Ago 25

Torre Grande: rimosse dal lungomare le bancarelle lasciate oltre l’orario consentito.

Gli avvisi non sono serviti a niente e, questa mattina, il personale della Polizia locale di Oristano, su indicazione del sindaco Massimiliano Sanna e dell’assessore al Decoro urbano Maria Bonaria Zedda, è intervenuto a Torre Grande, dopo varie segnalazioni.

La Polizia locale si è recata nella borgata marina oristanese per sequestrare bancarelle, sedie, tavolini, ombrelloni, materassini, espositori, tendaggi con i relativi ancoraggi, e merce varia presente in maniera irregolare, fuori dall’orario concesso, sul lungomare.

Prima dell’operazione di questa mattina, nei giorni scorsi, la Polizia locale aveva effettuato numerosi controlli sul regolare svolgimento delle attività di commercio ambulante, verificandole sulla base delle autorizzazioni del Demanio, e ricordando a ogni operatore che tra le prescrizioni vi era quella del ripristino dello stato dei luoghi al termine di ogni giornata lavorativa. Invece, ogni giorno stava accadendo che molti ambulanti rimuovessero solo una parte delle bancarelle, lasciando molto materiale sul lungomare, in qualche caso nascosto sotto i chioschi o i bagni pubblici.

Sette agenti della Polizia locale e quattro operatori del Cantiere comunale, dopo l’ultimo sopralluogo effettuato ieri dall’assessore Zedda e dal comandante della Polizia locale Gianni Uras, questa mattina hanno fatto scattare i sequestri del materiale presente sul lungomare, dal chiosco di Eolo sino a Villa Baldino. Il materiale è stato caricato sui furgoni e trasportato al Cantiere comunale.

“Tanti cittadini, residenti e turisti, hanno segnalato una condizione che non era più tollerabile per il decoro di Torre Grande – spiega l’assessore Maria Bonaria Zedda -. Al Comando della Polizia locale e all’assessorato sono arrivate numerose segnalazioni e immediatamente abbiamo effettuato i necessari controlli.

I primi avvisi bonari sono stati ignorati e oggi è scattato il sequestro. Il lungomare è stato completamente liberato da ogni tipo di materiale lasciato incustodito al termine della giornata di lavoro. Bancarelle, ombrelloni, sedie e merce varia puntualmente venivano lasciati sul lungomare, invadendolo e ostacolando la normale fruizione e il passaggio dei cittadini. Tutto era pronto ad essere nuovamente utilizzato il giorno dopo. Qualcuno aveva persino nascosto parte del materiale sotto i chioschi o sotto i bagni pubblici. Nel complesso è stato rimosso materiale con cui sono stati riempiti un camion e un furgone”.

“Dopo questo intervento, i controlli proseguiranno anche nei prossimi giorni, fino al termine della stagione estiva – precisa l’assessore Zedda -. Vogliamo garantire la piena fruibilità del lungomare e nel contempo consentire il corretto esercizio delle attività di commercio ambulante che, è bene precisarlo, deve essere effettuato in linea con le prescrizioni contenute nell’autorizzazioni rilasciate dal Demanio”.

Questa mattina, a causa di un inconveniente imprevisto, il tunnel del Centro intermodale di Oristano ha subito un ritardo nell’apertura programmata. La società di vigilanza incaricata dal Comune di Oristano della gestione delle operazioni di apertura e chiusura del tunnel si è trovata impossibilitata ad aprire il passaggio all’orario consueto, causando disagi a tutti coloro che nelle prime ore della mattina hanno tentato di attraversare il tunnel e sono stati costretti a raggiungere la stazione passando da piazza Ungheria. Il Comune di Oristano si scusa con i cittadini e gli utenti del centro intermodale che hanno subito disagi e, per prevenire che in futuro si ripetano altri inconvenienti, ha concordato con la società di vigilanza nuove misure a garanzia della regolare apertura del tunnel a tutela dei cittadini. La società di vigilanza, inoltre, si farà carico di far fronte agli eventuali danni economici subiti dai cittadini. Le richieste di risarcimento possono essere inviate al Protocollo del Comune di Oristano.

Un 53enne è salito sul tetto del Palazzo di giustizia di Oristano, minacciando di lanciarsi nel vuoto, ma è stato salvato dai militari della Guardia di finanza. L’episodio è avvenuto qualche giorno fa. L’uomo, in preda a una crisi depressiva, sembrerebbe legata a problemi economici, è riuscito a raggiungere dall’esterno il tetto del Tribunale e si è messo a camminare, barcollando, sul parapetto. La scena è stata notata dalle guardie giurate, attraverso le riprese del sistema di videosorveglianza, che hanno subito segnalato quanto stava accadendo ai militari delle Fiamme gialle. Due finanzieri sono immediatamente saliti sul tetto, senza farsi vedere dal 53enne, e lo hanno avvicinato. Dopo un colloquio pacato sono riusciti a far desistere l’uomo dall’intento suicida. Il 53enne è stato poi affidato alle cure del personale medico di un’ambulanza del 118 che lo ha trasportato in ospedale.

