maggiore sicurezza e tendenti a mitigare i rischi di azioni di disturbo e azioni terroristiche”, ha spiegato il dirigente del settore Vigilanza e viabilità del comune di Oristano, Rinaldo Dettori, che ha predisposto e firmato il Piano. Altre misure riguarderanno l’accesso degli spettatori ai luoghi della giostra. I dettagli sono ancora da definire, ma è già certo che l’ingresso potrà avvenire solo attraverso i varchi controllati dalle Forze dell’ordine e che quest’anno sarà introdotto anche il numero chiuso per impedire eccessivi affollamenti. Tra le misure all’esame degli organizzatori anche la possibilità di far pagare un biglietto, seppure simbolico, agli spettatori che seguono la Sartiglia in piedi dietro le transenne. L’accesso alle tribune allestite lungo i percorsi, invece, è già a pagamento ormai da molti anni.

“Dopo mesi di polemiche, anche aspre, sulla proposta di legge regionale relativa alla gestione del territorio sardo presentata dalla Regione, finalmente il presidente Francesco Pigliaru aveva dichiarato, pubblicamente (ottobre 2017), che si sarebbe aperta una fase di “dibattito collettivo”. Bene, però finora non è accaduto. Un fatto è certo, la deliberazione della giunta regionale n. 14/4 del 16 marzo 2017 di approvazione del disegno di legge “Disciplina generale per il governo del territorio” afferma testualmente: “il disegno di legge sarà … pubblicato in una apposita sezione del sito istituzionale e aperto alle osservazioni di tutti gli attori coinvolti sui temi della pianificazione territoriale e paesaggistica: parti istituzionali, parti economiche e sociali, università, ordini professionali, organismi in rappresentanza della società civile, associazioni ambientali, soggetti portatori degli interessi e delle volontà dei territori”. Secondo gli intendimenti espressi dalla giunta Pigliaru, si sarebbe dovuto svolgere un “…processo di partecipazione attiva degli attori coinvolti sui temi della pianificazione territoriale e paesaggistica”. In realtà, finora non c’è stato nulla di tutto questo. Anzi, spesso e volentieri ci sono stati pesanti attacchi da parte di esponenti della giunta contro chi osava dissentire e denunciare i gravissimi rischi per l’ambiente e, in particolare, le coste. Finora il “dibattito civile, serio, sereno, tecnico e anche giustamente appassionato” auspicato dal presidente Pigliaru non s’è visto. Invece, si è aperto in questi giorni un curioso sondaggio online sul sito web istituzionale della Regione “Sardegna Partecipa” dal titolo “Testo Unico per il governo del Territorio: la parola ai Sindaci della Sardegna”. Un sondaggio minimalista per pochi intimi, i soli 377 sindaci sardi. Coinvolgeranno i rispettivi consigli comunali, almeno, prima di rispondere? Rimangono, così, tutte le critiche espresse, in particolare in riferimento agli aumenti volumetrici “a pioggia” anche nella fascia costiera e nella fascia di massima tutela dei metri 300 dalla battigia marina, alla possibilità di reiterare aumenti volumetrici per le strutture ricettive che ne avevano già beneficiato in precedenza (art. 31, commi 6° e 7° del disegno di legge regionale), nonchè all’allegato A – art. A4 che ammette, in fascia costiera, il “riciclaggio” con aumenti volumetrici di “seconde case” (anche ancora non realizzate!) in esercizi alberghieri, e alla possibilità di deroga continua a leggi e pianificazione paesaggistica in presenza di proposte di ritenuta eccezionale importanza sul piano economico-sociale (art. 43 del disegno di legge regionale). Ce ne sarebbe abbastanza per stravolgere definitivamente qualsiasi normativa di tutela costiera e il Piano paesaggistico regionale (Ppr), tuttora da estendere all’intero territorio regionale. La giunta Pigliaru vorrà finalmente voltare pagina e iniziare concretamente un reale processo che coinvolga seriamente i cittadini sardi oltre che i soliti portatori di interessi immobiliari? A questo punto tutti i dubbi sono leciti. Sembra proprio che se la suonino e se la cantino fra pochi intimi”. (Gruppo d’intervento giuridico onlus).