Gli automobilisti cagliaritani sono i più indisciplinati della Sardegna e anche i più multati, ma anche gli oristanesi, in questa particolare classifica negativa non se la cavano male. Il dato emerge dall’analisi che Facile.it, in collaborazione con Assicurazione.it, ha realizzato, esaminando i rendiconti dei proventi delle violazioni del Codice della strada pubblicati nell’Isola dalle città capoluogo di provincia. “Cagliari, con quasi 4,4 milioni di euro, è risultato essere il comune sardo che, nel 2022, ha incassato i maggiori proventi derivanti da sanzioni legate all’accertamento delle violazioni al Codice della strada – spiegano gli autori della statistica -. Seguono nella graduatoria regionale Sassari con un milione di euro, e Oristano con 852mila euro”. Chiudono la classifica Nuoro, con quasi 301mila euro, e Carbonia con poco meno di 120mila. Complessivamente, in tutta la Sardegna, nel 2022, sono state incassate multe per 6,7 milioni di euro. L’analisi mette poi a confronto le somme incassate dalle multe con il numero di auto e moto iscritte nei registri della motorizzazione. “In prima posizione rimane Cagliari dove, nel 2022, la spesa pro capite per multe legate alle violazioni del Codice della strada è stata di 37 euro – si legge nel report -. Seguono nella graduatoria regionale i conducenti oristanesi, che in media per lo stesso anno hanno dovuto pagare contravvenzioni di importo pari a 34 euro pro capite, quelli sassaresi (11 euro) e quelli nuoresi (10 euro). Chiude la classifica, ancora una volta, Carbonia, dove la multa pro capite è stata pari a soli 6 euro”. Le contravvenzioni possono far lievitare anche il prezzo delle assicurazioni. “Non tutti sanno che violare il Codice della strada, oltre ad essere estremamente pericoloso, può avere un impatto negativo anche sul premio Rc auto dell’assicurato – spiegano da Facile.it -. Alcune compagnie tengono conto non solo della classe di merito, ma anche del saldo punti della patente e del rispetto del Codice della strada”.

Oltre diecimila imprese in Sardegna sono state aperte da stranieri, e molte di queste sono imprese artigiane impegnate in edilizia, abbigliamento, lavanderie, servizi di ristorazione, e sono localizzate soprattutto nell’Oristanese e nel Nuorese. Sono i risultati del dossier “Le imprese artigiane a conduzione straniera”, realizzato dall’ufficio studi di Confartigianato Sardegna, che ha analizzato le aperture e le chiusure delle aziende nell’Isola da parte di imprenditrici e imprenditori nati fuori dai confini italiani. “In Sardegna, alla fine del 2022, le imprese guidate da titolari non italiani erano 10.536 – spiegano da Confartigianato -, con un aumento dello 0,8% (+84 unità) rispetto al quadriennio precedente (2018). Le imprese stranieri rappresentano il 6,2% rispetto al totale delle aziende registrate nelle Camere di Commercio, contro le 160.772 attività economiche gestite da italiani”. Nella classifica nazionale, l’Isola si piazza quint’ultima. I titolari delle imprese, secondo l’analisi di Confartigianato, provengono soprattutto da Marocco, Cina, Romania, Albania e Bangladesh, e si occupano principalmente di commercio, edilizia, alloggio, ristorazione, attività manifatturiere. “In Sardegna, tra il 2018 e 2022, la crescita maggiore è stata rilevata nella vecchia provincia di Oristano con un 11,7% – spiegano da Confartigianato -, seguita da Nuoro con +7,3% e Cagliari con un +0,1%. In calo Sassari-Gallura con una decrescita del 2,5%”. “La via dell’impresa si conferma una delle modalità attraverso le quali gli stranieri giunti in Sardegna possono integrarsi nel nostro sistema economico e sociale -, spiega Maria Amelia Lai, presidente di Confartigianato Sardegna -. Valorizzare anche gli imprenditori stranieri, quelli registrati presso le Camere di Commercio, e che pagano le tasse come gli italiani, significa anche impegnarsi per far emergere quelle sacche d’illegalità che rischiano di penalizzare i tanti stranieri che concorrono allo sviluppo del nostro sistema produttivo”. Per la presidente “…questo significa contrastare con forza l’illegalità e il lavoro nero, che alimenta il sommerso e la contraffazione, penalizzando le imprese regolari sarde e straniere”.

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