Le associazioni dei consumatori sono sul piede di guerra nei confronti di Abbanoa che vuole togliere agli utenti lo strumento della conciliazione paritetica. Adiconsum, Casa del Consumatore, Codici, Cittadinanzattiva, Federconsumatori, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori hanno denunciato la decisione unilaterale del Gestore del servizio idrico della Sardegna di introdurre la procedura di “soluzione negoziata”, come “nuovo strumento per la definizione bonaria delle controversie”. Secono le associazioni, la procedura, priva di un regolamento che garantisca l’effettiva partecipazione dell’utente, si traduce sostanzialmente in un mero reclamo di seconda istanza, senza le dovute tutele di 2° livello che dovrebbero caratterizzare la fase di una definizione bonaria delle controversie, e necessarie anche ai fini di un utile e proficuo esperimento della procedura. “Non si comprendono le ragioni dell’adozione di tale procedura, e non si comprende per quale ragione tale nuova procedura andrà a sostituire la conciliazione, che in oltre cinque anni di piena operatività ha consentito la definizione stragiudiziale di migliaia di controversie, con vantaggi sia per gli utenti che per la società – hanno scritto le associazioni in una nota inviata all’azienda -. La scelta imposta dal Gestore agli utenti sardi appare priva di ogni effettiva motivazione, se non quella di privare l’utente di una tutela qualificata”. Le associazioni dei consumatori hanno chiesto più volte ad Abbanoa di convocare il Tavolo permanente di consultazione, istituito nel 2008, per confrontarsi su temi di vitale importanza per i cittadini sardi. L’azienda, però, non ha mai risposto. Per questo motivo hanno denunciato l’inquietante silenzio di Abbanoa e hanno all’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico di intervire con urgenza.

Uno sportello di informazione e orientamento gratuito per facilitare l’accesso alle cure sanitarie e alla prevenzione delle fasce più deboli della popolazione. A promuoverlo è la Lilt, la Lega italiana per la lotta contro i tumori di Oristano, nell’ambito del progetto avviato con la partnership della Caritas diocesana, in occasione della “Prima giornata mondiale dei poveri”, indetta da Papa Francesco. Il nuovo servizio, operativo da venerdì 19 gennaio, presso la sede della Lilt di Oristano, fornirà gratuitamente indicazioni utili sulla documentazione e i requisiti necessari per ottenere l’esenzione dal pagamento del ticket sanitario. In particolare, verrà offerta un’assistenza sull’esenzione dal ticket per patologia, invalidità civile, età e reddito, disoccupazione, e per i percettori di assegno sociale o pensione al minimo, nonché informazioni sugli uffici esistenti sul territorio a cui rivolgersi per usufruire delle prestazioni. Sarà, inoltre, possibile ricevere informazioni sulla Tessera sanitaria/Carta nazionale dei servizi (TS/CNS), strumento indispensabile per accedere e utilizzare i servizi sanitari online. Lo sportello, che sarà gestito da volontari Lilt qualificati sarà attivo da venerdì 19 gennaio, dalle 16 alle 18, ogni primo e terzo venerdì del mese. Si potrà accedere al servizio recandosi direttamente presso la sede della Lega italiana per la lotta contro i tumori di Oristano, in via Sardegna n. 69/B (ingresso accanto alla farmacia, 1° piano).

La Cooperativa Sociale “Comunità Il Seme” onlus, con la collaborazione della Cooperativa sociale “Exit scs” onlus , con sede a Udine; società che progetta e gestisce servizi socio-assistenziali sulle tematiche degli abusi e delle vessazioni, e servizi socio-educativi nei diversi ambiti, pubblici e privati, di formazione ed informazione, di mediazione in situazioni di conflittualità genitoriale, familiare ed intergenerazionale, organizzativa, scolastica, penale, comunitaria, interculturale, allo scopo di prevenire forme di prevaricazione e conflittualità, organizzano martedì 16 gennaio, nella sede della fattoria sociale La Hormiguita (loc. Cirras, Santa Giusta, strada per Arborea), una giornata di formazione rivolta agli operatori sociali, agli operatori della mediazione culturale nell’ambito dei sistemi di accoglienza degli immigrati, e ai funzionari dei vari settori della pubblica amministrazione, sul tema della prevenzione, individuazione e contrasto delle forme di estremismo e radicalizzazione che affiancano gli strumenti securitari della lotta al terrorismo. Il programma dei lavori svilupperà le seguenti tematiche: Il processo della radicalizzazione islamista. Gli indicatori di radicalizzazione. Gli interventi di de-costruzione della narrativa islamista: il contributo dei mediatori culturali all’attività di prevenzione. I docenti saranno Cristina Caparesi, psicologa e pedagogista, membro di Ran Exit; Elisabetta Iob, ricercatrice di Storia del Medio Oriente e dell’Asia; Mirko De Vita, psicologo, esperto in studi sulla sicurezza. Saranno presenti anche altri due referenti della società Exit Onlus.

Da lunedì 22 gennaio cambieranno gli orari di apertura delle segreteria della Commissione medica patenti speciali della Ats-Assl Oristano (via Carducci, 41 – 5° piano). I nuovi orari saranno i seguenti: lunedì e venerdì, dalle ore 11 alle 13; giovedì: dalle 15,30 alle 17,30. E’ necessario rivolgersi alla segreteria della Commissione medica patenti speciali per prenotare la visita finalizzata al rilascio o al rinnovo della patente speciale o, in caso di revisione della patente in seguito al suo ritiro per violazioni del codice della strada o a causa di patologie o variazioni delle capacità psico-fisiche dell’automobilista. Per ulteriori informazioni sul servizio, è possibile telefonare ai numeri 0783.317853/317861 o consultare la pagina: Commissione medica patenti speciali.

Il laboratorio Mariantonia Urru di Samugheo, che opera dal 1981 nel settore del tessile, ha vinto ad Hannover, in Germania, il primo premio nella sezione “Best Interiors del Carpet Design Award”, evento inserito nella rassegna “Domotex”, la manifestazione mondiale più importante nel settore dei tappeti e delle pavimentazioni. La presenza dell’azienda di Samugheo ad Hannover è stata sostenuta e finanziata grazie al programma triennale per l’internazionalizzazione dell’assessorato dell’Industria. Mariantonia Urru, infatti, è una delle tante aziende che hanno partecipato al bando destinato alle imprese singole. La giuria ha premiato il lavoro portato avanti in questi anni dall’impresa di Samugheo che utilizza i tessuti e le tecniche tradizionali più diffuse, rielaborando i prodotti in chiave contemporanea.

4 comments

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    • Mariano on 16 gennaio 2018 at 9:43
    • Rispondi

    Caro Pig, sulla Sartiglia parole sante. Tra tanti lecca lecca finalmente c’è chi dice le cose come stanno. I cavalieri sono gli attori principali della Sartiglia ma nessuno gli obbliga a partecipare. Ti do ragione anche sull’assordante silenzio della fondazione e dei gremi.

    • drastico on 16 gennaio 2018 at 10:13
    • Rispondi

    non capisco le proteste dei cavalieri. mi sono sempre chiesto se partecipare alla sartiglia sia un obbligo o se si partecipa perchè è un piacere. se per caso i cavalieri dovessero scioperare, fossi nei gremi li sospenderei a vita.

    • Giuseppe on 16 gennaio 2018 at 10:54
    • Rispondi

    Una Sartiglia così blindata non si era mai vista. Certo, prevenzione e sicurezza vanno di pari passo, ma mi sembra che si stia esagerando. Ora si è passati da un eccesso all’altro. Ormai tutti cercano visibilità, compreso il Questore, al quale Sindaco e Gremi hanno dato troppo importanza. Se non si dovesse disputare la Sartiglia – cosa che io non credo – anche il Questore se ne assumerà le responsabilità.

    • crastula on 16 gennaio 2018 at 11:48
    • Rispondi

    i casini nella sartiglia ci sono sempre stati perchè c’è sempre qualcuno a cui non va bene qualcosa. è vero che quest’anno le polemiche sono aumentate ma la colpa è sempre del manico. se non si è in grado di organizzare una manifestazione così importante si deve passare la mano e basta.

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